Rintocca l’orologio sulla grande torre del re
che non sapeva amare
Re di fiori figlio di cuori
Senza cuore ,come un sole senza fuoco.
Tra tre stanze di tesori ed illusioni fatti di aria
viveva ed
amava…. ma non sapeva amare
Rintocca l’orologio sulla grande torre del re
che non sapeva pregare.
Nella stanza di velluto nero,
stanza di morte e anima e sofferenza,
di gridi spezzati tra i denti dell’oblio
e voci sospirate all’eterno che ancora soffiano
alla trasparenza intoccabile il proprio dolore,
egli era solito pregare…ma non sapeva pregare.
Rintocca l’orologio sulla grande torre del re
che non  sapeva ridere.
Nella stanza di rosa seta
stanza di gioia, amore, concordia,
di voci sibilline e cinguettii
e canti di grilli e fiori che profumavano
di allegria e anime sole finalmente ritrovate
danzanti sotto il cielo diurno,
egli era solito ridere…eppur non sapeva ridere.
Rintocca l’orologio sulla grande torre del re
che non sapeva sognare.
Nella stanza di lana blu,
accogliente come un focolare d’inverno,
luccicante d’argento come
caduto dal caos!
E gioielli, come caduti dalle stelle
di un cielo d’oriente!
E poi vita, mistero e destino ed immensità!
Guarda, il re
Egli qui era solito sognare….però non sapeva sognare.
Rintocca l’orologio sulla grande torre del re
che non sapeva amare, pregare, ridere, sognare
Re di fiori figlio di cuori
senza cuore ,come un sole senza fuoco,
come un povero senza povertà.
Prendi la mia mano, adesso, tra poco ancor rintoccherà
il gran sigillo del tempo ed allor penserai ad un re
che non sapeva vivere
Povero re di fiori, ch’era figlio di cuori senza cuore
Ancor riposa tra tre stanze  di tesori ed illusioni fatti d’aria
Non toccarli….