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Autore: paynesmile    24/09/2012    3 recensioni
Taylor è una giovane ragazza che studia per diventare avvocatessa a Londra, ha un ragazzo perfetto. Ma tutto viene stravolto a causa di una brutta sensazione....
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato alle mie migliori amiche, 
perchè riusciremo a coronare i nostri sogni.





13 Febbraio 2011.

Piccadilly Circus, London.

 

 

 

Avete presente quella sensazione che avete per cui vi sembra che tutto andrà male? Ecco, questa era la sensazione che io avevo addosso sin da questa mattina alle 6.00. Mi ero alzata e avevo già capito che sarebbe stata una giornata disastrosa, una di quelle che ricordi per il resto della vita, quelle che magari ti fanno tornare a casa nervosa come non mai. Uscii di casa con un netto ritardo di 15 minuti, segno che la giornata era proprio iniziata nel peggiore dei modi e che mi sarei beccata una bella strigliata di capo dal mio responsabile, chiusi la porta alle mie spalle lasciando il mio piccolo cottage. Alzai lo sguardo sul cielo, notando una spessa coltre di nubi grigiastre muoversi velocemente sopra il cielo di Londra. Scesi in Metropolitana, salendo poi sulla Metro, sempre troppo affollata, ritrovandomi compressa accanto una giovane ragazzina del liceo. Sospirai, avevo solo 20 anni ma avevo l'impressione che ne fossero passati una cinquantina, avrei preferito di gran lunga continuare la vita della teenager liceale piuttosto che correre cercando di non arrivare in ritardo a lavoro e soddisfare le richieste del mio capo, perchè era questo che facevo, la stagista in uno studio legale che poi, era quello che io volevo diventare, una rinomata avvocatessa Londinese ma se volevo arrivare da qualche parte dovevo iniziare con questi monotoni e sfiancanti stage post laurea dove in pratica, invece che indirizzarti e cercare di capire quello che è il vero compito dell'avvocato ti mettono come apparente segretaria seduta in una scrivania a portare caffè e rispondere a telefonate che finiscono tutte con la frase “l'avvocato Smith è impegnato, la farò richiamare appena possibile, arrivederci.” E, c'era da ammetterlo tutto quello a me stava stretto. Non avevo affrontato 3 anni di College per fare la segretaria. Ad un tratto i miei pensieri vennero riportati bruscamente al presente dalla ragazzina accanto a me che con uno strattone scese dalla Metropolitana, sistemai la borsa che era scivolata dalla mia spalla e mi appoggiai alla parete del treno, sarei dovuta scendere alla prossima. Passarono circa tre minuti e la vettura rallentò aprendo poi le porte, scesi velocemente ed iniziai a correre verso le scale, stavo facendo sempre più tardi e non potevo permettermelo, corsi all'interno del grande edificio e premetti ripetutamente il pulsante dell'ascensore quasi fino a romperlo, come se cosi facendo esso arrivasse prima, sbuffai spazientita e quando le porte automatiche si aprirono mi ci fiondai dentro premetti velocemente il tasto 9.

Mi voltai e mi specchiai, sistemai velocemente una ciocca di capelli biondi che mi era sfuggita dal mio chignon disordinato e passai il burrocacao sulle labbra. Abbassai la gonna e sistemai la camicetta, giusto per non destare sospetti sulla mia corsa scatenata, mi misi dritta con la schiena e appena l'ascensore si fermò al mio piano scesi, camminando in modo professionale verso la mia scrivania. -Buongiorno Taylor- sorrise Mary facendo un cenno con la mano senza staccare gli occhi da alcune pratiche sulla sua scrivania. Mary era una mia amica di università, ci eravamo conosciute durante la riunione per le matricole e da quattro anni a questa parte eravamo inseparabili, avevamo trovato insieme questo studio legale ma non sapevamo in realtà che più che aspiranti avvocatesse avremmo fatto le segretarie. -Giorno Mary! Smith è gia arrivato?- chiesi posando la borsa dietro la scrivania e accendendo velocemente il pc -Sì, ti sta aspettando nel suo studio dice che ci sono alcune cose importanti da controllare per un processo.- disse prima di fare delle correzioni sui suoi fogli annuii e presi un respiro profondo, mi avviai verso lo studio del mio capo e poggiai una mano sulla maniglia, bussando ed indugiando aspettando che mi desse il permesso per entrare, in quel momento la mia sensazione che la giornata non sarebbe stata delle migliori si intensificò e chiusi gli occhi cercando di mandarla via. “AVANTI” disse lui ed io entrai, chiudendomi poi la porta alle mie spalle. -Buongiorno Signor Smith- dissi avvicinandomi alla scrivania -Buongiorno Swift, prego si accomodi..- disse facendo un rapido gesto ed indicandomi la sedia che stava alla parte opposta della sua, mi sedetti e lo guardai. -Inizio con il dirle che da lei non mi aspetto più questi ritardi, è qui per fare un corso preparatorio se vuole diventare avvocato e non può permettersi ritardi, farebbe davvero una brutta figura con gli appuntamenti che qualcuno avrà prenotato per lei e successivamente questo suo ritardo verrà catalogato accanto al suo nome e io non credo che lei debba iniziare la sua fiorente carriera con delle brutte voci signorina..- disse incrociando le mani e guardandomi -Sì, mi scusi Signor Smith, purtroppo non è suonata la sveglia..- mi giustificai e lui sembrò rilassarsi in un sorriso divertito -Succede anche a mia figlia quando ha materie scolastiche per cui non ha studiato, spero solo che la sua sveglia non suoni perchè non vuole lavorare perchè quella di mia figlia evita di suonare per poter dormire invece che andare a scuola- disse, risi leggermente e scossi la testa -No, non si preoccupi, comprerò delle batterie nuove al più presto.- Dissi e lui annuì.

Il Signor Smith era un uomo circa sulla cinquantina, aveva gli occhi castani e i capelli brizzolati di un leggero color miele. Era un uomo molto paterno e accondiscente, tranne quando aveva la giornata no. In quel caso era l'uomo più fastidioso del mondo, ma per mia fortuna quella era la sua giornata Sì quindi me la cavai solo con una battutina, ma in compenso mi diede davvero tanto lavoro da sbrigare per un processo legale che si sarebbe svolto a distanza di una settimana e si dovevano rivisitare tutte le tesi che il cliente aveva esporto quando aveva chiesto l'assistenza legale. Tornai alla mia scrivania e mi misi al lavoro, a volte io e Mary eravao così indaffarate che non avevamo tempo di parlare o di raccontarci qualcosa, ma l'avremmo fatto poi la sera davanti ad un thè caldo o al telefono. Stavo rileggendo la seconda pagina delle cause del processo quando il mio cellulare prese a squillare, lo presi e lessi velocemente il nome sul display che segnava quello di Harry, il mio ragazzo. -Buongiorno- dissi sorridendo e incastrando il cellulare tra il collo e la spalla in modo da poter continuare a lavorare senza problemi -Giorno, tutto ok?- chiese lui, la voce ancora assonnata, probabilmente adesso si trovava a pancia in giù sul letto appena sveglio con il lenzuolo che lo copriva fino alla vita e la solita maglietta bianca per dormire. -Si amore, tu?- chiesi facendo con la penna un taglietto sul foglio e correggendo -Tutto bene piccola, una cosa ci vediamo durante la pausa pranzo a Piccadilly? Devo parlarti..- disse velocemente, mi morsi il labbro attenta alle sue parole, iniziando a scrivere in cima al foglio il suo nome circondato da cuoricini -Certo, allora a dopo! Ti amo- dissi sorridendo e prima di sentire la sua risposta aspettai un paio di secondi -..a dopo..- disse e poi chiuse la chiamata. Tornai con lo sguardo sul foglio notando la scritta e mi affrettai a cancellare tutto con il bianchetto. Un paio d'ore dopo entrai dentro al solito locale dove ci eravamo soliti incontrarci e mi guardai intorno trovandolo in un tavolo poco più distante, lo raggiunsi e gli stampai un tenero bacio sulle labbra sorridendo -Giorno!- sorrisi e mi sedetti. -Buongiorno!- disse lui, impassibile. Lo guardai e mi morsi il labbro -allora? Che devi dirmi- chiesi impaziente e lo vidi schiarirsi la voce -Ascolta Taylor, sarò diretto. Non ti amo più, o per lo meno, ti amo ma ti ho tradita quindi non penso di meritarmi più di stare con la ragazza stupenda che sei. E non sto dicendo questo solo per cercare di affibbiarti le colpe ma ti tradisco da troppo tempo e credo che se io continui a farlo nonostante io abbia detto a me stesso che non devo è perchè tengo a...lei. Più che a te ma sappi che questi due anni insieme, ti ho davvero amata dal primo all'ultimo minuto.- disse lui tutto d'un fiato, i suoi occhi verdi puntati sui miei azzurri e lo guardai -Certo! Mi amavi pure mentre ti scopavi un altra, bello!- gli lanciai il portatovaglioli che si trovava sul tavolo e mi alzai dal tavolo, uscendo velocemente dal locale controllando il cellulare. Potevo tornare a lavoro, avrei trovato Mary ancora occupata con le sue scartoffie. Ecco cos'era quella sensazione che avevo avuto dalla mattina, sapevo che qualcosa sarebbe successo, mi soffermai a guardare la data. Ero stata lasciata il giorno prima di San Valentino. Il 13 Febbraio, e pensare che il 13 era pure il mio giorno preferito.





Buonasera, eccomi qua a riempire questo fandom con un'altra storia, che spero di poter veramente finire, lo giuro solennemente. Ora onestamente devo scappar perchè mio padre mi sta per lanciare un tavolo, un baciooo.

  
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