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Autore: ciaomils    24/09/2012    3 recensioni
Lei era nessuno. Non aveva ricordi, non aveva nome, non aveva niente.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ll remember you but, please, Stay.
-
Can I trust you?



Erano le tre di notte. Lei continuava a piangere. Lui a cercarla.

Il volto della ragazza era illuminato ogni tanto da un faro che si vedeva in lontananza. Era stanca. Voleva tornare a casa, sempre che ce l’avesse.

 Strinse ancora di più le ginocchia al petto, per tenersi al caldo. Ma tremava, e non solo per il vento freddo che le scuoteva i capelli. Aveva paura. Di cosa non ne era sicura.
Lanciò una veloce occhiata alla spiaggia dietro di se’. Era sola. Guardò per un attimo le onde del mare per poi affondare nuovamente la testa nelle braccia.

Non si accorse del ragazzo che la stava raggiungendo.

Sentì una mano sulla schiena e alzò il capo spaventata. Era il biondo. Il tipo del bar. Le fece un sorriso timido per poi posarle una felpa sulle spalle.

-Pensavo che se non sai il tuo nome, potremmo inventarcelo uno ora.-

La fanciulla si asciugò le lacrime con il dorso della mano e fece un mezzo sorriso.

-Che ne dici di Hailey?-

-Penso sia un nome bellissimo.-

-Okay, Hailey. Ti porto via di qui, va bene?-

La ragazza ci pensò su. Non sapeva se fidarsi. Ma il biondo aveva un sorriso così sincero..

-Posso fidarmi?-

-Sì-

-Mi aiuterai?-

-Sono qui per questo. –

 
-La casa è molto grande. Ma credo che dovrai dormire nella mia stanza. Devo finire di verniciare la camera degli ospiti. Non preoccuparti: io dormirò sul divano- disse Justin entrando nella sua abitazione.

La ragazza lo seguì intimidita. Si guardò attorno: a destra il corridoio portava in una sala dove intravide un divano, davanti a lei c’erano delle scale e a sinistra quella che sembrava una cucina. Il suo stomaco brontolò.

-Uh scusa, che maleducato. Vuoi mangiare qualcosa? Devi essere affamata-

-Grazie.-

Justin le fece strada in cucina.

Al centro c’era un bancone e dietro un enorme frigorifero. La ragazza entrò esitante. Non voleva sembrare maleducata.

-Fai come se fossi a casa tua- la invitò  Justin, sorridendole.

Hailey fece il giro e si fermò davanti al frigo per poi aprirlo. C’era solo l’imbarazzo della scelta. Prese del pane e del burro di arachidi per poi spalmarlo sulla fetta.

Justin la guardava divertito e pensieroso. Che l’avrebbe aiutata sicuro. Ma come? Non aveva mai conosciuto una persona con quel tipo di problemi.

Si disse che ci avrebbe pensato più tardi e raggiunse Hailey.

Lei aveva finito quattro grosse fette di pane. Rimise a posto il cibo.

-Ti faccio vedere il resto della casa-

Fecero un veloce giro dell’abitazione, passando per il soggiorno, poi per le camere, i bagni e le stanze per gli hobby.

Hailey iniziò a sbadigliare, non per la noia, ma per la stanchezza. Da quella mattina aveva corso, pianto e camminato per ore senza fermarsi.
Justin se ne accorse.

-Credo sia meglio andare a letto. Ti vado a prendere qualcosa da mettere come pigiama, non puoi dormire con quel coso addosso.-

-Grazie- 

Justin aprì la sua cabina armadio, un intera parete era dedicata alle scarpe. Andò verso le maglie e scelse quelle che non gli andavano più.

-Queste sono vecchie mie t-shirt, dovrebbero andar bene.-

Hailey prese l’indumento studiandolo: era una maglia blu con un grande numero in giallo dietro.

-Bene allora buona notte-

-Justin…-

Il biondo si girò verso la ragazza, che lo guardava timida.

-Grazie per…tutto- Hailey curvò gli angoli delle labbra in un sorriso, che Justin ricambiò.

Dopo di che il ragazzo uscì dalla camera, chiudendosi la porta dietro.

Hailey indossò la maglia che le scendeva fino a coprirle metà delle cosce. Era decisamente grande per lei, ma era un bene visto che non aveva pantaloni.

Non aveva sonno. Era stranamente serena. Si allontanò dal letto verso il comò: erano sistemate foto, souvenir e un’abatjour. Continuò a studiare il ragazzo, entrando nella cabina armadio. Si convinse che più per curiosità lo faceva per controllare che lui non avesse strane idee. Ma era pulito.

Si accomodò sul letto, mettendo insieme i ricordi, come aveva fatto quella stessa mattina. Ma quella volta le venne in mente, come una foto.

Una casa, con un piccolo giardino e una cassetta della posta rosso fuoco. Fiori alle finestre e una porta bianca. Un tappeto.

E poi l’immagine scomparve dalla sua mente. Si buttò all’indietro sul cuscino. Iniziava a sentire la stanchezza. E non fece in tempo a rendersi conto che tremava, perché cadde nel sonno.


Nel suo sogno era circondata da persone. Ma non vedeva i loro volti. Non avevano naso, n’è capelli. Come quando levi la testa a una barbie e rimane solo con in collo.

Riconobbe la stanza di un ospedale.
E poi si rese conto di essere rimasta da sola. Ma ora era in una casa. Cercò di scappare e nonostante tutti i suoi passi, rimase ferma sul posto. Allora urlò, ma le grida le rimasero in gola. Fino a quando una mano le afferrò il polso e lei si svegliò nel letto.


Era sudata e sola, per davvero. Guardò la sua mano, che quella mattina era insanguinata. E si accorse che tremava.

Una lacrima calda le accarezzò il volto.

No! Pensò percorrendo il corridoio è decisamente troppo.

Voleva andarsene. Nel suo sogno stava scappando, ed era quello che voleva fare. Mancavano solo pochi passi alla porta di casa quando girò la testa attratta da una luce: era la tv. Era accesa. Si avvicinò al divano e guardò il ragazzo dormire.

No, non me ne andrò stanotte. Non ce la farò da sola. Lui mi vuole aiutare.

Salì di nuovo le scale, facendo attenzione al penultimo gradino che scricchiolava e si rintanò nuovamente nel letto. Stavolta non avrebbe fatto incubi.

 
La mattina dopo fu svegliata da un raggio di sole che penetrava dalla finestra. Scese per fare colazione e notò che Justin dormiva ancora.

Di diresse in cucina e prese il necessario per le Crepe. Avrebbe preparato la colazione lei, come non lo sapeva. Ma per qualche motivo del tutto sconosciuto, quando Justin si svegliò, era tutto pronto.
-Buongiorno..- disse il ragazzo entrando in cucina, notevolmente confuso e assonnato.

Aveva sentito un buon odore provenire di lì. Il divano non era così poi tanto comodo, aveva male al collo.

-Ciao Justin.- lo salutò la ragazza mangiando dello yogurt.

-Sono per me?- chiese il biondo studiando il piatto che aveva davanti. Quelle crepe sembravano buone.

-Certo.- gli sorrise Hailey. Lei sedeva sullo sgabello di fronte e Justin, con le mani poggiate sul bancone che li divideva.

-Be’ grazie- lui moriva di fame. Tagliò un pezzetto della pietanza e lo portò alla bocca.

-È buonissima!- notò lui masticando –Dove hai trovato la ricetta?-

-In realtà non l’ho cercata. Ho solo preso gli ingredienti e mischiato tutto. Magari ero una cuoca o giù di lì.- La ragazza prese un altro cucchiaino del suo yogurt e poi buttò il vasetto nella spazzatura.

-Vuoi iniziare a cercare delle tracce?- Chiese Justin, rompendo il silenzio che fino a qual momento regnava nella cucina.
-Sarebbe bello. Ma non so dove cercare.-

-Per ora potremmo andare al pronto soccorso, per sapere se riacquisterai la memoria-

-No!..- si schiarì la voce –volevo dire no…Non voglio sottopormi a nessuna visita fino a quando non sarà necessario..- l’incubo di quella notte si fece limpido nella sua testa. Ma scacciò il ricordo.
-Allora potremmo visitare il posto in cui ti sei svegliata-

-Va bene…Sì okay. Vado a prepararmi.-

-Ma prima dovremmo comprarti degli abiti…-

-Uhm…non ce n’è bisogno-

-No, insisto. Ti devo aiutare.-

La ragazza gli rivolse un piccolo sorriso prima di arrivare in cima alle scale e sparire dalla sua vista.

Si fece una doccia e lavò i capelli. Indossò il vestito del giorno prima. Certo, era strano andare in giro con quella roba, ma non aveva nient’altro.
Justin invece finì allora la sua colazione.  E salì di sopra per prepararsi anche lui.

Hailey si sistemò sul divano ad aspettare il biondo. Accese la tv e girò su MTV. In quel momento le note di una canzone invasero il soggiorno.
 

If I was your boyfriend, I'd never let you go 
I can take you places you ain't never been before 
Baby take a chance or you'll never ever know 
I got money in my hands that I'd really like to blow 
Swag swag swag, on you 

La ragazza rimase un secondo ferma a guardare il video. E realizzò che il suo amico era una superstar internazionale.
-JUSTIN!- urlò lei correndo sulle scale.

Il biondo apparve in quel momento dalla sua stanza.

-Che succede?-

-Tu sei JUSTIN BIEBER! Il ragazzo più famoso del pianeta!- rispose Hailey riprendendo fiato.

-Te lo sei ricordato?-

-No. MTV.-

-Sono solo dettagli… ho fatto. Andiamo?-

 
I due ragazzi camminavano sul marciapiede della città, lui portava alcune buste, lei passeggiava libera guardandosi attorno. Indossava una maglia bianca leggermente larga e dei pantaloncini blu scuro. Aveva raccolto i suoi lunghi capelli castano in una treccia che le ricadeva morbida sulla spalla.

Erano tutti abiti nuovi. Il vestito bianco era nella busta rosa che Justin reggeva.

Lui posò le buste nell’auto e mise in moto.

Hailey non ricordava molto bene come arrivare alla radura. Ma provarono lo stesso a trovarla.

-Sei sicura che è questa la strada?- disse lui scendendo dall’auto.

Lei era già furori e guardava gli alberi senza sentirlo. Quando si rese conto che stava parlando con lei uscì dalla trance in cui era caduta.

-Sì. Ricordo quel negozio di dolci.- rispose senza nemmeno girarsi a guardare.

Justin voltò il capo e ammirò le vetrine allestite da due torte.

-Avevo fame.- si giustificò lei scomparendo fra gli alberi.

Lui la seguì nel bosco.

Ogni tanto si udivano dei rumori, più o meno lontani. Lei camminava veloce fra gli alberi dipinti di rosso e arancione per l’autunno. Non sentiva freddo, era una giornata calda per non essere estate.
Justin la teneva d’occhio studiandola. Ogni tanto lei esitava e fare un passo, e a volte toccava un albero nella speranza di avere un flashback. Analizzava ogni suo piccolo dettaglio, il modo in cui camminava, o il modo in cui si passava i capelli fra le dita.

Ogni tanto scorgeva qualche tic, come quando schioccava le dita ogni volta che sentiva un rumore, o il fatto che si toccava l’orecchio quando arrivava una folata di vento.
-Non lo trovo.- Hailey lo strappò dai suoi pensieri.

-Cosa non trovi?-

-Il ruscello. Non lo trovo. Ricordo di essermi rinfrescata e di aver bevuto dell’acqua. Ma ora non lo trovo.-

-Hailey, penso dovremmo andarcene. Sta facendo buio. Devi riposare. Torneremo un altro giorno, quando avrai le idee chiare.-

-Sì. Hai ragione. Torniamo indietro-

Rifecero la strada fino al negozio.

-Vado a prendere la macchina. Non ti muovere da qui.-

Detto questo Justin girò l’angolo verso il parcheggio.

Hailey guardò la vetrina del negozio di dolci. Poi il suo sguardo si posò sulla vetrina accanto. Una libreria. Entrò per stare un po’ al caldo. Fuori si era fatto buio e la temperatura si era abbassata.

Si passò le mani sulle braccia per riscaldarle mentre passeggiava fra gli scaffali colorati. Fino a quando non vide un’agenda. Arancione, semplice, perfetta per scrivere i pensieri che non si sentiva di confidare a Justin.

La prese in mano e tirò fuori i soldi che Justin le aveva dato fuori negozio d’intimo, in cui non era entrato per non farla sentire in imbarazzo. Le era avanzata una banconota da 10 dollari e pagò l’agenda. Mise la busta nella borsa nuova blu a tracolla che lui le aveva comprato.

Uscì giusto in tempo per vedere la Range Rover di Justin arrivare.

 
Arrivati a casa lei preparò la cena. Non ebbe bisogno di alcuna ricetta nemmeno quella volta. Le veniva tutto naturale.
Quando fu pronto si sedettero al bancone.

-Mi stupisco sempre di più. Sei una cuoca provetta!-

-Tu mi dai cibo, vestiti e un posto in cui dormire. Mi devo sdebitare in qualche modo.-

-A proposito di ‘un posto in cui dormire’. Pensavo che domani potremmo finire di verniciare la stanza degli ospiti. È una stanza molto bella. Vedrai che ti piacerà.-

-Ci sto. Non vogli farti dormire ancora sul divano.-

Justin le sorrise divertito.
Era una gran bella ragazza. Una gran bella ragazza per cui aveva una cotta.



Spazio autrice

Allora. Ecco qui il secondo capitolo.
Recensite se volete e publicizzate, se volete.
Ho sonno. E mal di gola. 
Alla prossima.
  
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