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Autore: HakunaMatata_3    25/09/2012    4 recensioni
Dal Capitolo 1:
"Vado a cambiarmi" dico a Rose, intenta a leggere un libro. "Scorpius dovrebbe essere già qui…"
"Fa’ in fretta" mi risponde lei, girando una pagina molto rumorosamente, per sottolineare, in modo abbastanza superfluo, il fatto che non gradisce l’idea di trascorrere il viaggio verso Hogwarts (l’ultimo viaggio verso Hogwarts) in compagnia di Scorpius, come l’anno prima. E quello prima, e quello prima ancora e ancora… come tutti gli anni, insomma.
Alzo gli occhi al cielo e, divisa sotto braccio, mi avvio verso la metà del treno, dove ci sono i bagni.
-
Salve a tutti, ecco la mia prima Fanfiction. È una Rose/Scorpius, ma troverete molti altri personaggi come Albus Potter, Roxanne e Louis Weasley, i fratelli Scamandro e altri ancora...
Spero possa piacervi =)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Louis Weasley, Lysander Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Premetto che non è un bel capitolo da dedicare, ma è l'unico modo che ho per dire grazie a Rose98 per aver segnalato la mia storia tra le Scelte del sito... Grazie ancora di cuore.

Capitolo 20:
Lucy non deve sapere - Il peggior compleanno di sempre


*** (Scorpius Malfoy)
<< Cosa ti ricorda il veleno di Lobalug*? >> chiedo.
<< La pelle del Tebo*, anch’essa classificata come Materiale Commerciabile di classe B >>
<< Mmm… >> mormoro controllando gli appunti spari sull’erba. << Esatto. Cosa sai dirmi sul Nundu*, invece? >>
<< Dai Scorp, abbi pietà! Sono tre ore che ripetiamo >>.
Sono senza parole.
<< Cosa? Ma Rose! Gli esami sono tra tre mesi e abbiamo finito solo Erbologia, Incantesimi, Difesa e Aritmanzia >>
<< Il Nundu è originario dell'Africa orientale ed è forse la creatura più pericolosa al mondo. È un leopardo gigantesco che riesce a muoversi veloce e silenzioso nonostante la mole. Il suo fiato provoca una violenta malattia, simile all'Ebola babbana. E abbiamo finito anche con Cura delle Creature magiche, contento? >> dice Rose in tono lamentoso spuntando “Cura delle Creature magiche” dalla lista che abbiamo stilato.
<< Sì, lo sono >> sorrido per mascherare l’ansia. Febbraio è passato in un batter d’occhio e anche marzo volge al termine. Osservo Rose mentre si stende sull’erba del prato guardando il cielo.
<< Secondo me è uno Knarl >> dice puntando il dito contro una nuvola. Scoppio a ridere.
<< Secondo me è meglio rientrare >> dico dopo essermi ripreso. Sono le cinque del pomeriggio di un venerdì stranamente soleggiato… Siamo pur sempre a marzo.
<< Ma c’è il sole! >> protesta Rose. << Ti va di giocare? >>
<< Assolutamente no, Rosie. Ho promesso a tuo cugino che l’avrei aiutato a ripassare Astronomia >> dico fermamente.

<< PARATA! >> urla Rose trionfante. Inutile dire che, alla fine, mi sono lasciato convincere.
Afferro la Pluffa che mi lancia Rose e faccio un giro di campo. Rose mi raggiunge per marcarmi.
<< Il sole sta calando >> dice girandomi intorno. << Mi sa che è meglio tornare. Abbiamo anche la ronda >>
<< Oh, la ronda. Sicuro >> rispondo ricordandomene solo ora.
Chiacchieriamo del più e del meno fino all’Ingresso dove, con una terrorizzante espressione alla Hermione, ci aspetta Albus.
<< Insomma! >> esordisce tirandoci per il mantello. << Sono due ore che vi cerco ovunque… Scorp, dovevi aiutarmi in Astronomia! >>
<< Lo so, Al, scusa. Ma c’era il sole e… >>
<< Sì, sì. Ho capito. Ti accompagno a cambiarti, vorrei parlarti. Rose ci vediamo a cena >>.
Non ho nemmeno il tempo di salutare Rose che già Albus mi trascina giù per le scale.
<< Sai che non ho assolutamente niente in contrario >> dice chiudendosi la porta della mia stanza alle spalle. << Ma vorrei sapere esattamente cosa cavolo sta succedendo tra te e mia cugina. Adesso >>.

***(Rose Weasley)
<< Allora, un’altra festa col botto? >> chiede Mark Stevens sedendosi accanto a me.
<< Come? >> chiedo sfogliando il Sillabario dei Sortilegi: ho organizzato con Scorpius un ripasso di Antiche Rune per domani.
<< Una festa col botto. Come quella dell’anno scorso >> spiega Simon Gordon.
<< Oh, no. L’anno scorso l’avevano organizzata James e Frank per i diciassette. Quest’anno niente >>
<< Niente cosa? >> chiede Roxanne avvicinandosi a noi insieme a Helena.
<< Martedì niente festa >> sbuffo.
<< Ma Rose! Martedì compirai diciotto anni! >>
<< Lo so, El, ma non voglio nessuna festa, così come non voglio dover togliere cinquanta punti per schiamazzi notturni e feste illegali. Sono Caposcuola, non posso tener sveglia tutta la casata senza una conseguenza >>.
Sono le otto di sera e la Sala Comune è piena di Grifondoro intenti a studiare, Grifondoro che vorrebbero studiare e Grifondoro che non hanno niente da fare se non distrarre i Grifondoro chi vorrebbe studiare. È evidente che appartengo al secondo gruppo.
<< Andiamo, Rose! Questo sarà il tuo ultimo compleanno a Hogwarts. Dall’anno prossimo in poi festeggerai seguendo i corsi preparatori al Ministero e… >>
<< Io non lavorerò al Ministero, volete mettervelo in testa? Ora scusate, ma ho un Castello da pattugliare >> sbotto alzandomi dalla poltrona per correre fuori della Sala Comune.
<< Stai bene, cara? >> mi chiede la Signora Grassa mentre scivolo lungo la parete accanto al suo ritratto.
<< Sì, grazie >> rispondo stancamente prima di chiudere gli occhi e appuntare mentalmente di chiedere scusa a Roxanne.

<< Bene, ora puoi parlarne, no? >> sussurra Scorpius.
<< Credevo fosse il tuo turno >> rispondo prendendo “
Teoria magica difensiva, volume settimo” da uno degli scaffali della Biblioteca.
<< Non parlo di Difesa. Non mi hai ancora detto perché hai accettato di fare da assistente alla Byrer. Credevo volessi entrare al Ministero >>.
Distolgo lo sguardo dal libro e lo fisso nei suoi occhi.
<< Io non entrerò al Ministero. Mi piacerebbe insegnare a Hogwarts e Pozioni è una bella materia >> rispondo semplicemente.
<< Pozioni è la tua materia preferita >> ribatte Scorpius. << Me lo ricordo bene >>.

Annuisco e rivolto la domanda.
<< E tu? Perché le fai da assistente? >>.
La risposta dev’essere piuttosto spinosa, perché Scorpius interrompe il contatto visivo e prende il libro di Difesa dalle mia mani.
<< Ho bruciato i moduli di Magisprudenza e tutti i libri che mi ha mandato mio padre, te l'ho detto >> inizia sfogliando con calma le pagine.
Annuisco di nuovo e mi siedo sul nostro tavolo, le gambe penzoloni.
<< Quando ho accettato di aiutare la Byrer sapevo solo che la Magisprudenza non mi interessava, ma non avevo un’alternativa. Volevo sondare un po’ il terreno, capisci? Poi sono andato da Scrivenshaft, il mese scorso, e ho comprato dei libri di filosofia… >>
<< Come sei arrivato alla filosofia? >> mi lascio sfuggire.
<< Sai, il libro che mi hai regalato a Natale… Mj sono appassionato davvero tanto all'argomento e la McGranitt mi porterà con sé a Londra la settimana prossima. In un’Università >>
<< Wow >> sussurro ammirata. << E i tuoi? >>.
Scorpius scoppia a ridere. La bibliotecaria ci guarda torva.
<< Loro non lo sanno. Ma suppongo lo scopriranno presto. Sono anni che papà ha versato la quota al Ministero, si accorgeranno che manca la mia iscrizione. Sarà meglio andare, madama Wallen rischia una crisi isterica >>.


Riemergo dal ricordo di quella conversazione con Scorpius quando una mano sventola davanti al mio sguardo vacuo. Alzo il viso e i miei occhi  incontrano quelli del mio compagno di ronda.
Scorpius mi tende la mano e mi aiuta ad alzarmi. Dopo un’ora di silenzio mi chiede cos’ho.
<< Credo di aver urlato contro mezza Sala Comune >>
<< Come mai? >>
<< Vogliono che organizzi una “festa col botto” per il mio compleanno >> rispondo alzando gli occhi al cielo. << Ma io non voglio nessuna festa. Le detesto, in effetti >>
<< Sì, me lo ricordo >> risponde. Passa un’altro po’ di tempo, poi sono a chiedergli come mai è giù di morale.
<< Be’, ho parlato con Al. Ce l’ha ancora con Christina perché l’ha lasciato e… >> esita. << Mi ha chiesto di noi due >>.
Mi fermo in mezzo al corridoio del quinto piano.
<< Voi due? >> chiedo aggrottando le sopracciglia. Scorpius si ferma di fronte a me.
<< Noi due, Rose. Io e te >>
Sei un’idiota, Rose  dice una vocina nella mia testa, tremendamente simile a quella di Lucy.
<< Ah. E tu cosa gli hai risposto? >>
<< Gli ho detto che non c’è niente da sapere >> risponde amareggiato.
<< Hai ragione >> dico.
Con la mano destra tiro Scorpius per la cravatta fino a che i nostri visi non sono a pochi centimetri. Lo guardo negli occhi.
Lo sto baciando.
<< Ora c’è >> sussurro dopo un po’, quando ci separiamo.
<< Cosa? >> chiede ansimante Scorpius.
<< Qualcosa da sapere >>.
Le labbra di Scorpius si piegano in un sorriso, poi escono dalla mia visuale. In compenso, le sento di nuovo sulle mie.

***(Louis Weasley)
<< Non ci credo! >> esclamo con gli occhi sgranati. << No, non è possibile >>
<< Ti dico che è così >> sbuffa il ragazzo biondo steso sul mio letto.
Continuo a camminare avanti e indietro per la stanza mentre penso a quello che ho appena saputo.
<< Vi siete baciati? >> chiedo per la terza volta.
<< Sì >> risponde Lorcan.
<< E siete stati insieme? >>
<< Sì >>
<< Tu e Christina >>
<< Sì >>
<< E QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO? >> urlo.
Lorcan si mette seduto e mi fissa.
<< Avevamo litigato. Ti avevo sfidato a duello. Non… non sapevo se i nostri rapporti avrebbero potuto tornare come quelli di prima >>
<< Non importa quello che è successo. Non ne hai parlato nemmeno con tuo fratello? >>.
Lorcan scuote la testa e si alza. Mi tende la mano.
<< Scusa Lou. Per tutto >>. Sorrido e gliela stringo.
<< Mi sei mancato >> ammetto.
Ci incamminiamo verso la stanza di Lysander, pronti a una serata “vecchio stile”, quando un indice picchietta contro la mia spalla.
<< Te l’ha detto? >> chiede Christina.
<< Sì >> le rispondo prima di abbracciarla. Lorcan si unisce a noi ed è così che ci trova Lysander. Stacco un braccio da Christina per permettergli di raggiungerci.
<<  È da tanto che non lo facciamo >> osserva Lys.
Siamo tutti d’accordo.
I pezzi stanno ritornando ognuno al proprio posto.

***(Scorpius Malfoy)
Sono nervoso, insicuro, agitato. E se la mia preparazione non bastasse? È una scuola babbana, cosa ne possono sapere loro di Pozioni e Aritmanzia? La McGranitt continua a dire di non preoccuparmi, ma mi riesce difficile.
<< Hai mai viaggiato con una Materializzazione Congiunta, Malfoy? >> mi chiede la Preside.
<< No, signora >> rispondo ancora più preoccupato.
La McGranitt sembra smuovere l’aria con un complicato movimento della bacchetta, poi mi tende il braccio.
<< Reggiti forte, Malfoy >> ordina.
Pieno di imbarazzo, le afferro il braccio. Avverto una strana morsa allo stomaco; tempo un secondo, e l’ufficio della Preside diventa un vicolo babbano maleodorante. Siamo a Londra.

Abbiamo camminato per un po’, stretti nei nostri cappotti e abiti babbani. La McGranitt era stata chiara: alla scuola babbana ci si comporta come babbani, vestiti inclusi.
È strano vedere la Preside con camicia, gonna lunga e giacca a vento al posto della sua solita tunica. La stretta crocchia è rimasta, invece, al suo posto.
<< Ricorda tutto quello che ti ho detto, Malfoy, soprattutto riguardo la tua istruzione >> mi raccomanda la McGranitt quando siamo fuori i battenti di un imponente edificio. Suoniamo al campanello e il portone si spalanca.
<< Professoressa, io… Grazie >> le dico sinceramente. La vedo sorridere impercettibilmente, poi veniamo inghiottiti dall’enorme portone.

Il colloquio dura due ore. Il rettore dell’università, il signor Eagle, ha richiesto tutte le mie certificazioni scolastiche, attestato di nascita e una cosa chiamata “Carta d’identità”. La McGranitt, senza batter ciglio, estrae da una borsa (che non ricordo di aver visto fino a ora) una cartellina. Il mio attestato di nascita, i certificati delle scuole che non ho mai frequentato e la Carta d’identità che non ho mai posseduto vengono lasciate sulla scrivania del rettore.
<< La certificazione del diploma le arriverà per posta non appena il ragazzo avrà superato l’esame >> dice la McGranitt.
Eagle annuisce e prende in rassegna tutti i documenti che la McGranitt gli ha dato.
<< Tra le materie studiate dal ragazzo non vedo la filosofia >> dice pacato il rettore.
<< Ha studiato con tutor privati davvero competenti. Può metterlo alla prova, se vuole >> replica la McGranitt.
Ahi. La preside mi aveva avvertito dell’eventualità di una verifica, ma non che l’avrebbe addirittura suggerita lei.
Mi trattengo dal guardare nella sua direzione e mi limito ad annuire al rettore, che mi sta fissando in modo un po’ preoccupante.
<< Domani alle 10 nell’aula sette, signor Malloy >> annuncia il rettore storpiandomi il cognome. Sto per annuire nuovamente al suo indirizzo, quando la McGranitt scuote la testa.
<< Come l’ho già informata, Donald, il regolamento dell’istituto frequentato dal ragazzo vieta agli studenti di trattenersi per più di un pomeriggio al mese fuori della sede scolastica. Mi chiedevo se… >>

Quando la porta dell’aula sette si chiude alle mie spalle, mi chiedo se la McGranitt non sia completamente impazzita e questo rimane il mio chiodo fisso anche mentre rispondo alla sfilza di domande poste dal rettore Donald M. Eagle.
Dopo quello che mi sembra un giorno intero, mi alzo un po’ indolenzito dalla sedia che ho occupato sino ad ora, stringo la mano al rettore e esco al seguito della McGranitt.
A cena, in Sala Grande, resto stranamente silenzioso. Albus rispetta la mia decisione, anche se continua a lanciarmi strane occhiate. Non ho preso appuntamento con Louis nel bagno dei Prefetti, come facciamo di solito a fine giornata. Ho chiesto a Sarah di sostituirmi nel turno con Lysander. Ho solo dato un veloce bacio sulle labbra di Rose quando l’ho incrociata davanti all’ingresso.
Mi chiudo a chiave nella mia stanza, solo Amber, nelle due ore che hanno seguito la cena, è venuta a cercarmi, per poi arrendersi davanti al mio mutismo.
Sono ormai le tre di notte quando riesco a prendere finalmente sonno. Prima di addormentarmi, tre pensieri mi sfiorano la mente: primo, domani è domenica; secondo, non ho comprato il regalo di compleanno a Rose; terzo, il “Benvenuto a bordo” pronunciato dal rettore dell’università al mio congedo.

***(Rose Weasley)
<< Non possiamo festeggiare nemmeno io e te? >> chiede Scorpius sussurrando, la voce coperta dal terzo monologo del professor Rüf sulla Resistenza della Prima Guerra Magica.
<< No, Scorp, non mi va >> sospiro.
<< Non posso nemmeno consegnarti il regalo in modo carino? >> insiste.
<< Be’, se c’è un regalo… >> ridacchio per poi alzare gli occhi al cielo.
Passiamo così tutto il resto della lezione, poi Helena e Roxanne vengono a prendermi per l’ora buca.
<< Ora che hai diciotto anni >> inizia Roxanne. << Puoi fare tutto ciò che vuoi, secondo il tuo giudizio >>
<< Veramente è dall’anno scorso che… >> la interrompo.
<< Shh! Non avevo un discorso pronto, quindi accontentati di quello dei diciassette con qualche modifica >>
<< Io direi di lasciar perdere, Roxy >> ride El prima di Appellare una meravigliosa torta con tanto di Candeline Canterine e tutto il resto. La scritta “Buon compleanno Rose” cambia colore ogni due secondi.
<< Oh, ragazze è… >>
<< Meravigliosa? >>
<< Fenomenale? >>
<< È al limone! Io… io sono allergica al limone >> protesto, ma scoppiamo a ridere tutte e tre.
Nell’arco della mezz’ora successiva la torta è stata spazzolata via da Roxanne e Helena (sono riuscita a salvarne una fetta per Scorpius) e ho dovuto ripiegare su uno Zuccotto di Zucca, ma non mi importa.
Da mamma e papà è arrivata una lettera un po’ strana, la calligrafia è tremula e si sono alternati in alcuni punti. Le lettere di auguri degli altri zii sono distaccate e fredde, come se non fossi una loro parente.
Il calore dei miei cugini, invece, è tutta un’altra cosa: nonostante avessi espressamente chiesto di essere lasciata in pace, a ora di pranzo tutti (contando sul fatto che gli insegnanti non ci sono) applaudono il mio ingresso in Sala Grande, capeggiati da Roxanne e Hugo, in piedi al nostro tavolo. Ricevo gufi a destra e a manca, i compagni di squadra continuano a cantare il nostro inno e Louis, Albus e i gemelli Scamandro siedono al nostro tavolo.
Lucy è di fronte a me e ride per una battuta di Louis, quando mi piomba d’avanti un gufo che non vedo da un bel po’. Srotolo la pergamena che è legata alla sua zampa e inizio a leggere.
Rosie, è una lettera difficile, ma rimandare non serve a nulla. Sono appena tornata a casa dal San Mungo e nessuno voleva che ti scrivessi, ma non lo trovo giusto. Stamattina la nonna è caduta dalle scale. L’ha trovata papà stesa a terra, d’avanti alla porta di casa. L’ha portata subito dai Guaritori, ma era caduta da tanto. Non c’è stato niente da fare. Vorrei che lo dicessi agli altri, ma ti prego, ti prego, non dirlo a mia sorella: Lucy non lo deve sapere.
Ti voglio bene, cucciola, verrò al più presto a trovarvi.
Tua Molly

Questa lettera non è distante, non è fredda, ma fa male come un coltello. Leggo e rileggo le parole di Molly (la sua firma è tutta tremante) finché non acquistano un senso.
La nonna non c’è più.
Niente più maglioni a Natale, niente più crostata alla melassa al compleanno di zio Harry, niente coppa Weasley a Natale o d’estate, niente più Tana. Non vivrà abbastanza a lungo per conoscere il suo primo pronipote*.
La nonna non c’è più.
Le lacrime mi rigano le guance prima che possa nasconderle, così mi alzo di scatto e corro fuori.
<< È di mamma >> mento prima di allontanarmi, attenta a non farmi sentire da Helena e Roxanne, che erano presenti quando ho letto la lettera dei miei.
Quando sono sulla soglia vado a sbattere contro qualcuno di molto alto.
<< Rosie, stai bene? >> mi sussurra dolcemente accarezzandomi i capelli.
<< La nonna… >>. Non riesco a finire.
<< Oh, tesoro, mi ha avvertito zia Ginny >> dice Neville stringendomi ancora di più. << Come l’hai saputo? >>
<< M-Molly >>
<< Vuoi che sia io a dirlo agli altri? >> mi chiede ancora.
Mi riaffiora alla mente la prima lettera che ebbi a Hogwarts. Era proprio della nonna, che si diceva orgogliosa di me e della mia casa. La seconda era di mamma e papà, anche loro fieri. Ricordo anche che, in fondo alla pagina, scrissero le tre virtù fondamentali per un vero Grifondoro.
Audacia, fegato, cavalleria.
Al diavolo.
Annuisco a zio Neville, ma gli chiedo di non dire niente a Lucy. Non so come, mi ritrovo nella mia stanza.

La prima cosa a cui penso appena mi sveglio è che ho un forte mal di testa. Mi metto a sedere piano sul letto e quasi lancio un urlo non appena vedo il bicchiere di vetro infranto sulla moquette e varie fiale sparse sulla scrivania. Prometto a me stessa che non farò mai più uso di una Pozione Soporifera.
In Sala Comune mi aspettano Lily, Hugo e Roxanne. Scendiamo tutti e quattro insieme, tenendoci per mano.
Nessun accenno alla dinamica dei fatti, all’ingiustizia dell’accaduto, non cerchiamo di darci una spiegazione. Ci limitiamo a farci forza tra di noi. Al primo piano si uniscono alla nostra catena anche Louis e Al. Violet, Lysander, Lorcan, Scorpius e Helena aspettano un po’ in disparte, poi si uniscono al nostro dolore.
Ma quello che sentiamo ora è niente, niente rispetto all’urlo straziante che proviene dalla Sala Grande.
Il sangue mi si ghiaccia nelle vene mentre Lucy urla contro la prima pagina del Profeta.

Molly Prewett in Weasley, nota per l’uccisione del luogotenente di Lord Voldemort, Bellatrix Lestrange, durante la Battaglia di Hogwarts, è morta a seguito di un incidente domestico.

Lucy l’ha saputo.







*Lobalug, Tebo e Nundu: Creature magiche con classificazione ministeriale, rispettivamente, XXX, XXXX e XXXXX (“Gli Animali Fantastici, dove trovarli”).
*Non vivrà abbastanza a lungo per conoscere il suo primo pronipote: ultimo POV del Capitolo 11.

  
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