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Autore: Pink Sugar    25/09/2012    19 recensioni
L'amortentia non può ricreare l'amore,ovviamente.Sarebbe impossibile.Ma crea una forte infatuazione o ossessione.Ed è per questo motivo che è, probabilmente, la pozione più pericolosa in questa stanza.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi,in ritardo ma ci sono.
Il capitolo seguente è breve…davvero breve, spero mi perdonerete.
Grazie infinite per le vostre meravigliose recensioni e per il vostro affetto.
 
Un grazie particolare e un abbraccio alla mia super beta.
Buona lettura
 
*****
 
“Lopez!”
La rabbia di quella voce che tuonò nel corridoio rimbombandomi nelle orecchie mi fece quasi rabbrividire. Mi voltai cauta per trovarmi davanti una Quinn con gli occhi di fuoco quasi fuori dalle orbite che camminava a passo svelto verso di me brandendo la sua bacchetta con espressione minacciosa.

“Oh cazzo” esclamai a mezza voce.
 
“Fabray, cerca di calmarti ok? Perché non metti via quella bacchetta?” dissi con voce tremante cercando di calmarla ma lei si era fermata a circa un metro da me, con la bacchetta puntata sulla mia faccia ed un’espressione talmente rabbiosa da non sembrare nemmeno la sua.
 
“Ti avevo detto di starle lontana, ti avevo detto di non metterti in mezzo!” ringhiò.
“Prendi la bacchetta e vediamo di cosa sei capace” ordinò minacciosa.
 
“Non voglio duellare con te” dissi.
Ed vera vero. Non volevo.
Fosse stato un altro qualunque di quella scuola gli avrei fatto vedere io. Ma lei no.
Eppure fui costretta.
 
“Stupeficium” urlò lei brandendo la sua arma.
Saltai prontamente di lato evitando lo schiantesimo che andò a sbattere dritto sul muro di pietra facendolo tremare.
 
A quel punto mi affrettai a recuperare la mia bacchetta. Giusto in tempo.
 
“Stupeficium” gridò ancora lei puntando la bacchetta verso di me.
 
“Protego” urlai e, dalla mia bacchetta, fuoriuscì un'aura di fumo trasparente che mi si parò davanti e ricevette l’attacco di Quinn al mio posto.
 
“Expelliarmus” urlai poco dopo.
 
“Protego” urlò lei a sua volta, difendendosi.
 
Una folla di studenti si era intanto raccolta intorno a noi, formando un semicerchio al centro del quale era corsa anche Brittany che ora guardava la scena continuando a gridare, ad implorarci in lacrime di fermarci, di smetterla con la violenza.
Mentre gli altri studenti facevano il tifo a seconda delle preferenze.
 
“Expelliarmus “ gridò lei.
La mi bacchetta fu colpita e sfuggì al mio controllo finendo a pochi metri da me sul pavimento di pietra.
 
“Accio bacchetta” la richiamai prima che il suo schiantesimo potesse essere pronunciato.
Ma quando pronunciò l'incantesimo la forza di quest’ultimo riuscì comunque a colpirmi di striscio. Non persi i sensi ma sentì un dolore al braccio che mi impediva di muoverlo.
 
Con la mano libera recuperai la bacchetta.
 
“Elettro” gridai e Quinn fu colpita da una fortissima scarica elettrica che la fece cadere rovinosamente all’indietro e tremare spasmodicamente urlante per vari minuti.
 
“Questo è scorretto! Quell’incantesimo è usato dalla magia oscura” urlò un ragazzo del quinto anno.
 
“Ne vuoi uno anche tu?” ringhiai con rabbia sollevando la bacchetta ma non ebbi il tempo di aggiungere altro.
 
“Sectumsempra” mormorò debolmente la voce di Quinn appena ripresa dall’elettro shock.
 
Mi colpì alle spalle. Senti letteralmente la pelle lacerarsi sulla mia gamba colpita dall’incantesimo e una quantità inverosimile di sangue schizzò sulle pareti mentre cadevo al suolo contorcendomi per il dolore atroce.
 
“San” urlò Brittany correndomi incontro si accasciò su di me prendendomi il viso tra le mani.
“Santana” urlò ma le mie orecchia già fischiavano.
 
“O mio Dio” esclamò Quinn immobilizzandosi con la bacchetta a mezz’aria.
“O Dio che ho fatto? Io...” sembrava incapace di respirare. Persino di reggersi in piedi.
 
 
Con le pochissime forze che mi restavano mentre il dolore sembrava voler espandersi sino alla mia anima, alle ossa, alla testa, puntai la bacchetta verso di lei che non fece nulla per opporsi.
 
“Pietrificus totalum” dissi con un filo di voce tra gli spasmi di dolore.
 
Quinn si immobilizzò completamente.
 
“Stupeficium” aggiunsi ed il suo corpo fu scaraventato lontano dalla potenza dell’incantesimo schiantandosi contro la parte dei pietra con un tonfo sordo che portò con se un rumore di ossa rotte che fece rabbrividire la folla.
 
Quinn cadde svenuta ed io fissai i miei occhi in quelli azzurrissimi e pieni di lacrime di Brittany per un secondo infinito. Poi ci fu solo il buio.
 
 
Quando riaprii gli occhi non riuscii a vedere nulla. Tutto era coperto da un velo di nebbia, sentivo delle voci confuse intorno, in lontananza un pianto sommesso. Un'improvvisa fitta di freddo come una lama conficcata nella gamba ed una mano leggera accarezzarmi in viso, passarmi sugli occhi chiudendoli gentilmente.
Poi ancora buio e silenzio.
 
Un lontano picchiettio risuonò all’improvviso nella mia testa.
Mano a mano che il tempo passava si faceva più insistente e fastidioso finché non mi costrinsi ad aprire gli occhi scoprendo, con piacere, che ne ero ancora capace nonostante sentissi un forte bruciore alle pupille.
 
Mi guardai intorno un po’ spaesata. Mi resi conto solo dopo pochi minuti del luogo in cui mi trovavo.
 
Buffo, quella era la seconda nottata di fila che passavo in infermeria.
 
“Ti sei svegliata finalmente” borbottò una voce proveniente dal letto accanto al mio.
 
Voltai appena la testa, una volta scoperto che non avevo abbastanza forza per muovere nessun altro muscolo, ed incontrai gli occhi smeraldo di Quinn che se ne stava stesa a letto, piuttosto malconcia in viso.
 
“Quanto ho dormito?” domandai.
 
“Quasi ventiquattro ore” mi informò “Hai perso molto sangue. Ti hanno fatto una trasfusione” aggiunse.
 
“E tu?” domandai.
 
“Fratture multiple qua e là. Madama Chips ha detto che le mie ossa saranno come nuove entro due giorni” disse stringendosi appena nelle spalle.
 
Restammo in silenzio per un secondo infinito.
 
“Potevi ammazzarmi” constatai nervosamente.
 
“Lo so, mi dispiace” disse lei con un filo di voce.
 
“E mi hai colpita alle spalle” aggiunsi.
 
“So anche questo” disse dispiaciuta.
 
“Io credo che la tua sia stata una reazione stupida ed esagerata sai?” dissi con astio.
 
“Tu non capisci, Brittany è tutto per me” disse lei con un filo di voce.
 
“Non è una buona ragione per ammazzare qualcuno” ringhiai io.
 
“Ti ho già detto che mi dispiace Lopez! Ho perso la testa ok? Non volevo ammazzarti” sbottò lei con voce un po’ più alta per poi riscuotersi con un brivido di dolore subito dopo e chiudere gli occhi, poggiando al testa sul cuscino.
 
Stavo per ribattere con qualcosa di pungente e crudele ma l’arrivo improvviso di qualcuno me lo impedì.
 
Sia io che Quinn ci bloccammo incantandoci a fissarla mentre le ultime parole ci morivano in gola.
 
Possibile che ogni volta che la vedevo mi sembrasse sempre più bella di quella precedente?
 
“Britt” sussurrai con un filo di voce ricordando i suoi occhi tristi, l’ultima cosa che avevo visto prima di chiudere i miei.
 
“Avete finito di litigare?” disse lei in tono duro passando lo sguardo da me a Quinn.
 
Non attese risposta. Semplicemente si limitò a fissarci torva.
 
“Potevate farvi davvero male. Ah no, mi correggo. Vi siete fatte male senza nessun motivo” sbottò.
 
“Brittany io…” tentò Quinn.
 
“Sta zitta!” quasi urlò l’altra bionda con una voce autoritaria che poco si addiceva alla sua personalità gentile.
 
“Non ci pensate minimamente a come possa sentirmi io in tutta questa storia? Credete che non mi faccia soffrire?” chiese tra le lacrime.
 
“Pensi che non lo sappia che ti sei avvicinata a me per arrivare a Quinn?” mi domandò facendomi sbiancare e tremare insieme.
 
“E tu! Pensi che mi faccia piacere far soffrire la mia migliore amica, una quasi sorella per me?” disse poi rivolta alla bionda.
 
“Io ti voglio bene Quinn, come non ne ho mai voluto a nessuno. Sei la mia migliore amica, sei importante” disse avvicinandosi al letto della ragazza per guardarla negli occhi.
 
“E sono.. insomma sono innamorata di te, Santana, da un’eternità. Credo dal primo anno, anche se tu non sapevi nemmeno che io esistessi” aggiunse poi guardando me e facendomi tremare il cuore per la sorpresa e l’imbarazzo.
 
“Ma se il risultato è questo, se è a questo che vi ho portate, allora non ci sto. Non voglio nessuna di voi due. In tutta questa storia scelgo me e me soltanto” disse tra le lacrime voltandosi di spalle.
 
“Ho già fatto abbastanza guai, addio” disse semplicemente correndo via.
 
“Brittany aspetta” feci per alzarmi ma il dolore lancinante me lo impedì inchiodandomi al letto.
 
“Hai visto che hai combinato?” mi rimproverò nervosa Quinn.
 
“Io?” sbottai inferocita.
 
Il risuonare di passi veloci ci impedì di riprendere una nuova discussione.
Per un istante sperai che Brittany avesse cambiato idea e che fosse tornata sui suoi passi ma dovetti ricredermi.
 
Una furiosa Sylvester si parò davanti a noi con gli occhi più spiritati e severi del solito.
 
“Bene, vedo che siete entrambe sveglie piccoli, inutili, avanzi di sterco! Quello che è successo è qualcosa di estremamente grave e voi signorinelle siete nei guai fino al collo” annunciò puntando il dito e facendolo oscillare da me a Quinn che la fissammo terrorizzate.
 
“Miss Sylv..” tentai
 
“Chiudi quella fogna Lopez! Un comportamento del genere dalla mia studentessa migliore non me lo sarei mai aspettato! E tu Fabray” disse poi puntando gli occhi sulla bionda “L’uso di incantesimi di magia oscura cosi potenti come quello che hai usato tu è ingiustificato, illegale ed immorale! Dovremmo denunciarvi al ministero minorile della magia” sentenziò facendoci rabbrividire.
 
“Questo è assurdo non siamo delle criminali stavamo solo.. abbiamo solo litigato” si giustificò Quinn che già vedeva distrutta la sua brillante carriera ricca solo di premi e gratificazioni.
 
“Silenzio” urlò la donna facendoci tremare ancora.
 
“Il vostro comportamento verrà segnalato alla commissione degli insegnati che deciderà cosa fare di voi e vi dico già che io voterò a favore dell’espulsione”
 
“Espulsione?” gridammo in coro io e l’altra.
 
“Vi consiglio di preparare i vostri bagagli appena sarete abbastanza in forze da alzarvi da questi letti. Per ora queste” disse mostrandoci le nostre bacchette “Sono confiscate” annunciò “..Buona notte teppistelle” disse con un ghigno malefico prima di voltarsi per uscire.
 
“Giuro Fabray che se mi cacciano dalla scuola e mi tolgono la bacchetta per colpa tua io ti vengo a cercare in capo al mondo magico e babbano e, quando ti troverò, mi implorerai di maledirti con l’anatema della morte e smetterla di torturati atrocemente” ringhiai a denti stretti.
 
Lei non rispose. Vidi una lacrima scivolare lungo il suo viso e smisi di infierire perché non ne avevo più la forza, né la voglia.
 
Mi ritrovai a pensare a come la mia famiglia avrebbe preso la mia espulsione, al fatto che non mi avrebbero accettata più nemmeno a Beauxbatons, niente di niente si prospettava per il mio futuro.
 
Avrei perso la bacchetta, la stima della mia famiglia, il mio meritato posto nella scuola, nella squadra di Quiddich, la possibilità di diventare un giorno ministro della magia come avevo sempre sognato e, cosa peggiore di tutte, mi ricordai improvvisamente che avevo perso Brittany.
 
Ed era tutta colpa di Quinn Frabray.
 
*****
 
Lo so..è brevissimo come capitolo..lo so…in realtà vorrei cercare di scrivere l’altro in giornata e dividermi tra tutti e due comincia a diventare complicato. Mi farò perdonare col prossimo che sarà un po’ più lungo promesso. Intanto fatemi sapere che ne pensate.
 
To be continued…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  
  
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