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Autore: Mina7Z    25/09/2012    12 recensioni
“Era rimasta lì ad aspettarlo. Imbambolata e assorta nei suoi pensieri come non le capitava d tempo. E anche molto indispettita per quell’uscita mattutina nella quale proprio non l’aveva voluta coinvolgere. L’aveva provocato, sfidato, poi quasi supplicato di portarla con lui, divorata dalla curiosità di scoprire dove si stesse recando Andrè a quell’ora del mattino”.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In nomine patris 




 In nomine patris




 
“Come avete  potuto compiere un’azione tanto ignobile? Quella bambina non è un oggetto, non avete pensato  che avrebbe sofferto terribilmente per il distacco dalla madre?”.
Non distolse gli occhi dai suoi e  fissando con orrore quello sguardo, che da gelido diventava sempre più umido,  restò in attesa di una risposta che tardava ancora ad arrivare.
Lo seguì con lo sguardo mentre lui si lasciava ricadere pesantemente su una poltrona, con il viso tra le mani.
“Non so cosa mi sia preso, forse è stata solo la gelosia di sapere che  Béatrice chiamava padre un altro uomo”.
“Un altro uomo? Vi riferite ad André? L’unico uomo che si sia presa cura di lei e di Madelene, nonostante non c’entrasse affatto  con  questa storia, l’unico uomo che le abbia fatto sentire la sua presenza paterna?”.
Sentì le parole scivolare fuori rabbiosamente e violente, colme di disprezzo per quanto aveva appena udito.
“Dove diavolo eravate voi quando la  bambina stava male, è cagionevole di salute, non lo sapete? Vi siete mai preoccupato di sapere come stava, se aveva bisogno di qualcosa, se aveva bisogno di voi?. No, non lo avete fatto perché  è  stato molto più facile convincersi che nella trama di quel diabolico ricatto eravate sollevato dai vostri obblighi affettivi, che vi sarebbe toccato solo pensare al mantenimento. E adesso sostenete che avete disatteso questa prima intenzione e  avete provatogelosia per chi ha mostrato solo amore?”.
Sentiva la gola lacerarsi  per  la forza delle sue grida che riempivano la stanza.
“Non  credo di potermi giustificare con voi Oscar,   ma vedete…..Madelene mi ha scritto che la bambina credeva che Andrè  fosse suo padre e io ho pensato che fosse arrivato il momento di assolvere ai mie doveri”.
“Siete pazzo” esclamò “completamente pazzo”.
“Madelene avrebbe  potuto incontrare la bambina durante il nostro soggiorno a Parigi” lo sentì mormorare.
“Questo non cambia la ferocia della vostra azione, voi potreste rimanere lontano per anni dalla Francia…, lei lo sapeva e avete scatenato una  reazione violenta di cui l’unica vittima è stata Andrè. E’ solamente colpa vostra quello che è accaduto” gridò ancora. 
“Dovete dirmi il motivo, dovete dirmi perché l’avete portata via, o giuro che  tutta la Corte saprà che razza di persona siete, Conte”.
“Lo volete davvero sapere, Oscar?”.
“....Si, devo saperlo”.
“Nelle  ultime lettere che ho ricevuto da Madelene,  lei mi parlava del suo rapporto con Andrè, di quanto fosse importante per  lei e per Béatrice, che lo chiamava addirittura padre. E mi scriveva di quanto fosse amabile e gentile e che stava iniziando  a credere che il rapporto con lui si stesse trasformando in qualcosa di più forte, in amore, forse”.
“In….. amore?”  sussurrò lei.
“E allora ho pensato di non essermi sbagliato, quel giorno, di avere veramente letto sul volto di Andrè dei sentimenti forti per Madelene, un coinvolgimento affettivo, che ora Madelene sembrava ricambiare e desiderare”.
“E per questo l’avete voluta punire…. la sua vita doveva finire con voi, Fersen, nel vostro ricordo? “.
“Voi non volete sapere se davvero vi sia stato qualcosa tra di loro, Oscar” ringhiò tra i denti.
Chiuse gli occhi qualche istante  per mettere a fuoco sensazioni, emozioni, che nell’ultimo  periodo l’avevano trascinata via come un fiume in piena. Le molte bugie, la gelosia che aveva subito provato  nel pensarli insieme, la  dolorosa confessione, l’amore, immenso e totale che si erano finalmente  donati. E il cuore batteva nelle tempie,  violento e ossessivo, mentre le immagini scorrevano nella memoria.  Un padre amorevole, tenerissimo,  lui, aveva agito solo per il bene di quella famiglia abbandonata. Lui, adesso impegnato nella battaglia più difficile, quella  per  la vita, quella per tornare da lei.
“No. Non mi importa conoscere la verità, Conte” mormorò.
“No?”.
“Non farebbe alcuna differenza.  Andrè è un uomo migliore di  voi, è amorevole e capace di sentimenti puri,  e non biasimo certo  Madelene per avere pensato alla possibilità di vivere  una vita felice  con lui”.
La rabbia era lentamente scemata e una  strana sensazione di  quiete  guidava la sua mente assorta.
“Io voglio solo che si svegli e che mi guardi negli occhi stringendomi la mano, non voglio altro, Conte. Il mio cuore  sa già tutto ciò che è necessario conoscere di Andrè”.
“Oscar.…”
“Non tornate mai più sull’argomento, Fersen. E permettetemi di dire quanto vi compatisca per la vostra debolezza. Ma non temete, non farò parola con nessuno dell’intera vicenda, a patto che Béatrice torni immediatamente a casa con Madelene.  In caso contrario, la persona che dite di amare avrà a soffrire per il vostro comportamento.  Il suo amore è puro, Fernen, il suo, si “ mormorò  socchiudendo  gli occhi.
“Siete circondato da persone che vi amano, Conte,  ma non lo meritate affatto”.
“Béatrice potrà tornare  oggi stesso a casa con Madelene, Oscar”  rispose con tono pacato “Ma non perché mi abbiate minacciato. Sono  consapevole dei miei errori, Oscar”.
“Bene”.
Si girò rapidamente dandogli le spalle.
“..Oscar…”
“.Si…”
“Andrè si riprenderà, ne sono sicuro, non dovete perdere la speranza”.
“Si…. non perderò mai la speranza” mormorò  chiudendo lentamente la porta dietro di sé.
“Mai”.
 
 



Percorse con passi  incerti il corridoio che portava alla stanza di Andrè, ansiosa di conoscere il parere del dottore sulla sua condizione.
“Come sta Andrè, dottore?” chiese con la voce tremante quando lo vide preparasi per lasciare la stanza.
“Ha una fibra molto forte e  per il momento non ci sono segni di infezioni. Sono piuttosto fiducioso per  ora   ma vedremo come passerà la prossima notte”.
“Cosa dobbiamo fare nel frattempo?”.
“Niente, stategli accanto e fategli sentire la vostra presenza. Se si dovesse svegliare o se dovesse peggiorare chiamatemi  immediatamente”.
“Va bene, vi ringrazio dottore”.
 




 
Tornò a sedersi al suo capezzale avvertendo un profondissimo senso di impotenza per l’incapacità di poterlo aiutare veramente.  Poteva solo stragli accanto,  stringergli la mano, sussurrargli parole d’amore, dirgli quanto fosse importante per lei, nella speranza di tenerlo aggrappato alla vita.
Poi sentì bussare alla porta.
“…Avanti”.
“Sollevò lo sguardo e vide Madelene ferma sulla soglia.
“Madamigella Oscar….io…non ho parole per dirvi quanto mi senta colpevole per quello che è successo …non so come sia potuto accadere…..io non ero più in me….”.
La osservò senza parlare, incapace di trovare le parole per alleviare anche il suo dolore. Osservò le lacrime che le scorrevano sul viso, nascoste dalle mani poste sul bel volto.
“Se dovesse accadere qualcosa ad Andrè…….io non me lo perdonerei mai……mai …”.
Sospirò e si passò le mani tra i capelli tornando a volgere lo sguardo verso Andrè.
“Io non mi aspetto che mi perdoniate,  vi capirei se non voleste nemmeno ascoltarmi, se mi cacciaste via, vorrei solo dirvi che se potessi darei la mia vita in cambio della sua….lo farei senza indugi …..se solo potessi, ve lo giuro”.
“Lo so, Madelene, lo so. Non vi incolpo per quanto è accaduto, non è colpa vostra, in fondo, la vostra disperazione ha agito per voi…ma la colpa non è certo vostra”.
“Vi ringrazio per la vostra comprensione, Madamigella….ora mi è chiaro perché Andrè fosse tanto legato a voi, perché vi amasse tanto, nonostante credesse di non avere alcuna speranza di vedere il suo amore ricambiato”.  Abbassò gli occhi e riprese a contorcersi nervosamente le mani senza accorgesi dello sguardo di Oscar che la osservava perplessa.
“Io sono stata così ingiusta  nei vostri confronti, gli ho persino detto che un giorno avreste finito per fargli del male, magari involontariamente, siete nobile e in fondo noi siamo solo servi per voi…. ma lui mi ha assicurato che non sarebbe  mai successo e che anche se fosse accaduto non avrebbe avuto importanza e i suoi sentimenti  per voi non sarebbero mai cambiati”.
“Lui è una persona così speciale, Madelene…” sospirò tornando a guardarlo.
“Vorrei non averlo mai coinvolto in questa brutta storia, Madamigella, e all’inizio ho cercato di convincerlo a restarne fuori, che era solo una questione tra me e il Conte di Fersen.  Mi facevo condurre in questa casa di nascosto da tutti, ma Andrè non ci ha messo molto ad accorgersi di dove andassi e ha inutilmente cercato di aprirmi gli occhi sui pericoli di una relazione tanto rischiosa.  Ma io ero innamorata di Fersen, così innamorata da non avere voluto sentire ragioni, senza aspettarmi niente di più delle attenzioni che il Conte mi concedeva. Non mi ha mai fatto promesse, non mi ha mai detto di essere veramente innamorato di me. Mi sono accontentata della passione che nutrivo per lui e che riconoscevo in lui, per me”.
La ascoltava con attenzione, cercando di imprimere nella memoria ogni parola di quella dolorosa confessione.
“Sono solo una donna perduta, Madamigella,  che ha rinunciato alla sua integrità per troppa passione, pur sapendo che in cambio avrei  ricevuto nient’altro che  briciole, che mi avrebbe ferito, alla  fine. Solo che ora, le carte si mescolano e sono  proprio io l’unica colpevole per quello che è accaduto ad Andrè”.
“Credo che ci siano sentimenti capaci di travolgerci come fiumi in piena, Madelene, ai quali non è possibile resistere in alcun modo, anche rischiando di fare male ad altre persone, barriere insormontabili che arriviamo a valicare perché spinti da qualcosa di completamente totalizzante, che prescinde ad ogni controllo. Questo lo so anch’io adesso, grazie ad Andrè”.
“Lui vi ama sopra ogni cosa, io lo so”.
La guardò di sottecchi. Sarebbe  stato così facile chiederle se davvero tra lei e Andrè ci fosse stato qualcosa di più dell’affetto che li aveva uniti per molto tempo, nascosti in quella piccola casa dal grazioso giardino. Se lui, spinto da momenti di debolezza o di disperazione, l’avesse voluta per sé, l’avesse stretta tra le sue braccia, magari solo per perdersi in una notte di estasi. Si morse un labbro e scelse di non sapere. Perché ora era suo, completamente suo, e nessuno avrebbe potuto toglierle quei momenti di amore incondizionato che si erano donati.  Niente e nessuno le avrebbe portato via il ricordo delle sue mani sul suo corpo, dei sospiri sulla pelle, delle sue parole d’amore , solo per lei.
“Madelene, Fersen vi concede di tornare a casa con Béatrice, oggi stesso se vorrete, ma prima vorrei che la portaste qui da Andrè”.
“Si……la  porto qui subito”.
“Ad Andrè farebbe  piacere vederla…”
“Certo… loro hanno un rapporto così  tenero…”.
 “Si …. li ho visti insieme”.
Mosse alcuni passi verso la  porta e si fermò un istante voltandosi indietro.
“Madamigella, Andrè  sarà un padre meraviglioso…”.

 


   
 
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