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Autore: novalee_ack    25/09/2012    8 recensioni
"La gente non ha quello che si merita, ha quello che gli capita. E nessuno di noi può farci niente."
[...]
Posò lentamente le sue mani sulle mie gambe e mi fece scivolare verso di lui. Finì seduta a cavalcioni sulle sue cosce. Posai le mani fredde sul suo petto nudo e quel contatto mi fece quasi male, per quanta fosse la differenza di temperatura tra me e lui. Mi prese una mano e intrecciò le sue dita con le mie. «Sei la cosa più bella e vera che sia mai stata mia», sussurrò flebile. Feci quasi fatica a capire le parole che uscirono dalla sua bocca.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sentì un rumore e mi voltai verso il comodino, dove la sveglia segnava le 4:25 del mattino. Poco dopo Joe entrò nella camera da letto, furtivo, con l'intenzione di non svegliarmi. Frettolosamente raccolse qualcosa e prima che uscisse dalla stanza lo fermai. «Cos'è successo?», mormorai saltando giù dal letto e avvicinandomi a lui. «Niente, torna a dormire», uscì chiudendo la porta ad un palmo dal mio naso. Non lasciavo che qualcuno mi mettesse da parte, soprattutto in quel modo. 
Aprii la porta del bagno, trovandolo seduto sul bordo della vasca, senza maglietta, e con una ferita sull'addome. Una pallottola molto probabilmente. 
«E questo tu lo chiami "niente"?», dissi fissandolo. «Si, ora per piacere, torna a dormire!», alzò un po il tono della voce. Mi avvicinai, inginocchiandomi e spostando le sue mani, notai che la pallottola non era entrata molto in profondità. Lui mi scostò violentemente, facendomi cadere. «Vai via!», urlò. Subito dopo una smorfia di dolore sulla sua faccia. «Perchè non lasci che ti aiuti, eh?», gli presi il viso tra le mani, inchiodando i miei occhi nei suoi. «Perchè? Voglio solo aiutarti, non farti del male. Lo capisci?», urlai ancor più forte di lui. 
Si arrese e sedendosi per terra accanto a me, lasciò che lo aiutassi. 
«Sta fermo e riposati», lo lasciai sul letto, dopo averlo trascinato, nel vero senso della parola.
Tornai in cucina a piedi scalzi a preparargli qualcosa, della cioccolata calda magari. 
 
La notte finì presto e con lei passò altrettantovelocemente la giornata seguente. Joe aveva dormito tutto il tempo ed io ero stata sul divano a leggere un libro, pronta ad aiutarlo appena ne avesse avuto bisogno.
Avevo dimenticato il male che mi aveva fatto. Avevo dimenticato tutto ciò che era successo, avevo perdonato lui. Mi sentivo felice con me stessa e con gli altri, forse con qualcuno di meno. 
Da quando c'era lui nella mia vita, anche se da poco, tutto era migliorato. Mi dicevano che era pericoloso e portava solo morte nella tua vita. Ma quali occhi avevano visto ciò? Quali persone avevano provato tutto questo? Non è un mostro, non è  il diavolo. E' un ragazzo che ha scelto la strada più facile che la vita gli ha posto davanti, dimenticando che lottando e con un po di sacrificio avrebbe potuto scegliere quella giusta.
«Ehy», lo vidi entrare in salotto, e sedersi sul divano dove ero seduta a guardare la tv. 
«Come va?», gli chiesi. Nello stesso stesso istante lui gettò la testa all'indietro, chiudendo gli occhi. «Ho passato momenti peggiori», rispose sorridendo lievemente. «Cosa può esserci peggiore di questo?» «Credimi, non vuoi saperlo», poggiò un braccio sullo schienale del divano, mentre io portavo le ginocchia al petto. «Comunque, grazie», mi guardò e ricambiai. Non dissi niente, mi limitai a guardarlo. «Con chi parlavi prima al telefono?», chiese poggiando le gambe sul tavolino. «Con un amica» «E?» «Mi avevano invitata ad uscire», feci spallucce. «E perchè sei ancora in pigiama?» «Perchè non voglio andarci». Joe rimase a fissarmi per un pò, lo sentivo, il suo sguardo che premeva su di me. Tenevo la testa bassa, avevo paura, paura dei suoi occhi. 
«Sei sempre chiusa qui, ora non andra neanche più a scuola suppongo...», si sofferò su quel particolare «Insomma, uscire non ti farebbe male», continuai a torturare quella ciocca di capelli che mi rigiravo tra le dita da più di un ora. Ci pensai su, poi mi convinsi. «Va bene, ma solo per questa volta», mi alzai dal divano ringraziandolo con un lieve sorriso e corsi a prepararmi.
«Io sono pronta», bussai alla porta della camera da letto, dove Joe si era rimesso a letto. 
Aveva un braccio dietro alla nuca, le gambe incrociate e il telecomando nell'altra mano. «Quindi, esco. Non so a che ora torno, quindi è inutile che ti dica di non aspettarmi», lui annuì. «Divertiti», sorrisi e lo lasciai da solo.  Avevo usato talmente di quel fondotinta che ora avevo una specie di maschera di cera sul viso. I lividi facevano ancora male ed erano visbili. Cercai di dimenticare questo piccolo particolare, e nella mia testa si fece spazio l'idea che forse quella sera, al solito club dove andavano tutti quelli che conoscevo, ci sarebbe stato anche Nick.
Non mi stavo preparando ad una serata di divertimento, ma a quello che molto probabilmente sarebbe stato il secondo round tra me e Nicholas. 


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perdonatemi per il ritardo e per gli eventuali errori <3
xx
   
 
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