Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: xniallspotato    25/09/2012    2 recensioni
Un altro anno insieme a quella gente che ti squadra da capo a piedi.
Quella gente che non ti conosce ma parla male di te.
Quella gente che ti giudica solo per come ti vesti, per quello che dici o per cosa fai.
Quella gente di merda, che se conoscesse più a fondo le persone che giudica tanto, magari smetterebbe di farlo.
Odiavo quel posto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ti porto in un posto bellissimo. (Seconda parte)
 
 
Il viaggio in macchina fu dannatamente imbarazzante. Quindi minuti di puro ed imbarazzante silenzio.
Finalmente arrivammo, scesi dalla macchina e mi ritrovai un’immensa distesa di bianco. Mi aveva portato in un campo completamente ricoperto dalla neve, dato che il giorno prima aveva nevicato. In fondo al campo, quasi alla fine, c’era una piccola casetta tutta in legno, tutto il resto era erba, o, in questo caso, neve.
“Cos’è questo posto?” chiesi io con occhi meravigliati.
“E’ dove vengo di solito per le vacanze..” disse lui guardandomi e sorridendo vedendo la mia espressione. “Non ci ho mai portato nessuno.. e mi sembrava.. romantico” disse arrossendo.
“Ma sei dolcissimo” dissi io girandomi per guardarlo.
“Ti piace?” chiese poi.
“E’ stupendo..” risposi io sorridendo. “Ho solo un po’ di freddo.” Dissi dopo.
“Oh, certo.” Disse lui porgendomi la sua giacca. “Vieni, andiamo in casa.” Disse incamminandosi verso la casetta in legno.
“Tienila, la giacca. Posso resistere fino alla casa.” Esclamai io.
“Non ti preoccupare che posso resistere anche io, quindi tieni.” Disse insistendo, non potei far altro che prendere la giacca e mettermela. Il suo profumo mi penetrava nelle narici, quel dolce e buonissimo profumo, quel profumo che non sentivo da chissà quanto tempo. Mi limitai a guardarlo e a sorridere dolcemente senza rispondergli. Arrivammo davanti alla casa e lui aprii la porta, entrammo e ci togliemmo le scarpe tutte bagnate per via della neve.
“Accendo il camino?” chiese Niall non appena ci fummo tolti le giacche e i maglioni dato che dentro casa si stava meglio.
“Hai anche un camino?” esclamai io.
“Certo.” Rispose ridacchiando.
“Wow.. comunque accendilo.” Risposi infine.
Era quasi l’ora di pranzo, dato che il mio stomaco brontolava come non mai, decisi di andare in cucina a vedere cosa c’era di buono.
“Che si mangia?” gridai per farmi sentire da Niall che stava attizzando il fuoco.
“mmh, non so quello che c’è!” rispose lui. Così aprii uno sportello della cucina e vidi una scatola di spaghetti.
“Vanno bene degli spaghetti al pomodoro?” chiesi io dopo qualche minuto.
“Benissimo!” rispose lui. “Il pomodoro è nello sportello in basso a destra.” Disse dopo.
“Ok.” Risposi io aprendo lo sportello. “Ti avverto solo che non so cucinare, quindi se viene fuori uno schifo non è colpa mia!” dissi prendendo la bottiglia di pomodoro, mentre sentii la sua risata provenire dal salone.
Presi la prima pentola che trovai e la riempii con l’acqua e la misi sul fuoco a bollire, dopo presi una pentola ci misi dell’olio e tagliai un po’ di cipolla, la misi nella pentola e incominciò a rosolare. Aspettai che l’acqua bollisse e dopo ci buttai dentro una manciata di spaghetti, mentre nella pentola aggiunsi la salsa di pomodoro, un po’ di sale e il basilico.
“Allora? Come te la cavi?” chiese Niall spuntando da dietro e abbracciandomi.
“Abbastanza bene.. non sapevo nemmeno di saper fare degli spaghetti al pomodoro!” ammisi io.
“Allora verranno uno schifo!” esclamò Niall mentre io gli davo un colpo sulla spalla.
“Cattivo.” Dissi io con una faccia offesa.
“Scherzavo, saranno gli spaghetti più buoni che io abbia mai mangiato.” Disse sorridendomi.
“Così va meglio.” Risposi io facendolo ridere.
Dopo alcuni minuti la pasta era pronta e ci mettemmo a mangiare.
“Come sono?” chiesi aspettando che lui mangiasse il primo boccone.
“Perché devo assaggiare per primo io? E se poi sono avvelenati?” chiese guardando il piatto.
“Ma ti pare che una ragazza con un faccino come il mio” dissi facendo una faccia da cucciolo “possa avvelenare il piatto di pasta del suo ragazzo?” chiesi infine.
“Beh.. sì.” Rispose lui guardandomi. “Per farmela pagare per quello che ti ho fatto passare..” disse diventando serio.
“Ma smettila e mangia!” esclamai io facendogli spuntare nuovamente il sorriso sulla faccia.
“Mmm.. non sono male.” Disse mangiandone una forchettata.
“Beh, dato che questa è la mia prima volta, direi che sono abbastanza buoni, no?” dissi assaggiandoli anche io.
“Già.” Disse lui “Eh brava la mia cuoca.” Disse scompigliandomi i capelli.
Finimmo di mangiare e poi lavammo i piatti insieme, schizzandoci a vicenda ogni tanto. Dopo ci stendemmo sul divano davanti al camino al calduccio, con delle coperte. Niall si stese con la testa sulle mie gambe e io presi ad accarezzargli i capelli.
“Ti trovi bene qui?” mi chiese ad un certo punto.
“Certo, è bellissimo.” Dissi io guardando l’immensa distesa di neve fuori dalla finestra.
“Ci possiamo venire quando vuoi.” Chiese guardandomi.
“Davvero?” chiesi con gli occhi che brillavano.
“Ovvio.” Rispose lui sorridendo sinceramente.
“Cosa intendevi prima quando hai detto che non hai mai portato nessuno qui?” chiesi dopo qualche minuto di silenzio.
“Che non ci sono mai venuto con nessuno, a parte i miei genitori. Questo è un posto speciale per me, in pratica ci sono cresciuto.. sei la prima persona che lo vede oltre alla mia famiglia. Sei importante per me, non voglio perderti un’altra volta, questa volta voglio che sia tutto perfetto e voglio che tu mi conosca per quello che sono veramente, non il puttaniere della scuola che va con la prima che incontra.” Disse.
“Non c’è bisogno che tu me lo dimostri, lo so già che non lo sei.” Dissi baciandogli la punta del naso.
“Ti amo, lo sai?” disse guardandomi negli occhi.
“Ora sì.” Gli sorrisi io.
Restammo così per non so quanto tempo, poi quando ormai era pomeriggio inoltrato Niall si decise ad alzarsi.
“Vuoi fare una partita a palle di neve?” chiese eccitato. Io lo guardai sorridendo e poi annuii.
“Va bene.” Dissi alzandomi dal divano.
“Vado a prendere i giacconi di sopra.” Disse salendo le scale e dopo tornò con un giaccone azzurro da uomo e uno rosa da donna.
“Questo è di mia madre, ti dovrebbe andare bene.” Disse porgendomi il giaccone rosa.
“Grazie.” Dissi afferrandolo.
Mettemmo gli scarponi, presi il mio cappello e uscimmo fuori da casa.
“Vincerò io.” Disse Niall prima di correre verso un albero e nascondersi dietro a questo.
Io  mi abbassai, presi un po’ di neve e incominciai ad appallottolarla, ma fui colpita sulla schiena da una palla. Mi girai di scatto e vidi Niall che sorrideva come uno scemo.
“Uno a zero per me!” disse nascondendosi di nuovo dietro l’albero.
Mi avvicinai piano piano, cercando di far meno rumore possibile, all’albero dove era nascosto Niall. Ma appena arrivai vicino mi colpì con un’altra palla sul braccio.
“Non è possibile!” esclamai io tirando la pallina appallottolata che tenevo in mano. Beccai Niall in piena faccia facendolo cadere per terra.
“Oddio, scusami Niall!” dissi avvicinandomi a lui. “Ti sei fatto male?” chiesi ridacchiando mentre gli toglievo la neve dalla faccia.
“Non ti preoccupare.” Rispose lui. “Piuttosto, mi aiuti a rialzarmi?” chiese porgendomi la mano.
“Certo.” Risposi io afferrandola ma lui mi trascinò giù con lui, poi prese un po’ di neve e me la spappolò in faccia.
“La mia rivincita.” Rispose lui alzandosi e lasciandomi lì per terra.
Passammo il pomeriggio così, tra cadute, palline di neve e risate. Fu un pomeriggio stupendo, e con lui mi divertii ancora di più. Non potevo essere più felice di così, ero davvero contenta di aver fatto pace con lui, credo che non sarei riuscita a stare un giorno in più senza di lui.
Quando il sole iniziò a tramontare decidemmo di rientrare.
“Ti sei divertita?” mi chiese Niall scrollandosi la neve da dosso.
“Tanto.” Risposi “Comunque ho vinto io.” Esclamai.
“Non credo proprio, hai contato bene? Hai visto quante volte ti ho beccato?” ribatté lui.
“Non contraddirmi! Ho vinto io.” Esclamai togliendomi la giacca. “Sono tutta bagnata.” Dissi guardando i miei vestiti.
“Vuoi farti una doccia?” mi chiese lui prendendo il giaccone che tenevo in mano.
“Sarebbe meglio.” Dissi io.
“Il bagno è di sopra.” Disse lui mostrandomi le scale.
“Ok, grazie mille.” Dissi salendo le scale.
Mi feci una doccia calda, misi i miei vestiti ad asciugare e dopo scesi giù in accappatoio.
“Niall..?” lo chiamai.
“Sì?” disse sporgendosi dalla cucina.
“Ho messo i miei vestiti ad asciugare, però non ho niente da mettermi. Non è che mi potresti darmi qualcosa?” chiesi.
“Certo, aspetta solo un secondo.” Mi disse alzandosi dal tavolo e andando di sopra. Torno pochi minuti dopo con una maglia da uomo super gigante, probabilmente era sua.
“Va bene?” mi chiese lui.
“E’ tua?” chiesi io.
“Sì.” Rispose lui. “Non va bene?” chiese.
“Nono, va benissimo.” Dissi io, tornai di sopra e mi cambiai. Dopo che mi fui asciugata un po’ tornai di sotto con indosso solo la maglietta che mi arrivava fin sopra il ginocchio.
“Se vuoi andare a farti la doccia il bagno è libero.” Dissi entrando in cucina. Niall si girò verso di me e restò zitto a fissarmi. Mi squadrò da capo a piedi.
“Beh, che c’è?” chiesi io dopo un po’.
“N-no.. è che..” iniziò a balbettare. “s-sei stupenda.” Disse infine
“Grazie” risposi io arrossendo. “comunque il bagno è libero.” Ripetei
“a-ah, sì. Ora vado.” Disse alzandosi e non smettendo di guardarmi. Finchè non andò a sbattere contro il muro, si girò di scatto e poi tornò a guardarmi. “i-il muro, già.. c’era il m-muro.”
Appena se ne fu andato andai sul divano, mi misi la coperta addosso e accesi la tv. Girai un po’ per i canali mentre aspettavo che Niall tornasse. Non c’era niente di interessante in televisione così decisi di mettere su mtv per ascoltare un po’ di musica.
C’era la top 10 delle canzoni di Natale, era al numero tre e c’era la canzone di Justin Bieber ‘Mistletoe’
“It’s the most beautiful time of the yea, lights fill the streets spreading so much cheer, I should be playing in the winter snow, but I’mma be under the mistletoe” incominciai a cantare a squarciagola saltando sul divano facendo finta che il telecomando fosse il mio microfono, continuai a cantare come una pazza finchè non sentii delle mani che applaudivano, mi girai di scatto e vidi Niall.
“Oddio.” Dissi sedendomi sul divano. “Che figura di merda.” Mi misi le mani sulla faccia.
“Canti bene, però.” Mi prese in giro Niall ridendo.
“E smettila cretino!” dissi dandogli un colpo mentre lui rideva.
“Comunque, è questo che intendevo..”
“Cosa?” chiesi io perplessa togliendomi le mani dalla faccia. Lui vedendo il mio leggero rossore sulle guancia sorrise e poi riprese a parlare.
“Intendevo di essere sé stessi, che ci dobbiamo conoscere per quello che siamo veramente, non per quello che mostriamo agli altri, capisci? Non ci devono essere segreti tra di noi.” Spiegò Niall.
“Ma io non ti nascondo niente, io con te sono già come sono realmente. Tranne quando si tratta di cantare, quello non mi deve guardare nessuno quando lo faccio.” Dissi facendolo ridere.
“Hai fame?” mi chiese dopo un po’.
“Mm.. non molta, tu?” chiesi
“No.” Rispose lui
“Sicuro? Guarda che se hai fame ci sono degli avanzi di pasta di oggi, se no posso cucinarti qualcos’altro.” Dissi sorridendo.
“Non ti preoccupare, sto bene così.” Mi rassicurò lui accendendo la tv.
“Ok.” Risposi io “Cosa c’è sta sera in tv?” chiesi io.
“Partita.” Rispose lui.
“Ah, calcio?” chiesi
“Sì, non ti piace?” chiese lui.
“Beh, non sono un’appassionata. Ma alcune partite le ho viste.” Risposi io.
“Ti va di vederla con me?” chiese lui.
“Chi gioca?” chiesi
“Irlanda contro Italia” rispose.
“Ah, sono gli europei o i mondiali?” chiesi.
“europei.” Rispose lui.
“ok.” Dissi “sai, ho una cugina che vive in Italia.” Dissi mentre c’era ancora la pubblicità in tv.
“Davvero, come si chiama?” chiese lui.
“Beatrice, o una cosa del genere. Sono difficili i nomi degli italiani..” risposi io mentre lui rideva.
“Comunque, per chi tifi?” chiesi dopo.
“Irlanda, ovvio!” rispose lui.
“Ah, certo.” Dissi io. “Io per l’Italia.”
“Grazie, eh.” Disse lui.
“Guarda che non lo faccio per fare un dispetto a te, ma lo faccio per mia cugina Beatrice.” Dissi ridacchiando. “no, ok scherzo. Tiferò per l’Irlanda solo per te.” Ammisi dopo. “Mi dispiace Beatrice, tiferò per l’Italia un’altra volta.” Dissi facendo una sceneggiata mentre lui rideva.
Ci guardammo la partita e ogni tanto partivano gli insulti per i goal dell’Italia o perché l’Irlanda non mandava la palla in porta.
“Cazzo, quel Balotelli di merda che ha fatto goal!” esclamai io. “Che poi che razza di nome è Balotelli? Un nome di merda, ecco!” lo insultai mentre Niall mi guardava stranito. “Che c’è? Ora non mi posso nemmeno arrabbiare perché quello stronzo ha fatto goal?” chiesi mentre lui rideva.
Finita la partita decidemmo di andare a dormire, dato che eravamo tutti e due stanchi morti dopo la partita a palle di neve di quel pomeriggio.
“Dove dormo io?” chiesi.
“Con me.” Rispose ovvio Niall.
“Si, ok, a parte gli scherzi.. dove dormo?” chiesi io
“Te l’ho detto, con me.” Ripetè.
“Nono, io non ci dormo con te.” Dissi io.
“E perché?” disse lui facendo una faccia da cucciolo. “Guarda che se non dormi con me dovrai dormire tutta sola nella stanza degli ospiti, molto spesso abbiamo sentito rumori strani provenire da quella stanza.” Disse Niall.
“Occazzo.” Esclamai io. A un certo punto sentii qualcuno bussare a una delle porte di quelle stanze. “Merda, merda. Oddio, moriremo tutti.” Dissi stringendomi alla maglietta di Niall.
“Allora dormi con me?” chiese lui.
“Sìsì!” esclamai subito dopo.
“Comunque non è vero niente di quello che ti ho detto.” Mi disse solo dopo che ci fummo infilati sotto le coperte.
“Sei un stronzo.” Gli dissi prima che lui mi abbracciasse e che io mi addormentai tra le sue braccia.

 ______________________________________________

Let's go, crazy, crazy, crazy, 'till we see the sun

non sono morta, non sono morta! non vi preoccupate lol
scusate se vi ho fatto aspettare così tanto, ma la mia ispirazione era andata a farsi fottere.
scusatemi..
comunque partiamo col dirvi un bel po' di cose, vi faccio l'elenco e spero di dirvele tutte:
1. questo capitolo è il più lungo che ho scritto fino ad ora e spero vi piaccia, spero che non vi annoia.
2. In questo capitolo succendono un po' più di cose rispetto agli altri è per questo che mi piace tantissimo
3. Mi scuso per caricare i capitoli ogni morte di papa, ma con l'ispirazione che non c'è e la scuola è un casino.
4. Live while we're young è stupenda, per non parlare del video alfjlajfklajlabfjlajf
5. Ringrazio quelli che leggono e recensiscono la mia storia.
6. Grazie mille anche a chi l'ha messa tra le preferite, seguite, ricordate. Vi amo tutti.
7. Sono un po' delusa perchè in questi ultimi capitoli non ci sono molte recensioni, spero che questo vi faccia svegliare un po'.
8. Infine vorrei ringraziare VasHappeninPotatoes_ che c'è sempre. Grazie c:
9. Ieri sera stavo sclerando per colpa di questo efp di merda che non si sa perchè ma la sera non va mai, ci avrò messo circa mille anni per caricare questo capitolo e alla fine non ce l'ho fatta lol quindi lo carico ora
10. Credo di aver finito, quindi vado lol
11. Ricordatevi che vi amo tanto tanto e ricordatevi anche di recensire, mi raccomando lol
Much love for ya x

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: xniallspotato