Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: ErinLecter    25/09/2012    2 recensioni
Dino era sul divano di camera sua, aveva passato una giornata lunga e difficile, l'unica cosa che voleva fare era riposarsi.
Si stava per addormentare quando sentì un rumore provenire dalla finestra.. prese velocemente la frusta che aveva posato sopra il comodino e con un movimento veloce.. se la attorcigliò attorno al piede e cadde rumorosamente.
Imprecò ad alta voce mentre una piccola sagoma entrava camminando tranquilla dalla finestra.
-Dovresti imparare ad usare quella frusta senza i tuoi sopposti nei paraggi.. Dino- quella voce incredibilmente familiare risuonò nella stanza, Dino sorrise impacciato, era vero, senza i suoi sottoposti non riusciva a fare niente.. ma avrebbe fatto di tutto per loro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 2 - CONTATTO FISICO
-Per oggi può bastare, no?- -Non ti ho fatto male, quindi no- -Eh dai, si vede lontano un chilometro che sei stanco anche tu.. riposiamoci. Poi se hai proprio voglia di continuare continuiamo, occhei?- Dino sorrise dando un buffetto sulla guancia di Hibari che, in tutta risposta, si voltò indispettito. 
Erano ormai passati cinque mesi da quando Dino aveva cominciato ad 'allenare' Hibari e, adesso, non poteva più farne a meno. La compagnia del ragazzo lo rendeva felice, allegro.. aveva un debole per lui, ma questo ormai era ovvio. Ogni giorno andava sul tetto aspettando l'altro, che con il Comitato Disciplinare si dava veramente da fare. Da quanto aveva capito organizzava diverse spedizioni punitive e quando girava lui attorno ai corridoi non solo regnava la quiete, ma nessuno osava parlare o muoversi. Era come una bomba ad orologieria.. e sorrise compiaciuto, pensando che lui poteva evitare di farla scoppiare. Col tempo, sentiva di essersi meritato un po' di rispetto da parte dell'altro e stranamente, a volte Hibari gli dava retta. 
Osservò il ragazzo dai capelli neri mettersi a sedere, era proprio incazzato.
-Perchè ti arrabbi tanto? Ti ho detto che dopo ricominciamo- disse Dino fingendosi offeso, si divertiva a prendere in giro l'altro -Mi hai toccato la guancia- questa fu l'unica risposta. Dino rimase sorpreso. Il Presidente del Comitato Disciplinare che non aveva avuto paura nemmeno davanti a Xanxus, ai Vindice o i Simon.. aveva paura del contatto fisico? Sorrise dolcemente, era.. carino. E Dino lo conosceva bene tanto da poter dire che sembrava imbarazzato. Lui però rimase interdetto. Non poteva fargli una semplice carezza? Si sentiva quasi in dovere di fargli una.. coccola ogni tanto. 
-E allora? Non posso toccarti?- chiese Dino mettendosi a sedere accanto a lui, continuando a guardarlo. 
Hibari non rispose, si sdraiò e chiuse gli occhi. Dino lo fissava, odiava quando chiudeva gli occhi. Avevano un colore sorprendente che adesso amava, per quanto strano fosse, era unico.  Conoscendo Hibari, sarebbe andato a giro a tutte le ore per la scuola a picchiare gente.. mentre quando dormiva la sua tranquillità sembrava così.. innaturale. 
-Prima o poi ti morderò a morte, Erbivoro- -Ancora con questo Erbivoro? Puoi chiamarmi Dino eh..- lasciò la frase a metà mentre incantato guardava la pelle dell'altro. Allungò la mano silenzioso verso la guancia di Hibari, ma quando fu ad un centimetro di distanza dalla sua faccia la mano dell'altro la bloccò. 
-Non toccarmi- sibilò mentre gli occhi celesti-grigi lo fissavano rabbiosi, una rabbia diversa. Sembrava paura. 
-Come vuoi..- Dino ritrasse velocemente la mano, spostando lo sguardo altrove. Possibile che non potesse mai dimostrare l'affetto che provava per lui? 
Un telefono cominciò a squillare, una canzone che conosceva fin troppo bene echeggiò nell'aria. L'inno della Namimori. Hibari rispose al telefono calmo, la rabbia apparente di prima sembrava svanita. Dino non ascoltava, ma guardava con la coda dell'occhio gli spostamenti del ragazzo. Gli dava noia l'idea che dovesse andare via adesso. 
-Devo andare, ho da fare a differenza tua- non degnò di uno sguardo Dino, mentre si avviava verso la porta del tetto -Vaaaa bene, come sempre, ci vediamo domani qui- -Non mi presenterò- Dino sorrise -Ogni giorno da cinque mesi a questa parte dici così.. Kyoya- l'altro si bloccò alla porta girando di poco la testa, come per dire qualcosa. Ma a quanto pare non era importante. Sparì nel buio della scala in silenzio, come era arrivato.
Dino sentiva di capire e conoscere fin troppo bene Hibari e, secondo le sue supposizioni, aveva qualcosa in mente, qualcosa che lo irritava, lo faceva arrabbiare. Non che ci volesse tanto per farlo arrabbiare, ma quella era una cosa diversa. Sembrava che Hibari non volesse accettare qualcosa.. magari un sentimento?
Si alzò interrompendo il flusso di pensieri cercando Romario che si nascondeva celando la sua presenza ad Hibari, che puntualmente lo scopriva. 
-Andiamo a casa Romario..- disse passando davanti ad un cespuglio troppo agitato per essere vero. 
-Si, Boss!- si alzò liberandosi delle foglie attaccate al completo nero per poi seguire Dino -Signore.. pensa che si presenterà domani?- Dino si bloccò intrecciando le labbra -è ovvio che si presenterà, Romario. Si presenta sempre- così dicendo si avviarono silenziosi verso la via di casa.
Prima o poi avrebbe capito cosa stava succedendo al suo allievo, sarebbe riuscito a stringerlo tra le braccia senza che lui lo minacciasse di morte. Si, ce l'avrebbe fatta.



NOTE AUTRICE
Mi scuso in anteprima per la 'lunghezza' del capitolo.. è corto, lo so. çwç Questo capitolo è come una seconda introduzione alla vera storia.. il terzo capitolo sarà più soddisfacente, in quanto a contenuto, giuro!  
Grazie per aver letto :3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: ErinLecter