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Autore: GirlDance    26/09/2012    1 recensioni
Vi racconto di una ragazza, Juliette Dawson, diciottenne e tanto delusa dalle storie d'amore vissute. Così che il suo detto è "La vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. Quindi canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi." La sua avventura sarà in un campeggio, non vi dico altro, leggete la storia se vi va. Buona lettura !
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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“cosa diavolo fai Zayn?” sbottò incazzata come una bestia “volevo solo farti capire con questo bacio, che sono stato bene con te, stasera” lo guardò freddamente “non osare mai più” “non possiamo spassarcela noi due?” sorrise “non ho la minima intenzione di rovinarmi la mia unica vacanza, per lo più per tornare a casa con un cuore spezzato da un fusto con gli occhi color miele, no grazie” chinò la testa mentre lo fissavo incazzata “ho corso troppo, scusami” “sparisci Malik, prima che decida di non vederti mai più dopo oggi” “buonanotte, perdonami” gli sorrisi e aprii la porta della casetta entrai mi misi il pigiama e filai a letto. Non avevo voglia di innamorarmi ancora una volta, di quel sentimento ne avevo la nausea. Sono stata usata da tanti ragazzi, e non me la sento proprio ora di affrontare un qualcosa con qualcuno, anche se Zayn era bellissimo, magari il ragazzo più bello che io abbia mai incontrato. Non diciamo sciocchezze va, io non potevo permettermi di farmi rubare il cuore e farmelo ridurre in poltiglia per tornare a casa e deprimermi ancor di più. Non volevo lasciarmi andare con lui, era la perfezione lo so, ma non potevo, dovevo resistere, dovevo farcela a tutti i costi. “Buongiorno Juli, su sveglia oggi è una bellissima giornata” mi lamentai un po’ dicendo cose senza senso per poi farla ridere a crepa pelle “cazzo, che ore sono Carol” “le 9.00 e dobbiamo andare in spiaggia” sbuffai “che palle, ho sonno” “hai fatto le ore piccole ieri sera” “ehm si” mi guardò incuriosita e feci una faccia buffa che la fece ridere e incominciai a raccontargli la serata. Dopo che Caroline mi aveva buttato giù dal letto a spintoni, mi misi un costume, mi preparai e scendemmo di casa per andare in spiaggia. Chissà come si sarebbe comportato Zayn oggi, arrivate in spiaggia prendemmo possesso delle nostre sdraio e diedi un’occhiata in giro giusto per vedere se lui c’era. C’era eccome se c’era, e stava sperando che in acqua nessuno affogasse che carino, si preoccupava, ma per favore era troppo perfettino per i miei gusti. A volte mi dava i nervi pensare che ci fosse un ragazzo così bello che la sera prima mi ha baciato ed io ho mandato tutto a puttane, ma non me ne pentivo, da oggi sarei stata amara con lui, solo per proteggermi da quegli occhi color miele che oserei guardare per il resto della mia vita. Ci buttammo in mare come due pazze scatenate e mi sentì osservare, era lui così lo guardai con indifferenza e mi tuffai in acqua senza troppi pensieri. “Juli, c’è il fusto che non ti scolla gli occhi di dosso” rise “non m’interessa” “ma dai non fare la stupida, so benissimo che ci usciresti di nuovo!” sbuffò sonoramente, e poi sorrise “forse si forse no” uscirono dall’acqua e andarono a mettersi sulle sdraio per prendere il sole dato che ce ne stava a spaccare le pietre. Gli lanciò sguardi di sfida e lui senz’altro ci stava, ci provava gusto a giocare con lo sguardo, e pensò che ora quella che se la tirasse, era lei “ciao Malik” si avvicinò a lui e sorrise “ciao Juliette, come stai?” “bene, mi sto rilassando” gli fece un occhiolino e lui sorrise angelico “io se aspetto che qualcuno affoga mi addormento, scherzo dai mi annoio però intanto me le guardo tutte” persi il sorriso ma non lo diedi a vedere e mentre lui mi fece una linguaccia gli diedi una pacca sulla schiena “eh bravo Malik, divertiti” gli sorrise, girò i tacchi e se ne andò “Dawson, la mia preferita sei tu, complimenti alla mamma!” rise divertito gridando un po’ “Malik, sei un pervertito del cazzo, ti odio sparisci” e gli mandai un bacio volante “ciao preferita” raggiunsi la mia amica ancora stesa e ridemmo di gusto, mentre lei si divertiva a fare la mia imitazione da adolescente in preda dagli ormoni per lui. Mi divertivo, eravamo solo da tre giorni in quel campeggio e di Zayn nessuna traccia, non lo vidi nemmeno in spiaggia. Così decisi di andare a casa sua e di suonare portandogli dei biscotti fatti da me e Carol, suonai due o tre volte ma nulla, scrissi un bigliettino –Ciao Zayn, sono la tua preferita, scherzo sono Juliette volevo portarti dei dolcetti fatti da me. Va bene quando sei vivo, ne farò altri, a presto ciao. PS: sei per caso morto? Perché se è così, darò una festa in campeggio. Xoxo- e glielo infilai sotto la porta. Ritornai a casa e accesi il mio bellissimo computer portatile, e decisi di entrare su Facebook giusto per leggere la posta e le notifiche. C’erano ben cento notifiche, due messaggi di posta e una richiesta di amicizia, decisi di vedere le notifiche ma niente d’interessante, poi i messaggi tra cui uno di mia madre e uno di Zayn, un momento spalancai gli occhi, ma era davvero lui? Aprii –Ciao bella Juliette, ti va se ci scambiamo i numeri? Tranquilla non ho nessuna intenzione di provarci con te, amicizia se vuoi. Non mi hai visto in campeggio perché ho avuto un’importante chiamata dalla mia famiglia e sono dovuto scappare, ci vediamo presto preferita xx.- Risposi –Ciao Malik, sinceramente sono stata così bene senza di te, per me sei un peso, davvero grosso…. Dai su scherzo, vuoi il mio numero? Ecco 3436798120 però non mi stressare con tante chiamate o altro! Comunque, ci si vede o meglio ci si sente semmai, a presto!- Accettai la sua richiesta di amicizia e spensi tutto, aggiornai Caroline della mail di Zayn e lei appena seppe crepò dalle risate “oh dio secondo me sareste davvero una bella coppia” rise ancora, la guardai freddamente “certo che no, non mi serve un fusto per rendermi più bella già di quanto sono” risero insieme e si diedero il cinque “beh io invece ho conosciuto un ragazzo, davvero carino” “voglio sapere tutto” la guardò con aria di sfida da far ridere l’amica “basta non farmi ridere, è molto ma molto carino, si chiama Louis ha vent’anni, però abbiamo parlato pochissimo, sono quel giorno che sei sparita con Zayn” sorrise e si riempì una tazza di the freddo al limone “divertiti con lui” disse con una smorfia buffa sul viso “smettila di farmi le smorfie, è carino tutto qui non ci vedo nulla di male” l’abbracciò e sorrise “voglio solo che ti rende felice” gli scoccò un bacio sulla guancia, si mise le scarpe e uscì di casa da sola con le sue cuffiette e la sua musica sparata a mille nelle orecchie. Quanto cavolo gli mancava suo padre, ricordava quando andarono in vacanza insieme quando lei aveva l’età di otto anni e giocavano a fare castelli sulla sabbia, si divertiva, era felice con lui. Passavano anni ore e giorni e man mano peggiorava, era malato di tumore al cervello tanto da dimenticarsi chi fosse lui in realtà, lei gli era stata accanto per tutta una vita senza lasciarlo mai e anche in quella stanza di ospedale dove lui l’abbandonò per sempre. Ricordava ancora quante volte diceva di amarla e quando gli stringeva la mando prima di morire sussurrando “io ci sarò sempre per te, anche da lì su” e lei piangeva come non mai a quelle parole, e tutt’ora crede che lui ancora fosse lì accanto a lei a stringerle la mano e dirle che lei è orgogliosa di lui per tutto quello che ha fatto nella sua vita. Camminava in giro per il campeggio con le lacrime agli occhi, arrivò in una zona isolata e si mise seduta per terra con il viso nelle sue piccoline mani bagnate dalle lacrime, non aveva superato ancora quella perdita, però sapeva che qualcuno che lei conoscesse appena, assomigliasse al padre, aveva un non so che di uguale, forse il suo perfetto sorriso. Scosse via dalla testa quel pensiero che l’avrebbe torturata per tutta la vita e s’incamminò verso casa, dicendosi che doveva smettere di piangere altrimenti tutti l’avrebbero guardata. Sentì una mano bloccargli la sua dietro di lei, spaventata si girò e vide quel perfetto sorriso, oh no ancora lui, si tolse le cuffiette ritornando nel mondo dei vivi “ti sono mancato?” sorrise ancora “no, per niente Zayn” sbuffò pianissimo, ma si sentì “è successo qualcosa? Perché piangi?” “Malik i cazzi tuoi?” disse stufata e lui perse il suo bel sorriso “volevo solo aiutarti, abbracciarti e magari consolarti un po’” disse offeso “non ho bisogno della tua compassione” “infatti, non è compassione, volevo solo salutarti poiché sono appena tornato” sorrise angelico e la spinse verso di lui per abbracciarla, lei si lasciò andare e lo abbracciò. Sentì il suo profumo entrare dalle sue narici e percorrere tutta la schiena in modo da farle venire i brividi, lui affondò la faccia nei suoi capelli scuri e lisci come seta e si lasciò in un lungo sospiro. Entrambi si guardarono con un sorriso “devo ammettere che la tua stronzaggine mi è mancata Juliette” sorrise angelico e le fece una carezza sulla guancia, ormai rossa da un po’ “oh mi fa piacere” risero un po’ “allora Malik, come mai sei sparito così?” guardò intensamente i suoi occhi ambrati “ho avuto un’importante chiamata da parte dei miei genitori e sono dovuto scappare, niente di grave” sorrise e presero a camminare verso un luogo non preciso, rimasero in silenzio per un po’ e poi ripresero a parlare “ho letto la tua lettera sotto la mia porta Juliette, quando mi porti i dolcetti?” risero di gusto dandosi pacche giocose uno con l’altro per poi smetterla “mai più, me li mangio tutti io” lui la prese in braccio e se la mise a sacco sulla spalla, camminava non si sapeva dove mentre sentiva urla isteriche che gli facevano ridere di cuore. Passarono un bel pomeriggio insieme tra insulti giocosi e chiacchiere, la sera lei arrivò a casa e si fece una doccia veloce per poi vestirsi e uscire con l’amica lì in campeggio, avevano degli amici che conoscevano da poco con cui si divertivano a fare la gara di chi beve di più o di chi è il più buffo. Si chiamavano Harry, Liam e Niall tutti e tre molto simpatici e molto buffi, Harry era il più piccolo, infatti, non lo facevamo bene e lui piagnucolava ogni sera come un bambino, erano un trio formidabile. Ecco come i tre moschettieri! Entrai nel bar e presi da bere, uscì con gli altri e iniziai a parlare con loro, mi accesi una sigaretta e mi godetti quella sera senza pensieri. Poi vidi avvicinarsi Zayn con un suo amico anche lui carino e vidi Carol che si avvicinò a parlargli e capì che era Louis “ciao Juliette” sorrise con quel sorriso da togliere il fiato e poi gli sarei saltata a dosso per com’era vestito! Aveva un jeans strettissimo che lasciava intravedere il suo culetto perfetto, e la camicia bianca sbottonata un po’ sopra, cristo che era quel ragazzo. Ritornai sul mondo dei vivi “oh ciao ZaynsonofigoMalik” rise di cuore e gli scoccò un bacio sulla guancia e lei arrossì di poco “sei bella con quel colore sulle guance Dawson” “devi vedere tu con un occhio nero, che tra un po’ ti farò” sorrise e le fece una pernacchia, lei ringhiò “ti odio Malik” lui rise e si accese una sigaretta, cavolo era sexy anche quando fumava. “ti va di fare un giro?” “ma se ti ho dedicato tutto il pomeriggio che altro vuoi?” “voglio la tua serata” sorrise mettendosi una mano nei capelli, come solo lui sapeva fare “Ragazzo, non te la da” scoppiarono tutti a ridere tranne Zayn dalla frase di Harry “nemmeno a te la do Harry” Harry rimase serio e tutti ridemmo di cuore “Dai piccola lo so che ti faccio impazzire” Zayn guardò tutto con distacco, come se volesse sparire in quel momento, giuro che quel ragazzo non lo capisco è come se gli desse fastidio “adesso posso rubarti o no?” domandò distaccato con un sorriso tirato “mi aspetta sopportarti ancora tutta la sera, che ho fatto di male?” sorrise e si giro verso di Zayn prese la sua borsa dal tavolo salutò gli amici e si incamminò con lui, soli, solo loro due. “Sali in macchina” disse freddo “cosa? Dove andiamo Malik?” chiese preoccupata “ti porto in un posto, il mio preferito” sorrise e si mise alla guida “e come mai tutto questo? Come mai proprio io?” “perché credo che ora siamo amici e possiamo raccontare qualcosa di noi all’altro non credi?” lo guardò con curiosità, sapeva anche essere dolce “ah beh sì, forse ” lui gli scoccò il terzo bacio della serata sulla guancia e lei diventò un po’ rossa “ora se non ti dispiace, devo bendarti” lei spalancò gli occhi e lui rise “non è che mi violenti?” risero di cuore, lui gli fece una carezza e sussurrò “mai piccola, non ti farei del male” “cos’è tutta questa dolcezza Malik? Fammi una puntura sul culetto d’insulina” risero insieme di gusto e poi tornò il silenzio in macchina, lui la bendò e lei almeno per una volta si era lasciata andare. Sentì la macchina fermarsi e si sentì più sollevata “Malik attento, se dovessi cadere, è solo colpa tua ho i tacchi alti e se mi metti le mani a dosso, ti ficco un tacco in culo” lui rise e anche forte da far ridere anche lei “tranquilla, ti prendo direttamente in braccio” strillò un po’ e poi si sentì con i piedi per terra finalmente. “prima di toglierti la benda, vorrei dirti che sono molto felice che tu abbia accettato” “oh sì, ora levami questa cazzo di benda stupido” sorrise e le tolse la benda. Rimase a guardare quel panorama per ore e ore, senza dire una parola mentre piangeva dalla gioia. Poteva essere il posto dei suoi sogni, era bello, proprio bello come lui, si guardò intorno e vide che era una terrazza con tanti fiori di tanti colori diversi, con dondoli e un tavolino tutto apparecchiato a lume di candela. La vista dal terrazzo era stupenda, per poco non smise di respirare quando si sentì abbracciata da dietro, nascondendosi tra i capelli sorrise, era felice, però Juliette ricordati che non puoi. Ragazze spero vi piaccia, fatemi sapere! un bacione! Image and video hosting by TinyPic
  
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