Kingdom Hearts the after years
Prologo
Le stelle illuminavano
la terrazza.
Strinse forte l’oggetto dei suoi ricordi, felici e non. Lo
guardò, chiuse gli
occhi, ripensando alle molte esperienze passate, e poi, in un attimo,
lo distrusse,
sorridendo soddisfatto. Finalmente si era liberato di un peso che lo
avrebbe
appesantito per sempre.
La luce della mattina
lo svegliò senza
tanti riguardi. Sbadigliò forte e si alzò,
stropicciandosi gli occhi. Prese una
maglietta e dei pantaloncini dalla sedia e se li mise. Sentiva dal
salotto
provenire della musica, era probabilmente la radio dello zio.
Uscì da camera
sua e cercò il parente, che era in cucina a preparare la
colazione.
-Buongiorno zio
Hayner- disse il
ragazzo
-Buongiorno Shihi-
rispose lo zio
–Dormito bene?- chiese, tenendo gli occhi incollati alla
padella, dove arrivava
un buon profumo di uova e bacon
-Tutto OK, grazie. Non
devi scomodarti
ogni mattina, te l’ho detto-
a
quell’affermazione gli occhi di Hayner si staccarono dai
fornelli e andarono a
posarsi sul ragazzo. Gli occhi marroni, un tempo accesi di una
grandissima
determinazione, adesso portavano i segni della vecchiaia, e il biondo
dei suoi
capelli era ormai sparito da tempo, lasciando il posto ad un grigio
molto chiaro.
-Ho promesso ai tuoi
genitori che ti
avrei accudito nel migliore dei modi. Sai che per me una promessa
è una
promessa- finalmente le uova erano pronte –Vieni, devi
mangiare- e si misero a
tavola. Mangiarono in silenzio, come avveniva spesso. Ogni tanto lo zio
lanciava degli sguardi verso Shihi. Il ragazzo aveva gli occhi di un
blu molto
scuro e i capelli marroni, a spazzola, ed era abbastanza alto, ma non
troppo
robusto. Non era un genio nei combattimenti, come il nipote di Seifer,
ma
sapeva il fatto suo. Hayner spendeva la maggior parte del suo tempo ad
allenarlo, ma il nipote non era ancora in grado di batterlo, nonostante
la sua
età. Comunque, il giorno seguente ci sarebbe stato il torneo
Struggle, forse la
più importante competizione che si svolgesse a Crepuscopoli.
Da quando Hayner
aveva battuto Seifer, diventando il campione, tutti gli portavano
rispetto e i
ragazzi facevano la fila per allenarsi con lui, ma egli rispondeva che
era
impegnato e che non avrebbe mai accettato nessuno. Shihi era la sua
più grande
speranza.
-Sei pronto per il
torneo?- chiese,
quando ebbe finito di mangiare
-Sì, anche
se non credo di vincere.
Cioè, mi hai insegnato tante cose e potrei anche arrivare in
finale, ma non
sarei in grado di battere Kurai e Fynn- Kurai e Fynn erano,
rispettivamente, i
nipoti di Seifer e Setzer, altri grandi del torneo.
-Sarai in grado,
fidati. Se solo ti
impegnassi di più, saresti il più forte- il
ragazzo accennò un sorriso, che
scomparve quando si alzò dalla sedia.
-Vado a lavarmi e poi
mi vedo con gli altri
al Ritrovo. Fra tre settimane inizia la scuola e vorremmo goderci
l’ultima
settimana di vera vacanza rimastaci-
-Sii a casa per le
sei, però. Dobbiamo
allenarci- disse Hayner, cominciando a sparecchiare
-D’accordo,
a dopo- e si diresse al
bagno. Dopo una ventina di minuti uscì e andò a
incontrare i suoi amici al
Ritrovo, luogo in cui, anni prima, suo zio e i suoi migliori amici si
vedevano
ogni giorno. Percorse tutta l’area del tram, passò
per il ring di sabbia e,
finalmente, arrivò a destinazione. Erano già
tutti lì ad aspettarlo,
impazienti. Appena lo videro, la ragazza dai capelli neri e lunghi,
nipote di
Pence, si alzò dalla sedia, urlandogli contro.
-Finalmente! Ti
aspettiamo da
mezz’ora!- disse, inviperita
-Eheh, dai, non
è colpa mia. Mio zio mi
ha tenuto a parlare per un po’-
-Dai calmati, Adele.
In fondo non è un
dramma un po’ di ritardo- disse l’altro ragazzo,
dai capelli marroni e lisci.
-Grazie Dilan- disse
Shihi, andandosi a
sedere sul divanetto accanto al tiro a segno –Allora, che
facciamo?-
-Andiamo al mare, mi
sembra ovvio-
rispose Adele –Hai i soldi?- chiese
-Sì,
tranquilla. Ma per le sei devo
tornare a casa, sapete, gli allenamenti… - disse, abbassango
lo sguardo e
grattandosi la testa, con imbarazzo.
-Va bene,
però andiamo!- ed uscirono di
corsa.
La stazione era
affollata come sempre e
dovettero fare un’ora di fila prima di riuscire ad agguantare
i biglietti per
la spiaggia. Il treno arrivò in un quarto d’ora.
La carrozza, arancione come
sempre, presentava un’imbrattatura da bomboletta spray sul
fianco destro, ma
ormai era comune.
La giornata
passò tranquilla e Shihi fu
a casa anche in anticipo. Si aspettava un intenso allenamento, ma lo
zio decise
che era meglio di no.
-Domani
c’è il torneo- disse –riposati-
e così fece il ragazzo, anche se, durante la notte, non
chiuse occhio per colpa
dell’ansia. Avrebbe vinto? Sarebbe stato stracciato? Avrebbe
reso suo zio
orgoglioso o lo avrebbe deluso? Ma non poteva aspettarsi che qualcosa
di peggio
sarebbe accaduto da lì a poche ore.
Beh, salve a tutti! Spero che la fanfic vi sia piaciuta! Comunque, presto la storia entrerà nel vivo (in fondo è solo il prologo!), quindi chiedo venia se questo capitolo mi è venuto un po' pallosetto, ma rimedierò! Ho in mente tante cose *-*Ci vediamo al prossimo capitolo, see you soon!