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Autore: HelenaRavenclaw    26/09/2012    2 recensioni
"Spalancò la porta del cubicolo con un espressione risoluta, ma quasi immediatamente la sua faccia fu deformata dalla paura.
Quello che si ritrovò davanti non fu, come aveva pensato, un'altra studentessa, ma un enorme mostro puzzolente. [...]"
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Un imprevisto... mostruoso.

Un imprevisto... Mostruoso.



“... Ovviamente aveva ragione. Quel Ron Weasley era stato più che bravo ad inquadrarla: un incubo, ecco cos'era.
«Sono stata una stupida! Aia!» aveva dato un calcio al water, forse si era rotta un dito.
D'altronde era così da sempre, anche alla scuola babbana: una secchiona incapace di divertirsi; si era illusa che Alice, Jane Eyre, Catherine e tutti gli altri personaggi dei suoi adorati libri fossero amici migliori di quegli scimpanzé dei suoi compagni. Eppure la sera prima di addormentarsi non poteva ignorare la tristezza e la solitudine che la attanagliavano.
Era convinta che sarebbe stata sola per sempre, ne era stata certa fino all'arrivo della lettera da Hogwarts: ci credette subito, era sempre stata una ragazzina sveglia e intelligente ed era sicura che le cose che faceva dovevano essere, in qualche modo, spiegabili razionalmente!
Beh per lei, oltre ad essere un grandissimo onore, era l'occasione per ricominciare, per essere nuova.
Aveva sperato di poter essere una persona diversa, si era ripromessa di impegnarsi ad essere più aperta, meno rigida.
Ma aveva fallito, il ruolo di so-tutto era talmente incollato al suo essere che non era riuscita a staccarselo di dosso: ai suoi occhi era tutto
così interessante, non poteva non desiderare di conoscere, così come non poteva ignorare le cose che già sapeva. Proprio perché era una persona intelligente aveva ben chiaro la differenza tra giusto e sbagliato e le sembrava da stupidi non farlo capire agli altri.
Ok, ok forse i miei modi non sono il massimo, ma cosa vogliono?! Io ci provo, ci metto tutta me stessa, ma non si impara sui libri come stare in mezzo alla gente.
Si disse.
Era chiusa in quel cubicolo maleodorante a piangersi addosso da tutto il giorno e le cose non sarebbero certo migliorate se continuava a scappare.
Perché diavolo quel cappello mi ha messa a Grifondoro? Il mio posto sarebbe stato in una Casa per smidollati. Non sono in grado neanche di affrontare me stessa.
Rimase in silenzio per un po' ad ascoltare i suoni sinistri del castello.
Si chiese che ora fosse, fuori il cielo era nero e la pioggia sferzava le finestre del bagno delle ragazze.
L'improvviso rumore della porta che si apriva e richiudeva la riscosse.
Basta Hermione, prendi in mano la situazione! Puoi farcela.
Spalancò la porta del cubicolo con un espressione risoluta, ma quasi immediatamente la sua faccia fu deformata dalla paura.
Quello che si ritrovò davanti non era, come aveva pensato, un'altra studentessa, ma un enorme mostro puzzolente.
Era paralizzata dal terrore. ...”


... Incredibile.
Assolutamente incredibile.
Aveva mentito,
mentito spudoratamente, a degli insegnanti.
Ma la cosa più incredibile non era il fatto in sé, la cosa veramente sconcertante era la sua totale convinzione che quella fosse la cosa migliore che avesse mai fatto!
Mi hanno salvata!
Si sono accorti che non c'ero, sono venuti a cercarmi e poi hanno rischiato l'osso del collo per salvarmi!

Non riusciva a spiegarselo, non erano quei due che più di tutti le avevano fatto capire quanto la sua presenza fosse tutt'altro che piacevole?!
Forse li aveva malgiudicati...
Aveva deciso, avrebbe messo da parte i suoi pregiudizi e li avrebbe ringraziati.
La sala comune era ghermita di ragazzi in maschera che festeggiavano, quindi decise di aspettarli accanto all'ingresso in modo da intercettarli prima che si mischiassero alla folla o non li avrebbe più ritrovati.

Hermione, calmati! Non era così agitata nemmeno prima di un esame.
Udì il ritratto della Signora Grassa scattare, il cuore le galoppava all'impazzata.
Quando se li trovò di fronte sentì le guance imporporarsi e lo stomaco stringersi.
«Grazie!»
Le labbra di tutti e tre si erano mosse in sincrono.
Si sorrisero impacciati abbassando in continuazione lo sguardo.
Dopo qualche istante, o forse un po' di minuti, Harry indicò il buffet con una mano: Ron partì di corsa seguito a ruota dagli altri due, abbattere un mostro di montagna gli aveva messo un certo appetito.
Dopo essersi riforniti di pietanze riuscirono a farsi strada fino ad un angolo vuoto.
Mangiarono in silenzio scrutandosi di tanto in tanto, ma Hermione sentiva una strana elettricità scorrere tra loro, qualcosa che non aveva mai provato prima, un'emozione che solo una cosa sa provocare: la compagnia dei veri amici! ...”



Nda:
Finalmente mi sono decisa a riguardare questo estratto sull'episodio del troll di montagna.
Lo avevo scritto un bel po' di tempo fa per un concorso indetto da una meravigliosa pagina di facebook che purtroppo ora è stata chiusa.
Subito dopo averlo scritto ho iniziato The beginning of a magical adventure e infatti credo che chi ha letto i primi capitoli non faticherà a trovare gli spunti che ho rubato a questa storia!
Con affetto.

   
 
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