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Autore: MadHatter96    27/09/2012    5 recensioni
Il battito di un cuore.
Questo è l'unico ricordo che emerge nella mente di Isabelle attraverso i sogni.
Ritrovata immersa nel sangue viene portata alla Sword & Cross dove verrà circondata da volti di persone che non ha mai
visto in vita sua ma la faranno sentire sicura.
E due occhi verdi splendenti come smeraldi la faranno incantare...
[ATTENZIONE: Momentaneamente sospesa]
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cameron Briel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paura

 
I piedi nudi erano solleticati dall’erba umida che le bagnava l’orlo di pantaloni rendendoli estremamente fastidiosi. Isabelle aveva sempre avuto un odio profondo per gli abiti bagnati. Eppure mentre la mano di Cam la trascinava stringendole il polso la cosa non aveva la minima importanza.
Le faceva male, aveva una stretta fortissima… troppo.
“Ahi!” Esclamò quando la pianta dei piedi si appoggiò su qualcosa di duro e appuntito. Sassi?
Un sentiero… il cimitero.
“No!” Gridò Belle cercando di impuntarsi ma il ragazzo non le lasciò tregua: “Smettila!”
“No! Mi fai male!”
Sembrava che le sue parole fossero soffocate dal vento.
Nessun accenno di comprensione o di esitazione. Cam continuava a camminare rapido.
Belle cercò ancora di sfuggire a quella presa serrata ma non fece altro che aumentare il dolore bruciante al polso.
Gridò ancora con tutte le sue forze per non andare lì. Non a quell’ora. Non da sola. Non con lui.
Ormai gli alti cancelli le apparivano difronte agli occhi mentre i deboli raggi lunari donavano delle sfumature bluastre ai capelli di Cam.
La tirò, trascinandola fin dentro. Camminarono furiosamente ancora per qualche passo finché il ragazzo non la strattonò con forza facendola passare davanti a sé per poi mollarla di scatto facendole perdere l’equilibrio.
Belle si ritrovò a sbattere inevitabilmente contro una lapide per poi accasciarsi ai suoi piedi.
“C-Cam… ti prego…” mormorò raggomitolandosi in sé stessa e coprendosi gli occhi con il dorso della mano, per paura di guardare la figura davanti a lei.
Lui mosse qualche passo in là, lontano da lei ma poi lo sentì riavvicinarsi.
Si stava chinando.
Sentiva il suo respiro sempre più vicino alla sua testa.
E poi le sue mani marmoree le afferrarono il mento costringendola a guardare quegli smeraldi che ora lo facevano apparire come un tremendo predatore.
“Guardami.” Il sussurro di quella voce bassa la fece rabbrividire. Le ricordava il sibilo di un serpente.
Lei chiuse gli occhi. Sapeva di farlo arrabbiare, ma le venne naturale.
Lui sbuffò imbestialito alzandosi ferocemente e trascinandola con sé.
Dalla forza Belle perse l’equilibrio ma si costrinse ad aggrapparsi al primo appiglio che trovava pur di non finire contro di lui.
Lui ringhiò infastidito da quel comportamento.
Ma quel ragazzo era sul serio umano?
Belle non capiva. Non era il ragazzo che l’aveva ammaliata… era diverso. Certo, non poteva conoscerlo solo per qualche giorno di permanenza nel suo stesso istituto no?
Cam intrecciò le dita dietro il collo di lei attirandola violentemente a sé e facendo sbattere la sua testa contro il proprio petto.
Belle istintivamente posò le mani sul torace del ragazzo per allontanarsi ma lui la costrinse a rimanere attaccata a lui con forza.
“Ascolta!” Le ordinò mentre lei sentiva gli occhi bruciare dalle lacrima.
Le faceva male l’orecchio da forte che premeva.
“No!” Urlò. Non voleva. Voleva solo uscire da quella situazione.
“Ascolta!” Gridò ancora Cam furioso.
Ma cosa doveva ascoltare?
Sentiva gli occhi umidi e inutilmente cercò ancora di allontanarsi.
Che cosa doveva fare?
“Smettila Cam.”
Quell’ordine risuonò chiaro e forte. Belle si immobilizzò.
Arianne.
La presa di Cam si allento leggermente, non tanto da lasciarla fuggire ma abbastanza da permetterle di voltare il volto verso la voce della ragazza per poter scorgere sia lei che la bionda.
Le guardò attentamente: erano bellissime.
“Che volete?” La voce di Cam era gelida seppur sommessa.
La stratta si fece di nuovo sentire e Belle gemette dal dolore.
Arianne sospirò: “Lo sai cosa vogliamo…”
Un lamento grottesco uscì dalla gola del ragazzo che aumentò ancora l’attrito delle sue braccia sul corpo di Belle.
“La volete portare via?” Chiese duro ma senza nascondere una certa titubanza.
Questa volta fu Gabbe ad emettere un leggero sospiro per poi avvicinarsi cautamente, come se stesse addomesticando una belva: “No Cam…”
Il ragazzo abbozzò un mezzo sorriso ironico: “No?”
“No” confermò la bionda riprendendo la camminata verso i due ma Cam ringhiò a denti stretti.
Arianne balzò in avanti affiancando l’amica: “Adesso smettila e lasciala andare!” Ordinò.
Gli occhi smeraldini del ragazzo si incendiarono di un verde fiammeggianti e con un rapido gesto diede le spalle alle sue rivali proteggendo possessivo Belle tra le braccia.
La ragazza gridò impaurita e confusa.
Cosa stava succedendo?
Perché si stava comportando così?
Cosa ci faceva lei lì?
Chi erano quelle persone?
Le domande le riecheggiavano nella mente senza trovare risposta. Lei non sapeva nulla.
Non sapeva nulla di quella situazione, di quei tre ragazzi che ora stavano litigando… e non sapeva nulla di sé stessa.
Tutto ciò che aveva fatto era stato fidarsi di una specie di sesto senso.
“Aiuto!” Implorò cercando di vedere oltre Cam le figure delle sue amiche.
“Cam, lasciala!” Gridò Gabbe udendo la disperazione di Isabelle.
“Non ve la lascio portare via! Non un’altra volta!” Gridò Cam furioso continuando a stringere la ragazza al proprio petto.
Non un’altra volta?
Che significava?
Se si erano appena incontrati!
“Nessuno te la vuole portare via…” Provò a calmarlo la bionda.
“Deve capire…” mormorò il moro con un certo furore.
“Non può capire.”
“Non stiamo parlando di Lucinda! Non le succederà nulla!” Gridò lui.
“Rimarrà traumatizzata a vita!- Ribatté Arianne innervosita- Se continui così, lei non ricorderà assolutamente nulla! Deve volerlo!”
“Ricordare?” Chiese Belle terrorizzata da quella pazza scena ma nessuno le diede retta.
“Non è vero! Ricorderà! Quando vedrà le ali!”
Ali?
Ma cosa cavolo stavano dicendo?
Non è che appartenevano a qualche setta o cose del genere vero?
“Se vorrà vederle! E poi cosa le diresti eh?! Come le spiegheresti il cambiamento?!” Questa volta le parole di Arianne sembrarono colpirlo.
“No…” mormorò allentando involontariamente la presa attorno a Belle.
Gabbe colse l’attimo e repentinamente afferrò la ragazza strappandola dalle braccia di Cam che lanciò un grido logorante. Tanto forte che Belle dovette portarsi le mani agli orecchi.
I suoi occhi blu istintivamente si portarono sul volto di Cam che sembrava sfigurato da un senso di… angoscia?
Si sentì avvolta da uno strano gelo nonostante le braccia di Gabbe la circondassero e inspiegabilmente desiderò per un attimo di tornare tra le braccia di Cam.
“Guarda! È qui! Non te la portiamo via!” Lo rassicurò Gabbe.
Cam sembrò riprendere il controllo sebbene a stento.
“Che sta succedendo?!” Ora era Belle a gridare, se ne sentiva in diritto.
Cosa cavolo dicevano?
E qual’era questo grande segreto di Cam?
“Qual è il tuo segreto? Ali? Cosa sono? Chi cavolo siete?!”
“Lo capirai pian piano Piccolo Angelo, ci riconoscerai.” Sussurrò Gabbe dolcemente, ma quella dolcezza fece rabbrividire Isabelle che si contorse tra le sue braccia per allontanarsi dalla bionda.
“Riconoscervi?! Ci siamo incontrati qualche giorno fa!!”
“Sì… e no. Vedrai, hai solo bisogno di tempo.”
“Bisogno di tempo?! Oh no, siete voi che avete bisogno di uno psichiatra!”
Gabbe scosse la testa: “No, so che non puoi capire. Capirai solo quando vorrai.”
“Non ti faremo del male…” Sussurrò Arianne.
“No?! Quel tipo mi ha trascinato qui a forza!!” Gridò con tutta sé stessa Belle.
Era terrorizzata ma allo stesso tempo sentiva dentro di sé una rabbia inimmaginabile e una voglia di capire ciò che lei non riusciva a comprendere.
Qualunque storia stavano tirando fuori quei ragazzi, la voleva sentire.
“Non pensare male, Cam non voleva farti del male.”
La ragazza mosse qualche passo indietro tentando di allontanarsi.
“Le ali… sono quelle che secondo voi mi faranno ricordare?”
Gabbe sorrise: “Oh no, tu ricordi di già, ma non lo sai.”
“Basta dire cazzate!” Urlò ancora la mora con le lacrime agli occhi.
“No…”
“Mostratemi che è vero! Mostratemi le ali!”
Gabbe lanciò una rapida occhiata ad Arianne: “Sei sicura? Potrebbe farti…”
“Cosa? Non è la mia volontà ciò che conta?! Avanti! Mostratemi queste ali!!”
Gabbe sospirò senza proferir parola.
Allargò le braccia e alzò il volto verso il cielo.
Isabelle tremò. Ma perché? Non sarebbe successo nulla.
Eppure in fondo al cuore sapeva che non era così.
La ragazza si accasciò ai piedi di una tomba spaventata.
“No…” mormorò immotivatamente.
Una strana luce chiara illuminò le spalle di Gabbe mentre si accendeva sempre di più.
Belle spalancò gli occhi. Cosa stava succedendo?
No! Non voleva guardare!
Si coprì di scatto gli occhi gridando per poi raggomitolarsi su sé stessa: “No! Ferma! Ti prego…fermati!”
“Sì.” La voce di Gabbe morbida e rassicurante le fece trovare il coraggio di aprire gli occhi.
Tutto taceva.
Tutto era buio.
“Verrà il momento in cui deciderai di ritrovarci.” La voce di Arianne sembrava un oracolo degli antichi greci.
Gabbe si avvicinò a Belle accarezzandole il viso: “Non avere paura. Noi ti amiamo.”
Poi si voltò e raggiunse Arianne  che lanciò un occhiata furba a Cam: “Vedi di riguadagnare punti.”
“Mi lasciate sola con lui?!” Gridò ancora Belle sentendo la paura crescere di nuovo.
Allungò la mano verso le ragazze che si voltarono verso di lei.
“No… Non ti farò del male, te lo giuro.” La voce del ragazzo questa volta era stranamente insicura, sembrava supplicarla.
“Fidati.” Mormorò Gabbe, e gli occhi di Belle si posarono Ancora su Cam.
 Ok... dopo 753532 anni ecco qui il nuovo capitolo! Ma tanto non si è accorto nessuno ç_ç
Non ho avuto il tempo di ricontrollarlo... quindi, pietà!
Grazie :) 
  
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