La
pecora nera.
"Cara nonna,
ho sempre cercato di essere la nipote migliore che ci sia.
Ho provato tante volte a compiacerti cercando di capire il modo in cui vivi, per più di un anno ho cercato di far mia una religione che non mi apparteneva... è che la religione mi sta stretta, una mente aperta come la mia non riuscirà mai a chiudersi per accettare una realtà (ottusa) che non comprende.
Sono anni, ormai, che non riusciamo più ad avere una conversazione decente e, anche ora, mentre scrivo l'unica cosa che vorrei fare è urlarti contro tutta la mia rabbia.
Non mi hai capita e, forse, non mi capirai mai.
Lasciare questo mondo non mi fa male neanche un po', ovunque finirò sarà sempre meglio che stare qui.
Con rassegnata serenità, la pecora nera."
La ragazza dagli occhi scuri
ripiegò il fogliettino per bene in quattro parti prima di
dirigersi verso la cucina, la nonna stava ancora urlando
quando le consegnò il foglietto tra le mani.
Si diresse a passo lento verso il terrazzo ignorando la donna che, allarmata, le urlava di non sporgersi troppo.
La ragazza si buttò giù dal settimo piano atterrando su un albero, quando i vigili del fuoco corsero in suo aiuto un uccellino, appollaiato sulla spalla della ragazza morta, canticchiava allegro.
SpazioMoraLiech:
Amica: Hai litigato con tua nonna?
Io: Diciamo che non abbiamo mai fatto pace.
Devo aggiungere altro?
Si diresse a passo lento verso il terrazzo ignorando la donna che, allarmata, le urlava di non sporgersi troppo.
La ragazza si buttò giù dal settimo piano atterrando su un albero, quando i vigili del fuoco corsero in suo aiuto un uccellino, appollaiato sulla spalla della ragazza morta, canticchiava allegro.
SpazioMoraLiech:
Amica: Hai litigato con tua nonna?
Io: Diciamo che non abbiamo mai fatto pace.
Devo aggiungere altro?