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Autore: _MoonShine_    27/09/2012    6 recensioni
Ogni volta che alzo lo sguardo, ogni volta che guardo il cielo, ogni volta mi sento diversa. 
Hanno sempre detto che i miei occhi fossero strani, ma inizio a pensare che quel qualcosa che non andava era proprio in me.
Perchè nessuno le vedeva?
[…] La bambina dai capelli rossi alzò un dito indicando qualcosa nel cielo. […]
-Adesso le vedi?- […]
-Non è giusto! Voglio vedere anche io le tue isole- […]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Rein
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il futuro dei nostri cieli ~


 

Non so per quanto rimasi ferma a fissare in basso. A fissare il mondo che poco prima calpestavo con i miei piedi. Non so nemmeno cosa fissavo di preciso, se le montagne, se l’oceano che vedevo da quella prospettiva o se solo quell’angolino di mondo dove sapevo c’era la mia città.
Il mio cervello, la mia mente non riusciva a comprendere a pieno che non ero a casa. Era difficile realizzare un pensiero simile, come potevo da un secondo all’altro accettare ,così di colpo, che mi trovavo su una specie di altro pianeta composto da sette isole che fluttuavano sopra il mio mondo?
Dopo non so quanti minuti di silenzio mi sentii tirare per un braccio, era Rein ne ero certa. Nonostante mi allontanai da quel “burrone” per aiuto del suo tocco, non spostai lo sguardo. I miei occhi erano ancora puntati laggiù.
-Fine- sentii la voce di Rein chiamarmi in un sussurro flebile. Mi girai piano ancora con l’espressione sconcertata sul viso, come se stessi ancora guardando quello spettacolare, ma inquietante panorama.
Non disse più nulla, si limitò a fissarmi dispiaciuta, forse sembravo davvero scioccata.
Guardai alle sue spalle, c’erano tutti i ragazzi della sera prima. Mi soffermai sul tipo che mi aveva portata qui. Perché i miei occhi si concentravano su di lui? Forse perché mi ero fidata subito di quel ragazzo senza alcun motivo. Ero stata una vera stupida. Avevo deciso di raggiungerlo e ora dove mi trovavo? Da qualche parte che non era casa mia.
 
-Ecco a voi- mi sorrise una cameriera mettendomi sotto al naso una tazza di..tè? La vidi allontanarsi dopo averlo consegnato a tutti.
Rein e gli altri mi avevano trascinata, mentre ancora fissavo il mio mondo, in un angolo del cortine del castello. Era molto grazioso, circondato da piante e fiori. Eravamo seduti a un tavolo bianco, il tipico arredamento da giardino. Lì avrebbero dovuto raccontarmi un po’ di cose.
Vidi Rein sospirare, e dopo un cenno da parte degli altri come per darle il permesso di parlare, iniziò a fissarmi. Poi sorrise vedendo che mi rigiravo stranamente in mano la tazza -È un normalissimo tè-
Arrossii notando che si erano accorti tutti della mia titubanza in ogni minima cosa che facevo. Ma era normale no?
-Beh penso che tu sia un po’ confusa- disse. Sì, giusto un pochino. -Proverò a raccontarti dall’inizio.. il perché sei qui- a quelle parole mi misi sull’attenti, era proprio quello che aspettavo dalla sera prima.
-Il nostro mondo, Wonder, è composto da sette regni, ognuno disposto su un’isola, come le chiami tu. Wonder appartiene a un altro spazio temporale, a un altro universo- cercava di trovare le parole adatte per farmi capire meglio -un luogo ben differente e lontano dal tuo mondo-
-Ma io vedevo benissimo le isole galleggianti- dissi senza pensare, aveva detto molto lontano, allora perché quando ero a casa mia le vedevo benissimo?
Vidi improvvisamente alcuni dei ragazzi sorridere, mentre quella principessa dai capelli arancioni mi guardava come ammaliata. Mi resi conto che era la prima volta che mi sentivano parlare, tutti a parte Rein e quel principe dagli occhi blu. Arrossii, nascondendomi nelle spalle come se avessi parlato troppo. Non sapevo perché ero in imbarazzo, non era da me parlare così poco.
-Perché tu sei speciale- disse Rein. La stessa frase di lui. -Questo regno, il Regno Solare, è al centro degli altri sei. Li alimenta fornendo loro energia e vita- continuò poi -ma anche questo regno ha bisogno di ricevere energia, essa è chiamata Benedizione del Sole. Mantiene il Regno Solare dando forza vitale e luce, permettendo la vita. Negli eredi di questo regno è contenuto il Potere di Prominence che mantiene l’equilibrio dell’energia della Benedizione del Sole. Senza di esso, senza un erede, il regno e di conseguenza gli altri sei cadrebbero-
-N-non credo di capire..- era un concetto difficile per me, era chiara la cosa, ma non del tutto.
-Ti faccio un esempio- ci interruppe, se mi ricordo bene il nome, Bright -È come il sole nel vostro mondo. La vostra luce solare, che rappresenterebbe il Potere di Prominence qui, alimenta le piante e i vegetali paragonabili alla Benedizione del Sole. Se sulla Terra non ci fosse la luce le piante morirebbero e non sarebbero in grado di creare ossigeno per gli altri esseri viventi. Così se non ci fosse un erede con Prominence, la Benedizione del Sole del Regno Solare non potrebbe mai permettere che ci sia vita nel suo e negli altri regni-
Ora era un po’ più chiaro. Era come un ciclo continuo di produzione di energia. Niente potere nel Regno Solare, niente vita negli altri regni. Chiaro.
Cercai di annuire il più convita possibile, poi Rein riprese la parola, ma non mi sfuggì l’occhiata di ammirazione e quel sorriso involontario che le comparve sul viso mentre Bright tornava a tacere -Per mantenere stabile l’energia della benedizione del Sole, il potere di Prominence deve essere il più costante possibile. Se questo non dovesse accadere, la Benedizione si indebolirebbe, fino a portare la caduta del regno e degli altri sei-
Rimasi ferma immobile a guardarla e a formare immagini nella mia mente su quello che aveva appena detto: distruzione? Dopo poco spostai lo sguardo intorno a me, fissando all’orizzonte il villaggio di quel regno. Sembrava tutto normale.
-Ma..-
-Ed è quello che sta accadendo ora- mi interruppe guardandomi seria -e abbiamo bisogno del tuo potere per stabilizzare di nuovo l’equilibrio- “Di nuovo”? Non sapevo perché, ma la mia attenzione era ricaduta proprio su quelle due parole. Non era la prima volta che succedeva allora?
-Di nuovo?- forse non dovevo chiederlo. La vidi esitare, aveva un’espressione da chi ha detto qualcosa di troppo.
-Sì, è già successo quindici anni fa- il ragazzo dagli occhi blu, quello che mi aveva portata qui, si era finalmente deciso ad aprir bocca. Mi ero quasi dimenticata la sua voce, nonostante fu una di quelle che avevo sentito di più tra i ragazzi presenti. Stavolta però non mi sorrideva, era serio, freddo. Lo vidi spostare lo sguardo su Rein, lei ricambiò l’occhiata con espressione dura. Non si andavano a genio forse? O c’era altro?
-Già, ma ora abbiamo bisogno di te- si affrettò poi a dire lei tornando a guardarmi. Sembrava quasi che volesse sviare il discorso della volta precedente di quindici anni fa. Mi sorse di colpo una domanda, non riuscii a trattenerla anche se forse avrei dovuto.
-Ma perché avete bisogno di me? Quindici anni fa avete detto che è successa la stessa cosa, e io quella volta non c’ero e avete sistemato tutto. Perché stavolta ci devo essere anche io?-
Osservai gli sguardi di tutti. Perché sembravano bambini colti durante una bravata? Rein mi fissava quasi terrorizzata, poi la vidi calmarsi, forse voleva nascondermi la sua agitazione. Mi sa che non avrei dovuto fare quella domanda.
-Perché quindici anni fa ti..-
-Perché quindici anni fa lo squilibrio era minore e ancora all'inizio. Ora invece la situazione è più complessa- Rein aveva bruscamente interrotto il principe dagli occhi cobalto che aveva iniziato a parlarmi con un tono troppo serio. Sembrava che volesse rivelarmi una verità nascosta da anni. Invece il tono di Rein era agitato, quasi per impedire a lui di parlare, come se non volesse che io sapessi qualcosa. Mi sentii come esclusa, beh in effetti ero l’unica diversa in quel mondo, lo ero anche prima.
Vidi il principe alzarsi e sbattere fortemente le mani sul tavolo facendo tremare tutte le tazzine, fissava Rein quasi con astio -Prima o poi dovrai dirlo!-
-Non adesso!- ribatté lei alzandosi a sua volta e facendo ondeggiare il suo lungo vestito da principessa color indaco.
-Sei una stupida- grugnì lui. Lo vidi allontanarsi a grandi passi.
-Mi dispiace.. non dovevo chiederlo- abbassai la testa. Mi sentivo in colpa, quei due non  sembravano andare sempre d’accordo, ma essere la causa del litigio di due persone era frustrante. Ero mortificata.
Rein si sedette di nuovo e mi sorrise –No, non è colpa tua. Non siamo mai andati d’accordo-
Avevo notato benissimo che aveva evitato di dirmi il perché si fosse scaldato così, e quello che lei avrebbe dovuto dire, secondo le parole del principe. Ma non chiesi più nulla.
-Comunque, ci darai il tuo aiuto?-
-Lui ha detto che se non lo faccio anche il mio mondo verrà distrutto-
-Sì, i nostri mondi sono uno il riflesso dell’altro, sono strettamente collegati da portali spazio-temporali. Se uno cade, l’altro muore- disse con un tono di amarezza.
Mi salì un’ansia tremenda nel petto. Quando lo aveva detto quel ragazzo, nel portale, mi ero spaventata, ma ora era diverso. Adesso avevo la certezza che sarebbe accaduto quello che dicevano perché conoscevo la storia, o almeno una parte.
-È per questo che ci sono frequenti terremoti nel mio mondo?- avevo paura della risposta.
-Sì- disse abbassando un po’ la testa -Le conseguenze dell’indebolimento di Wonder stanno già iniziando a verificarsi anche sulla Terra-
Strinsi i pugni spiegazzando il tessuto del mio abito. Ripensai a mia madre, a mio padre, a Chiyako, alla mia migliore amica, alla mia scuola, persino alla vecchia fruttivendola. Avrei perso tutto se non avessi fatto qualcosa.
Guardai dritto davanti a me, oltre le spalle della ragazza dai capelli biondi. Guardai un orizzonte che non era il mio, che non era quello che vedevo di solito. Oltre quell’orizzonte, in basso, sotto alle nuvole flebili e bianche c’era la mia casa. Una casa in cui volevo tornare, che volevo salvare.
-Quando potrò ritornare a casa?- chiesi in sussurro fissando sempre quel punto lontano.
Sentii Rein sobbalzare per poi irrigidirsi sulla sedia. Gli altri la guardarono un po’ dispiaciuti, come se lei stesse soffrendo. Perché? Non chiesi nulla.
-Se vorrai, quando tutto sarà finito- disse con tono indecifrabile. Non riuscivo a scorgere sentimento in quello che aveva detto.
-E quando finirà?- nessuna risposta. Non la volevo nemmeno una risposta. -Come faccio a far sapere loro che sto bene?- chiesi poi pensando a quanto potessero essere preoccupati i miei genitori non trovandomi nel mio letto.
-Ora non devi pensare a questo. Se vuoi salvarli concentrati su questo mondo- non mi piacque affatto il modo in cui parlò Rein. Lo disse come se i miei genitori non fossero importati, come se l’idea di avvisarli fosse futile, stupida. Certo, non era lei a trovarsi lontano dalla sua famiglia senza che questa lo sappia.
-Tu puoi salvare il futuro dei nostri mondi, Fine- mi tornarono in mente le parole di quel ragazzo. Io volevo davvero salvare la mia famiglia, il mio mondo.
Alzai lo sguardo su di loro, su tutti loro -Vi aiuterò-
Sorrisero. Sorrisero tutti tranne Rein.

 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPOILER:
Alzai lo sguardo per puro caso incontrando quello di un ragazzo appoggiato a una.. era forse una mongolfiera con la base a forma di barca? […]
Iniziai a camminare verso di lui. Forse perché volevo parlargli, forse solo per guardarlo meglio. […]
-Mi dispiace- dissi allungando le braccia e consegnandogli sua sorella, Milky era la sorella giusto?
-Per cosa?- […]
-Starai qui nel frattempo?- chiese poi, sembrava irritato. […]
-Come ti chiami?!- […]
Si girò e sul suo viso si dipinse un sorriso bellissimo. Sembrava più un sorriso soddisfatto che uno dolce come quelli di prima. Si aspettava forse che glielo chiedessi?
-Shade- […]
-Mi stai facendo una marea di domande su Shade e sul suo regno, te ne sei accorta?- […]

















Buonasera! *me che tiene in mano un cuscino*
ok, prima di lanciarmi insulti per le mie numerose assenze e i terrificanti ritardi, vorrei prima dire qualcosina. Come ho detto nell'Angolo Autrice dell'altra storia, io amo scrivere e se ritardo così tanto è perchè davvero sono impegnatissima. La scuola in queste prime settimane è faticosissima, mi stanno riempiendo di verifiche, e poi gli allenamenti sono aumentati.. Poi ho un lavoro importante da fare con la mia migliore amica e mi prende un po' di tempo..
Comunque sia, davvero mi dispiace. Scrivere ff è una delle cose che amo di più e spero davvero di non deludervi. Cercherò il più possibile di essere un po' meno in ritardo, spero.
Passando al capitolo.. spero abbiate capito qualcosa in più, più che altro sulla questione del Potere di Prominence e bla bla.
Fine si è decisa di aiutarli, ma sarà tutto rose e fiori come si aspetta? Ne sarà in grado? O forse è tutta una sua fantasia e la realtà di quello che dovrà affrontare è ben diversa? Non ve lo immaginate nemmeno cosa il mio cervello sta architettando ^^
L'immagine non so se è proprio centrata (il cappello non dovrebbe esserci xD).. diciamo che volevo che rappresentasse in generale la tristezza di Rein per quello che sta accadendo, ma più che altro il momento in cui non sorride e ci rimane male per alcune parole di Fine quando parla dei genitori e che vorrebbe comunicare con loro.. Sono certa che avete intuito qualcosa, ma svelerò tutto mooooolto più avanti.
Beh non so che altro dire.. spero vi sia piaciuto e che non vi siate annoiate :)
A presto.
Ross

p.s. [Non so cosa dire qua..] ... Spero che a scuola stia andando bene a tutte voi ;) [pessima]

 
  
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