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Autore: _Atlas    28/09/2012    3 recensioni
Fucile d'assalto, munizioni, pistola, bombe a mano, fumogeni, coltello balistico, ricetrasmittente…
Riallacciò meglio gli stivaletti e si aggiustò addosso divisa e munizioni, in modo che tutto fosse al suo posto e a portata di mano.
Infiltrarsi nelle linee nemiche, avvicinarsi il più possibile alla base od agli accampamenti, posizionare l'esplosivo, detonare e, se ancora possibile, segnalare la posizione.
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Le vicende principalmente del tenente Joey "Riot" Price e del soldato semplice Seth "Sniper" Ward, entrambi miei OC, come tutti gli altri personaggi
Questa ff è un esperimento, e l'ho scritta anche perché Call of Duty (MW2) mi ha molto... presa :)
Perciò se vi è piaciuta lasciatemi una recensione, così vedrò se continuarla o no ^^
Come sempre, tanti leggono e nessuno commenta
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 

 

La neve scricchiolava sotto i suoi passi, appesantiti dall'equipaggiamento.

Il suo respiro si condensava in candide nuvolette di vapore che svanivano con altrettanta rapidità con la quale apparivano.

Seth si fermò un momento per riprendere fiato, e lasciò vagare lo sguardo alla luna lontana, che illuminava il bianco paesaggio semi montano.

La sua luce nivea e lattea donava ai dintorni un'apparenza quasi mistica, ricoprendo d'argento alberi, massi e sentieri.

Il soldato si concesse un momento per respirare a pieni polmoni quella pace, dal silenzio rotto soltanto dai suoi respiri e dai suoi lievi movimenti.

Pensò che sarebbe stato bellissimo essere lontano da lì, a casa, magari di fronte al calore rassicurante di un focolare.

Poi sentì che le mani gli facevano male per il freddo, e ripartì.

Sarebbe stato un lungo turno di vedetta.

Quando arrivò alla postazione di sentinella, dopo qualche minuto di marcia, sentì una strana sensazione allo stomaco.

Si intimò di non pensarci, ed aprì la porticciola cigolante.

Joey era già lì, avvolto nella mantella, intento a sorvegliare i dintorni.

Quando Seth entrò, chiudendosi la porta alle spalle, gli rivolse un cenno con il capo e lo invitò a sedersi accanto a lui.

Il soldato lo salutò a sua volta in silenzio, sbattè un poco gli stivaletti per liberare le suole dalla neve compattata, e si accomodò vicino al tenente.

Gli sfuggì un singulto, e Joey si girò verso di lui, quasi… apprensivo?

Seth lo guardò negli occhi, in quei pozzi grigi che illuminati dalla luce della luna parevano risplendere d'argento, e vi lesse prima confusione, poi comprensione.

Il tenente si bloccò un attimo, poi si riscosse, e si portò più vicino al commilitone, offrendogli metà della mantella.

Dopo un momento di esitazione, il soldato accettò di buon grado quel po' di calore che gli era stato donato, e si sistemò meglio vicino a Joey.

Forse la notte non sarebbe stata così lunga, si ritrovò a pensare Seth.

 

---

 

Seth affondò il viso tra le mani, e così rimase.

Era ormai sera, non c'erano novità, ed aveva addirittura iniziato a piovere.

Aveva terminato tutti i suoi compiti, e lì in tenda non aveva più nulla da fare. Evento raro e sempre apprezzato, ma perché doveva capitargli proprio quando aveva più bisogno di tenersi impegnato?

Il destino amava così tanto giocare con lui? A lasciarlo sprofondare nei ricordi..?

Di colpo si rese conto di quanto quella tenda fosse vuota.

In quel momento, qualcosa dentro di lui si spezzò.

Seth stava per ripiombare nei suoi agrodolci e melanconici pensieri, ma un urlo concitato ruppe il silenzio in cui era caduto l'accampamento, ed il soldato si precipitò fuori dalla tenda, avvicinandosi ai commilitoni già riuniti.

"Muoversi, muoversi! Un medico, un autista ed una scorta all'avamposto nemico! Rapidi, rapidi!"

Il capitano Wood indicò un paio di uomini ed in fretta e furia organizzò il piccolo squadrone.

Guardò anche lui, e silenziosamente gli intimò di prepararsi alla partenza.

Il soldato corse nella tenda, afferrò fucile e zaino e si mise l'elmetto, e più veloce che poté si unì ai commilitoni scelti.

Prima di salire sul retro della vettura, pensò che se anche non fosse stato chiamato al dovere, li avrebbe comunque seguiti.

Per la prima volta dopo tanto, mentre gli alberi gli sfrecciavano accanto e mentre si teneva in equilibrio a causa dei sobbalzi, Seth pregò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'Angolo di Zazzy

 

-E rieccoci, mie due care lettrici (non capisco sinceramente come facciate a stare dietro a questi assurdi obbrobri che spaccio per "capitoli" XD), con un nuovo minichapter ^^

Penso mi piaccia inserire questi flashback qui e lì, e se a voi va bene continuerò :)

Come vedete mi sono impegnata di più con descrizioni e quant'altro (cavolo, se così è come mi impegno faccio proprio schifo! XD), e mi auguro che il tempo che avete passato a leggere l'obbrobrio qui sopra sia stato quantomeno gradevole :'3

Or vi lascio, miei commilitoni;

A presto! ^^

 

Bacioni <3 Zazzy

 

 

 

   
 
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