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Autore: misshoraan    29/09/2012    2 recensioni
-Facciamo una scommessa?- il biondo alzò un sopracciglio -Devi riuscire a far innamorare Serena.-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo camminando in silenzio di fianco a Louis. Come stabilito mi stava portando a casa sua, dove mi avrebbe presentato alla sua famiglia -Sei nervosa?- mi chiese, rivolgendomi un largo sorriso -Un po'- ammisi, fermandomi -Louis ho paura- mi prese le mani, stringendole tra le sue -Hai paura di cosa? Di avere una famiglia? Di essere felice?- lo guardai negli occhi, annuendo piano. Mi lasciò le mani e ricominciando a camminare disse -Sai, non sono sicuro di volere una sorella così scema!- risi -Parla quello che vive di righe e bretelle facendosi chiamare BooBear!- arrossì di botto -E tu.. tu come lo sai?- balbettò fingendosi disinvolto -Ti ricordo che Liam Payne è il mio fidanzato, certe cose me le racconta! E Louis..- mi guardò -Non sai mentire, inutile che ci provi- rise, ed io con lui -Siamo arrivati- disse, riportandomi alla realtà. Mi soffermai a guardare la casetta a due piani che avevo davanti: i muri erano rosati, con delle grandi finestre dal cornicione bianco. La porta d'entrata sembrava uscita da un film dell'Ottocento. Era tendente al rosso con dei grossi battenti in ferro. Il giardino era grande, con un albero piantato nell'angolo, su cui era appesa un'altalena. Vari giocattoli erano sparsi sul prato vicino a delle piccole, ma visibilmente curate, aiuole. Camminai piano, cercando di evitare quel cruciale momento in cui avrei dovuto bussare alla porta. Eravamo davanti al portico quando mi fermai -Lou non ce la faccio- dissi, sopraffatta dalla paura. Stavo per andarmene quando mi prese per il polso e mi fermò -Serena so che è difficile, ma..- venne interrotto dalla serratura che scattava -Serena? Sei tu?- mi voltai di scatto ed incontrai gli occhi di una donna. Deglutii -Ehm.. salve signora Tomlinson.- esitai. Come mi sarei dovuta comportare? Sorrise dolcemente -Chiamami semplicemente Johannah- due bambine comparvero timide da dietro la mdre -Louis chi è questa bella signorina?- chiese una delle due -Daisy lei è Serena. Rimarrà da noi per un po'- le rispose gentilmente il fratello -Sei un'amica di Lou?- chiese l'altra guardandomi. Feci una risatina imbarazzata -Diciamo.. diciamo di si- le risposi. Guardandole meglio notai che erano gemelle -Sai, adesso che Frizzy e Lottie non ci sono abiamo la camera tutta per noi!- esclamò Daisy allegra, prendendo per mano la sorella e correndo a giocare in giardino. -Loro sono Daisy e Phoebe, due delle mie sorelle- mi spiegò sorridente Lou -Le altre due, Lottie e Frizzy, sono partite per l'Italia da nostra zia. Staranno lì due anni- sorrise ancora -Beh, entriamo?- chiese la madre indicando il salotto. Entrai per prima, ero decisamente poco convinta e ancora leggermente spaventata -Immagino che Louis ti abbia raccontato, o non saresti qui- annuii, sedendomi sul divano indicatomi dalla donna -Beh, vuoi sapere qualcosa?- chiese ancora, sedendosi di fianco al figlio -Una cosa soltanto.- mi incitò a continuare -Perché tenercelo nascosto per 18 anni e dircelo proprio adesso?- chiesi guardandola. Lei sospirò -Vostro padre..- mi guardò -Beh, tuo padre era malato e lo sapeva. Lo sapeva quando nacque Louis e quando nascesti tu scoppiò. Disse che non sarebbe riuscito a prendersi cura di noi come avrebbe voluto e mi lasciò. Voleva andarsene, lasciarci, ma riuscii a convincerlo a prendersi almeno uno dei nostri figli. Lui scelse te, non perché volesse meno bene a Louis ovviamente, ma perché era abituato a tenerti sempre in braccio. Prima di andarsene mi chiese, mi pregò di non raccontare niente, ve lo avrebbe detto lui al momento opportuno.- concluse mentre una lacrima scendeva sul mio viso. Nessuno parlò per alcuni minuti, Louis si era avvicinato e mi aveva asciugato le lacrime -Penso che Louis ti possa far fare il giro della casa, così ti ambienti- disse Johannah, dopo un urlo particolarmente forte delle gemelle. Dopo un cenno di consenso del figlio si alzò ed uscì di casa -Andiamo?- chiese il castano, porgendomi la mano . Io annuii, ancora non molto convinta di ciò che stavo facendo. Anche se dall'esterno la casa sembrava vecchia e malandata per via delle piccole crepe sul muro, all'interno era tutt'altro. La cucina era quasi completamente in acciaio (il frigo ricoperto in legno era l'eccezzione), la camera delle 4 sorelle era enorme e sembrava uscita da un libro di fiabe: tutte le tonalità erano sul rosa (c'era rosa acceso, rosa pastello, rosa scuro, rosa chiaro, rosa salmone e altri), letti a baldacchino e tende decorate. Il bagno era tutto sull'azzurro/blu. Le piastrelle del pavimento sembravano un cielo senza stelle e le pareti un cielo senza nuvole, insomma, un accostamento perfetto. Ma la stanza più bella della casa era quella di Lou. Un grande armadio a ponte nero sovrastava il tutto, con sotto un letto matrimoniale con le lenzuola rosse. Di fronte al letto una disordinata scrivania in mogano e di fianco una grande bacheca piena di foto. Mi avvicinai per osservarle meglio e una attirò particolarmente la mia attenzione. Due bambini erano seduti sul prato di casa Tomlinson e giocavano. Il maggiore, con i capelli castani e gli occhi azzurri, teneva la piccola, che aveva gli occhi grigi -Sai, non dirmi che siamo noi!- esclamai ridendo -In realtà si. L'ho trovata ieri sera in un vecchio scatolone in soffitta- mi rispose -Ah, comunque dormiremo insieme- alzai un sopracciglio -Sempre che tu non voglia dormire con le nane, ovvio- sorrisi. Se volevo dormire con due bambine iperattive? Ma anche no. Sospirai -D'accordo.. ma non ho il pigia..- mi arrivò una felpa in faccia -Preferisci quella o la maglietta di Superman?- chiese Louis con aria innocente -Sei un coglione!- esclamai ridendo, mentre lui si avvicinava con sguargo minaccioso -Cosa sono io?- chiese, facendomi il solletico -Un co.. no, smettila! Sei un cogli.. no, ok, ok, non sei un coglione!- mi guardò soddisfatto -Ti cambi prima o dopo cena?- chiese, mentre ero piegata a riprendere fiato. Guardai l'ora: le 19. La porta di casa sbatté e la voce di un uomo risuonò nella casa -Bambine, sono tornato!- Louis sospirò -E' tornato Mark- ultimamente mi chiedevo se io e Louis facessimo a gara di sospiri.. bah.. Uscimmo dalla stanza -Salve signor Tomlinson- lo salutai -Ciao, tu devi essere Serena, giusto?- chiese gentilmente -Così pare- sorrise -Mi piaci, sei simpatica!- esclamò -Adesso vado a cambiarmi e poi ceniamo- sembrava un appunto per se stesso che una frase rivolta a me. Scendemmo le scale e ci affacciammo alla cucina proprio quando Johannah aveva messo l'ultimo piatto in tavola -Ecco, è pronto- disse, invitandoci a serederci. Durante la cena iniziò un'infinita ed imbarazzante discussione su di me -Allora, Serena, come vai a scuola?- chiese Mark, dopo avermi fatto il terzo grado su tutto ciò che riguardava Nate, la famiglia con cui ero cresciuta, i ragazzi con cui ero stata, ecc ecc ecc. Stavo per rispondere, ma Louis mi interruppe prima -Ha una media altissima ed è la piu popolare della scuola- arrossii leggermente -E come hai conosciuto Louis?- "Sono andata a letto con il suo migliore amico che da quel giorno mi sfotte sempre" no, non è decisamente la frase adatta -Ci siamo scontrati nei corridoi, ma non siamo mai stati amici. Ci conoscevamo di nome più che altro- ma che brava attrice che sono -Già, proprio così- confermò Louis annuendo. Per fortuna quella fu l'ultima domanda.
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Bene, ragazze, ecco il capitolo **
Spero vi piaccia, ho cercato di descrivere 
bene la casa, e spero di essere stata
abbastanza esauriente:) Io avrei già pronto
il prossimo capitolo, quindi aggiorno tra 3 
recensioni, visto che non vedo l'ora di 
postarlo xD
  
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