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Autore: shasti9x    29/09/2012    0 recensioni
Avevo smesso di respirare per non so quanto tempo. Non ero in grado di muovermi ne di pensare, ma una sola cosa era certa: AVEVO DECISO DI PARTECIPARE. COSTI QUEL CHE COSTI. Non avrei mai e poi mai perso un’occasione del genere. MAI. Era la mia occasione.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cheondung, G.O., Lee Joon, Mir, Seungho
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono già in aereo. Il tempo è passato molto lentamente, ma se ci penso è come se fosse volato. 
Non faccio altro che guardarmi intorno, pure stare in un aereo di una compagnia coreana mi sento così tanto emozionata. Spero che la persona che occuperà il posto vicino a me sarà simpatica o simpatico, insomma, per passare undici ore in volo direi che è più che necessario! 
Meno male il mio posto è quello vicino al finestrino, il mio preferito in assoluto così potrò ammirare il panorama. Pian piano l’aereo si sta riempiendo, per la maggior parte è gente coreana oppure orientale, ma ci sono anche altri turisti. Li guardo con occhi sognanti. Com’è possibile che mi emoziono così tanto a vederli? Mentre attraversano i corridoi uno alla volta, io li guardo e qualche volta i miei occhi si incrociano con qualcuno di loro. Io sorrido e alcuni di loro ricambiano, altri sono così tanto indaffarati che non mi notano. 
Decido così di stare tranquilla e a pensare alle undici ore che mi dividono dal Paese dei miei sogni. Metto le cuffie alle orecchie e comincio ad ascoltare musica a random, Kpop ovviamente. 
Non faccio altro che pensare agli MBLAQ. Ancora non ho afferrato l’idea che sto andando a trovarli, a vederli finalmente DAL VIVO. Sento anche un po’ di imbarazzo a pensarci perché non saprei come reagirò. Ogni volta che provo ad immaginare come sarà il mio incontro con loro, cerco di cambiare subito pensieri. Non voglio perdermi ancora nel mondo dei sogni perché tra non molto sarà tutto reale e la fantasia non mi servirà più dato che dopo l’incontro con loro mi rimarranno tanti ricordi. Non detterò più immagini alla mente, non le dirò più cosa vorrei che succedesse. Ora sono di fronte alla realtà e devo cercare di godermi il tutto senza pensare che sia la solita illusione. 
-          Siamo ancora all’inizio del viaggio e già ascolti musica. Che farai se poi ti si scaricherà l’mp4?- 
Qualcuno sta parlando con me? Nonostante io abbia le cuffie, ho sentito leggermente una voce. Le tolgo e mi giro. Non mi sono accorta che l’aereo è ormai già pieno e il posto accanto a me è stato occupato da un ragazzo  coreano….. Lo guardo e non riesco a distogliere gli occhi. Lui mi guarda aspettandosi una mia reazione, ma non arriva, io non reagisco. Lo fisso solo con occhi spalancati. 
-          Oh scusa, forse prima non mi hai sentito perché eri con le cuffie- parla ancora. 
-          Ee, n-no no scusa ti ho sentito leggermente- rispondo 
-          Ti consiglio di ascoltare musica quando è davvero necessario, perché una volta scaricato l’mp4 sarà davvero difficile far passare velocemente il tempo. 
Ancora lo guardo con occhi curiosi. Parla come se già mi conoscesse. Sembra avere sui 20-25 anni. Indossa una camicia a quadretti rossi con un paio di Jeans attillati. Cerco di non far notare che lo sto scrutando, quindi guardo il tutto con la coda dell’occhio. Sta rilassando la testa sul sedile e tiene gli occhi chiusi. Sembra essere molto stanco. 
Sono persa nei pensieri, ma lui ritorna a guardarmi. Sobbalzo leggermente. 
-          Ehm sisi hai ragione però.. ho qui con me il portatile che ho portato apposta per poterlo caricare durante il viaggio.. e poi ho anche il cellulare.. 
Mi scruta anche lui con curiosità e poi sorride. 
-          Hai fatto bene, vedo che ci hai pensato. 
Ritorna ancora a rilassare la testa. Non so davvero cosa dire, come prima impressione di sicuro gli sembrerò una tipa molto introversa. 
-          Ma.. come facevi a sapere che parlo italiano? 
Ritorna a guardarmi. Ha lo sguardo come se lo avessi svegliato da un lungo letargo. Indica con il dito il libro che ho davanti. “I segreti dello scorpione”. 
-          Ah sì giusto, non ci avevo pensato- mi gratto leggermente la testa 
-          L’ho letto anche io, tempo fa. Quando però ero ancora adolescente. 
Arrossisco sentendomi in imbarazzo. E’ vero, sarebbe un libro per ragazzini, ma a me comunque piacciono tanto. Schiarendo la voce rispondo. 
-          Ssisi lo so, in realtà lo sto leggendo perché me lo ha consigliato fortemente mio fratello di tredici anni e.. (…ma io non avevo un fratellino) leggo però cose anche più complicate, le trovo davvero interessanti!! 
Sempre con gli occhi chiusi ridacchia. 
-          Sisi tranquilla, non è per giudicarti, li leggo anche io qualche volta. Comunque piacere, io sono Alex-Mi offre la mano. 
Ricambio la stretta -– Piacere, io sono Shaimaa. 
  
  
  
Sono passate quattro ore. Meno male che la musica mi aiuta un po’ a far passare il tempo. Ho cominciato anche a giocare un po’ con il portatile, anche se solo per una mezz’oretta dato che la batteria rimaneva carica solo per due ore. Ho letto qualche pagina del libro, e ho cercato anche di disegnare qualcosa anche se il tremolio dell’aereo in viaggio non mi ha fatto fare niente di preciso. 
“Alex ancora dorme. Sembra essere molto stanco. Infatti qualche minuto dopo il decollo, è caduto in un sonno profondo. Qualche volta lo scrutavo. E’ davvero affascinante. Mi ha spiegato che stava ritornando in Corea dai suoi per vacanza. Lui vive a Milano da anni e ne ha 24. Subito ho pensato che ha l’età di Joon. Sembra però molto più giovane, ma dal suo modo di parlare dimostra l’intelligenza di un quarant’enne. Quando gli ho detto che ho vinto in contest per gli MBLAQ, inizialmente non mi credeva. Non me lo ha fatto subito capire, ma non dimostrava di esserne molto interessato,  ma quando gli ho fatto vedere la lettera con il permesso per entrare nello studio di Star King (solo a pensarci non ci credo), è rimasto senza parole. Ha cominciato a farmi qualche domandina e dopo qualche minuto dal decollo si è scusato e ha cominciato a dormire.   
Le hostess ogni tanto passavano e ci chiedevano se avevamo bisogno di qualcosa, ci portavano da bere e anche il pranzo. Sono bellissime, sembrano proprio delle Idol. 
Alex dormiva così profondamente che non se la sono sentiti di svegliarlo. Mi hanno detto di dirgli, quando si sarebbe svegliato, che quando voleva il cibo era pronto. 
  
  
Sono passate sette ore e ho un urgentissimo bisogno di andare in bagno. Ho dormito circa due orette, non di un sonno profondo però perché continuavo a svegliarmi. E’ già buio fuori e guardando sotto vedo tutto nero. Sicuramente stiamo attraversando un mare. Mi vengono i brividi. 
Spero davvero che Alex si svegli al più presto perché non ce la faccio più. Non me la sento neanche di svegliarlo, sembra dormire così bene. Ho cercato più di una volta di passare cercando di non svegliarlo, ma non avevo le palle per provarci. 
  
Dopo un’infinità di tempo, le undici ore sono quasi passate. La mia vescica sta letteralmente scoppiando. Hanno cominciato ad avvisare che saremmo atterrati tra circa un quarto d’ora. Qualche minuto dopo, Alex si sveglia. 
-          Buon risveglio- gli dico. 
Sembra confuso e si guarda intorno. Non sa sicuramente quanto tempo è passato. 
-          Che ore sono?- mi chiede 
-          Non saprei che ora sono in Corea adesso, ma stiamo per atterrare. 
Spalanca gli occhi. Non ci crede di aver dormito per tutto il viaggio. Mi ha spiegato che è da due giorni che non dorme perché la stessa mattina aveva un esame molto difficile all’università. 
Io non riesco a godermi il nulla in quel momento, anche le emozioni non riesco a manifestare o provarle al cento per cento dato che non riesco neanche a respirare perché devo andare assolutamente in bagno. 
-          Ehm scusa, Alex. Ti dispiace se passo? Vedi, devo andare in bagno- 
Si allarma leggermente – Cavoli scusa, non ci avevo proprio pensato. Che sciocco, ho dormito per undici ore bloccandoti il passaggio, scusami ancora- 
-          Ma nono tranquilla, non ti devi preoccupare, tanto non è urgente (eheh si non lo è affatto :’D). 
-          Ok, passa pure- 
Comincia ad uscire per spostarsi, ma una hostess lo ferma. Gli dice di sedersi allacciando le cinture perché si stava per atterrare. Le ho detto che avevo bisogno di andare in bagno e mi ha detto di resistere un po’. 
STO RESISTENDO DA PIU’ DI CINQUE ORE, CAVOLI!!! 
Si lo ammetto, volevo gridarlo, ma non mi va l’idea di fare una brutta figura di fronte a così tanti coreani. 
Devo resistere, devo devo devo, non devo pensarci. Nei sedili al lato opposto ai nostri,  un uomo sta bevendo acqua, quasi con passione. Si sarà bevuto un litro in un solo sorso. 
MA COME FAA, MI CHIEDO COME FAA!! 
Aaaaaish, sto impazzendo, proprio davanti a me doveva bere, proprio nel momento in cui sto per farmela addosso. Chiudo gli occhi e cerco di non pensarci. Respiro lentamente. 
-          Gwenchanah?- Mi chiede lui 
Mi giro e lo guardo. – Oh yeh, gwenchanah-yo
Che emozione però, mi ha parlato in coreano!! Credo che gli sia uscito un po’ spontaneo. Sorride vedendo che ho risposto. 
Ed ecco che l’aereo comincia ad atterrare, avvicinandosi al suolo. Tutto si sta facendo più grande, mi sto immergendo a Seoul, la città dei miei sogni. Guardo dal finestrino e vedo tantissimi paesaggi, tante macchine che si muovono in fila e pian piano riesco persino a vedere le persone. Il mio cuore batte batte batte,  batte all’impazzata. Ho come l’impressione che da un momento all’altro possa saltare dal mio petto. Non ci credo. Oddio cavoli non ci credo. Tutto ciò che avrò  visto in foto e video lo vedrò DAL VIVO.  Sapere che tutti gli Idol per cui rimpiangevo le undici ore che ci separavano erano qui, mi faceva scoppiare la testa. Dentro di me sono in movimento miliardi di emozioni che non saprei decifrare. So solo guardare il tutto con occhi increduli cercando di convincermi che non sono in un sogno.. Mi viene da urlare di gioia. 
  
L’aereo atterra toccando il suolo di Seoul, la mia capitale. La capitale del mio cuore. Applaudiamo tutti, è così bello vedere i visi sorridenti delle persone. Sono riuscita a resistere a undici ore, non sento neanche più il bisogno di andare in bagno. 
OH NO CAVOLI, NON DOVEVO PENSARCI, ORA LA MIA VESCICA SCOPPIA SERIAMENTE! 
Non ho neanche le palle di andare a chiedere di usare il bagno dell’aero, che figura farei? Anche perché da qui vedo che vicino al bagno un assistente di volo figo che assomiglia tanto a Lee Minho. Oddio. 
Dovrò resistere. DI NUOVO. Vabbè dai, saranno cinque o dieci minuti. 
Alex comincia a prepararsi e mi aiuta a prendere la mia borsa che stava negli scaffali. Ho portato solo quella, tanto sarei rimasta per una settimana. Prima di salutarmi, mi sorride scattandoci una foto dal suo Samsung Galaxy 3. 
-          Ti taggherò su Facebook quando accetterai la mia amicizia. Ciao Shaimaa, è stato un piacere. 
  
  
Percorrendo il lungo aereo e addentrandomi di nell’aeroporto di SEOUL (oddio, non ci credo) ho solo un unico pensiero in testa. 
No mi dispiace, questa volta non siete voi, MBLAQ. Ho solo in mente di cercare un bagno adesso. IMMEDIATAMENTE. 
Una volta fatto i controlli ecc, mi metto alla ricerca. 
Dopo averlo trovato finalmente mi libero. Pochi secondi e sarei sicuramente scoppiata. 
Ritorno in sala d’attesa. Han detto che ci sarebbe stato qualcuno ad aspettarmi. 
Noto infatti una persona, che sembra essere una guardia del corpo, vestita di nero che si guarda intorno. Ha in mano un cartello con su scritto il mio nome: SHAIMAA EMAM. 
ODDIO ODDIO NON CI CREDO. NON STO SOGNANDO ALLORA. 
Oh, mi sento così imporatante!! Lo scruto un po’ da lontano. Sono scema, lo so, ma i vergogno parecchio a presentarmi. Alla fine mi decido a muovermi. Ci sono gli MBLAQ ( e sì, lo sto veramente dicendo) ad aspettarmi. Mi avvicino lentamente. Schiarendomi la voce lo saluto con insicurezza. 
-          Annyoung haseyo, naneun Shaimaa ibnida.- 
Mi fissa un po’ e poi controlla la foto che ha in mano. COOOSA, HA UNA MIA FOTO? Sono pronta a morire. Mi chiede la lettera di permesso e dopo averla vista mi sorride e mi dice di seguirlo. Prendendomi la borsa, mi supera e comincia ad incamminarsi. Io lo seguo e comincio a realizzare davvero che sono a Seoul. Ci sono molti orientali e la maggior parte dei cartelli erano scritti in coreano con sotto l’inglese e qualche altra lingua. Wow, è così magico. 
La gente mi guarda, vedendo che sono accompagnata da una guardia del corpo penserà sicuramente che sono una famosa. Due ragazzine mi indicano. Mi avranno riconosciuta? 
Naaaah, e io chi sarei! 
Finalmente arriviamo dalla macchina. E’ nera metallizzata e la trovo talmente lucida e pulita che sembra nuova di zecca. La guardia mi apre la porta e mi invita ad entrare. 
-          Prego signorina, ora siamo diretti allo studio di Star King- 
  
Me lo sono fatto ripetere ancora una volta perché ancora non ci credo. 
Sì, io ancora non ci credo. 
  
  
--- TO BE CONTINUED---- 
  
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