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Autore: Novalis    29/09/2012    0 recensioni
Tra i piaceri della vita, solo all'amore la musica è seconda. Ma l'amore stesso è musica.(Puskin Aleksandr)
Questa frase, credo che rispecchi piuttosto bene ciò che è scritto nella mia storia.
Una band rock, un'amicizia che profuma d'amore, e che altro...divertimento e un pizzico di gelosia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2
Dopo una lunga notte, mi svegliai  e mi precipitai dinanzi alla cornetta. Erano le 7.30 e sicuramente Rose stava ancora dormendo, ma c’era tempo per dormire, e io volevo sapere di cosa avevano parlato lei e Paul.
-Pronto? Chi è a quest’ora?-disse la voce assonata di Rosalie.
-Sono la tua migliore amica, Daron.
-Daron? Che vuoi a quest’ora?
- Dimmi di cosa avete parlato tu e Paul?
-Tu sei completamente fuori di testa. Ora riattacco.
-Fallo e io ti chiamerò fino alla fine dei tuoi giorni.
-Va bene te lo dirò. Paul mi ha detto che forse tu…
-Io?
A quel punto non riuscii più a sentire la voce di Rosalie che fu sostituita dal tremendo- Tu-tu- del telefono.
Riprovai a chiamarla, ma una voce registrata diceva:
-Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.
Che ingiustizia, pensai, era stata davvero cattiva a non darmi la risposta che cercavo. Mi rimisi a letto e cercai di prendere sonno. Misi la sveglia per le 8.30 e ritornai nel mondo dei sogni.
-Driiin, è tempo di alzarsi.- Driin, è tempo di…
Alzarsi, lo so, dissi tra me e me. Dovevo decidermi a cambiare quella stupida frase di quella stupida sveglia, ma non trovavo mai il tempo per farlo. Mi svegliai e mi andai a fare una doccia. Aprii l’armadio e presi dei pantaloni turchesi che abbinai ad una t-shirt bianca con su scritto: I love Rock Music. Misi delle trainers in jeans e lasciai i capelli sciolti. Mi precipitai in cucina e dopo aver fatto colazione e salutato i miei genitori, uscii in giardino. Presi il telefonino e provai a chiamare  Rose. Finalmente c’era segnale.
-Pronto?
-Rosalie, perché non mi hai voluto rispondere?
- Ti riferisci a prima? Se ne andata la linea e per sbaglio ho spinto il tasto di spegnimento.
-Si, come no? Adesso me lo vuoi dire di cosa avete parlato?
-Solo se mi offri un gelato al bar della stazione.
-Ma vuoi che non ti rivolga più la parola?
-Su, su, ciao.
Aveva riattaccato di nuovo. Andai alla stazione e la vidi seduta su una sedia del bar intenta nella lettura di un magazine. Indossava un vestino a stampe floreali, ballerine rosse e portava i capelli raccolti in una coda di cavallo.
-Daron, ciao cara, come stai?
-Sto abbastanza bene da ucciderti se non parli subito.
-Quanta fretta, prima il gelato.
Ordinammo il gelato e fui costretta ad aspettare che finisse, prima che si decidesse a parlare.
-Allora…
-Si?
-Paul mi ha chiesto se tu eri impegnata con qualcuno, e che era strano il contrario visto che sei una bella ragazza.
-Davvero?
-Certo. Cara Daron, forse hai qualche speranza con il tuo Paul!
Rimasi qualche altro minuto insieme a Rose, poi, troppo emozionata per le parole che mi aveva detto, la salutai e confermai l’appuntamento al cinema per la sera. Tornai a casa e mi diressi in camera dove, sdraiata sul mio letto, iniziai a fantasticare su Paul e su i suoi meravigliosi occhi verdi, ma oltre questo iniziai a pensare a cosa avrei dovuto indossare. Aprii l’armadio e mi accorsi che non mi piaceva nulla di quello che c’era. Avevo un bisogno urgente di fare Shopping. I miei genitori non erano in casa, per motivi di lavoro, così dopo aver riscaldato la pasta preparatomi da mia madre, decisi di lasciare loro un biglietto con su scritto:
X mamma e X papà,
Sono andata al centro commerciale. Verrò prima delle 17.00
Vi voglio bene.
D.
Presi il portafoglio e lo misi nello zainetto in pelle che mi aveva regalato mia zia lo scorso Natale. Il centro commerciale distava poco da casa perciò andai a piedi.
Era come sempre gremito di persone, e tutte uscivano con un aria particolarmente felice da un negozietto molto femminile. Di solito indossavo camicie di due taglie più grandi e vestiti poco femminili,  ma questa volta era un occasione speciale e dovevo essere a tutti i costi carina. Entrai in questo negozio chiamato: “ Girls and pearls”, e mi feci aiutare negli acquisti da una ragazza davvero carina, portava i capelli corti e aveva gli occhi color nocciola. Indossava una polo celeste e vicino al colletto c’era un biglietto con su scritto: Sabrina, shop assistant.
-C’è qualcosa in particolare che ti interessa?
-No, in realtà vorrei qualcosa di carino per uscita con degli amici.
-Capisco, allora sei giunta nel luogo adatto.
Si allontanò e si avvicinò ad uno scaffale coperto da mille vestiti di tutti i colori e tessuti immaginabili.
Sabrina, mi venne incontro carica di splendidi abiti dai  pantaloni alle gonne, dalle camicette con ricami particolari ai vestitini, finchè mi portò la cosa più bella: un abito giallo, stretto in vita e con una gonna a palloncino. Lo indossai e mi accorsi che mi stavo benissimo. La commessa, mi disse che potevo abbinarci una cinta color sabbia che avrebbe reso il tutto più originale. Comprai tutto e mi sentii davvero contenta. Rimanevano solo le scarpe. Nel mio armadio avevo solo: trainers e un paio di ballerine che mia madre mi aveva costretta a comprare, quindi dovevo acquistarne subito delle altre. Volevo qualcosa di non elegante ma che rispecchiasse il mio stile. La risposta alle miei richieste la trovai in una vetrina che aveva esposto un paio di stivaletti neri, con delle borchie argentate applicate ai lati. Sapevo che sarebbero  state  meglio un paio di scarpe col tacco o delle ballerine, ma la tentazione era troppo forte. Per chiudere in bellezza andai al parrucchiere e mi feci cambiare look. Capelli mossi e frangia piastrata. Mi sentivo davvero bene e felice. Tornai a casa, e trovai i miei genitori intenti a cucinare.
-Finalmente sei tornata.
-Già. Che ne dite?
-Wow! Che bel taglio di capelli. Come mai queste compere improvvise?
-Bè…perché fa bene cambiare look ogni tanto e poi perché esco con i miei amici stasera.
-Cosa? Stasera sei già impegnata.
-Impegnata?
-Certo, devi venire con noi a trovare i nonni. Ti sei dimenticata che festeggiano  il loro cinquantesimo anno insieme?
-Oh, no…
Cosa succederà a Daron? Riuscirà ad uscire con i suoi amici?
Al terzo capitolo!!!
   
 
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