Fumetti/Cartoni europei > Galactik Football
Segui la storia  |       
Autore: Raika    29/09/2012    1 recensioni
Sono passati quattro anni da quando gli Snow Kids hanno vinto la Galactik Football Cup. Sono passati quattro anni da quando Bleylok è morto e il Meta-Flusso scomparso.
Ma se il Meta-Flusso non fosse completamente sparito? Se esistesse ancora una persona con esso? Cosa succederebbe se Blaylok, di ritorno dal mondo dei morti, riscisse ad impadronirsene e scoprisse qualcosa che va oltre le sue più rosee aspettative?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Fine della Regina

Devis Ramirer si era ripromesso che non sarebbe mai più tornato nel sotterrano dove veniva praticato il Netherball e invece quella notte, buttando al vento tutte le sue promesse, vi si stava dirigendo per la seconda e ultima volta, o almeno così sperava, con sua sorella e l’amica.
Caren quella sera si sarebbe scontrata con Render, capitano e attaccante dei Red Tigers, poi avrebbe annunciato il suo ritiro esattamente come le aveva imposto Artegor. L’allenatore, infatti, aveva messo come clausola al suo contratto che lasciasse per sempre il Netherball, non voleva che i suoi giocatori si infortunassero prima di una partita per uno stupido incontro in un postaccio del genere. Il football andava giocato sui campi da calcio, non in un minuscolo ring come quello e lei non voleva certo iniziare la sua carriera negli Shadows disobbedendo subito al suo mister.
<< Quindi è qui che hai passato tutte le tue notti ultimamente? >> domandò Arianne guardandosi intorno inorridita.
<< Già. >>
<< Che schifo! >>
<< Te l’avevo detto io che non era un posto per te >> rispose Devis, rimasto leggermente indietro alle due ragazze. Da quella sera in cui aveva accompagnato Caren a vedere l’incontro tra Kernor e Akkamuk, non ci aveva più parlato e la lite era rimasta in  sospeso creando una specie di muro tra di loro. Il ragazzo, infatti, non  sarebbe mai voluto ritornare in quel sotterraneo, ma sua sorella aveva così insistito nel volerlo vedere che non se l’era sentita di lasciarla sola in mezzo a quel branco di scimmioni, finendo per accompagnarla.
<< Se non volevi venire potevi anche restare a casa >> rispose Arianne facendogli la linguaccia.
<< E lasciarti da sola tra quegli energumeni? Non resisteresti un attimo in un posto come questo. >>
<< Esagerato. Quanto potrà mai essere spaventoso un.. >> disse la rossa interrompendosi però quando l’enorme sala della Sfera si aprì di fronte a lei, mostrandole montagne di persone urlanti accalcate su una quantità infinita di impalcature, che a dirla tutta non sembravano poi così sicure.
<< Ora mi credi? >>
Arianne deglutì spaventata, come diavolo aveva fatto la sua amica ad andare in quel postaccio tutte le notti senza nessuno che l’accompagnasse.
<< Non preoccuparti >> disse Caren intuendo i suoi pensieri. << Dopo un po’ ti ci abitui e non ci fai più caso. >>
<< Se lo dici te.. >>
La bionda sorrise, poi rivolgendosi a Devis per la prima volta in tutta la serata suggerì << Cercate di arrivare il più vicino possibile al computer che controlla la Sfera, vi aspetto li quando esco. >>
<< Okay. >>
<< Se qualcuno fa dei problemi chiedete di Sinedd o Razel e ditegli che siete amici miei. >>
<< Non ho bisogno della tua raccomandazione. >>
<< Fa come vuoi, era solo un consiglio. >>
Il ragazzo si morse la lingua, non doveva essere così duro con lei, così provando a rimediare aggiunse << Sinedd o Razel hai detto? >>
<< Si. >>
<< Okay.. Grazie e.. Sta attenta là dentro. >>
Là giovane annuì, poi dedicandosi all’amica disse << Ci vediamo tra una ventina di minuti. >>
<< Mi raccomando fatti  onore e straccia quel tipo! >>
<< Lo farò >> concluse lei salutandola con la mano e dirigendosi nello spogliatoio per indossare la sua divisa.
<< E adesso? >>
<< Andiamo a cercare un posto con buona vista >> rispose Devis avviandosi verso le impalcature e mescolandosi tra la folla.
Quando i due fratelli riuscirono a trovare un posto abbastanza vicino alla consolle - un ponteggio appena sopra - Caren era da poco arrivata di fronte al presentatore robot, che entusiasta richiamò l’attenzione dei presenti esclamando << Buona sera signore e signori! Benvenuti al Netherball! >>
La folla esplose in applausi ed urla e ad Arianne sembrò così strano che tutte quelle persone si stessero eccitando per una cosa del genere.
<< Questa sera vedremo sfidarsi la nostra ormai  Imperatrice della Sfera Caren, contro Render, lo sfrontato capitano dei Red Tigers! Siete carichi?!! >>
<< SI! >> urlò il pubblico e il commentatore aggiunse << Bene! Caren, Render alle vostre posizioni. Che si dia inizio al Netherball! >>

Ogni volta che la ragazza attraversava il fascio di luce per entrare all’interno della sfera, una forte scarica d’adrenalina la prendeva, probabilmente le sarebbe mancata quella sensazione una volta smesso, infondo, ci aveva preso gusto a stracciare i suoi sfidanti notte dopo notte e il pensiero che quello fosse l’ultimo “uno contro uno” che giocava le metteva un po’ di tristezza.
Scacciando quei pensieri andò a prendere posizione nella sua metà campo trovandosi faccia a faccia con il suo avversario.
<< Non dovresti essere a casa come tutte le brave ragazze, a quest’ora della notte? >>
<< E tu non dovresti essere ad un ballo in maschera? >> rispose lei indicando l’aderente tuta rossa completa di casco protettivo, che indossava il suo avversario.
Render sorrise. << Questo te lo concedo. Uno ad uno e palla al centro, siamo anche in tema. >>
<< Io se fossi in te farei meno lo spiritoso e mi concentrerei sull’incontro >> esclamò Caren, che non appena vide apparire la palla la trascinò verso di sé scattando poi di lato e segnando il suo primo goal.
Render, preso completamente alla sprovvista, guardò la ragazza inchinarsi beffarda per poi tornare a riprendere la sua posizione di fronte a lui. << Uno a zero e non è passato neanche un minuto. >>
Il giovane sorrise sprezzante. << Ti ho lasciato un piccolo vantaggio per cavalleria. >>
<< Be’ allora non farlo più. >>
<< Come desideri >> rispose il Red Tigers sottraendole la palla e trascinandola tra i suoi piedi, dove dopo averla afferrata eseguì, grazie alla tuta speciale, un agile salto che gli permise di scavalcarla e atterrare in equilibrio dietro le sue spalle.
Caren si voltò e il suo avversario facendole un cenno simile al saluto militare, si diresse verso la porta per fare punto.
<< Non così in fretta! >> esclamò la ragazza slanciandosi veloce verso la parete della Sfera e usandola per darsi la spinta necessaria ad eseguire un elegante balzo che la fece arrivare davanti al giovane.
Render vide la bionda scendere di fronte a sé come un’angelica apparizione e portargli via la palla con la stessa facilità con cui si portano via le caramelle ad un bambino, per poi scivolare al suo fianco con una piroetta e lanciare il pallone dritto in porta.
<< Caren due, Render zero >> disse lei mimando i numeri con le dita per sottolineare ancora di più il risultato.
<< Fin adesso ho fatto il cavaliere e ci sono andato piano con te, da ora in poi non lo farò più. >>
<< Era proprio quello che stavo aspettando. >>
I due raggiunsero nuovamente la linea di centrocampo aspettando la ricomparsa del pallone, che una volta tornato venne lanciato a pochi metri dal terreno dal ragazzo che puntando il piede sinistro a terra prese lo slancio per calciarlo con il destro. Anche Caren fece la stessa cosa e quando entrambi toccarono la sfera essa si ritrovò intrappolata tra i due piedi che con forza premevano l’uno verso l’altro. I due guardandosi in cagnesco lasciarono cadere la palla e di nuovo successe la stessa cosa, ma quando la sfera rimbalzò di nuovo a terra la ragazza allungò la gamba sopra di esse spingendola dietro di sé e raggiungendola con un’elegante verticale all’indietro.
Render vide la sua avversaria sorridergli soddisfatta e caricare il colpo calciando la palle che venne spedita con velocità impressionate verso il suo volto, lui per evitare di essere colpito si abbassò permettendole così di segnare il suo terzo goal.
<< Tre a zero. Sicuro di voler continuare? >>
L’attaccante urlò di rabbia, stava iniziando ad innervosirsi sul serio. Non poteva perdere così con una che non giocava in nessuna squadra del Galactik Football, sarebbe stato davvero umiliante! Doveva darsi una svegliata e recuperare lo svantaggio in cui si trovava, mancavano ancora sei minuti alla fine della partita, poteva benissimo farcela. Ma più passava il tempo, più la prospettiva di vincere si faceva sempre più lontana per il Red Tigers, che vide la ragazza segnare altri due spettacolari goal.
<< Due minuti alla fine dell’incontro >> informò la robotica voce della Sfera facendo imprecare Render, il cui punteggio era ancora zero.
Ormai non aveva più speranze di raggiungerla, l’unica cosa che gli restava da fare era difendere al meglio la sua porta per impedirle di segnare ancora e rendere la sua sconfitta meno bruciante.  
<< Be’ Ren.. Posso chiamarti Ren? >> disse la ragazza dandosi il consenso da sola. << Mi sa proprio che ho vinto. >>
Render sorrise amaramente. << Già, ma non ti permetterò di segnare un’un altro goal. >>
<< Tu credi? >>
<< Ne sono sicuro >> esclamò lui correndo dritto verso la sua porta non appena la palla apparve a centro campo.
Caren rise sentendo l’adrenalina montare nuovamente in lei, voleva umiliare quel tipo a tutti i costi, non lo sopportava proprio e voleva dargli una lezione.
Dalla sua posizione la ragazza iniziò a lanciare a ripetizione forti pallonate verso il giovane, bombardandolo di colpi. Ogni volta che la palla veniva respinta dal Red Tigers, la giovane la rispediva verso di lui con il doppio della forza della volta precedente, mettendo a dura prova il suo avversario.
<< Sai Render, forse forse sei meglio come portiere che come attaccante. >>
<< Un minuto alla fine dell’incontro >> esclamò la voce robotica e Caren fermando di scatto la palla disse << Fine dei giochi. >>
La bionda posizionò con i piedi la sfera di fronte a lei, poi sciogliendo i muscoli caricò il suo piede destro e colpì mandando la palla dritto verso il ragazzo, che con un fortunato colpo di testa la intercettò rispedendola al mittente. << Mi sa che hai fatto male i tuoi calcoli biondina. >>
<< Ne sei sicuro? >> rispose lei calciando al volo il pallone e guardandolo soddisfatta. La sfera, infatti, si andò a schiantare violenta sopra l’entrata della porta andando poi a rimbalzare sul dietro del collo del ragazzo volando così nell’apertura e segnando l’ultimo punto.
Il familiare suono d’allarme si espanse in tutto il ring, l’incontro si era concluso ed il punteggio era sei a zero per la giovane.
Quando i due ragazzi uscirono dall’interno della Sfera trovarono ad aspettarli una folla esultante, che eccitata urlava il nome della vincitrice come se stessero invocando una divinità.
<< E Caren si proclama nuovamente Regina della Sfera! >>
Un coro di applausi si alzò dal pubblico e la giovane cercando di catturare la loro attenzione esclamò << Scusate! Vorrei dire una cosa. >>
A quelle parole tutti i presenti si zittirono, era la prima volta che un giocatore parlava rivolgendosi direttamente a loro, così il robot incuriosito le diede la parola.
<< Grazie >> rispose lei. << Be’ in realtà il mio non sarà un discorso molto lungo, vorrei solo farvi sapere che questo era il mio ultimo incontro. Lascio il Netherball. >>
Un’agghiacciante silenzio si espanse per il sotterraneo e il commentatore vide negli occhi dei suoi spettatori montare piano piano la collera, così sussurrando << Oh-oh >> se ne andò risalendo con i suoi fili fino al soffitto e mettendosi al riparo dalla furia che di lì a pochi attimi esplose.
In pochi secondi gli animi di tutti i presenti si scaldarono e urla di disappunto presero il posto del gelido silenzio facendo diventare quello sperduto sotterraneo un inferno. Immediatamente cominciarono a piovere insulti che diedero il via a violente risse lasciando la bionda a bocca aperta. << Oh cavolo! >>
Caren cercò Devis e Arianne con lo sguardo, dovevano andarsene immediatamente da lì, ma con tutti quei corpi che si ammassavano non riusciva proprio a vederli. Così cercando di mantenere il sangue freddo si guardò in torno alla ricerca di un’uscita d’emergenza. Improvvisamente qualcuno le afferrò il polso e lei sussultando si preparò ad affrontare il suo aguzzino tirandoli un pugno in faccia, alla maniera di Corso, ma quando si voltò un sospiro di sollievo le sfuggì. Finalmente una faccia amica. << Sinedd! >>
<< Ma sei impazzita a dire una cosa del genere così alla leggera?! >> esclamò porgendole la borsa con le sue cose, che aveva recuperato nello spogliatoio.
<< Non credevo la prendessero così! >>
<< Questa gente è drogata di Netherball! >>
<< E io che ne sapevo! >>
<< Ah lasciamo perdere! Vieni andiamo prima che si ricordino di te e decidano di linciarti. >>
<< Ma.. >> protestò lei voltandosi alla ricerca dei suoi amici.
<< Ho detto andiamo! >> ordinò il ragazzo prendendole il polso e trascinandola veloce verso la salvezza.

<< NO! >> urlò il generale Bleylock scaraventando contro lo schermo di fronte a sé il palmare che aveva in mano. << Maledizione! >>
<< Generale Bleylock si calmi! >> disse Harris cercando di fargli riprendere il controllo.
Ma Bleylock era tutt’altro che calmo. Furioso tirò un pugno verso i dispositivi di raccoglimento del flusso facendo rimbombare nella stanza uno stridente suono metallico e con rabbia batté le mani sulla tastiera di uno dei computer collegati alla Sfera.
<< No! No! NO! Maledetta ragazzina! >>
<< Generale.. >>
<< Chiudi la bocca Harris! >> gridò l’uomo. << Vattene razza di incompetente! Andatevene tutti! >>
Harris e i due scienziati aiutanti del generale uscirono veloci dal laboratorio, Bleylock era così furioso che metteva davvero paura, anche molta di più di quella che suscitava di solito a causa del suo aspetto robotico, che lo aveva reso simile ad una specie di esperimento mal riuscito.
<< Stupidissima mocciosa! Te la farò pagare! A te e a quel maledetto di Sonny Blackbones! >>
L’urlo del generale squarciò nuovamente il silenzio della sala, il suo prezioso Meta-Flusso se la stava dando a gambe, era la terza volta che gli veniva portato via senza che lui potesse fare niente per impedirlo.
Quella maledettissima ragazza se ne stava andando portandogli via quella preziosa creazione, senza dargli neanche il tempo di finire i suoi studi su di esso.
Bleylock maledisse l’incapacità dei suoi aiutanti, se solo quegli idioti avessero trovato un modo per estrarlo durante gli incontri nella Sfera, come tutti gli altri flussi, adesso non si sarebbe trovato in quelle condizioni, con in mano solo un pugno di insensati dati. Era davvero frustrante! Aveva tra le mani la più potente creazione mai esistita al mondo e se l’era lasciata sfuggire, perdendo l’opportunità di studiare l’insolito comportamento che aveva il Meta-Flusso all’interno di quella ragazza. Era davvero curioso il modo in cui reagiva con il Respiro di Akillian assopito in lei, ma non avrebbe più potuto sapere il perché visto che la sua materia di studi se ne era appena andata.
<< Generale? >> chiamò incerto Harris dalla porta, senza azzardarsi ad entrare.
<< Che diavolo vuoi?! >>
<< Potrei.. Chiedere a Sinedd di convincerla a tornare nella Sfera.. Mi sembra che siano diventati amici.. >>
<< Quell’idiota l’ha aiutata a scappare… >>
<< Si però.. >>
<< Harris chiudi quella tua boccaccia! >>
<< Si scusi generale… >>
Bleylock iniziò a camminare in su e in giù per la stanza, infondo, forse tutto non  era perduto, aveva pur sempre i dati raccolti duranti gli incontri ed erano già una buona base su cui partire. Al resto ci avrebbe pensato a tempo debito, non sarebbe stato certo un problema convincere la signorina Merensi a collaborare gentilmente con lui, tutte le persone hanno un prezzo, basta solo trovare quello giusto, e lei non faceva certo differenza.
  
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Galactik Football / Vai alla pagina dell'autore: Raika