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Autore: Haunter Lady    29/09/2012    2 recensioni
Ambientata nel 1700, questa storia parla di una ragazza che incontra un ragazzo, di cui diventa amica e si innamora piano piano. Ma lei viene conquistata da un altro ragazzo.
Una vera lotta d'amore! ;-)
Personaggi:
Austria/Roderich Edelstein = Aristocratico (Signor Edelstein all'inizio)
Ungheria/Elizabeta (Cognome anonimo) = Aristocratica (Elizabeta)
???/Roderich Schmidt = Plebea viennese (Roderich)
Italia/??? (Probabilmente il nome della nazione) = Bimba (Italia)
Prussia/Gilbert Beilschmidt = Fratello di Roderich (Gilbert)
Germania/Ludwig (Cognome anonimo) = Fratello di Roderich (Ludwig)
Turchia/ Sadiq Adnan = Coinquilino che convive con Heracles (Sadiq)
Grecia/Heracles Karpusi = Passante - Amico di Roderich Edelstein e Roderich Schmidt (Heracles)
In seguito altri personaggi!
Dal testo:
“Nella fantasia, una sedia può diventare un tavolo, uno sgombro può diventare una spigola e una rosa può diventare un lillà.
Ma nella realtà, una sedia non può diventare un tavolo, uno sgombro non può diventare una spigola e una rosa, che sia rossa o bianca, non può diventare un lillà.
È la mente che ci fa elaborare cose immaginarie: sogni e incubi, fate e mostri, pegaso e fantasmi.”
Roderich era un’artista, una vera pittrice. Sapeva suonare solamente la chitarra e componeva con essa delle magnifiche canzoni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Grecia/Heracles Karpusi, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Roderich si era incamminata verso casa sua dopo le 17 del pomeriggio, proprio qualcuno urlò:
“Rossella! Rossella!”
Roderich si spaventò e si chiese da dove potesse venire quell’urlo.
“Rossella, aiuto!”
Roderich riconobbe quella voce e subito corse verso la porta di casa sua, aprendola con molta violenza.
“Bruder*!” si stupì Roderich: Gilbert era tornato e non le aveva detto niente.
“Rossella, allontana quest’uomo da me!” urlò Gilbert.
“Rossella?” pensò “Perché mi chiama Rossella? Io sono Roderich Schmidt”
Scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri, e prese la sua fidata pala e urlò:
“Sta’ lontano da mio fratello!”
L’uomo si girò e sorrise malvagio.
“Tu vorresti colpirmi con quella pala? Tsk, una femminuccia come te non può sbaragliarmi così facilmente!”
Roderich si infuriò, tale da far roteare la pala e sbattergliela in testa.
“Femminuccia a chi!?” lo menava con la pala fino a quando non cadde a terra, sporcandosi un po’ di sangue.
“Non volevo sporcare le mie mani di chitarrista con il sangue, ma quando ci vuole, ci vuole!”
“Cavolo, devo dire che sei forte… Travestirmi da Ivan non è servito a nulla…” mugugnò l’uomo.
“Cosa? Tu non sei Ivan Braginski?” si stupì Gilbert che era stato mollato dalla presa.
“Certo che no…” rispose l’uomo perdendo i sensi.

Heracles stava dormendo. Sognava Roderich insieme a lui in un campo di spighe di grano al tramonto, che parlavano, si abbracciavano e…
“HERACLES!!!” urlò Sadiq a squarcia gola.
Heracles, impaurito, si svegliò di botto.
“Dobbiamo vedere cosa sta succedendo a casa di Roderich ho sentito delle grida” affermò Sadiq.
“Cosa?!” si alzò Heracles “Allora facciamo presto!”

Roderich aveva medicato i graffi di suo fratello e stava per andare a preparare della zuppa, ma Gilbert la fermò:
“Aspetta, devo dirti una cosa…”
“Che cosa, fratellone?” si sedette Rod accanto a lui.
“Il tuo nome non è Roderich…” chiuse gli occhi Gilbert.
“Cosa vuoi dire? Non capisco, da quando ero piccola mi hai sempre chiamato Roderich!” si preoccupò la ragazza.
“Sì, ma avevamo fatto un patto, prima che tu nascessi…” continuò Gilbert.
Roderich non disse niente, ma si alzò per andare ad aprire la finestra della stanza del fratello.
“Nostra madre aveva due nomi: Daphne Rossella Edelstein” disse Gilbert.
“Edelstein hai detto?” disse stupita Rod.
“Sì, proprio Edelstein. Il padre di Roderich era il fratello maggiore di nostra madre. E avevamo fatto un accordo: tu avresti avuto il nome di Roderich fino a quando non fosse morta nostra madre. Il tuo vero nome è Rossella, il nome della mamma”.
Per Roderich era un pugno nello stomaco, una coltellata al cuore, una corda stretta al collo. Sua madre era morta tre anni prima e nessuno glielo aveva mai detto.
“Perché allora non me l’avete detto? Nostra madre è morta ben tre anni fa!” urlò arrabbiata Roderich.
“Non volevo…”  si interruppe Gilbert.
“Vuol dire che noi siamo i cugini di Roderich? E lui lo sa?”
“No, nemmeno lui lo sa. Non te l’ho detto perché non volevo che tu avessi rapporti con lui, né di amicizia né di parentela, perché io e lui non andavamo d’accordo…”
Con le lacrime agli occhi, Roderich disse:
“Roderich è una brava persona… Non ti ha fatto nulla di male!”
“Quando sono stato da lui qualche giorno fa, mi ha chiesto di te, ma io ero stufo di sentir chiamarti Roderich: volevo che ti chiamassero Rossella, con il tuo vero nome!” si mise a sedere con fatica.
Roderich si diresse verso la sua camera e disfò tutte le sue cose, mettendole in valigie di varie dimensioni, piangendo a dirotto. Quando finì raggiunse il fratello:
“Andrò a Venezia, non cercare di seguirmi.”
Portò con sé tutti i bagagli e aprì la porta, trovandosi davanti Heracles e Sadiq, che stavano aprendo la porta.
“Roderich…” disse Heracles vedendola piangere, dispiaciuto.
“Non chiamarmi con quel nome!” lo guardò in faccia la ragazza, a un centimetro di distanza.
Heracles si stupì. Non l’aveva mai vista così infuriata: era abituato alla dolce Roderich, quella che era indecisa, naturale e schietta.
“Ho scoperto che non mi chiamo così. Il mio nome è Rossella, e Roderich è mio cugino” affermò “Perciò me ne sto andando via, dalla mia amata Vienna…”
“Voglio venire con te, non te la caverai tanto facilmente da sola…” disse Heracles abbracciando Rossella.
“Ho badato alla casa per due anni da sola, perciò, me la caverò anche da sola!” si divincolò dall’abbraccio.
“Heracles ha ragione. Non puoi andare da sola in un posto così lontano, è troppo rischioso per una ragazza innocente come te, potrebbero rapirti, oppure di peggio…” disse Sadiq facendola riflettere sul suo comportamento.
Rossella abbassò lo sguardo: stava facendo la cosa giusta?
“Va bene,” sorrise “Potete venire con me. Fate i bagagli, partiremo domani”.
“E Roderich?” chiese Heracles.
Rossella sospirò. Guardò all’orizzonte e al sole che tramontava. “Andremo domani mattina, non posso ritornare a casa sua, sono appena tornata!”
“Allora andiamo a fare i bagagli, domani si va a Venezia!” disse contento Heracles. 


Bruder: Fratello

 
Note...
Accetto i pomodori di Antonio per questo capitolo di *Acero*! ^_^

Ci sono troppi dialoghi! >_<
Uff... >_< Sto capitolo non è convincente, vero Phan? ^_^
Kaito, Meiko, Miku, Rin e Len: Per noi è carina, ma come hai detto ci sono tantissimi dialoghi! ^_^
I miei assistenti: Idem! ^_^
Grazie tesori!!! *Sbaciucchia tutti*
P.S.: Questo è il tema della canzone (Sta ragazza è bravissima! O_O) =
http://www.youtube.com/watch?v=Pmt1Tl79pvI
FreezyKaito 

 
 

  
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