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Autore: ArashiStorm    29/09/2012    4 recensioni
C'era disperazione e speranza insieme in quella parola urlata da quell'unica voce che aveva il diritto di pronunciarla. Itachi si voltò verso quel suono, ma non vide nulla. Sentì la mano di Sasuke prendere la sua, stringerla con forza e la voce di lui chiamarlo ancora. Ma davanti ad Itachi il mondo si presentava come una vasta distesa di nero assoluto. Sbatté le palpebre ma nulla cambiò. Si portò una mano sul volto e capì quello che già aveva intuito fin da subito. I suoi occhi non gli appartenevano più, quegli stessi occhi che ora lo stavano guardando lacrimando come non erano avvezzi a fare…
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Vista l'uggiosa giornata di pioggia ho pensato di pubblicare il secondo capitoletto di questa storia.
Spero vi piaccia^^

Titolo: Una Nuova vita - Risvegliarsi a Konoha
Fandom: NARUTO
Rating: Verde
Spoiler: volume 61
Personaggi: Sasuke e Itachi principalmente
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maestro Masashi Kishimoto.



Risvegliarsi a Konoha

Quando Sasuke si svegliò, la prima cosa che vide fu un soffitto bianco. Attorno a lui voci soffuse che si perdevano in lontananza. Chiacchiericci sommessi ovattati dalle pareti e dalla porta chiusa della stanza. Il ragazzo si alzò a sedere con lentezza. La testa gli girava e ancora non aveva razionalizzato l’accaduto. Dove si trovava…cosa era successo? Mosse le coperte portandosi una mano alle tempie cercando di ricordare quando una voce alla sua destra gli permise di mettere nuovamente tutto a fuoco.

“Sasuke?”

Il giovane Uchiha sgranò gli occhi e si volse verso quella voce, incredulo di trovarsi davanti Itachi, seduto sul letto a fianco. Non era stato un sogno dunque, e nemmeno un’illusione, suo fratello era davvero li davanti a lui. Scostò le coperte e scese dal letto con un balzo noncurante del dolore che sentì percorrere tutto il suo corpo. Il combattimento contro Madara era ancora impresso a fuoco nei suoi muscoli. Si avvicinò con lentezza, quasi temendo che se avesse raggiunto la figura del fratello questa si sarebbe volatilizzata come neve al sole...ancora una volta

Allungò una mano a toccare le bende che coprivano gli occhi di Itachi.

“Stai bene?” chiese con paura malcelata.

Itachi sorrise alzando una mano, arrivando a stringere quella che Sasuke stava usando per accarezzare le sue bende sul volto.

“Si, non preoccuparti. Mi hanno controllato le ghiandole e tutte le funzionalità del volto e a parte non avere più gli occhi va tutto bene”

“E a te non avere più gli occhi ti pare un sinonimo di andare tutto bene!” urlò Sasuke liberando la mano da quella di Itachi e sbattendo un pugno sul materasso. Cadde in ginocchio poggiando la testa sul lenzuolo candido del letto del fratello. Sentì una mano, quella stessa che aveva appena scacciato, appoggiarsi delicata sulla sua testa.

“Sasuke…io posso respirare, posso sentire la tua voce, toccare i tuoi capelli, il tuo volto, posso parlarti…anche se non posso vedere, posso vivere. Non credevo che avrei mai potuto farlo di nuovo, non sono nemmeno degno di poterlo fare di nuovo e…”

“Certo che ne sei degno! Più di chiunque su questo mondo…” lo bloccò il piccolo dei due prima di venire a suo volta interrotto da un lieve bussare alla porta.

“Chi è?” si voltò di scatto attivando lo sharingan osservando con disprezzo l’ingresso della stanza.

“Sasuke-kun? Sei sveglio?” la voce di Sakura raggiunse le orecchie del ragazzo che fece tornare i propri occhi al nero originale alzandosi poi da terra mentre la maniglia della porta cominciava a girare piano. Quando Sakura entrò nella stanza Sasuke si era nuovamente seduto sul suo letto.

“Come stai?” chiese la giovane kunoichi prendendo la cartellina appesa al letto.

“Sei tu il dottore, no? Dovresti essere tu a dirmelo!” la ribeccò lui con uno sguardo torvo.

“Sasuke non essere maleducato – lo riprese il fratello – Sakura-chan si è sempre presa una gran cura di te in questi giorni”

“Giorni?” la parola di risposta del ragazzo fu piena di sorpresa. Erano addirittura passati dei giorni interi da quando era svenuto in quel bosco?

“Si, sei stato svenuto per tre giorni. Ci siamo preoccupati tutti un sacco.” Commentò la ragazza annotando le novità sulla cartellina prima di riporla al suo posto. – “perfino Naruto ha rimandato la cerimonia della sua proclamazione ad Hokage.”

“Hokage? Naruto?” chiese Sasuke sbalordito alla notizia.

“Già, quella testa di rapa c’è riuscito. Con la scomparsa della maestra il villaggio aveva bisogno di una figura a cui fare riferimento…soprattutto ora, dopo la guerra e con la ricostruzione ancora in corso.”

“Naruto-kun sarà un bravo Hogake” commentò Itachi.

“Lo penso anch’io dopotutto” gli fece eco la ragazza voltandosi verso di lui.

Sasuke si limitò ad un sibilo a denti stretti mentre alzava la coperta portandola sopra di lui e voltandosi di lato sul letto.

"Però continua a dire che sarebbe pronto a rinunciare alla carica se lei, Itachi-san , accettasse di divenire Hokage al suo posto..."

Sasuke sbiancò e si alzò dal letto di scatto. "Si! Nii-san, devi accettare!" urlò.

Itachi sospirò con amarezza. "Non dire sciocchezze Sasuke, anche se Naruto è riuscito a convincermi a far divulgare la verità su quella notte non potrà mai riuscire a convincermi che io possa essere degno del titolo di Hogake"

Sakura rise nel ricordare con quanto insistenza Naruto in quei giorni avesse provato a convincere Itachi ad accettare il titolo. La ragazza ricordò perfino quando il giovane aveva portato in ospedale la divisa dell’ Hogake che gli era stata fornita e avesse costretto Itachi ad indossare il mantello senza rivelargli cosa esso rappresentasse. Il ragazzo capì cosa fosse quella divisa solo nel momento in cui Naruto gli pose l’ampio cappello in testa. A quel punto Itachi si lasciò scappare un lungo sospiro togliendosi il cappello e il mantello chiedendo per l’ennesima volta a Naruto di smetterla con quella storia. Sakura ricordava anche il tono con cui Itachi formulò quella richiesta. Non v’era traccia alcuna di irritazione, alla ragazza infatti quelle parole sembrarono più una preghiera che altro. Fu per quello che si sentì in dovere di intervenire entrando nella stanza e piantando un pugno in pieno volto a Naruto facendolo volare fuori dalla finestra alla velocità della luce.

"Sei tu quello che sta dicendo idiozie Nii-san. – la voce arrabbiata di Sasuke riscosse la giovane kunoichi dai suoi ricordi – Se diventerai Hokage finalmente tutti coloro che ti hanno denigrato dovranno inchinarsi a te, riconoscendo la tua superiorità"

"Divenire Hogake non rende una persona degna di riconoscimento, è l'essere ritenuti degni di riconoscimento a farti divenire Hogake."

"Mi stai dicendo che Naruto sarebbe più degno di riconoscimento di te? ma figuriamoci, tu hai dato la vita per questo schifo di villaggio, non c'è nessuno più degno di te!"

"Sasuke-kun" Sakura cercò di intromettersi con delicatezza nel discorso tra fratelli notando come il più piccolo stava agitandosi sempre di più, rischiando di far alzare nuovamente la febbre. Tentò di calmarlo avvicinandosi con cautela cercando le parole giuste che però arrivarono delle labbra di Itachi...

"Sbagli ancora Sasuke...io non ho dato la vita per il villaggio, io ho dato la vita per te..."

Il ragazzo sull'altro letto perse di colpo tutta l'aggressività che gli era salita in corpo lasciandosi cadere sul materasso come senza forze. Suo fratello era l'unico che avesse il potere di abbattere le sue difese come fossero un castello di sabbia e non quel muro di acciaio che invece erano per chiunque altro.

Sakura non riuscì a trattenere delle silenziose lacrime a quelle parole. Non poté nemmeno immaginare quanto quella frase avesse potuto sconvolgere Sasuke e il vederlo così con gli occhi chiusi in un tentativo di arginare un pianto che anche lui sicuramente sentiva bussare negl'occhi la face sentire di troppo. Con una scusa banale uscì dalla stanza salutando i due Uchiha ripromettendosi che sarebbe tornata dopo per controllare la febbre e la pressione di Sasuke visto che in questo momento, pensò oltretutto, i risultati non sarebbero stati attendibili.
  
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