Vista l'uggiosa giornata di
pioggia ho pensato di pubblicare il secondo capitoletto di questa
storia.
Spero vi piaccia^^
Titolo: Una Nuova vita - Risvegliarsi a Konoha
Fandom: NARUTO
Rating: Verde
Spoiler: volume 61
Personaggi: Sasuke e Itachi principalmente
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono
proprietà del maestro Masashi Kishimoto.
Risvegliarsi a Konoha
Quando Sasuke si svegliò, la prima cosa che vide fu un
soffitto bianco. Attorno a lui voci soffuse che si perdevano in
lontananza. Chiacchiericci sommessi ovattati dalle pareti e dalla porta
chiusa della stanza. Il ragazzo si alzò a sedere con
lentezza. La testa gli girava e ancora non aveva razionalizzato
l’accaduto. Dove si trovava…cosa era successo?
Mosse le coperte portandosi una mano alle tempie cercando di ricordare
quando una voce alla sua destra gli permise di mettere nuovamente tutto
a fuoco.
“Sasuke?”
Il giovane Uchiha sgranò gli occhi e si volse verso quella
voce, incredulo di trovarsi davanti Itachi, seduto sul letto a fianco.
Non era stato un sogno dunque, e nemmeno un’illusione, suo
fratello era davvero li davanti a lui. Scostò le coperte e
scese dal letto con un balzo noncurante del dolore che sentì
percorrere tutto il suo corpo. Il combattimento contro Madara era
ancora impresso a fuoco nei suoi muscoli. Si avvicinò con
lentezza, quasi temendo che se avesse raggiunto la figura del fratello
questa si sarebbe volatilizzata come neve al sole...ancora una volta
Allungò una mano a toccare le bende che coprivano gli occhi
di Itachi.
“Stai bene?” chiese con paura malcelata.
Itachi sorrise alzando una mano, arrivando a stringere quella che
Sasuke stava usando per accarezzare le sue bende sul volto.
“Si, non preoccuparti. Mi hanno controllato le ghiandole e
tutte le funzionalità del volto e a parte non avere
più gli occhi va tutto bene”
“E a te non avere più gli occhi ti pare un
sinonimo di andare tutto bene!” urlò Sasuke
liberando la mano da quella di Itachi e sbattendo un pugno sul
materasso. Cadde in ginocchio poggiando la testa sul lenzuolo candido
del letto del fratello. Sentì una mano, quella stessa che
aveva appena scacciato, appoggiarsi delicata sulla sua testa.
“Sasuke…io posso respirare, posso sentire la tua
voce, toccare i tuoi capelli, il tuo volto, posso
parlarti…anche se non posso vedere, posso vivere. Non
credevo che avrei mai potuto farlo di nuovo, non sono nemmeno degno di
poterlo fare di nuovo e…”
“Certo che ne sei degno! Più di chiunque su questo
mondo…” lo bloccò il piccolo dei due
prima di venire a suo volta interrotto da un lieve bussare alla porta.
“Chi è?” si voltò di scatto
attivando lo sharingan osservando con disprezzo l’ingresso
della stanza.
“Sasuke-kun? Sei sveglio?” la voce di Sakura
raggiunse le orecchie del ragazzo che fece tornare i propri occhi al
nero originale alzandosi poi da terra mentre la maniglia della porta
cominciava a girare piano. Quando Sakura entrò nella stanza
Sasuke si era nuovamente seduto sul suo letto.
“Come stai?” chiese la giovane kunoichi prendendo
la cartellina appesa al letto.
“Sei tu il dottore, no? Dovresti essere tu a
dirmelo!” la ribeccò lui con uno sguardo torvo.
“Sasuke non essere maleducato – lo riprese il
fratello – Sakura-chan si è sempre presa una gran
cura di te in questi giorni”
“Giorni?” la parola di risposta del ragazzo fu
piena di sorpresa. Erano addirittura passati dei giorni interi da
quando era svenuto in quel bosco?
“Si, sei stato svenuto per tre giorni. Ci siamo preoccupati
tutti un sacco.” Commentò la ragazza annotando le
novità sulla cartellina prima di riporla al suo posto.
– “perfino Naruto ha rimandato la cerimonia della
sua proclamazione ad Hokage.”
“Hokage? Naruto?” chiese Sasuke sbalordito alla
notizia.
“Già, quella testa di rapa
c’è riuscito. Con la scomparsa della maestra il
villaggio aveva bisogno di una figura a cui fare
riferimento…soprattutto ora, dopo la guerra e con la
ricostruzione ancora in corso.”
“Naruto-kun sarà un bravo Hogake”
commentò Itachi.
“Lo penso anch’io dopotutto” gli fece eco
la ragazza voltandosi verso di lui.
Sasuke si limitò ad un sibilo a denti stretti mentre alzava
la coperta portandola sopra di lui e voltandosi di lato sul letto.
"Però continua a dire che sarebbe pronto a rinunciare alla
carica se lei, Itachi-san , accettasse di divenire Hokage al suo
posto..."
Sasuke sbiancò e si alzò dal letto di scatto.
"Si! Nii-san, devi accettare!" urlò.
Itachi sospirò con amarezza. "Non dire sciocchezze Sasuke,
anche se Naruto è riuscito a convincermi a far divulgare la
verità su quella notte non potrà mai riuscire a
convincermi che io possa essere degno del titolo di Hogake"
Sakura rise nel ricordare con quanto insistenza Naruto in quei giorni
avesse provato a convincere Itachi ad accettare il titolo. La ragazza
ricordò perfino quando il giovane aveva portato in ospedale
la divisa dell’ Hogake che gli era stata fornita e avesse
costretto Itachi ad indossare il mantello senza rivelargli cosa esso
rappresentasse. Il ragazzo capì cosa fosse quella divisa
solo nel momento in cui Naruto gli pose l’ampio cappello in
testa. A quel punto Itachi si lasciò scappare un lungo
sospiro togliendosi il cappello e il mantello chiedendo per
l’ennesima volta a Naruto di smetterla con quella storia.
Sakura ricordava anche il tono con cui Itachi formulò quella
richiesta. Non v’era traccia alcuna di irritazione, alla
ragazza infatti quelle parole sembrarono più una preghiera
che altro. Fu per quello che si sentì in dovere di
intervenire entrando nella stanza e piantando un pugno in pieno volto a
Naruto facendolo volare fuori dalla finestra alla velocità
della luce.
"Sei tu quello che sta dicendo idiozie Nii-san. – la voce
arrabbiata di Sasuke riscosse la giovane kunoichi dai suoi ricordi
– Se diventerai Hokage finalmente tutti coloro che ti hanno
denigrato dovranno inchinarsi a te, riconoscendo la tua
superiorità"
"Divenire Hogake non rende una persona degna di riconoscimento,
è l'essere ritenuti degni di riconoscimento a farti divenire
Hogake."
"Mi stai dicendo che Naruto sarebbe più degno di
riconoscimento di te? ma figuriamoci, tu hai dato la vita per questo
schifo di villaggio, non c'è nessuno più degno di
te!"
"Sasuke-kun" Sakura cercò di intromettersi con delicatezza
nel discorso tra fratelli notando come il più piccolo stava
agitandosi sempre di più, rischiando di far alzare
nuovamente la febbre. Tentò di calmarlo avvicinandosi con
cautela cercando le parole giuste che però arrivarono delle
labbra di Itachi...
"Sbagli ancora Sasuke...io non ho dato la vita per il villaggio, io ho
dato la vita per te..."
Il ragazzo sull'altro letto perse di colpo tutta
l'aggressività che gli era salita in corpo lasciandosi
cadere sul materasso come senza forze. Suo fratello era l'unico che
avesse il potere di abbattere le sue difese come fossero un castello di
sabbia e non quel muro di acciaio che invece erano per chiunque altro.
Sakura non riuscì a trattenere delle silenziose lacrime a
quelle parole. Non poté nemmeno immaginare quanto quella
frase avesse potuto sconvolgere Sasuke e il vederlo così con
gli occhi chiusi in un tentativo di arginare un pianto che anche lui
sicuramente sentiva bussare negl'occhi la face sentire di troppo. Con
una scusa banale uscì dalla stanza salutando i due Uchiha
ripromettendosi che sarebbe tornata dopo per controllare la febbre e la
pressione di Sasuke visto che in questo momento, pensò
oltretutto, i risultati non sarebbero stati attendibili.