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Autore: lovemusic    29/09/2012    5 recensioni
La vita di sakura può sembrare quella di una normale diciasettenne, ma la ragazza nasconde una personalità in continuo conflitto con se stessa e con la sua doppia vita.
Non sapeva che nella sua nuova abitazione avrebbe conosciuto persone che le avrebbero completamente stravolto la vita. In particolare una.
Ma la ragazza dai capelli rosa sarà disposta a lasciarsi il passato alle spalle e godersì come tutte le sue coetanee il presente? o sprofonderà sempre più nel buio?
prima fan fiction! pietà!
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori , Itachi, Sakura Haruno
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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 Le note a fine capitolo.

Buona lettura!

 

 

 

 

 

Capitolo 25

 

 

- A dire la verità, il motivo per cui ho smesso in quei anni di venire insieme a Kakuzu a ritirare la percentuale al deposito è stato proprio a causa tua-

A quelle parole, Sakura sentì il cuore perdere un battito.

Cosa??

 

- Hai ragione, a quei tempi mi divertivo a prenderti in giro e stuzzicarti, eppure non so darti di preciso una spiegazione del perché nemmeno io. Probabilmente era solo perché ti vedevo così simile a me, anch’io avevo cominciato a condurre una vita rischiosa per far vedere a tutti che ero forte e capace di tutto, quindi penso chi mi impuntassi tanto a provocarti e a far cadere ogni tua sicurezza perché in realtà non volevo vedere anche te fare quella fine, che in fin dei conti, non porta a nulla..-

Vide che Sakura lo guardava sbalordita.

Lui cominciò a ridacchiare portandosi una mano dietro la nuca.

- E poi diciamo che alla fine ero anch’io ancora un ragazzino e agivo secondo il mio istinto senza pensare molto alle conseguenze, o a quello che provavano gli altri..-

- E..perché dici che hai smesso di venire al deposito per colpa mia?-

Lui rimase un attimo in silenzio a guardarla.

- Non so se ti farebbe veramente piacere saperlo..-

Lei rimase in attesa e lui si lasciò andare a un altro sospiro.

- Ti ricordi l’ultima volta che sono venuto? Prima che scomparissi?-

Lei annuì, con aria pensierosa.

Ricordava fin troppo bene, pensò.

Quel giorno era stato un disastro e a mala pena era riuscita a scappare dopo che Hiroshi l’aveva picchiata così tanto da farle perdere i sensi. Non ricordava di averlo visto spesso così in collera con lei.

Ed era arrivata al deposito con i lividi ben evidenti, il labbro spaccato e un occhio gonfio.

Quella volta Hiroshi era stato così infuriato da non preoccuparsi di non rendere evidente i lividi e quello che le aveva fatto.

Era stata una giornata terribile e che preferiva non ricordare ma nonostante tutto, non riusciva a capire come quella sera potesse c’entrare qualcosa con Sasori.

Ora che ci ripensava, non era nemmeno andata con Suigetsu per il pagamento, l’aveva solo intravisto dalla finestra della capanna dove si era messa a riposare.

- Lo so che quella sera non ci siamo parlati, ma io ti ho vista..- disse ad un tratto lui, risvegliandola dai suoi malinconici ricordi.

Arrossì imbarazzata, intendeva dire che l’aveva vista in quelle condizioni, con quei lividi?

- Quella sera dopo il pagamento con quel ragazzo che sta sempre con te avevo deciso di rimanere un po’ lì per passare il tempo e mi ero chiesto dove fossi finita tu, che ormai eri diventata il mio passatempo preferito in quel posto diciamo, e così passeggiando per il posto ho visto quel tuo amico che si dirigeva e entrava verso la casetta all’inizio del bosco..e l’ho seguito-

Sakura si irrigidì sul posto, senza più riuscire a regolarizzare il respiro.

Le tornò in mente quel momento, e quello che era successo.

 

/ Flashback /

Da quando era scappata di casa, senza nemmeno pensarci, aveva chiamato Suigetsu e era andata in quel luogo che per quanto assurdo potesse sembrare, le risultava il più sicuro al mondo dove rifugiarsi.

E ora si trovava lì, distesa su quel divano vecchio e impolverato cercando di trattenere i tremiti di paura che ancora le attraversavano il corpo, cercando di dimenticare quello che le era appena successo.

Non aveva mai visto Hiroshi così arrabbiato, così violento con lei.

E tutti quei lividi, sua madre se ne sarebbe sicuramente accorta, e allora cosa sarebbe successo? Sarebbe cambiato qualcosa? Avrebbe smesso di vivere dentro quell’inferno?

Sentì il rumore di una porta aprirsi di colpo.

Alzò il capo con fatica e vide il suo amico dai capelli argentati venirle incontro di corsa e con il respiro affannato.

 - Sakura, scusa se ci ho messo così tanto, quel deficiente di Kakuzu non mi lasciava in pace, diceva che i conti non gli tornavano e  queste cazzate qui..ho portato questo comunque-

E le mostrò la piccola cassetta dei medicinali che teneva in mano.

Sakura tentò di mettersi a sedere mentre il ragazzo si accomodava sul lato del divano e apriva la cassetta.

- Si può sapere cosa ti è successo? Chi ti ha ridotto in queste condizioni?-le chiese dopo aver cominciato a medicarla.

Lei spostò lo sguardo altrove,pensierosa.

- Nessuno, è stato un incidente..non preoccuparti-

Vide Suigetsu stringere con forza le mani a pugno e fare un lungo sospiro.

- E’ stato di nuovo lui vero?? il compagno di tua madre? È così?-

Lei abbassò lo sguardo senza rispondere.

- Si può sapere perché ti ostini a negarlo, persino a me??E perché non lo denunci? Non devi permettergli di farti questo Sakura, dillo a tua madre no?-

Lei alzò il capo furiosa verso di lui.

- Perché, credi davvero che mia madre non si sia accorta di quello che succede? Ho cercato in mille modi di farglielo capire, di farle aprire gli occhi, e lei ha sempre visto tutto, ha sempre avuto la possibilità di sapere, ma non è questo che vuole!-

Il ragazzo rimase a guardarla con sguardo triste, mentre delle lacrime cominciavano a scorrere per le guance della sua amica che continuava a urlare.

- A lei non importa più niente di me! Da quando mio padre non c’è più esiste solo lei e il suo dolore, e non gli interessa di quello che provo io, di quello che mi succede! Preferisce tenere gli occhi chiusi e fingere di non sapere piuttosto che ammettere che anche questo amore che prova è sbagliato, che soffrirà di nuovo, che dovrà ricominciare da capo un'altra volta, vuole rimanere così e fingere che sia tutto perfetto, solo di questo gli importa!-

- Sakura..- sussurrò lui.

Lei cominciò a piangere sempre di più, mentre i singhiozzi le impedivano di respirare regolarmente.

Suigetsu guardò la sua amica senza sapere come reagire, era la prima volta che la vedeva in quello stato e un istinto di rabbia incontrollata si riversò verso quell’uomo e quella madre che la facevano soffrire in quel modo.

- Sakura..puoi venire a stare da me se ti va, per tutto il tempo che vuoi. Non posso prometterti una vita magnifica e piena di agi, ma almeno starai lontana da loro, non dovrai più rivederli..- pronunciò serio e con lo sguardo fisso sulle spalle tremanti di lei.

- Grazie Suigetsu..ma non posso..-

- Perché no?!? Per qual motivo ti ostini a restare lì?-

Sakura smise di piangere e tornò a guardarlo negli occhi, con espressione rassegnata.

- Perché non posso..lasciare mia madre. Non posso abbandonarla. Lo so che tutto quello che mi sta accadendo è colpa sua, che dovrei andarmene e basta ma non..non ce la faccio. Lei è mia madre capisci? L’ho vista in tutti questi anni soffrire così tanto fino a ridursi a quello che è ora..e anche se non riesco a perdonarla..non posso lasciarla anche io. Non sopravvivrebbe anche a questa perdita..lo so..e non posso farlo..non posso..- e la sua voce divenne un sussurro, mentre i suoi occhi tornavano a riempirsi di lacrime.

Si sentì avvolgere dalle braccia dell’amico con forza.

- Sakura, non ti preoccupare, ti capisco. Ma ricordati che in qualsiasi momento, puoi chiamarmi e io ci sarò per te, capito? Non dimenticarlo Sakura..-

 

/ Flashback /

 

Sakura si sentì il corpo gelare.

- Hai sentito tutto, vero?- chiese, con tono freddo.

Sasori annuì con un leggero cenno del capo.

- Ero rimasto dietro la porta socchiusa per vedere quando se ne andava quando ho sentito quello che stavate dicendo..-

Lei si alzò con calma e cominciò ad allontanarsi.

- Hey aspetta! Dove stai andando?- chiese lui, non capendo quella reazione.

- Me ne vado- rispose gelida.

Lui si affrettò a raggiungerla e la fermò per un polso.

- Ma che stai dicendo?- esclamò scocciato.

Lei si girò dalla sua parte furiosa e con uno strattone si liberò dalla sua presa.

- Ho detto che me ne vado! Pensi che non l’abbia capito?? Non voglio la tua compassione, pensi davvero che mi vada bene che tu fai tutto questo per me perché ti faccio pena?? Avrei preferito che continuassi a prenderti gioco di me a questo punto!—

Lui la guardò ad occhi spalancati.

Lei fece di nuovo per andarsene ma il ragazzo la bloccò con le braccia, stringendola a se in un abbraccio per non farla muovere.

- Lasciami ti ho detto! Non voglio la tua stupida compassione!-

- Allora ho davvero ragione a chiamarti ragazzina!-

- Cosa??- esclamò in risposta lei, ancora più infuriata.

- Si può sapere come ti viene in mente di pensare che io faccia tutto questo per una ragazza, solo per pietà nei suoi confronti?? Sei diventata stupida per caso?-

Lei rimase ferma, con il battito a mille, e senza riuscire a replicare altro, a ragionare con calma.

I ricordi di quella sera e sapere che proprio lui, che proprio Sasori sapeva tutto su di lei, che sapeva anche del suo passato , l’aveva fatta sentire così fragile, da perdere il controllo.

Cercò di tornare calma, di regolarizzare il respiro affannato.

- E allora perché?? Eh?-

Lui fece un lungo respiro e lasciò la presa su di lei.

- Non ho mai provato pietà nei tuoi confronti Sakura, anzi, il contrario. Come ti ho già detto ho sempre rivisto in te alcuni miei modi di fare e per questo insistevo tanto a darti fastidio, come uno stupido, perché non pensavo..ma poi, dopo aver sentito quello che avevi detto dietro quella porta, ho capito che non eri come credevo..-

Si avvicinò a lei fino a ridurre di pochi centimetri la distanza tra di loro.

- Ragazzina..tu sei molto più forte di quanto credi. Ci vuole coraggio per fare le scelte che hai fatto tu. Non sei mai fuggita, sei rimasta dove sentivi che avevano bisogno di te. È per questo che ho deciso di lasciarti in pace..di andarmene..perché il tuo comportamento mi ha fatto pensare molto anche a me stesso..e a quelle scelte che avevo fatto io invece..-

Si allontanò di nuovo mentre le gote tornavano a farsi rosse e spostò lo sguardo altrove, evasivo.

- Ma questi sono altri discorsi comunque..poi alla fine, quando qualche mese fa sono ritornato e ti ho rivista non sono più riuscito a ignorarti..e anche se all’inizio ti provocavo giusto per curiosità..ho cominciato a interessarmi davvero a te..e tu a me..e ora eccoci qui -

Passò qualche attimo di silenzio.

Poi tornò a guardarla.

- Sei ancora arrabbiata con me?-

Lei sbuffò imbarazzata, abbassando lo sguardo a terra.

Che razza di figuraccia aveva appena fatto? Si vergognava da morire, però..non poteva fare a meno di sentirsi un po’ felice.

Era la prima volta che qualcuno le diceva una cosa del genere, che le diceva di essere coraggiosa e forte.

E a dirglielo era stata proprio la persona che l’aveva sempre ferita così tanto per le sue debolezze, che conosceva tutto il suo passato e la sua doppia vita.

Tornò a sedersi sul masso.

- Evidentemente non mi conosci così bene, per pensare tutte queste cose su di me. Non sono così coraggiosa come dici tu..credimi-

Alzò per un momento lo sguardo su di lui, non ricevendo risposta, e lo vide sorridere.

- Cosa ci trovi da ridere?-

- Niente ragazzina..niente-

- E finiscila di chiamarmi ragazzina!-

- Perché, ti da veramente così fastidio?-

- Beh, vedi un po’ tu!-

Lui scoppiò di nuovo a ridere e allora lei si girò dall’altra parte del masso, con le braccia incrociate e un espressione imbronciata.

- Sakura..-

Lei girò di poco la testa.

- Ecco..già meglio- rispose secca e tornò a guardare dall’atra parte.

Quando sentì tutto quel calore avvolgerla ci mise qualche secondo a capire che la stava abbracciando.

Sasori aveva avvolto le sue braccia attorno al corpo di lei e la stringeva con delicatezza.

Sakura si irrigidì sul posto mentre il suo colorito andava a farsi sempre più rosso e il battito improvvisamente più veloce.

Volle scacciarlo, allontanarlo da se e fargli anche qualche battuta, giusto per zittirlo come si deve.

Eppure..non ci riuscì.

Alla fine rimase lì, ferma tra le sue braccia senza cercare di divincolarsi, mentre il suo corpo tornava pian piano a sciogliersi e appoggiarsi al corpo caldo e accogliente di lui.

Che stava succedendo, perché si sentiva così..serena?

- Sakura..- fece di nuovo lui e quel tono di voce, quel modo di pronunciare la sua voce più volte e con quella lentezza..le fecero tornare in mente la voce e il viso di un ragazzo moro, dai capelli lunghi e il sorriso sempre così gentile, così distante.

Durò solo un attimo però, perché fu subito pronta a scacciare quell’immagine.

Il pensiero di lui le causava ancora troppa rabbia e lei non riusciva più ad essere arrabbiata in quel momento, non voleva più esserlo.

- Sakura..e tu..sei riuscita a perdonarmi?-

Lei girò di poco il capo a guardalo sorpresa, arrossendo subito dopo aver notato la poca distanza che divideva i loro visi.

Lo sguardo di lui in quel momento sembrava star cercando qualche risposta, qualche significato profondo dentro di lei.

- Io ho già cambiato la mia idea su di te da tanto tempo ormai..e tu? Vorrei sapere se hai smesso di considerarmi come un nemico in grado di ferirti..se hai cominciato a guardarmi anche come una persona normale..come qualcuno con dei sentimenti, non una persona vuota..–

Sakura sgranò gli occhi sorpresa, notando per la prima volta qualcosa di cui prima non si era mai accorta.

Aveva sempre dato per scontato che fosse solo lei quella assillata da mille dubbi, piena di confusione e di insicurezze e che tutti gli altri invece fossero molto più forti, che avessero tutte le risposte.

Ma ora si trovava davanti ad un ragazzo che come lei voleva qualche risposta, qualche certezza.

Lui che era sempre stato in grado di ferirla quando voleva e che si era sempre dimostrato un muro impossibile da scavalcare ai suoi occhi ora le stava chiedendo qualche conferma.

E lei si rese conto che volendo, avrebbe potuto ferirlo.

Sarebbe bastato così poco, e avrebbe potuto spezzare il suo cuore in un attimo, e fargli quello che lui anni prima aveva fatto con lei.

Ma era questo che voleva? Ora che sapeva di avere questo potere in mano, cosa avrebbe scelto?

Sospirò profondamente e puntò i suoi occhi verdi e limpidi in quelli cioccolato di lui.

- Pensi che mi troverei qui adesso, se non fosse così?- sussurrò senza nemmeno accorgersene e sorrise.

Vide l’espressione di lui rilassarsi, sollevata e ricambiare il sorriso.

Non riuscì nemmeno a capire di preciso quando le loro distanze cominciarono a accorciarsi tanto da far combaciare le proprie labbra.

L’unica su cui riusciva a concentrarsi in quel momento furono le labbra morbide e carnose di lui e di tutte le calde emozioni che le stava trasmettendo quel bacio dolce, lento e senza fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Saaalve!! ^^ ho deciso di postare il capitolo un giorno prima perchè domani lavoro e non ho tempo per postare u.u
In ogni caso...che ne pensate??? Come ho già detto nel scorso capitolo..mi è piaciuto molto scrivere questi capitoli...perchè sono trapelati di più i veri sentimenti dei personaggi e più verità..e..Vi è piaciuto?? Fatemi sapere miraccomando, ci terrei molto a capire se è stato tutto fuori luogo o vi è piaciuto..compresa la scena dolce con sasori.. :)
Per il momento sakura sembra presa totalmente da lui..ma sarà sempre così?? chi lo sa chi lo sa...nel frattempo godetevi questo capitolo di pace :)
Scusate per queste note da schifo ma devo prepararmi per uscire e sono in gran ritardo!
Cercherò di essere puntuale per il prossimo capitolo e nel frattempo mando un bacione grande a tutte le persone che leggono e hanno ancora la pazienza di seguire questa storia..e soprattutto a chi recensisce!
Baci baci,
lovemusic
  
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