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Autore: kymyit    29/09/2012    1 recensioni
Fatto il misfatto è necessario prendere le redini della situazione prima che degenerino, è cosa ovvia e risaputa. Così una mattina Piemon e Yamato si trovano davanti alla svolta più importante della loro relazione.
Aspettano dei figli ed è giunto il momento di decidere se continuare a divertirsi o ufficializzare la propria unione. Ma poi, perché diavolo Piemon vorrà sposarsi a Las Vegas? Riuscirà Mimi a costringere Yamato a portare il bouquet? E chi è l'oscura presenza che minaccia il matrimonio?
Tutto il delirio e i sentimenti che volete in questa fan fiction, che partecipa alle challenge: "Chi, con chi, che cosa facevano" e "I difetti di Howl"
Coppie: [Piemon/Yamato, Mugendramon/Metalseadramon, Taichi/Sorpresa, varie accennate u.u]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Piemon/Piedmon, Un po' tutti, Yamato Ishida/Matt
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Two Lonely Stars'
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6. Possibile che perda la testa un attimo e mi ritrovi qualcosa fra le gambe al mattino?!



Yamato si svegliò con un dolorosissimo cerchio alla testa. Il solo muovere gli occhi per esplorare l’ambiente circostante gli costava infinito dolore. -Perché ho bevuto, perché ho bevuto?!- si domandò a denti stretti, ma rinunciò a pensare quando l’ennesima fitta gli annebbiò il cervello. Aveva bevuto e anche parecchio. Sembrava che qualche anima pia si fosse degnata di riaccompagnarlo nella sua stanza a Digiworld solo che, piccolo particolare non trascurabile, non gli aveva rinfilato i vestiti addosso. Era in slip e c’era qualcosa… frugò debolmente nella stoffa e ne estrasse della carta spiegazzata.
-Oh… cazzo…- emise con sgomento.
Possibile che perdeva la testa un attimo e si ritrovava qualcosa fra le gambe al mattino dopo?!


Taichi e Takeru se la risero di gusto e il povero Yamato Ishida non poté che desiderare che qualcosa dall’alto spappolasse i cervelli ai due, perché non potevano ridere delle sue disgrazie, non potevano! Perché anche suo fratello rideva?!
-Non ridete!- esclamò appunto, distrutto dall’emicrania -Perché, perché, perché cavolo avevo dei soldi negli slip?! E che cavolo significa questo?!- urlò indicandosi la base della schiena nuda dove spiccava l’elegante scritta “Private Property”.
-Se non lo sai tu...- insinuò Taichi.
Yamato cadde coi gomiti sul tavolo -No che non lo so, no che non lo so. Ditemi che non è permanente. Ditemi che non ho fatto altre idiozie! Ditemi…-
-Non hai fatto altre idiozie.- disse Takeru trattenendosi a malapena dal ridergli ancora in faccia -A parte quando sei saltato sul tavolo e ti sei tracannato la tequila.-
Yamato sbiancò.
-Ho fatto cosa?-
-E poi due Angemon ti hanno preso fra di loro per spogliarti e ballavate “Sexy and I know it”- aggiunse Taichi ballando e muovendo con enfasi il bacino. Yamato fu lì per collassare.
-Cosa?!-
-Scherzavo.-
-Smetti i fare questi scherzi, volevi uccidermi?!- lo scosse rabbioso per il bavero, poi si fermò preda delle fitte dell’emicrania e cadde in ginocchio. -Ahio…-
-E’ la vendetta per il tuo scherzetto, credevo volessi davvero mettermi un vestitino addosso e farmi trascinare il tuo strascico ovunque.-
-Io non metterò lo strascicò, ti ricordo.- puntualizzò.
-Però prima scherzavi, non ti arrampicare sugli specchi, occhio per occhio, dente per dente. Comunque, non ricordi nulla di nulla di nulla?-sciorinò Taichi non senza nascondere quanto lo divertisse ciò che gli era accaduto.
Yamato alzò la testa appena palesando i suoi istinti omicidi primordiali. -Secondo te, perché non bevo di solito?-
-Meglio così.- disse il prescelto del Coraggio con enfasi dandogli delle pacche sulla testa. -Meglio così…-
Il povero digiprescelto trascorse il resto della mattinata a chiedersi cosa avesse combinato la sera prima, crogiolandosi nella vergogna di quanto avrebbe potuto aver fatto in preda all’euforia dell’alcol. Takeru allora gli propose una soluzione, perché dopotutto era suo fratello, gli faceva pena vederlo così.
-Scusa, Piemon non ha quel telescopio? Ho sentito da Pinocchimon che l’ha sistemato in modo da tenerti d’occhio e registrare il tutto.-
-Oh, merda… non avrà visto?-
-No, sta crepando di mal di testa anche lui, perciò è chiuso nella sua camera a straparlare del fatto che vuole vedere che cosa ti è successo.- disse Taichi -Questo riportano fonti sicure… ah, ripete sempre “Il mio coniglietto, il mio coniglietto!”- esclamò tenendo le mani al petto con trasporto. Yamato parve recuperare colore ed arrossì a quel nomignolo, recuperò il sangue freddo ed esclamò -Devo avere quella registrazione e farla sparire!-


La sala era deserta, eccetto che per i tre digiprescelti e i loro tre digimon, più un divertito Etemon che prese la videocassetta dall’impianto piazzato intorno al telescopio di Piemon e la porse divertito al ragazzo.
-Sicuro che vuoi sapere cosa hai combinato ieri sera?-
-Perché, che ho combinato?- Yamato deglutì in ansia per quanto quella minacciosa cassetta nera potesse contenere, la faccia divertita e ammiccante del digimon primate non lo rassicurò affatto. Taichi e Takeru gli fecero segno di tacere ed Etemon se ne andò ridendosela fra se e se.
-Ma…- protestò il futuro sposo.
-Niente ma, lo vedrai da te…- disse Taichi con fare deciso spingendolo. Quatti quatti tornarono nella sua stanza a visionare la cassetta maledetta. Yamato la inserì nel videoregistratore e si sedette a terra, augurandosi che si trattasse solo ed esclusivamente di uno stupido scherzo di quegli infami scriteriati.


La sera prima…


-In che razza di posto mi avete portato?!- esclamò, non sapeva se ridere o piangere per l’imbarazzo.
-Non è un bel posticino?- domandò Taichi.
-Ma ma…-
-Sì, Yamato, sono mezze nude, chiudi la boccuccia e non sbavare troppo, nel tuo stato sarebbe scortese.- fece il suo migliore amico sollevandogli il mento con aria vagamente suicida -Goditi lo spettacolo adesso, perché d’ora in poi l’unica donna nuda che vedrai sarà Lady Devimon. E potrebbe anche essere l’ultima.-
Lo trascinarono a un tavolo di fronte ad un palco con annesso palo da lap dance e tavola imbandita alla base. Imbandita sul corpo delicato di una LadyDevimon che SICURAMENTE non era quella che conoscevano. Quella poteva fare una cosa del genere solo se intendeva assassinare qualcuno e poiché Yamato constatò di non avere nessun braccio impalato in gola al momento in cui gli amici lo costrinsero a sedere, intuì che forse sarebbe sopravvissuto… forse, perché probabilmente non avrebbe retto. Insomma, il corpo pallido della digimon era ricoperto di leccornie, fra l’altro un sacco di carne, e poi era così ben formata che non sapeva se perdere la testa per il cibo o per i suoi seni. E quei cretini alle sue spalle ridevano di gusto. Era chiaro! Taichi voleva morire, e a quanto pare anche Takeru e Daisuke e Koushirou e Jou e WereGarurumon, che a quanto pare aveva deciso di suicidarsi più di tutti, perché uno timido come lui non poteva andare in un posto del genere.
-All’inizio pensavamo di portarti al Nightwing, ma poi abbiamo pensato che per te era troppo, e poi ci sta Piemon, così abbiamo provato altri due o tre locali ma WereGarurumon è svenuto…- spiegò Taichi -Così poi siamo venuti qui e visto che regge bene la cosa abbiamo pensato che forse riuscirà a proteggerti dai maniaci.-
-A me sembra che vogliate morire tutti quanti.- rispose sogghignando il ragazzo, seguendo con lo sguardo le forme dell’attraente LadyDevimon che lo invitò lasciva ad assaggiare le delizie stese sul suo corpo. Poi sul palco salirono due Angemon.

-Due Angemon?!- Yamato sobbalzò sul tappeto della sua stanza. Taichi fece finta di nulla e il prescelto dell’Amicizia riprese a guardare il video, appellandosi a tutti i santi del paradiso.

Tutti i ragazzi sembravano alquanto imbarazzati di usare come piatto la carne fresca di un’invitante digimon, ma i più impacciati erano sicuramente Jou e Koushirou, per non parlare di Ken e Iori che era praticamente un ragazzino e rischiava di restarci secco per l’imbarazzo. Però non gli sembrava giusto non partecipare alla festa di un amico, non era educazione, così come non lo era guardare i seni della digimon, perciò cercava di guardare altrove, ma ovunque vi erano curve esplosive o fondoschiena palestrati e il suo povero cervellino non avrebbe retto a lungo. WereGarurumon era un miracolo che resistesse, aveva subito qualche avances e inoltre, quando si trattava della sua pelliccia, diventava sempre un po’ suscettibile. In più c’era un BlackWereGarurumon che lo guardava un po’ troppo insistentemente… Si sedette accanto a Yamato con gli artigli in bella vista, giusto nel caso qualcuno avesse avuto cattive intenzioni.
A parte sanguinamenti di naso e imbarazzamenti vari, lo spettacolo fu di gradimento ai ragazzi e ai digimon. Agli Angemon si alternarono una Lilymon e una Lilamon, e poi la Lady Devimon che stava sdraiata sul tavolo. Quando questa mise la gamba intorno al collo di Yamato accaddero tre cose contemporaneamente.

Yamato andò nel pallone (e i suoi amici risero).
Il Pie-segnale s’attivò.
Il BlackWereGarurumon si sedette accanto alla sua controparte e questa per poco non schizzò via dal divanetto. Fra l’altro quello gli mise fra le zampe un perizoma, non poteva certo starsene tranquillo mentre…

-Oh… no… non posso…-
-Rassegnati, l’hai fatto.- Takeru diede delle pacche complici al fratello mentre questi nel video si faceva offrire della tequila dalla LadyDevimon. Labbra contro labbra.
-Beato te…- commentò Taichi.-

-Beato te.- ripeté il Taichi dello schermo mentre il suo migliore amico si scioglieva con le effusioni poco caste della digimon. Quando si separarono però accadde il misfatto. Ora, c’è da dire che Yamato l’alcol lo reggeva come un criceto regge una palla di zucchero. A parte il rischio di finire male, il suo cervello andava in tilt molto facilmente e, infatti, pochi minuti dopo era esattamente dove non sarebbe voluto essere. Sul tavolo a scolarsi la tequila, senza camicia. Pochi secondi dopo muoveva il bacino sul palco al ritmo di “Sexy and I know it” con gli Angemon a tenergli i fianchi con trasporto e possessione.


-Ma allora l’ho fatto davvero?!- Per un attimo Yamato collassò, ma il peggio venne in seguito.


-Bevi! Bevi! Bevi!- il coretto di amici (neanche loro tanto sobri ormai) invitava il quasi sposo ad ingurgitare chissà cos’altro al ritmo di chissà quale canzone. Non capiva più nulla, sapeva solo che doveva bere, che c’erano gli applausi e si sentiva vivo. Anche troppo vivo, forse fu per quello che poi atterrò di ginocchia sul povero BlackWereGarurumon che continuava imperterrito la sua opera di seduzione. Dopodiché, Jou (che era quello messo meglio di testa a quanto pareva) optò per lasciare il locale e il digimon mannaro lasciò al digimon dell’amicizia il suo perizoma in ricordo. Yamato intanto, era così preso dalla sua discussione con Taichi che neppure si era accorto di nulla.
-Non è vero!- esclamò questi gesticolando.
-Oh, sì che lo è!-
-No! Non glielo dimostri!-
-Sì invece!-
-No!-
-Sì!-
-Dimostramelo!-
Yamato si calò un poco i pantaloni -Non me ne vado in giro a sventolare le mie chiappe!-
-Sembri una donna frigida!-
-Ragazzi state buonini…- balbettò Jou.
-Vuoi una prova?!- Yamato indicò un locale poco più avanti -L’avrai!-


-Quanto è imbarazzante…- sussurrò il digiprescelto dell’amicizia con la testa dolente fra le mani -Così… io non sono così…-
-Era meglio che non lo vedevi.- disse Gabumon, che fra l’altro era arrossito di colpo nelle parti che lo riguardavano e quel cretino di Patamon (patata bocca larga) aveva osato spifferare il fatto che non aveva ancora incenerito il perizoma della vergogna ma che vi era segnato anche un numero di telefono.


-Ecco, così nessuno avrà il coraggio di dire che io non ci tengo a lui!- esclamò mentre la macchinetta vibrava e gli aghi penetravano nella sua pelle a gran velocità lasciandosi dietro scie d’inchiostro, parole provocanti ed invitanti al tempo stesso.
-Così attirerai tutti i maniaci del cosmo.- fece Taichi.
-Allora aggiungerò la scritta: vietato l’ingresso ai maniaci generici! Solo clown depravati, ok?!-


-Yamachan, quando bevi ti arrampichi sugli specchi…- fece Taichi sdraiandosi sul tappeto e ammirando la perversione di quel ”Private Property” sul lato B del digiprescelto dell’Amicizia. Ma quello aveva smesso di guardare già da un pezzo e meditava di far sparire la cassetta, in particolare quell’ultimo pezzo. No, non quello del tatuaggio, quando era tornato a sventolarlo qua e là e un sacco di digimon gli avevano infilato fior fior di banconote negli slip.
 Se solo Piemon avesse saputo…


Ma Piemon era nella sua stanza a soffrire le pene dell’inferno, a mugolare di voler vedere la registrazione e a minacciare chiunque avesse alzato le mani sul “suo coniglietto”. Era ignaro delle risate che i SUOI amici si facevano alle SUE spalle col video della SUA sbornia da celibato.

Ora, è noto che i Padroni delle Tenebre non sono proprio un gruppo di simpaticoni presi col piede sbagliato, ma in quel momento chiunque li avesse visti avrebbe pensato che non erano solo malvagi, crudeli, sadici, bastardi, ma anche che erano degli infami pezzi di pupù, per essere gentili. Che Piemon fosse steso a letto con la testa spaccata come un cocomero per loro era divertente come la barzelletta del topo e dell’elefantessa, le loro risate riecheggiavano nell’aria come stormi di pipistrelli stridenti.
Uno solo di loro mancava, ma non ce ne cureremo adesso.

-Ecco, ecco! Adesso!- esclamò Etemon dando una gomitata a Lady Devimon mentre Piemon, nel video, scattava in piedi e si guardava intorno disperato.
-Sento che Yamato è in pericolo!-
-Il Pie-segnale non sbaglia mai.- canticchiò il primate mentre Metalseadramon quasi si soffocava con delle aringhe quando rivide in terza persona il placcaggio di gruppo sul clown.
-Non gli avremo fatto un po’ male?- chiese.
-Na.- ribatté Mugendramon.
-Ma tu gli sei saltato addosso.- Pinocchimon spalancò gli occhi.
-Allora forse gli avrò fatto un po’ male…-
-Sentite, sentite!- saltò su il burattino e prese a leggere un discorso -Vostro onore, non so di che parla, non ho fatto atterrare il castello sulla fabbrica di dolciumi di mia spontanea volontà e questi due, posso testimoniare che…- non finì di leggere che il naso gli crebbe a dismisura e… beh… Mugendramon aveva avuto un po’ di problemi quella volta perciò fu comprensibile la sua reazione.

E mentre il testimone dello sposo number one veniva massacrato di botte, lo sposo number one stava sul letto con un impacco di ghiaccio a chiedersi non solo perché diavolo gli facesse un male cane la schiena, ma anche se non fosse stato uno scherzo dei suoi ricordi confusi la figura rossa di un diavolo accomodato qualche tavolo più in là dal loro. Sorrideva.
-Ouch…- si lamentò quando una fitta dolorosissima alla testa stroncò sul nascere qualsiasi deduzione.






Note: io spero vi  abbia divertito anche questo capitolo, fino a stamattina avevo solo idee confuse ed in effetti ho tralasciato qualcosa, ma vabbè, c'è tempo per ricordare ai fanciulli che caspio hanno combinato, perché il matrimonio è alle porte e avranno due sorprese poco gradite muahahahahah!! Chi mi fa più pena nel capitolo è Iori, non so voi u.u
   
 
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