Ed
eccomi qui con il nuovo capitolo!
Che dire... capitolo breve, ma non pe questo meno importante. Su, non ditemi
che non vi aspettate la reazione di una cerca maga di fronte al più innocuo
degli animali XD.
Ormai ho quasi ultimato la riscrittura del primo libro... e con questo, eventi
del tutto nuovi si prospettano all'orizzonte... ma per il momento, la trama resta ancora abbastanza
vicina a quella originale... ma preparatevi, tra tre capitoli... le più
esplosive vacanze di Natale avranno luogo! E credetemi, sarà qualcosa che non
vi aspetterete... anche perché da quel punto in poi, nulla sarà più lo stesso!
Ma non voglio spoilerarvi oltre, perciò ringrazio Fly89 per avermi fatto da
beta-reader e passo subito alle recensioni!
@ fria: Eh eh, spero che anche i prossimi capitoli possano
risultarti belli. Anche perché, come ho già detto, tra poco la trama si
distaccherà definitivamente dalle versioni originali, convergendo in una nuova
linea... Come anticiperà qualcuno che conosciamo bene in questo capitolo XD.
@ Iora Sol: Beh, cerco di
aggiornare il più velocemente possibile, almeno finché ho l'ispirazione e tempo
libero XD. E Erza... vedrai, presto avrà modo di dimostrare chi è davvero. Per
il momento però... dovrai aspettare XD. (PS: sarei un maschio XD)
@ ganduil: Beh, Piton
meritava una piccola lezioncina... anche se i maghi di Fairy Tail devono
ringraziare Lucy per avergli procurato quei occhiali XD. Per quanto riguarda
Malfoy che le prende... aspetta... saprò soddisfare questa voglia di vederlo
pestato che tutti noi abbiamo XD. E ormai dovresti saperlo: le mie
macchinazioni sono del tutto imprevedibili, anche per me stesso XD
@ Fly89: Grazie, e spero
che anche la prossima sia sullo stesso livello ù.ù. Dunque, Pix bruciato ci
mancava ancora, perciò il buon vecchio Natsu ha posto immediato rimedio a
questa grave mancanza XD. E lo sappiamo, l'amore di Piton verso Harry è
talmente grande da essere visibile... forse in qualche dimensione parallela XD.
E zittirlo non aveva prezzo XD. E Erza... beh, Alicia Spinnet era abbastanza
inutile, quindi ho proveduto a sostituirla dopo aver minacciato Baston di farlo
combattere contro tu-sai-chi (e no, non mi riferisco a Voldermort, ma a ciò che
tu già sai XD)
Bene, e ora... buona lettura a tutti!
Capitolo 06: Il duello magico! Incontro con il proprio
sogno?
“State scherzando?!” esclamarono Lucy, Gray, Natsu e Ron, lasciando cadere sul
tavolo le loro posate.
“Mai quelli del primo anno… Voi dovete essere i più giovani giocatori del
Grifondoro da-”
“Da un secolo.” Rispose Harry, mangiando come se niente fosse. “Ce l’ha detto
Baston.”
“Cominciamo l’allenamento la prossima settimana.” Continuò Erza. “Cavoli, non
pensavo di certo di finire a far parte della squadra… Ad ogni modo, Baston non
vuole che si venga a sapere. Vuole mantenerlo segreto finché è possibile.”
Mentre i compagni continuavano a guardarli con ammirazione, i gemelli Weasley
si avvicinarono.
“Complimenti.” Disse George a bassa voce. “Ce l’ha detto Baston. Anche noi
siamo nella squadra… Battitori.”
“Ve lo dico io, quest’anno la coppa la vinciamo noi!” fece Fred. “È da quando
Charlie se n’è andato che non vinciamo più, ma quest’anno la squadra promette
davvero bene. Dovete essere davvero bravi, Baston stava praticamente saltando
di gioia quando ce l’ha detto.”
I due sorrisero.
“Così pare.” Rispose Harry.
“Bene, ora dobbiamo andare. Lee Jordan è convinto di aver trovato un nuovo
passaggio segreto per uscire dalla scuola.”
“Scommetto che è quello dietro alla statua di Gregory il Viscido che abbiamo
scoperto la prima settimana. Ciao!”
“Beh, sarà interessante vedere questo Quidditch…” commentò Lucy, per poi
spostare lo sguardo verso Hermione, che si trovava qualche posto più in là,
intenta a leggere un libro.
“Ma non fa altro che leggere?” si chiese Ron.
“La lettura aiuta a comprendere i misteri.” Rispose la ragazza, alzando appena
lo sguardo dal libro. “Come ad esempio scoprire un incantesimo che permette di
far scomparire un oggetto nel nulla dentro Hogwarts.”
Erza, che stava bevendo del succo di zucca, cominciò a tossire forte.
“Tu, Hermione Granger, che vuoi trovare un modo per violare il regolamento?”
fece Ron. “Presto arriverà un temporale.”
“Ovviamente non è così. Solo, prima ho trovato un pugnale, che non appena ho
toccato è scomparso nel nulla. E non mi risulta sia possibile senza che il mago
sia nelle vicinanze. Ovviamente, deve trattarsi di un incantesimo superiore a
quelli del primo anno, perciò sto cercando in libri più avanzati.”
I maghi di Fairy Tail si voltarono verso Erza, che era diventata praticamente
bianca.
“L’ultimo pasto, eh?” disse una voce, che ebbe l’effetto di far fermare tutti e
riacquistare colore alla maga dai capelli rossi.
“Vedo che sei molto più coraggioso, ora che sei tornato coi piedi per terra e
hai i tuoi amichetti al fianco.” Replicò Harry, guardando Malfoy accompagnato
da Tiger e Goyle. “A proposito, ti dona quella piccola cicatrice.”
Draco si porto istintivamente la mano sulla guancia, cosa che non sfuggì ai
presenti, in particolare a Hermione.
“Con voi sono pronto a battermi in qualsiasi momento, da solo.” Fece il biondo.
“Che ne dici Potter? Io e te, in un duello tra maghi. Soltanto bacchette…
niente contatto fisico. Be’, che cosa c’è? Non avrai forse paura?”
“Harry… paura di un duello?” ripeté Natsu, ridendo. “Ti consiglio di ritirarti
prima di farti veramente male.”
“Natsu!” esclamò il moro, zittendolo all’istante, per poi girarsi di nuovo
verso Draco. “E va bene, Malfoy.”
“Chi è il tuo secondo?” intervenne Ron.
Malfoy squadrò Tiger e Goyle, valutandone la stazza.
“Tiger.” Disse infine. “E il tuo, Potter?”
Harry guardò i suoi compagni, per poi fare un piccolo sorriso sadico.
“Lucy.” Disse infine.
“C-Che cosa?!” esclamò la diretta interessata. “Perché io?! E poi non dovresti
chiedermelo prima?!”
“Tranquilla, non dovrai di certo combattere, io basto per tutti e due. In ogni
caso, sono certo che tu possa affrontarli senza problemi.”
“Ti va bene a mezzanotte?” chiese Malfoy, analizzando i due avversari e
cercando di non mostrare il suo nervosismo per come stavano andando le cose.
“Ci troviamo nella sala dei trofei, che non è mai chiusa a chiave.”
“Porta qualcuno per farti rimettere insieme. Credimi, ti servirà.”
Malfoy sorrise ancora, per poi allontanarsi.
“E ci siamo liberati di Malfoy.” Commentò Gray.
“Sei davvero così forte, Harry?” chiese Ron.
“Diciamo che me la cavo…” rispose lui. “E vedere l’espressione di Malfoy quando
ho accettato non aveva prezzo.”
Hermione chiuse di colpo il suo libro, avvicinandosi ai compagni.
“Non avresti dovuto accettare. Se vai in giro di notte per Hogwarts, farai
perdere un sacco di punti a Grifondoro. Perché tu lo sai che ti beccheranno di
certo!”
“Non se Natsu verrà con me e Lucy.” Rispose Harry.
“E anche noi non ti lasceremo di certo solo. Chissà cosa sta architettando
quello lì.” Fece Erza.
“È davvero egoista da parte vostra!” esclamò Hermione.
“E davvero non sono fatti tuoi.” Replicò Natsu.
Natsu aveva fatto entrare Happy dentro il suo zaino, facendo attenzione a non
farsi vedere da nessuno e raccomandandogli di non farsi sentire né vedere.
“Dubito che Malfoy abbia idea di cosa sia davvero un duello magico. Di certo
non è al tuo livello ed è per questo che dobbiamo aspettarci di tutto da lui.”
“Lo so Gray.” Replicò il moro. “Infatti sto pensando a come girare per la
scuola senza farci vedere da Gazza o qualche insegnante.”
“Lasciate fare a me, vi dirò subito se qualcuno si sta avvicinando!” esclamò
Natsu.
“E come pensi di fare?” chiese Ron. “Conosci qualche magia adatta?”
“Certo che sì! Userò il mio olfatto e il mio udito!”
“Come?”
“È un incantesimo che amplifica i suoi sensi.” Spiegò velocemente Harry. “Ma lo
può usare solo lui. Si può definire come una magia innata.”
“Forte… Allora è così che hai trovato subito il rospo di Neville sul treno,
vero?”
“Esatto.”
Ron guardò l’orologio.
“Sono le undici e mezzo.” Disse. “Dobbiamo andare.”
I quattro si assicurarono che Dean, Seamus e Neville stessero dormendo, poi
uscirono lentamente dal dormitorio, ricongiungendosi all’uscita con Erza e Lucy.
Annuirono silenziosamente, per poi avvicinarsi al quadro della Signora Grassa.
“Non posso crederci! State andando davvero!”
Il gruppo si girò, ritrovandosi a fissare Hermione Granger.
“Torna a letto Hermione.” Disse Erza.
“Stavo per dire tutto al fratello di Ron, Percy… Lui che è un prefetto saprebbe
come metter fine a questa faccenda.”
Harry sbuffò.
“Andiamo.” Disse, attraversando il passaggio, seguito dagli altri.
Hermione però, non aveva alcuna intenzione di darsi per vinta tanto facilmente.
Seguì i maghi, continuando a sibilargli contro la propria ira, come un’oca
inferocita.
“A voi non interessa niente di Grifondoro. Vi interessa solo di voi stessi! Io
non voglio che i Serpeverde vincano la coppa, e voi ci farete perdere tutti i
punti che ho ottenuto dalla professoressa McGranitt quando mi ha interrogato
sugli incantesimi di trasfigurazione.”
Erza si girò verso di lei.
“Tre cose: primo, quei punti li abbiamo ottenuti per metà noi. Secondo, Harry
non poteva rifiutare una sfida, sarebbe stato disonorevole. Terzo, se sei tanto
preoccupata torna pure indietro.”
“E va bene, però, io vi ho avvertito: ricordatevi quel che vi ho detto, domani,
quando sarete sul treno che vi riporta a casa. Siete proprio dei…”
I maghi non seppero mai che cos’erano, dato che Hermione si voltò per tornare
al quadro della Signora Grassa.
Ma con suo orrore, vide che il quadro era vuoto.
“E ora che cosa faccio?” strillò.
“Questo è un problema tuo.” Fece Ron. “Noi dobbiamo andare, altrimenti Harry e
Lucy arriveranno tardi.
Non fecero che pochi passi che Hermione li raggiunse.
“Vengo con voi!”
“Neanche a parlarne!” replicò il rosso.
“Pensate che io me ne resti lì fuori ad aspettare che Gazza mi scopra? Se ci
trova gli dirò la verità: gli dirò che stavo cercando di fermarvi e voi mi
appoggerete.”
“Ma tu guarda questa…” commentò aspro Gray.
“Se continuate a parlare così, ci sentiranno anche a Magnolia!” esclamò Harry,
zittendo tutti.
“Magnolia?” ripeté a bassa voce Hermione. “Che cos’è?”
“Il nome che abbiamo dato alla nostra casa.” Si affrettò a rimediare il moro.
“Ora state zitti e andiamo, altrimenti ci penserò io ad assicurarmi che non
parliate nel tragitto.”
Scivolarono lungo i corridoi illuminati a strisce dal chiarore lunare
proveniente dalle alte finestre. Ogni volta che giravano un angolo, Harry si
aspettava di imbattersi in Gazza o in Mrs. Purr, ma ebbero fortuna e riuscirono
ad evitarli.
Salirono a tutta velocità su per una scala fino al terzo piano, e in punta di
piedi si avviarono verso la sala dei trofei.
Le teche di cristallo dei trofei luccicavano nei punti illuminati dai raggi
della luna. Coppe, scudi, piatti e statue, era tutto uno scintillio d'oro e
d'argento.
Strisciavano lungo i muri, tenendo d'occhio le porte situate a entrambe le
estremità della stanza. Harry estrasse la sua bacchetta nel caso Malfoy fosse
arrivato e avesse attaccato subito.
“Sembra che alla fine sia stato lui a non avere il coraggio di venire.”
Ridacchiò Natsu, per poi farsi serio.
“Che succede?” chiese Harry.
“Sta arrivando Gazza con Mrs. Purr.” Rispose lui. “I suoi miagolii sono fin
troppo chiari.”
“Malfoy ci ha venduto.” Disse Erza. “Dovevamo immaginarcelo.”
“Andiamocene. Subito!” ordinò Gray, dirigendosi di corsa dalla parte opposta
della sala.
Tuttavia, nella corsa lo zaino di Natsu urtò una delle armature.
“Ahi!” esclamò la voce di Happy, coperta dal rumore dell’armatura che cadeva a
terra.
“Correte!” urlò Harry.
Attraversarono di corsa diverse stanze, senza preoccuparsi di dove stessero
andando, fermandosi solo quando raggiunsero l’aula di incantesimi, che sapevano
essere molto lontana dalla sala dei trofei.
“Ve l’avevo detto io.” Mormorò Hermione, premendosi una mano sul petto. “Ve
l’avevo detto!”
“A dopo la ramanzina, grazie. Ci sta ancora seguendo.” Disse Natsu,
massaggiandosi le orecchie e dando un pugno sullo zaino.
“Natsu… non avrai portato con te…” fece Erza, interrompendosi quando sentirono
il pomello di una porta cigolare, lasciando schizzare dentro Pix, che li guardò
ed emise uno squittio di contentezza.
“Zitto Pix, o ci farai espellere.” Fece Ron.
Pix ridacchiò.
“In giro per il castello a mezzanotte, pivellini? Ah, ah, ah! Sciocchi e
insulsi, sarete espulsi!”
“No, se non ci fai la spia, Pix.”
“Dovrei proprio dirlo a Gazza” disse Pix con voce serafica, ma gli occhi gli
brillavano di cattiveria. “È per il vostro bene, sapete?”
“Devo darti un’altra lezione?!” esclamò Natsu.
Gli occhi di Pix lampeggiarono per l’ira.
“ALLIEVI FUORI DALLE CAMERATE!” cominciò a gridare Pix, “ALLIEVI FUORI DALLE
CAMERATE, NEL CORRIDOIO DEGLI INCANTESIMI!”
“Ottimo lavoro, fiammifero!” fece Gray, mentre il gruppo riprendeva a correre,
dritti verso l’estremità del corridoio, dove andarono a sbattere contro una
porta… chiusa a chiave.
“Siamo arrivati al capolinea.” Fece Ron, sconfortato.
“Non ancora.” Replicò Harry, tirando fuori la bacchetta e puntandola contro la
porta. “Alohomora!”
Il lucchetto scattò e la porta si spalancò davanti a loro, la oltrepassarono
spintonandosi, la richiusero velocemente e vi pigiarono contro l'orecchio,
rimanendo in ascolto.
“Da che parte sono andati, Pix?” stava chiedendo Gazza. “Svelto, parla!”
“Di’ ‘per favore’.”
“Non farmi perdere tempo, Pix. Dimmi, dove sono andati?”
“Non ti dirò un bel niente se non me lo chiedi per favore.” disse Pix con la
sua fastidiosa cantilena.
“E va bene... per favore!”
“NIENTE! Ah-ah! Te l'avevo detto che non avrei detto niente se non dicevi per
favore! Ah ah! Ahhhh!” E i ragazzi udirono Pix allontanarsi con un sibilo
mentre Gazza, furente, lanciava maledizioni.
“Sembra che non controllerà qui dentro… Siamo stati fortunati.” Fece Erza,
ignorando Lucy che continuava a tirarle il braccio.
“Chissà perché…” si chiese Gray.
“S-Sicuro di v-volere sapere la r-risposta?” domandò Lucy, balbettando.
“Non dirmi che hai freddo.” Disse Natsu, sempre senza girarsi.
“Cane!” urlò Happy, tirando fuori la testa dallo zaino. “Cane gigante con tre
teste!”
A quell’urlo tutti si girarono, ritrovandosi a guardare un enorme cane a tre
teste, con tutti i suoi sei occhi fissi sui nuovi arrivati, ancora sorpreso
dalla loro improvvisa apparizione.
Sorpresa che stava scomparendo rapidamente, come lasciavano capire i suo ringhi.
“Merda!” esclamò Erza, aprendo subito la porta e lasciandosi cadere fuori.
Il gruppo rimase in silenzio, cominciando a percorrere di nuovo i vari
corridoi, entrando dentro una stanza che sembrava vuota.
“C-Che cosa diamine ci faceva quel Cerbero là dentro?!” esclamò Lucy.
“Questa scuola è decisamente più pericolosa di quel che sembra!” fece Gray,
riprendendo fiato.
“Ma dite un po’, voi non avete l’abitudine di usare gli occhi?” chiese
Hermione, anche lei sconvolta.
“Se ti riferisci alla botola che si trovava sotto quella bestia… Beh, non mi
sarei fermato ad analizzarla senza prima prepararmi ad affrontare quella cosa!”
replicò Harry.
“Perché, tu vorresti affrontarla?” fece sorpreso Ron.
“Ehi, e questo?” li interruppe Natsu, avvicinandosi a uno specchio che si
trovava in mezzo alla stanza.
Harry guardò ammirato l’oggetto, mentre si avvicinava assieme agli altri.
Era alto fino al soffitto, con una cornice d’oro riccamente decorata che si
reggeva su due zampe di leone.
In cima, portava incisa l’iscrizione ‘Erouc
li amotlov li ottelfirnon’.
“Non rifletto il volto ma il cuore…” lesse Lucy, mentre il Dragon Slayer
si avvinava ulteriormente.
“Igneel!” esclamò improvvisamente, non appena fu di fronte allo specchio.
I maghi di Fairy Tail si voltarono immediatamente.
“Che cosa? Dov’è?” esclamò Erza, guardandosi intorno.
“È nello specchio! Lo vedo dentro lo specchio!” continuò a dire eccitato Natsu,
toccando il suo riflesso.
“Io non vedo nulla e-” cominciò Gray, prendendo il posto del compagno e
sgranando gli occhi.
“Ur…” disse, indietreggiando.
“Non è possibile…” fece Hermione, avvicinandosi anche lei allo specchio.
“Credevo fosse solo una voce, e invece è proprio vero…”
“Tu sai che cos’è?” chiese il mago del ghiaccio.
“Lo Specchio delle Brame.” Rispose la ragazza. “Uno specchio che riflette i
nostri più profondi desideri…”
“Sul serio? Questo specchio può fare una cosa del genere?”
“Beh, io non so chi siano questi Igneel e Ur che avete nominato… Ma ognuno di
noi vede dentro qualcosa di diverso.”
I maghi rimasero in silenzio, finché Erza non avanzò verso lo specchio.
“Devo verificare…” si limitò a dire agli sguardi interrogativi degli amici.
Non appena si trovò di fronte al suo riflesso, Erza rimase immobile per qualche
secondo.
Poi abbassò lo sguardo, mentre dal suo occhio sinistro scendevano silenziose
alcune lacrime.
“Erza…” fece Harry.
“Come… Come mai solo un tuo occhio piange?” chiese Ron, ricevendo subito una
gomitata da Natsu.
“È perché ho già pianto a sufficienza.” Rispose enigmatica la maga.
Harry non disse nulla, limitandosi a raggiungere lo specchio.
Non sapeva spiegarsi il perché, ma sentiva il bisogno di doverlo fare.
Non appena fu di fronte a se stesso, guardò il suo riflesso.
Per qualche secondo non successe nulla.
Poi il suo riflesso sorrise, mentre dalla sua fronte scompariva il simbolo di
Fairy Tail, e i suoi occhi venivano velati da degli occhiali.
“E così, sei venuto.” Disse il suo riflesso, facendo sobbalzare tutti i
presenti.
“H-Ha parlato! Lo specchio ha parlato!” urlò Lucy, mentre gli altri si
mettevano in posa di combattimento, ad esclusione di Hermione e Ron, che non
avevano nemmeno la bacchetta.
“Chi sei?” chiese Harry.
“Mi pare ovvio. Io sono te.” Rispose il riflesso. “Anche se temo di non essere
lo stesso che conosci tu.”
“Che diavolo vai blaterando?” esclamò Natsu.
Il riflesso si voltò verso di lui.
“Esistono molte pieghe degli eventi e lo specchio si limita a mostrarle. Io non
sono che il riflesso di un altro Harry Potter, che si è guardato in questo
specchio.”
“Un altro Harry Potter?” ripeté Erza. “Che cosa vuoi dire?”
“Sta dicendo che il me stesso di un’altra realtà probabilmente non vi ha mai
incontrato. Dico bene?”
Il riflesso annuì.
“Esatto, ma non sono qui per questo. Aspettavo da tempo di poterti incontrare…
Majutsu di Fairy Tail.”
Hermione e Ron guardarono interrogativi Harry, che invece rimase impassibile.
“Vedo che hai conoscenze molto profonde.”
“L’altro te ha fatto una vita molto diversa. Non ha mai incontrato i membri di
Fairy Tail. Ha scoperto la magia solo al suo undicesimo compleanno e ha
affrontato prove che per te sono bazzecole, mentre per lui si sono rivelate
degli ostacoli troppo grandi. Tuttavia, è riuscito a superare tutto. Compreso
il mio tranello.”
“Il tuo tranello?”
“Dentro di me è nascosto qualcosa di prezioso e pericoloso, ma solo una persona
è in grado di prenderla.” Rispose il riflesso, mentre sopra di lui appariva il
simbolo di Fairy Tail.
“Il vostro simbolo, il vostro legame, vi rende molto forti, oltre a
proteggervi. Voi siete il collegamento tra i due mondi. Ormai la piega degli
eventi è cambiata radicalmente.” Disse, per poi scomparire, lasciando il
semplice riflesso di Harry.
“Si può sapere cosa sta dicendo?! Di quale mondo sta parlando?!” sbottò Ron,
guardando i cinque maghi di Fairy Tail.
“Ci dispiace, Ron, ma per voi è meglio dimenticare tutto quello che avete
sentito in questa stanza.” Disse Harry, alzando la mano.
“Che cosa vuoi di-” chiese Hermione, poco prima di ritrovarsi schiacciata al
muro assieme a Ron.
“Come…?”
“È la mia vera magia.” Rispose il moro, avvicinandosi ai due. “Io non ho
bisogno né di bacchette né di formule. Per questo, ora cancellerò tutti i
vostri ricordi riguardo questa stanza. Non dovete venire a conoscenza di eventi
che riguardano il nostro mondo.”
“Il vostro mondo? Vuoi forse dire che voi-”
“Noi veniamo da Earthland, Aye!” esclamò Happy, volando fuori dallo zaino e
atterrando in testa a Natsu. “Siamo tutti membri di Fairy Tail.”
“Un gatto… parlante e volante?” esclamò Hermione incredula, per poi guardare
Erza. “Allora devo dedurne che quel pugnale che ho trovato oggi era opera
vostra?”
Per tutta risposta la maga evocò tra le mani l’arma.
“Ho perso il controllo e ho usato la mia vera magia contro Malfoy.” Spiegò la
rossa.
“E ora… è il momento di dimenticare.” Disse Harry, alzando entrambe le mani
sulle teste dei compagni.
“No, aspet-” cominciò Ron, poco prima di perdere i sensi, assieme a Hermione.
Quando riaprirono gli occhi, la mattina dopo, nei loro dormitori, tutti i
ricordi legati allo specchio erano scomparsi.