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Autore: Dean Lucas    30/09/2012    3 recensioni
Se in Hyperversum IV Il Destino del Falco si era intuito chi o cosa fosse realmente Hyperversum, ora i nostri eroi dovranno risalire alle origini dell'umanità stessa per trovare le prove delle loro ipotesi. E' per questo che andranno nell'Antico Egitto e...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ian Maayrkas aka Jean Marc de Ponthieu, Sorpresa, Ty Hamilton
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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***

 

Capelli lunghi e neri, occhi allungati dalle iridi d’oro liquido, labbra morbide socchiuse come in un bacio. Indossava una succinta tunica color bronzo che l’avvolgeva come una guaina, lasciando scoperte le gambe quasi per intero. Un’ampia scollatura disegnava un triangolo che aveva il proprio vertice sull’ombelico e proseguiva fino alle spalle, le maniche erano lunghe e svasate ai polsi. I lacci dorati dei sandali si avvinghiavano alle gambe fin sotto al ginocchio.

La voce calda e appena un po’ roca della creatura annunciò: «Io sono la Sfinge.»

Ian pensò che era bella oltre ogni umana immaginazione.

 

***

 

La divinità si avvicinò con calma verso di lui. Con un brusco movimento, Misha lo costrinse a toccare la terra con la fronte. Ian sentiva i passi della dea e il cuore che martellava nel petto a un ritmo sempre più insostenibile.

Lei era sempre più vicina.

L’aria divenne immota e pesante da respirare.

Il tempo sembrò fermarsi quando i piedi della Sfinge giunsero a un palmo dal suo volto chinato sul terreno sabbioso.

Ian credette che era impossibile. Eppure era lì, più vicino di qualsiasi uomo alla soluzione del mistero più profondo e angoscioso che da sempre aveva tormentato il genere umano. Il mistero cui centinaia di religioni aveva tentato di rispondere. Il mistero che la scienza aveva cercato invano di svelare.

L’attesa era insopportabile. Il battito nel suo petto, assordante.

La Figlia del Cielo era lì. Il suo corpo gli faceva ombra.

«Chi sei?» domandò quella stessa voce, roca e femminile.

Ian aveva pensato per molto tempo a cosa avrebbe risposto a quella domanda. Aveva riflettuto a lungo, ben prima di intraprendere quel viaggio. Prima di convincere Monika e la USIC. Prima di parlarne l’anno prima al generale Freeland.

Fece un lungo respiro.

Un altro.

«Io... »

Misha lo colpì brutalmente con un calcio. «Ti rivolgerai a lei solo dopo le parole il tuo corpo è il più sacro dei luoghi, il paradiso che il mondo non può eguagliare» ringhiò la Delicata.

Ian deglutì. «Il tuo corpo è il più sacro dei luoghi, il paradiso che il mondo non può eguagliare. Io sono tuo figlio, mia signora» disse infine. «Un tuo figlio lontano. Molto lontano.»

La Sfinge restò immobile e in silenzio.

Senza sollevare lo sguardo da terra, Ian indicò con una mano Ty e Monika. «Anche loro sono tuoi figli, mia signora.»

La dea si sedette sui talloni. «Guardami.»

Ian sentì che aveva paura, ma non riuscì a disobbedire a quella voce.

Allungati, affilati, ed esaltati dal kohl, gli occhi della Sfinge effondevano dalle palpebre socchiuse una luce dorata, simili a due scintillanti soli gemelli. Era incredibilmente più bella di quanto un uomo fosse in grado di sopportare. Ian si sentì perduto.

La dea inclinò il capo da un lato, come per osservarlo meglio. «Il colore dei tuoi occhi...» sussurrò.

Fu allora che Ian vide ciò per cui lui, Ty e Monika erano venuti fin lì.

Appesa al collo con un semplice laccio di cuoio, una piccola clessidra dorata pendeva tra i seni della Sfinge.

Solo che quella non era una clessidra.

Era Hyperversum.

 

 

  
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