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Autore: LyraB    30/09/2012    2 recensioni
Kailey è all'ultimo anno. Ha i capelli rossi, una terribile insicurezza, una fervida immaginazione... e una migliore amica di nome Jo. Jo è vitale, energica e intraprendente. È solo al primo anno, ma non ha paura di niente. Quando decidono, improvvisamente, di iscriversi al Glee Club, intaccano inevitabilmente gli equilibri del gruppo. Ci sarà chi se ne innamorerà, chi le detesterà e chi penserà che "mancavano solo Anna dai capelli rossi e un maschiaccio" per completare il gruppo. Ma entrare a far parte di quel gruppo cambierà le loro vite, insegnando loro che si può, davvero, afferrare una stella.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gleefanfic
trentatrè

domenica sera, Emerald Auditorium di Seattle





Alle otto in punto, i dieci migliori Glee club della nazione erano all'Emerald Auditorium di Seattle per contendersi il trofeo più ambito dai club di canto corale degli Stati Uniti. Kurt era fermo davanti alla vetrina che lo conteneva e lo guardava con aria adorante.
- Quando avrò vinto tre Emmy e un Golden Globe sembrerà una sciocchezza. - Disse - Ma al momento... caspita, se mi sembra un trofeo! -
- Forza, sognatore, ci aspettano in camerino. Dobbiamo fare faville, sul quel palcoscenico, stasera! - Esclamò Mercedes divertita, trascinandoselo dietro.
La mise sarebbe stata la stessa del giorno precedente, ma le ragazze avevano deciso di comune accordo di aggiungere un po' di polvere scintillante alla loro cipria.
Poco prima di salire sul palcoscenico, il professor Schuester li volle tutti attorno a sé:
- Volevo dirvi solo qualche parola, ragazzi. I discorsi li voglio tenere per dopo, qualunque cosa accada. - Disse con un sorriso. - Vi ho visto diventare grandi, affrontare le vostre paure e uscirne vittoriosi e a volte sconfitti. Vorrei che tutta quella gente in sala sapesse cosa abbiamo passato prima di arrivare fin qui per darvi il giusto tributo per le vostre fatiche, ma non posso farlo. Potete solo andare lì voi e dimostrare loro quanto valete. Perché quello che siete oggi lo dovete a quello che avete vissuto. Il futuro si può affrontare solo consapevoli del proprio passato. -
Kurt e Blaine si scambiarono uno sguardo eloquente, Jo diede un affettuoso pizzicotto a Kailey, Finn e Rachel non poterono evitare di guardarsi negli occhi per un istante e Brittany e Santana si strinsero più forte l'una all'altra.
- Adesso andate su quel palco e brillate come solo voi sapete fare. -

A Jo il pianoforte non era mai sembrato così immenso.
Il rumore delle sue scarpine nere sul parquet echeggiava nel silenzio mentre si avvicinava allo sgabello. Spostò lo sgabello e si sedette al suo posto, con i capelli neri lisci e lucenti che le accarezzavano le spalle.
La solita distesa di tasti bianchi e neri, semplici ed eleganti, era davanti a lei come spesso era capitato negli ultimi dieci anni. Se si escludeva che avrebbe dovuto suonare per una competizione nazionale, che altre dodici persone - tredici, contando il professor Schuester - contavano su di lei e che c'era mezza nazione a guardarla… per il resto era tutto normale.
I passi sul palco e il timido applauso del pubblico le dissero che Blaine e Rachel erano entrati nella sala e si erano fermati al centro del palco con i microfoni in mano. Jo alzò gli occhi per un solo istante e vide gli occhi bellissimi di Blaine guardare verso di lei.
"Sarai meravigliosa. Tu sei sempre meravigliosa." Le aveva detto la sera prima, prima di baciarla per augurarle la buonanotte, e Jo si era addormentata cullata da quelle parole. Le sembrava di risentirle echeggiare nel silenzio dell'auditorium, in quel momento.
Con un sorriso, posò le dita sui tasti traendo il primo accordo. Passò al secondo, al terzo… e poi la voce di Blaine la portò lontano da quell'auditorium, in quel mondo perfetto fatto solo di musica, note e poesia in cui volava ogni volta che le sue dita si posavano sulla tastiera di un pianoforte.
Era un mondo perfetto, che la faceva sentire bene.
Sorrise tra sé, pensando che non avrebbe mai immaginato che un mondo perfetto potesse migliorare ancora.
Ma, in effetti, la voce di Blaine avrebbe migliorato qualunque cosa.

    Don't tell me it's not worth tryin' for
    You can't tell me it's not worth dyin' for
    You know it's true
    Everything I do I do it for you


Rachel duettò con lui con tutto il suo talento, la sua bravura e la sua voce meravigliosa.

Ma Kailey e tutti i ragazzi dietro le quinte sapevano benissimo che quella canzone sarebbe stata molto più intensa, se a cantare con lei ci fosse stata un'altra persona: era impossibile non notare che lo sguardo di Rachel continuava a sfuggire dietro le quinte per cercare gli occhi di Finn.
- Sei un idiota. - Disse Puck in un sibilo, lanciando un'occhiata al suo migliore amico.
Kailey guardò prima Finn e poi Puck, con aria dubbiosa.
- L'ha piantata perchè “non voleva che lei dovesse scegliere tra lui e Broadway!” - Spiegò Puck.
Kailey guardò Finn con la bocca aperta. Il quarterback non aveva nemmeno sentito le parole di Puck, perso com'era nell'esibizione che aveva davanti.
- Quindi... - Iniziò Kailey, con gli occhi spalancati per lo stupore.
- Non mi sembra il momento. - Intervenne Kurt bruscamente.
Il duetto di Blaine e Rachel era terminato e il pianoforte era scivolato dietro le quinte.
Le Nuove Direzioni entrarono in scena in una energica melodia di bassi, chitarre e percussioni, impedendo a Kailey di andare avanti con il discorso. Nel frattempo
Mercedes e Santana, le voci più calde del gruppo, avevano preso le redini dell'esibizione sfoderando la loro grinta graffiante.

    Why should I care?
    Cuz you weren't there when I was scared, I was so alone
    You, you need to listen I'm starting to trip,
    I'm losing my grip and I'm in this thing alone


La sala esplose letteralmente: dopo la romantica ballad al pianoforte, le Nuove Direzioni sembravano ancora più esplosive e piene di energia, in quella canzone che gridava al mondo che ce l'avrebbero fatta anche da soli. Ma il pubblico non aveva ancora visto il pezzo forte.

Quando la musica sfumò e il silenzio calò nella sala Kurt uscì dalle fila delle Nuove Direzioni e i suoi occhi azzurri saettarono qua e là sul palco, assaporando l'attesa che si respirava dalla platea.
Sapeva che tutti i presenti si stavano chiedendo cosa ci faceva un ragazzo dal visetto angelico lì, da solo in mezzo a quel palcoscenico. Il sorriso compiaciuto che si disegnò sul viso di Kurt aumentava assieme al volume della musica-
Le Nuove Direzioni al completo avrebbero fatto da coro alla sua meravigliosa voce da soprano. Nessuno avrebbe saputo interpretare quella canzone meglio di lui e lui non avrebbe desiderato un gruppo migliore per accompagnare la sua voce.

    Teenage dreams in a teenage circus
    Running around like a clown on purpose
    Who gives a damn about the family you come from?
    No givin' up when you're young and you want some

Non era più l'esibizione finale di un gruppo di canto corale: era l'inno di un gruppo di ragazzi che avevano capito che non importava quello che ti dicevano, non importava cosa sei stato costretto a lasciarti alle spalle. Cio chè conta e non arrendersi, quando si è giovani e si ha un sogno.

La verità di quelle parole si leggeva negli occhi di Kurt, pieni di emozione. Negli occhi di Blaine e Jo, ogni volta che i loro sguardi si incrociavano. Negli occhi verdi di Kailey, che brillavano nella consapevolezza di aver capito che cosa voleva dalla vita. Lo si leggeva negli occhi di tutti, da Rachel a Finn, da Brittany a Santana.

    I'm still wondering why
    Had to let the world let it bleed me dry

Artie piroettava sulla sua sedia a rotelle e a un certo punto lui e Kailey quasi si scontrarono. E in un momento Artie le sorrise, facendole capire che tra loro le cose erano tornate alla normalità.

    We are not what you think we are
    We are golden, we are golden

Le Nuove Direzioni si strinsero in un unico abbraccio per cantare il coro finale, terminando all'unisono l'esibizione e abbassando le teste. Gli applausi piovvero sopra le loro teste come una cascata d'oro, ricoprendoli di quel metallo prezioso di cui sapevano di essere fatti.
I pensieri dei tredici componenti del gruppo erano tutti diversi, ma una cosa accomunava tutti i visi sorridenti che fissavano il parquet lucente sotto le loro scapre da  ballo: avevano tutti gli occhi lucidi.


☆☆☆



La tensione era altissima, nei camerini, ma le Nuove Direzioni cercavano di non pensarci. Erano già le undici passate ma mancava ancora qualche gruppo per la fine delle esibizioni: si rischiava di tirare tardi per conoscere il nome del vincitore.
- Basta che non vincano i Vocal Adrenaline. - Disse Puck irritato. - E comunque, se Jesse si azzarda a passare di qui per un qualunque motivo dopo che hanno dichiarato il vincitore, il mio pugno vuole far conoscenza con il suo naso. -
- E dai, Puck, lo sai che lo fa solo per farci arrabbiare. - Intervenne Mercedes.
- E ci riesce alla grande. -
Il professor Schuester si sedette tra loro, cercando di distrarli e raccontando di cose assolutamente futili: Jacob sorpreso a forzare l'armadietto di Rachel, la Sylvester che aveva rapato a zero una ragazza dai capelli verdi dicendo che temeva di restare accecata da quell'orribile tinta, il preside Figgins che aveva tagliato i fondi al club di dibattito e Emma Pillsbury che faceva un grosso in bocca al lupo a tutti loro.
- Si sposerà con la signorina Pillsbury, professor Schue? - Chiese Kailey.
Il professore arrossì e rise, aggiustandosi la cravatta imbarazzato.
- C'è tempo per queste cose, Kailey. - disse poi.
- Si sposeranno. - Sentenziò Artie sottovoce, dicendo quello che tutti stavano pensando.
Kurt era appoggiato alle specchiere e seguiva la scena senza parlare. Jo gli si avvicinò arricciando una ciocca di capelli attorno a un dito, stranamente imbarazzata.
- Ehi. Sei stato eccezionale, si quel palco. Sei il migliore di noi. - Disse.
- Lo so. - Replicò Kurt con distacco. - Ma fa sempre piacere sentirselo dire. - Aggiunse con un sorriso.
- Senti, io... io volevo dirti... - Jo abbassò gli occhi, distogliendo lo sguardo.
- È tutto a posto, Jo. Chi può capire meglio di me perchè ti sei innamorata di Blaine? E capisco perfettamente anche perchè lui si è innamorato di te. -
Jo sentì le guance arrossire e gli fece un timido sorriso.
- Siete fatti l'uno per l'altra, è palese. Me ne sono fatto una ragione anche io. -
Jo sollevò la mano destra, con il mignolo alzato.
- Amici? -
- Amici. - Replicò Kurt, agganciando il suo mignolo a quello di Jo.
L'avere fatto pace con Kurt risollevò dall'animo di Jo un macigno di cui non si era nemmeno accorta. Blaine li vide ridere assieme e sollevò un sopracciglio, scioccato, ma il sorriso che entrambi gli rivolsero fu di un tale calore da farlo sentire rasserenato senza nemmeno bisogno di ulteriori spiegazioni.
Un'ora di chiacchiere inutili più tardi 
l'altoparlante fischiò, grattò e poi una voce metallica chiamò tutti i Glee Club sul palco.
Mentre uscivano dal camerino, Kailey strinse la mano di Jo.

- Ho una paura folle. Se mi cedono le ginocchia devi tenermi in piedi. - Le sussurrò.
- La paura ti doveva venire prima, adesso quello che è fatto è fatto. - Le rispose Jo.
- Non sei consolante. -
- Sempre lieta di esserti utile, amica mia. -
I Glee club erano tutti stipati sul palco: le Nuove Direzioni si ritrovarono in un angolino sul fondo, stretti stretti tra un Glee club di ragazze poco vestite e un gruppo di ragazzi orientali in sgargianti abiti tradizionali.
Il presentatore stava parlando a raffica, con un registro affettato e pomposo del tutto fuori luogo, mentre il pubblico scalpitava per sapere chi avrebbe vinto:  l'adrenalina scorreva in dosi così massicce sul palco che Kailey si sentiva girare la testa.
Finalmente, il presentatore tirò fuori la busta dorata dal suo soprabito nero.
I soliti lunghissimi convenevoli, le solite belle parole... Kailey vide Puck scalpitare e scrocchiarsi le articolazioni delle dita e pensò con un sorrisetto che, se si fosse fatto avanti per strappare quella busta dalle mani del prolisso presentatore, gli avrebbe volentieri dato una mano.
- Ma passiamo a quello che tutti voi state aspettando. - Disse, strappando il lembo della busta e tirando fuori il cartoncino dorato. - L'ambito primo posto, che si aggiudicherà un trofeo meraviglioso e un assegno da cinquemila dollari. -
Kailey era quasi sicura di essere in apnea da quando era salita sul palco. Jo le stringeva la mano con tutta la sua forza, ma la poteva sentire tremare: anche se aveva un sorriso sereno stampato in faccia Kailey sapeva che dentro di sé stava morendo di agitazione.
- La classifica generale la potrete trovare appesa nella hall. -
- Dicci chi ha vinto e falla finita! - Gridò qualcuno tra il pubblico, azzittendolo.
"Chiunque tu sia, grazie." Pensò Kailey.
- E la vittoria delle nazionali di canto corale degli Stati Uniti del duemiladodici va... -
Il rombo delle orecchie era l'unico suono che Kailey riusciva a sentire.
La mano di Jo nella sua, il braccio di Kurt dall'altra parte e il respiro mozzo di Rachel, appena più in là.

Sapeva che i cuori di tutti stavano andando allo stesso ritmo.
Non riusciva nemmeno a pensare a cosa sarebbe successo se non avessero vinto.
Dovevano vincere. Dovevano.
- Alle Nuove Direzioni, dal liceo McKinley, Ohio! -
Fu in quel momento che Kailey scoppiò miseramente a piangere. Mentre i suoi compagni si abbracciavano, gioivano, ridevano e gridavano tutta la loro felicità, lei era riuscita solo a scoppiare in lacrime.
Il presentatore chiese a un rappresentante di andare a prendere il trofeo e Rachel si ravviò i capelli in fretta, avviandosi verso il proscenio con il migliore dei suoi sorrisi a quarantacinque denti. Il resto delle Nuove Direzioni spinse Finn verso di lei, obbligandolo a raggiungerla: i leader delle Nuove Direzioni erano due, che stessero insieme o meno.
Nella confusione del momento di gioia, Kailey si asciugò gli occhi in tempo per ricevere il bacio di Jo e l'abbraccio di Tina. Gettò le braccia al collo di tutti i membri del suo amato Glee club, dando e ricevendo baci e abbracci, del tutto dimentica della sua timidezza.
All'improvviso si ritrovò tra le braccia di Jamie, che la sollevò con l'agilità di un ballerino esperto in prese elaborate e la fece volteggiare, piroettando su sé stesso.
- Sono così felice che abbiate vinto! - Esclamò.
Poi le prese il viso tra le mani e la baciò intensamente sulla bocca. Lì, in mezzo al palco, sotto i riflettori, in mezzo ai volti delusi, umidi di lacrime o accesi dall'emozione.
Finn e Rachel tornarono indietro con il trofeo: Finn lo teneva con entrambe le braccia, risparmiando a Rachel il faticoso compito di dover trasportare un premio alto più di lei. La gente stava lasciando il palco, la platea si stava pian piano svuotando e sul palcoscenico erano rimasti in pochi.
Vicino all'ingresso delle quinte, stava fermo Jesse St. James. Li
guardava con occhi pieni di qualcosa di indescrivibile.
- Posso andare a spaccargli la faccia, adesso? - Disse Puck con un sorriso compiaciuto.
Inaspettatamente, fu Kailey a intervenire, posandogli una mano sul braccio.
- Credo che ne abbia prese abbastanza, di batoste, per oggi. - Disse con un sorriso.
Tutto il suo astio e tutta la sua rabbia per Jesse erano svaniti come neve al sole: non era più arrabbiata con lui per i suoi modi grezzi e le sue parole offensive. Probabilmente era il suo modo per dire a tutti di non montarsi la testa, perchè le cose vanno raramente come te lo aspettavi.
Aveva gli occhi pieni di delusione. E di invidia.

Kailey gli sorrise amichevolmente, Jesse abbassò gli occhi e scese dal palcoscenico.


☆☆☆



- Non accettiamo un no come risposta! - Esclamò Kurt, emozionato.
I suoi occhi brillavano luminosi e chiari come il cielo di quel mattino di maggio e guardava tutti i ragazzi davanti a lui pieno di entusiasmo.
Lui e Finn erano in piedi davanti al resto del gruppo e aspettavano la loro reazione.
- Siete sicuri? - Domandò Mercedes.
- Mio padre doveva fare una consegna vicino a Lake Geneva e ha deciso di portare Carole con sé per trascorrere un weekend romantico. -
- E poi tra gli ultimi esami, il ballo e l'estate... chissà quando riusciremo a passare una serata tutti insieme. - Disse Finn.
- E non abbiamo ancora festeggiato a dovere la nostra vittoria alle nazionali! -
- Se passare una notte in bianco a cantare a squarciagola sul bancone dell'albergo fino a ricevere una secchiata d'acqua in testa non è festeggiare... - Disse Puck con un sorrisetto.
Una risatina serpeggiò per l'intero gruppo, seduto attorno al tavolo della mensa.
Era mercoledì e dal loro rientro a scuola non avevano ricevuto una sola granita in faccia. Kurt non riusciva a credere di aver potuto mettere per due giorni di fila la stessa sciarpa senza doverla smacchiare dallo sciroppo al mirtillo, Santana e Brittany si vantavano di essere due volte campionesse nazionali e le Cheerios avevano smesso di guardarli tutti dall'alto in basso. Perfino la Sylvester si limitava ad ignorare sia loro che Schuester, quando si incrociavano in corridoio.
Forse non sarebbe durata, ma nessuno di loro voleva accettare che potesse essere solo una parentesi perfetta nella loro difficile vita da liceo.

- Beh, credo che festeggiare sia d'obbligo. - Convenne Artie.
- Allora ci state? Tutti? -
- Contate su di noi. - Disse Tina.
- D'accordo, ma alle bevande ci penso io. - Intervenne Puck.
La riunione fu sciolta e Kailey si avvicinò a Kurt prima che il ragazzo sparisse nei corridoi.
- Kurt, volevo chiederti una cosa. -
- Ne ho parlato con Finn e mi ha convinto: puoi portare il tuo innamorato. -
- Sc-scusa? -
- Il ragazzo con gli occhi verdi, quello della Meighton High. Non ero molto dell'idea, all'inizio, ma Finn mi ha detto che non è un nostro rivale... e sì, in effetti, visto come ti ha baciato sul palco dopo la nostra vittoria devo dire che sembrava proprio sincero. -
La sua voce era seria, ma gli occhi gli ridevano.
- Grazie! - Esclamò Kailey gioiosa, abbracciandolo di slancio prima di precipitarsi verso l'aula di arte per l'ultima lezione dell'anno.
   
 
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