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Autore: Lys    13/04/2007    3 recensioni
"... “Alia Engel” James Potter fissò la ragazza che si stava dirigendo verso la McGranitt per essere smistata. Sarebbe stata inserita al settimo anno, il suo. Attirava lo sguardo principalmente per un motivo: i lunghi capelli completamente bianchi che le scendevano morbidi lungo la schiena e le incorniciavano un viso dolce con grandi occhi azzurri chiarissimi e due labbra carnose che James si domandava come sarebbe stato baciare. Sperava finisse a Grifondoro come lui..." La mia prima fic a capitoli ambientata anni dopo la fine della guerra e di Hogwarts per Harry & co. con nuovi protagonisti.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la prima prima fic a capitoli che scrivo. Non sono ancora sicura di continuarla perchè non sono molto brava a scrivere storie lunghe e i miei vari tentativi si sono spesso conclusi con un nulla di fatto. Se la storia vi piace e volete che la continui lasciate un commento. Se non vi piace fatelo comunque, specificando gentilmente il perchè. Buona lettura.

 

Neve

 

"Alia Engel."

James Potter fissò la ragazza che si stava dirigendo verso la McGranitt per essere smistata. Sarebbe stata inserita al settimo anno, il suo. Attirava lo sguardo principalmente per un motivo: i lunghi capelli completamente bianchi che le scendevano morbidi lungo la schiena e le incorniciavano un viso dolce con grandi occhi azzurri chiarissimi e due labbra carnose che James si domandava come sarebbe stato baciare. Una bella ragazza dal suo punto di vista: bassina, longilinea. Sperava finisse a Grifondoro come lui e fu accontentato.

"Grifondoro!" la ragazza si tolse il Cappello e con lo sguardo basso si diresse verso il tavolo che applaudiva festoso sedendosi all’estremità opposta del ragazzo che non riusciva a smettere di fissarla.

"Hey, James! Non fissare così la nuova arrivata, la stai consumando con gli occhi…" James si voltò verso sinistra e incrociò lo sguardo beffardo di Lisia Malfoy.

 "Sei forse gelosa?" le domandò con un sorriso a cui lei rispose con uno sguardo di pura incredulità. "E di chi?di te? Non sono ancora ridotta così male, e poi ti ricordo che io un ragazzo ce l'ho, vero Hamal?"

Il ragazzo in questione stava sonnecchiando sul tavolo, estraneo al battibecco dei due.

Povero Hamal ora se la prenderà con lui pensò James. E infatti Lisia pestò violentemente il piede del bell’addormentato che si alzò bruscamente dalla panca guardando confusamente attorno a sé, mentre i lineamenti del viso cambiavano velocemente finchè si tranquillizzò e si risedette borbottando "Che motivo c’era di svegliarmi così? Non farlo mai più, mi hai fatto prendere un colpo. James che amico sei? Non potevi fermare questa violenta?". Il monologo del ragazzo venne interrotto da un lampo gelido che passò negli occhi di ghiaccio di Lisia prima che iniziasse a parlare.

"Primo, non sono una persona violenta." James si trattenne dal ridere preoccupato di incorrere nelle ire della Grifondoro. Tutti sapevano quanto poteva picchiare duro. Jamina Polton era rimasta in infermeria due giorni per aver osato avvicinarsi ad Hamal più del dovuto e Lisia era anche stata fermata, sennò la povera Corvonero avrebbe passato ben più che pochi giorni a letto! "Secondo, il mio ragazzo non ha i capelli lunghi viola, gli occhi a mandorla e il naso di maiale quindi torna immediatamente normale!"

Hamal lanciò uno sguardò interrogativo a James che annuì mentre l’amico sospirando tornava al suo solito aspetto: un bel ragazzo con i capelli castani e particolarissimi occhi dorati che brillavano anche la notte. Soddisfatta, intanto, Lisia continuà: "Terzo, visto che non è mai troppo presto per dirtelo questo Natale lo passerai con me e i miei genitori. E vedi di fare una buona impressione su mio padre! Potrebbe anche non lasciarmi venire con voi in giro per l’Europa se non dovessi andargli a genio..."

James questa volta non si trattene dal ridere. Il suo migliore amico era diventato bianco come un lenzuolo e la mano che teneva il calice di succo di zucca tremava visibilmente.

 "Dai amico, che c'è di spaventoso a incontrare finalmente il padre della tua ragazza?" lo prese in giro.

"Cosa c’è di spaventoso?” Hamal lo fissò sconvolto. “Ma ti rendi conto di chi stiamo parlando? Draco Malfoy! Come minimo mi avvelenerà oppure mi scaglierà un Avada Kedara appena dirò che sono il fidanzato di sua figlia!"

Il tono disperato di Hamal contribuì ad aumentare l'iralità di James e non furono certo le parole di Lisia a farlo smettere di ridere. La ragazza infatti sbuffò infastidita e commentò: "Quante storie! Mio padre è solo leggermente possessivo! Non potrai fuggire in eterno da lui!"

I due continuarono a battibeccare mentre l'attenzione di James veniva nuovamente attirata dalla nuova arrivata, ma nello spostare lo sguardo su di lei i suoi occhi incrociarono quelli di Lily, sua sorella, seduta dalla parte opposta della Sala Grande, che stava rigirando svogliatamente il cucchiaio nella zuppa e sembrava essere davvero infelice. Il fratello non impiegò molto a capire il perchè del muso lungo di lei. Seduto poco lontano dalla piccola Potter, Deneb Malfoy era intento a chiacchierare fitto fitto con Esteria Nott, una biondina con cui il giovane Malfoy si era intrattenuto per un po' di tempo l'anno precedente e che sembrava ancora molto interessata a lui. Lily era innamorata di Deneb da quando erano piccoli e giocavano assieme nel giardino di Malfoy Manor quando con mamma e papà andavano a trovare gli zii Hermione e Draco quasi ogni giorno.

Non l'aveva mai detto a nessuno.

Sua sorella era un tipo molto riservato e doveva sempre essere James a capire cosa le passasse per la testa sennò lei se lo sarebbe tenuto per sè. Era una bella ragazza, la più bella del quinto anno: aveva preso i capelli castani della madre e la sua pelle chiara, ma aveva gli occhi del loro padre, come James, verdi e magnetici. Avrebbe potuto avere qualsiasi ragazzo, ma non le interessava. Aveva pochi amici, nessuno all'interno della sua casa. Era un'individualista, le piaceva star sola e risolvere i problemi da sè. Quando cinque anni prima era stata smistata a Serpeverde, con grande disperazione di James e del loro padre e con non poca gioia da parte della loro madre che era stata Serpeverde, dopo un iniziale dispiacere per non essere nella casa del fratello, si era resa conto che a Serpeverde avrebbe potuto prendersi i suoi spazi senza che nessuno la disturbasse e così era stato.

Molti la consideravano un'arrogante, ma non era così: Lily amava star spesso sola e non sentiva il bisogno di stare in gruppo. Gli unici che riuscivano a farla uscire dal suo guscio erano, più che suo fratello con cui per lo più parlava di cose serie, i gemelli Weasley. Christine e Christopher Weasley, o meglio Chris e Chris, quinto anno Corvonero come la madre, capelli rossi e occhi azzurri quasi slavati, erano i migliori amici di Lily e riuscivano sempre a farla partecipare alle feste clandestine che organizzavano, ai ripassi collettivi, a qualsiasi cosa coinvolgesse più persone e che permettesse a Lily di farsi conoscere davvero.

James apprezzava lo sforzo che i due gemelli facevano anche se neanche loro riuscivano a far passare la tristezza della sorella quando questa riguardava Deneb. Aveva un anno più di Lily e, come lei, era un Serpeverde. Il primo anno di lei le era stato sempre vicino poi, improvvisamente, al terzo anno aveva iniziato a dedicarsi a quello che era diventato il suo passatempo preferito: le ragazze. E con non poco successo doveva ammettere James. Aveva preso tutto dal padre: i capelli biondi, gli occhi di ghiaccio, l'aria sprezzante, sicura, superiore. Riusciva ad avere ogni ragazza che desiderava e ne cambiava una ogni pochi giorni. Ogni tanto si fermava ancora a chiacchierare con Lily e anche con James, Hamal, Lisia e i Chris, ma era sempre di fretta, sempre in ritardo per qualche appuntamento e, anche se non lo dava a vedere, Lily ci stava male. James però si domandava se davvero avrebbe voluto che Malfoy rivolgesse le sue attenzione alla sorella.

Fu colto alla sprovvista dalla voce di Lisia.

 "Primo anno Grifondoro seguitemi!"

Perso nel filo dei suoi pensieri non si era nemmeno accorto che il banchetto era finito e tutti si stavano alzando per andare nei rispettivi dormitori. Incrociò ancora lo sguardo di Lily e le sorrise. Lei ricambiò con un sorriso solo accennato, ma a James bastava.

"Forza, James, andiamo." Hamal era in piedi accanto alla panca e lo aspettava a braccia conserte. James si alzò stiracchiandosi e si incamminò con l'amico verso il dormitorio.

"Hai notato che non c'è ancora il professore di Difesa contro le Arti Oscure?"

James rimase sorpreso da quell'osservazione, come aveva fatto a non accorgersene?

Guardò l’amico e confessò: "Non me n'ero accorto! Non ho guardato verso il tavolo dei professori stasera e non mi ricordavo più che Korus è andato ad insegnare a Durmstrang!"

L'amico sorrise maliziosamente e disse a bassa voce: "Eh sì, tu eri troppo impegnato a guardare qualcun'altro, vero James? Un qualcuno che, se non te ne sei accorto, cammina pochi passi dietro di noi..." e aggiunse a voce più alta dandosi una pacca sulla fronte: "Il mantello! L'ho lasciato in Sala Grande! Ci vediamo al dormitorio, corro a prenderlo prima che Gazza me lo faccia sparire e lo usi come lettiera per quella gatta pulciosa! L'ho appena comprato." Così dicendo si voltò e tornò velocemente da dove erano arrivati.

James si voltò e vide che l'amico aveva ragione. Alia camminava pochi passi dietro di loro e lo raggiunse poco dopo.

"Sei rimasta indietro?"

Lei lo fissò negli occhi e lui pensò quanto fossero belli e profondi.

 "Sì." gli rispose e James si trovò a sorriderle mentre lei abbassava lo sguardo. Sembrava quasi impaurita da lui e la divisa le dava un'aria così incredibilmente tenera che il ragazzo avrebbe voluto abbracciarla e accarezzarla in quel preciso momento. Si sentiva attratto dal suo atteggiamento schivo, dall'espressione impassibile rotta a tratti da occhiate impaurite o curiose lanciate a lui, ai quadri e ai corridoi.

Deciso a metterla il più possibile a suo agio le disse: "Non restare troppo indietro o potresti davvero non trovare più il dormitorio! A me è successo il primo anno. Alle scale piace cambiare e mi sono trovato al quarto piano in una zona in cui non passava nessuno. Mi sono spaventato tantissimo, ma per fortuna Lisia mi tiene sempre d’occhio ed è stata lei a trovarmi e riportarmi alla sala comune."

La ragazza tornò allora a fissarlo negli occhi e James, iniziando a sentirsi a disagio sotto quello sguardo, precisò: "Lisia è la ragazza coi boccoli biondi che era seduta accanto a me a cena…” non capendo se l’espressione di lei significasse che aveva capito oppure no aggiunse: “ non so se l’hai notata..."

Lei annuì: "Sì, ho capito."

La ragazza gli rispose a bassa voce smettendo di fissarlo e spostando lo sguardo sui suoi piedi. Sembrava improvvisamente imbarazzata e James non riusciva a capire come comportarsi.

"Visto che gli altri li abbiamo persi, tanto vale avviarci con calma. Che ne dici?"

Alia annuì senza parlare. S’incamminarono l’uno affianco all’altra verso la Sala Comune dei Grifondoro; lei non accennava a parlare e il ragazzo era troppo curioso di conoscerla per tacere quindi ancora una volta fu lui a rompere il silenzio: "Perchè sei arrivata ora ad Hogwarts?"

Si pentì subito di quella domanda perchè Alia impiegò molto a rispondere. Erano ormai davanti al ritratto della Signora Grassa quando, quasi in sussurro, gli rispose: "Il mio tutore è morto. Prima studiavo con lui."

Stupido, stupido!Argomento sbagliato!

 Imbarazzato, James si passò una mano dietro il collo e si scusò: "Mi spiace, non volevo farti venire pensieri tristi."

Lei alzò lo sguardo con un’espressione stupita e chiese: "Chi ti dice che siano pensieri tristi?"

Non sapendo cosa rispondere, James disse la parola d'ordine e prima che potesse augurare la buonanotte ad Alia, lei accennò un grazie prima di allontanarsi velocemente da lui e dirigersi verso il dormitorio delle ragazze, verso cui stavano salendo delle ragazzine del secondo anno.

Solo, James si diresse verso la stanza che divideva con Hamal e si addormentò col pensiero rivolto alla nuova arrivata che desiderava sempre più conoscere.

 

 

  
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