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Autore: Johnee    30/09/2012    4 recensioni
L'ultimo anno è stato ricco di avvenimenti per il Comandante Shepard. Non è stato semplice abbandonare l'idea di continuare la relazione con Liara ed è stato altrettanto difficile permettere a Garrus di prendere il suo posto.
Ora, i Razziatori sono giunti e la Galassia è impreparata a una minaccia di questo genere. Con la scoperta che esiste un'arma capace di distruggerli e che Shepard è l'unica in grado di recuperare le risorse necessarie per permettere alle varie razze di cooperare, come potrà la nostra eroina pensare di poter affrontare la sua situazione personale in maniera serena?
[IN REVISIONE]
Genere: Malinconico, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lenore'
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2. Disenchanted Lullabye

 

 
Shepard si svegliò di soprassalto.
Quel sogno tremendo si era ripresentato ancora e, con lui, un odioso senso di spossatezza...
Si voltò verso la sveglia olografica sul comodino, controllò l'ora e trasse un respiro nervoso: aveva dormito troppo.
Dopo essersi alzata, si diresse lentamente verso il bagno per lavarsi il viso, sgranchendosi il collo, reso dolorante dalla posizione che Shepard aveva assunto involontariamente durante il sonno.
Si osservò a lungo nel riflesso increspato dell'acqua del lavandino, con aria assorta. I capelli erano notevolmente cresciuti, notò, come se fosse la prima volta che si specchiasse, ma le occhiaie erano quasi scomparse.
Riprese l'elastico che portava al polso, raggruppando le varie ciocche per rimettere i capelli in ordine in una composta coda di cavallo. Mentre svolgeva quell’operazione, si ritrovò a sbuffare, impaziente. Odiava perdere troppo tempo a prendersi cura del suo aspetto… per quel motivo, in passato amava rasarsi i capelli, come i suoi commilitoni maschi. Il bello è che quel non-taglio le stava addirittura bene!
“Niente capelli, niente trucco”, ecco una delle regole auree della vecchia Shepard...
Alla fine, rasarsi la testa era diventata una consuetudine, un rito che il Comandante aveva protratto dall'addestramento fino alla missione nella Base dei Collettori.
Ora come ora, quella specie di cerimonia le sembrava solo una stupidaggine legata alla superstizione -od un ulteriore spreco di tempo, insomma...
Sospirò sommessamente, mentre alzava lo sguardo verso lo specchio per controllare lo stato delle cicatrici, vecchie e nuove. Ripensando alla giornata appena trascorsa, si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo.
Come per rimarcare un dato già noto, il Consiglio non aveva prestato molta attenzione ai progetti sull’arma denominata Crucibolo.
Sebbene Shepard e la dottoressa T’Soni avessero elencato delle valide ragioni per sostenere l’importanza del progetto, richiedendo il supporto dei Consiglieri, non erano minimamente riuscite a smuovere le acque, tornando al consueto dibattito su quanto fosse inappropriato l’intervento di Shepard su questioni che non avrebbero dovuto riguardarla. Persino il Consigliere Udina si era schierato al fianco delle due, ma le sue dote diplomatiche non erano valse lo sforzo.
Dannato Udina, sempre che ce ne avesse messo, di sforzo. Questo era il pensiero di Shepard, lanciandosi uno sguardo scettico.
-La vostra priorità è Palaven- ripeté, davanti alla sua immagine riflessa, scimmiottando il Consigliere Turian. Anche parlare le risultò uno sforzo enorme, perché le dolevano i punti che la dottoressa Chakwas le aveva applicato sulla guancia dopo una missione di recupero su Sanctum.
-Idiota- bofonchiò, facendo un passo indietro, le dita a tastarsi la ferita per placare un minimo il dolore. Naturalmente, si riferiva alla conversazione svoltasi parecchie ore prima presso l’ufficio di Udina, dove il Comandante era stato confermato per il ruolo di Spettro e invitato, dal Consigliere Turian, a prendere in considerazione una sorta di malsano “Do ut Des”.
Con una voce flessuosa, che lei continuava a reputare melliflua, Quentius le aveva proposto un compromesso decisamente fuori luogo: “Il Primarca Fedorian è… diciamo aperto a soluzioni estreme” aveva detto, sostenendo che trarre quel Turian in salvo dal satellite principale di Palaven sarebbe stato l’unico modo per ottenere il supporto bellico della sua specie. Naturalmente, la situazione nel suo complesso aveva costretto Shepard ad accettare, ma se non fosse stato che la Terra era sconquassata dall’operazione di sterminio dei Razziatori, quei maledetti uccellacci avrebbero potuto crepare in massa con lei ad osservarli alla giusta distanza dal vetro di un oblò.
C’era un ma. Ogni volta, per Lenore, c’era sempre uno stramaledetto “ma”, e quello, in particolare, era dato dal suo affetto nei confronti di un maldestro e irrispettoso individuo di quell’inutile specie.


L'ultimo messaggio di Garrus risaliva al mese scorso. Era tornato su Palaven e l'avvertiva di stare bene, nonostante si fosse disabituato al clima torrido della sua terra natia...
-Maledetto turian delle baracche...- borbottò Shepard, indietreggiando verso la porta -Perché deve farmi preoccupare a questo modo?- aggiunse, sentendosi un’idiota a volersi accanire a vecchi rancori specisti.
Lo sguardo impensierito del Comandante si spostò dallo specchio alla grande vetrina dell'acquario vuota e ripulita da ogni genere di mucillaggine. Poggiò la testa sullo stipite della porta del bagno e si perse nei ricordi.
E ricordò di Illium.


Aveva appena incontrato Liara. Parlando con lei di affari e di altri argomenti davvero pesanti. Durante quel dialogo, chiuso tra le pareti metalliche di un ufficio lussuoso, l'Asari le aveva lanciato dei segnali alquanto confusi, mettendola nell’ordine delle idee di rivalutare qualcosa che aveva sempre dato per scontato.
Al suo arrivo, affiancata dai soliti compagni di sempre, Garrus e Tali, Liara l'aveva accolta con un bacio impaziente e poi... poi erano finite a parlare di lavoro, evitando accuratamente l'argomento “relazione”.
Dopo quell’exploit di incerto rapportarsi, il Comandante era uscito dall'ufficio dell'Asari con un leggero moto di rabbia e la testa dolorante. Si chiedeva perché Liara si stesse comportando in quel modo così insicuro, nonostante il suo atteggiamento nei confronti della realtà fosse drasticamente cambiato, ma non trovò nessuna risposta accettabile per essere anche solo presa in considerazione.

Una volta tornata sulla Normandy, Shepard si era recata immediatamente nella sua cabina, stanca e stizzita. Perché Liara non si era unita a loro? I suoi poteri biotici sarebbero stati molto utili nella lotta contro i Collettori... e riaverla a bordo sarebbe stato un dono gradito a Shepard.
-Abbiamo avuto a che fare anche noi con l'Ombra, se ben ricordi...-
Non potendosi allontanare dalla Batteria Primaria, Garrus l'aveva prontamente contattata all'interfono, avendo annusato che c’era qualcosa che non quadrava. Nonostante Shepard gli avesse inveito contro in più modi, o l’avesse minacciato ripetutamente di chiudere la comunicazione, Garrus era rimasto fedelmente in linea e l'aveva costretta a sputare il rospo; quando il Comandante, sfiancato, gli aveva raccontato per filo e per segno quale fosse il problema, il Turian aveva tratto un sospiro stanco.
-Non penso che si sia dimenticata della vostra relazione, Shepard... sei perfettamente consapevole che l'Ombra ha occhi e orecchie ovunque. Liara non può permettersi di compiere sciocchezze che potrebbero smascherare la sua copertura...-

-L'avevo capito!- aveva replicato Shepard, battendo un pugno sulla parete più per frustrazione che per rimarcare il concetto -Non sono idiota, Vakarian, anzi, ho trovato degli appunti sull'Ombra, grazie a Miranda. Intendo aiutare Liara a stanare quel tizio, così da prendere due piccioni con una fava. Liara avrà la sua dannata Ombra e io avrò il mio dannato aiuto contro i Collettori!-
Dall'interfono, Garrus aveva sospirato profondamente –La solita donna fredda e calcolatrice. Sono con te, Shepard... manterrò il massimo riserbo sulla questione-
Shepard roteò gli occhi, per poi aprire le braccia con decisione, come se gli stesse parlando di persona, anziché attraverso un banale comunicatore
-Andrò da sola, Garrus...-

Il Turian la ignorò completamente -Pensi che mi potrebbero essere utili delle munizioni perforanti?-
-Garrus, è una cosa che devo fare da sola- scosse la testa, per operare una doverosa aggiunta -Con Liara...-
-Siamo ancora nell'orbita di Illium... dirò a Jeff di farci preparare una navetta...- Garrus ridacchiava, con voce metallica, mentre Shepard, ormai rassegnata, si sedeva pesantemente sul letto -Vado a prepararmi.- riprese il Turian -Flotta e Flottiglia potrà aspettare ancora qualche giorno...-
-Flotta e Flottiglia? Ma non stavi lavorando all'installazione del Thanix?!- Shepard ridacchiò, i muscoli che iniziavano a distendersi... poi, la sua espressione si addolcì -Grazie, Vakarian... non farne parola con nessuno, intesi?-
Garrus rise -Non ringraziarmi, è nel mio interesse che il mio Comandante abbia le spalle ben coperte. Un colabrodo al comando non è affatto utile contro i Collettori...-


Shepard, il sorriso triste tra le labbra, si mosse dalla porta del bagno alla vetrina dell'acquario. Poggiò le mani sul vetro, sospirando. Sembravano passati secoli, anzi minuti, a dire il vero...
Vide sé stessa riflessa in quel vetro. Una donna forte, con le sue certezze e dotata di un fascino magnetico che non dipendeva assolutamente dalla suo aspetto. Aveva preso decisioni impossibili e sacrificato sé stessa per combattere contro l'ignoranza di chi la circondava, e ora che la clessidra era stata rivoltata e il tempo a disposizione della Galassia stava scadendo, Shepard era diventata la leva che avrebbe scalzato i problemi diplomatici e tattici dell'intero universo conosciuto.
Il Comandante serrò d'istinto gli occhi, colta da uno strano senso di oppressione. Perché lei? Perché Hackett si fidava così ciecamente del suo giudizio? Poggiò la fronte sul vetro e si sforzò di pensare momentaneamente ad altro.
 
La missione sulla nave dell'Ombra era stata complessa e dispendiosa... ne erano usciti tutti e tre feriti nel corpo e nello spirito; Garrus era rimasto incosciente durante tutta la battaglia finale, Liara aveva assunto lei stessa il ruolo oneroso dell'Ombra e Shepard era stata nuovamente “rifiutata”...
E Shepard odiava essere rifiutata!
Il viaggio di ritorno, a bordo della navetta di Cerberus, si svolse nel più totale silenzio: il Comandante era visibilmente distrutto e Garrus carezzava pesantemente la custodia del Mantis, ferito nell'orgoglio per via della figuraccia cosmica che aveva appena fatto -Svenire? Io?! Dannazione, Shepard, sto davvero invecchiando...-.
In quella nave, Shepard aveva scoperto qualsiasi tipo di informazione relativa al suo equipaggio: Dalle numerose apparizioni televisive di Mordin ai problemi ben più gravi relativi a Miranda e Thane... problemi che, però, in relazione al suo, sembravano delle semplici quisquilie.
-Cos'è successo mentre cercavo di riprendermi, Lenore?- le aveva chiesto un Garrus davvero impacciato, una volta scesi dalla navetta -Vi siete chiarite?-
Sentendo il suo nome proprio, il Comandante si era come risvegliato da una profonda riflessione. Aveva lanciato un'occhiata torva al Turian, poi aveva distolto lo sguardo, stranita
-Sì...- rispose, dubbiosa, mentre lo sportellone della nave si spalancava, dopo la depressurizzazione -Ma la situazione è rimasta tale e quale...-

Il Turian scrollò le spalle -Spiriti, siete rimaste in amicizia?-
-A quanto pare...- replicò lei, rassegnata.
Garrus sospirò -Shepard, mi dispiace- le si parò davanti, appoggiando il casco su un ripiano là vicino.
-Garrus, davvero, non è niente...- sbottò Shepard, esausta e poco propensa ad affrontare un simile discorso -Due anni sono tanti... troppi da sopportare per chi ama... siete andati tutti avanti, io sono rimasta solo un ricordo... e così sarebbe dovuta andare-
Il Turian chinò la testa, in dubbio se cercare il contatto fisico per portarle un minimo di conforto -Stai di nuovo salvando la Galassia, Shepard... e chiunque dovrebbe essertene debitore, persino Liara! Non è giusto lasciarti da sola contro un nemico impossibile da distruggere! Dovrebbe essere qui, al tuo fianco, nel tuo equipaggio!-
Shepard si ritrovò a sorridere mestamente, piacevolmente sorpresa da quell'attaccamento. Ancora una volta, l’unica persona in grado di capire l’entità dei suoi sforzi era lì, al suo fianco. Gli strinse debolmente un braccio, sollevando lo sguardo sul suo viso -Non tutti ragionano come te, Vakarian...- sussurrò, scuotendo appena la testa.
-Dovrebbero farlo- ammise fermamente l'altro -Cos'ha fatto l'Alleanza nei sistemi Terminus per bloccare i Collettori? Cosa fa il Consiglio mentre tu ripulisci la Galassia dalla feccia? Persino Cerberus preferisce inviare te piuttosto che occuparsi della minaccia tramite le sue truppe!-
Shepard sorrise apertamente, sinceramente colpita -Ecco una cosa che mi sarebbe piaciuto sentire da lei...-
Garrus rise, osservando la mano della donna percorrergli il braccio per raggiungere il suo spallaccio e stringerlo -Temo che non sia un discorso che affronterebbe in questi termini. Io non sono un'Asari pettoruta, Shepard, sono un rinnegato... ragiono con il fucile e lascio la diplomazia ai politicanti...- si voltò per entrare nell'hangar, dandole le spalle ed eludere quel contatto che l’equipaggio avrebbe potuto benissimo fraintendere. Entrambi si diressero verso l'ascensore, le armi che pesavano come macigni sulla schiena -Dovremmo provare a sfogare tutta questa rabbia repressa in qualche modo...- fece Shepard, tutto d'un fiato -Qualche tempo fa, mi parlavi di come si preparano i Turian alle battaglie...- ridacchiò -La storia dell'allungo era carina...- aggiunse lanciandogli uno sguardo di sfida.
Garrus diede un colpo di tosse, fingendo di non capire -Shepard, non siamo su una nave Turian... qui l'equipaggio è fatto principalmente da ingegneri e da biotici... penso che gli unici con cui potremmo confrontarci in una sana rissa sarebbero Grunt e Thane...- rabbrividì, fermandosi giusto davanti all'ascensore –Scusa se ci tengo, alle mie creste- ammise, facendola ridere.
Notando il clima di tensione attenuarsi, Garrus si voltò verso di lei, rilasciando le mandibole verso l’esterno -La prossima volta che attraccheremo a Omega, ti porterò a sparare ai piccioni, un ottimo modo per scaricare lo stress...-

-Queste sì che sono soddisfazioni!- esclamò Shepard, con un accento di sarcasmo -Mettiti pure un lampeggiante sulla testa e una maglietta con scritto “Sono Archangel! Sono ancora vivo, sparate qui”- proseguì, entrando nell'ascensore, ridacchiando divertita -Chissà se la Chakwas ha ancora quel brandy...-
Garrus rise a sua volta, seguendola all'interno -Non ti ho mai sentita ridere così tanto... la Chakwas ha compiuto un vero e proprio miracolo!-
Una Shepard sorridente, premette il pulsante relativo al piano di Garrus. Deglutì, mentre gli ingranaggi trascinavano le corde d'acciaio della cabina con un rumore sordo e a strattoni intervallati -Non mi piace abbandonarmi ai sentimentalismi, Vakarian, ma non so davvero come avrei fatto senza di te, questa volta...- mormorò, finalmente certa che l’avrebbe sentita solo lui.
-Solo questa volta?- il Turian inclinò la testa e le lanciò uno sguardo eloquente -Così mi offendi…-
-Feros, Noveria, Ilios, Horizon, la nave dei Collettori...- Shepard contò fino al cinque con la punta delle dita -Ogni volta che ho una missione della massima importanza tu sei al mio fianco... perché?- lo guardò dritto negli occhi, l'espressione triste.
Garrus ridacchiò -Perché sono un ottimo incursore?-
Shepard lo zittì con un'occhiataccia -Ti sto sottoponendo ad uno stress assurdo, ecco cosa...-
Il Turian fece spallucce -Sempre meglio che essere invasi dalle scartoffie- replicò, semplicemente -Quando ero all'SSC ero impaziente di entrare in azione, quando ero su Omega dovevo preoccuparmi di gestire una squadra e, al contempo, di restare in vita... non ho mai concluso niente e tutte le battaglie che ho cercato di intraprendere sono andate regolarmente a puttane! Tu, ogni volta che ti ripresenti, mi dai la giusta via di mezzo tra l'utile e il necessario e ogni dannata volta completiamo una missione con successo. No, non mi lamenterò mai dell'occasione che tu mi stai regalando... posso solo ringraziare gli Spiriti per essere uno di quei fortunati che possono dire di essere stati al tuo fianco per salvare la Galassia-
Shepard sorrise, compiaciuta, e gli diede un pugno leggero sul braccio -Non tirare in ballo gli Spiriti, Garrus...-
Le porte dell'ascensore si aprirono con un sonoro “clang” e Garrus le attraversò, girandosi verso il Comandante, l'aria afflitta -Mi dispiace per com'è andata a finire, Shepard...-
-Non è colpa di nessuno, rilassati- replicò lei, il sorriso sulle labbra -Devo solo dimenticare tutto e concentrarmi sulla prossima missione...- cliccò il pulsante corrispondente alla sua cabina e fece il saluto militare.
Garrus scosse la testa, sconsolato, mentre le porte dell'ascensore si richiudevano, togliendo loro ogni possibilità di dialogo.


Shepard aprì leggermente gli occhi e si vide sorridere, mestamente.
Gli aveva mentito e si era comportata ingiustamente con la sua vecchia amica. In realtà, Liara aveva i suoi buoni motivi per restare sulla nave dell'Ombra... ma, lo smacco di essere stata rifiutata ancora una volta, aveva indotto Shepard a provare un profondo odio nei confronti dell'Asari.
Garrus le mancava... ma era una cosa troppo difficile da ammettere. D'altronde, per un essere orgoglioso e caparbio come il Comandante Shepard, dichiarare anche solo a sé stesso una “debolezza” tale, la rendeva vulnerabile persino al suo stesso giudizio...
Carezzò istintivamente il corrimano sotto di lei, assorta. Vide il riflesso del modellino della Normandy SR-2 nella teca alle sue spalle e trasse un sospiro che odorava di nostalgia. Si sciolse, infine, in una risata... con lui era nato tutto così spontaneamente...


IDA aveva appena comunicato alla squadra di essere pronta a far rotta per il portale di Omega 4. Joker era mentalmente distrutto, ma determinato a svolgere il suo dovere di pilota fino in fondo e Shepard, colta da un profondo malessere interiore, si era ritirata nella sua cabina per preparare l'occorrente all'assalto finale. Fece manutenzione alle armi e sistemò le giunture dell'armatura in maniera accurata...
Sbuffò sonoramente, poiché il Vindicator era ancora inceppato dalla botta che aveva preso qualche ora prima.

Quando Joker l'aveva contattata per dirle che l'equipaggio era stato catturato e il restante dei suoi uomini galleggiava senza vita nello spazio, lei e la sua squadra stavano cercando di sventare un attacco dei mercenari Eclipse ad un deposito. Shepard aveva urlato un “cosa?!” e aveva così svelato il suo riparo ad un ricognitore, che si era subito gettato in mischia contro di lei nel tentativo di ucciderla. Il calcio del Vindicator era risultato un ottimo oggetto contundente: Gli scudi del nemico si erano abbassati immediatamente e Shepard l'aveva finito a suon di rabbiosi cazzotti.
Una volta tornati sulla Normandy, il Comandante aveva aggredito verbalmente Joker, dandogli dell'incapace e mettendo IDA nella “strana” condizione di difendere il suo operato. Dopo quella sfuriata, una serie di piegamenti a terra e un faccia-a-faccia con una bottiglia di scotch, Shepard aveva iniziato a maturare un discreto senso di colpa... non era certo a causa di Joker se l'equipaggio era stato rapito, anzi, lui aveva dato il massimo per mettere in salvo la Normandy, un gesto ben più utile rispetto a quello di stecchire i Collettori a suon di battute pessime...
Non era colpa di nessuno, in fondo... bastavano già le insinuazioni di Miranda a rendere difficile la posizione di Jeff. Come suo diretto superiore e Comandante, Shepard avrebbe dovuto difenderlo...
Il Comandante si sedette sul letto, la testa fra le mani. Una volta usciti da quel delirio, avrebbe preso il suo dannato pilota per la collottola e l'avrebbe portato da qualche parte a bere con lei per scusarsi... quell'uomo si sentiva già fin troppo in colpa per aver causato la sua morte, un nuovo fardello di simile entità non era assolutamente necessario.
Si sgranchì il collo, roteando lentamente la testa e si alzò giusto in tempo per vedere la porta aprirsi.
-Shepard, è un brutto momento?- Garrus era già pronto, impettito come al solito nella sua solita armatura.
Lei scosse la testa, volgendosi totalmente di fronte a lui -Mi stavo preparando... c'è qualcosa che non va nella Batteria Primaria?-
-No, è tutto pronto. Volevo solo assicurarmi che tu stessi bene- si avvicinò, risultando impacciato persino nella camminata, solitamente sicura -Hai avuto una reazione forte, poco fa'...- ammise.
-Chambers, Chakwas, Donnelly, Daniels e il resto dell'equipaggio sono prigionieri dei Collettori, Garrus...- Shepard lo guardò fisso negli occhi -Mi spieghi come avrei dovuto reagire?-
-Hai colpevolizzato ingiustamente Joker, Len...- disse lui, fronteggiandola.
-E che altro potevo fare? È la seconda volta che combina una cazzata del genere per salvare la dannata nave!- sbraitò lei, facendogli sgranare gli occhi dalla sorpresa.
Rimasero a fissarsi in silenzio per qualche minuto, finché l'espressione di Shepard non si distese -No, non è stata colpa sua... lo so bene. Lui ha dato il massimo, come al solito...-
Garrus sospirò, posandole una mano sul braccio, in un tentativo maldestro di consolarla -Non è nemmeno colpa tua, Shepard...-
Il Comandante si passò una mano sul viso -Non vedo l'ora di stanare personalmente quei maledetti e di infilargli lo scontrino delle loro malefatte dritto in gola!- lo disse tutto d'un fiato, impaziente.
Garrus scosse la testa -Mettiti in fila, allora...- le si avvicinò maggiormente, inclinando la testa verso di lei.
Shepard strinse la mascella e serrò le palpebre, distrutta. Sentì la mano di Garrus tremare lievemente e ciò la scosse dai suoi pensieri -Tu... hai paura, forse?
-Qui dentro fa freddino...- si giustificò lui, ritraendo d’istinto la mano -Mi fido di te...
Il Comandante gli afferrò saldamente il polso, trattenendolo -E io di te, Vakarian. Non falliremo, te lo giuro su… sull'anima di Alenko!-
Garrus mosse leggermente le placche della gabella e chinò lo sguardo, forse poco convinto.
Shepard si zittì e continuò a fissarlo, in attesa di una replica che, però, non arrivò. Era un uomo d'azione, alla fine... stare con le mani in mano, in attesa, non gli faceva di certo piacere… proprio come lei.
Con un gesto del tutto fuori dal contesto, Lenore gli prese il viso tra le mani e, carezzandogli gli zigomi ossei con i pollici, gli rivolse finalmente un sorriso sincero -Conto sulla tua mira e sul tuo istinto, Garrus-
Il Turian sollevò la testa e le rivolse un'occhiata carica di malinconia. Continuava a tacere, il respiro pesante, come se volesse dar voce a qualcosa ma non riuscisse a formulare bene la frase...
Shepard continuava a sorridergli, la mente sgombra e gli occhi immersi nei suoi. Ebbe un flash: la voce di Kelly che ripeteva “Mi verrebbe voglia di abbracciarlo forte e di dirgli che va tutto bene”... e una sensazione di profonda nostalgia la pervase. Perse il sorriso e corrugò la fronte, facendo scivolare le mani dal suo viso al suo collo.
Garrus batté le palpebre, sorpreso da quel cambio d'atteggiamento e le lanciò uno sguardo interrogativo.
Il Comandante emise un breve sospiro e scosse la testa -Posso essere così sciocca...?- gli occhi sempre puntati sui suoi.
Garrus inclinò la testa, confuso, mentre lei accorciava sempre di più le distanze, intrecciando le mani dietro al suo collo -Garrus Vakarian,- principiò -perché non sei nato umano?-
Il Turian scoppiò a ridere, perdendo direttamente il filo dell'intero discorso -Spiriti, Shepard! Vaneggi?-
Il Comandante, in tutta risposta, scosse la testa -Se tu fossi un essere umano, questo sarebbe un buon momento per scambiarci un bacio...- spiegò, abbassando notevolmente il tono della voce, incredula di aver appena espresso una frase del genere.
Garrus spalancò gli occhi -Non sapevo che ti piacessero effettivamente gli uomini con le cicatrici- disse, istintivamente, cercando di spezzare la tensione.
-Per i tuoi dannati Spiriti, Garrus, mostrami come si fa e io ti verrò dietro!- sbottò Shepard.
Il Turian smise di ridere, serrando la mascella -Non prendere tutto così alla leggera, Len...- la rimproverò.
Il Comandante perse di nuovo il sorriso -Forse hai ragione, sto prendendo tutto alla leggera...- e sciolse le mani dal suo collo, prendendo le distanze -Scusa il mio atteggiamento, G., ho dato per scontato che...- si bloccò, portandosi le dita sulle labbra.
Garrus imprecò sonoramente, facendola sussultare -Hai dato per scontato che io sono l'unico che ti può coprire sempre le spalle, proteggendoti dal nemico, Shepard?- con una mossa rapida, la afferrò per i fianchi e la trasse a sé -Sei una maledetta frana con i fucili e i tuoi scudi cadono sempre... per questo hai bisogno di me- le carezzò la testa dolcemente -E io ho bisogno di qualcuno da proteggere, Lenore...- disse, a mezza voce -...ho bisogno di qualcosa che vada per il verso giusto, almeno per oggi...- e poggiò dolcemente la fronte contro la sua, chiudendo gli occhi.
Anche Shepard chiuse gli occhi al contatto e gli passò le braccia attorno al collo, sorridendogli un bacio silenzioso.


-Comandante Shepard, mezzora al Portale Galattico. Arrivo previsto su Menae fra due ore, venti minuti e cinquantatre secondi- annunciò Joker all'interfono -Hai giusto il tempo per vincere una partitina a Poker con Vega-
Con un cenno del capo, Lenore Shepard si allontanò dalla vetrina dell'acquario, la minaccia dei Razziatori e la visione di Vancouver in macerie che scorrevano nella sua testa come un olofilm, sostituendosi imperiosamente ai delicati ricordi della sua relazione.
Corse velocemente fino all'ascensore e digitò manualmente la destinazione, ripensando mentalmente all'equipaggiamento che aveva parzialmente recuperato alla Cittadella.
Avrebbe portato una cannoniera, se ciò fosse stato necessario!
 
 
 
 
Nottola:
[capitolo revisionato il 25/04/2014] 
Capitolo diabetico. Almeno, il tasso di glucosio nel mio sangue è salito alle stelle!
Ebbene, ho terminato il gioco dopo millenni che non lo toccavo e ho subito sentito il bisogno di scrivere qualcosa di tangibile che mi desse un minimo di conforto dopo le numerose elucubrazioni che sono state fatte a proposito del finale e dell'Extended.
Questa ff non è altro che una serie di eventi offgame che mi sono immaginata mentre giocavo e dei quali ho sentito parecchio la mancanza, anche se non era esattamente necessaria la loro presenza in gioco. Dialoghi, missioncine secondarie e del becero sentimentalismo.
Un piccolo background di Lenore Shepard: Spaziale, Implacabile e prevalentemente Rinnegata-con qualche vena di buonismo Azzurro-, nel primo capitolo della saga ha sacrificato il Consiglio e nel secondo ha permesso a Cerberus di mantenere la Base dei Collettori integra, salvando equipaggio e squadra.
Buona lettura
J.
   
 
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