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Autore: Johnee    26/09/2012    3 recensioni
L'ultimo anno è stato ricco di avvenimenti per il Comandante Shepard. Non è stato semplice abbandonare l'idea di continuare la relazione con Liara ed è stato altrettanto difficile permettere a Garrus di prendere il suo posto.
Ora, i Razziatori sono giunti e la Galassia è impreparata a una minaccia di questo genere. Con la scoperta che esiste un'arma capace di distruggerli e che Shepard è l'unica in grado di recuperare le risorse necessarie per permettere alle varie razze di cooperare, come potrà la nostra eroina pensare di poter affrontare la sua situazione personale in maniera serena?
[IN REVISIONE]
Genere: Malinconico, Science-fiction, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Lenore'
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1. Won't find it here
 

Era bello riavere Liara a bordo dopo così tanto tempo!
La crew della Normandy poteva finalmente vantare un membro del calibro della dottoressa T'Soni, ma doveva anche fare i conti con un'Ashley ferita e in fin di vita. Questa situazione aveva mandato Shepard su tutte le furie e accresciuto il suo sentimento di vendetta nei confronti di Cerberus.

James, la testa fra le mani, sedeva al fianco del lettino dove giaceva Ashley, il piede che batteva ritmicamente a terra e il respiro affannoso.
Liara gli si avvicinò e si chinò su di lui, posandogli quindi una mano sulla spalla -Non appena faremo scalo sulla Cittadella, Ash sarà sottoposta alle cure migliori, te lo garantisco.-
James rizzò la schiena, nell’atto di sgranchirsi le articolazioni –Shepard cosa ne pensa? Voglio dire, è speranzosa o scettica?- lanciò un'occhiata alla dottoressa Asari che, nel frattempo, aveva assunto un'espressione corrucciata.
-Beh, James...- sbuffò lei, distanziandosi quel tanto per recuperare una sedia -Penso proprio che si senta in colpa per non essere intervenuta in tempo...- si sedette accanto a lui, poggiando i gomiti sulle ginocchia e sporgendosi in avanti con la testa -La conosci, no?- aggiunse, in un fil di voce.
Vega bofonchiò una frase incomprensibile, poi si sfregò le mani e ne congiunse le dita, lo sguardo fisso in un punto imprecisato del muro in lamiera davanti a sé.
-Non ce l'ha con te, ma solo con sé stessa...- lo tranquillizzò Liara, sfiorandogli il braccio.
Davanti a loro, Ashley restava incosciente, probabilmente in stato comatoso, data la ferita al capo che aveva riportato durante lo scontro con la dottoressa Eva, su Marte. Liara sapeva come agire nel caso di ferite visibili e semplici ematomi, quindi era riuscita a provvedere ad un fortuito primo soccorso… purtroppo, lo status attuale di Ash esulava dalle sue competenze, c’era effettivamente bisogno di un trattamento approfondito che l’Asari non poteva assolutamente fornirle. Shepard non era stata in grado di capire, se non con un sollecito, che la Normandy avrebbe dovuto uscire immediatamente dal Sistema per raggiungere una struttura ospedaliera attrezzata per casi affini alla problematica di Ashley; era ovvio che nessuno, a parte Liara, era riuscito a capire cosa c’era sotto a quell’atteggiamento insicuro, ma nemmeno lei sapeva cosa dire al Comandante.
Anzi, una cosa da dire ce l'aveva, ma si trattava di una domanda intima e personale che negli ultimi sei mesi si era proposta e riproposta di chiederle... e riguardava certe voci che giravano su Shepard e su Vakarian...
Di certo, quello non era il momento più adatto per parlare di faccende triviali, quindi l’Asari lasciò perdere ogni sorta di richiesta, preferendo assicurarsi sulle condizioni di Ash, prima di muovere qualsivoglia passo.
Liara scosse la testa, risvegliandosi da quei ragionamenti dolorosi. Rispose velocemente a una domanda di James, riprendendo la sua solita maschera rassicurante, ottima per trasmettere fiducia alle persone che la circondavano.
Con la coda dell’occhio, intravide Shepard passare davanti al vetro monodirezionale dell’infermeria, probabilmente diretta all’unico ascensore che collegava i quattro ponti principali della Normandy SR-2. Era arrivato il momento delle parole, Liara non doveva fare altro che mettere in pratica i pesanti ragionamenti che aveva precedentemente formulato, per condividere il peso che le spalle di Shepard stavano sostenendo in quei momenti difficili.
Si congedò a James stringendogli brevemente la mano sulla spalla, poi, a passo svelto, uscì dalla stanza, per bloccare le porte dell’ascensore e affiancare il Comandante.
-Lenore- mormorò, in segno di saluto.
Shepard esibì un sorriso tirato, spostandosi di lato per permettere all’amica di entrare nel vano, abbastanza spazioso per entrambe –Salve, Liara. Come sta il Tenente Williams?-
L’Asari scorse un dito sul display, premendo quindi il numero relativo al piano segnalato dal Comandante.
-Ho fatto il possibile per stabilizzarla, ma ha bisogno di adeguate cure mediche che io non posso darle- disse, con fare preoccupato. Shepard si passò una mano sulle labbra, asciugandosi gli ultimi rimasugli di sudore e rossetto –Hai sentito Joker…- replicò, con voce ferma –Ancora due ore e saremo fuori dal Sistema Sol.-
Liara deglutì, avvicinandosi quel tanto per posarle una mano sul braccio –Secondo te… il Crucibolo…-
-Li distruggeremo, Liara- decretò la donna, per poi sospirare, colta da un’improvvisa stanchezza –E quest’arma potrebbe essere l’unica soluzione possibile per farlo-
Nonostante quell’affermazione decisa, le due si scambiarono uno sguardo dubbioso, proprio mentre le porte dell’ascensore si aprivano sulla Sala Tattica con un leggero cigolio.
-Se riusciremo a costruirla...- aggiunse Liara a mezza voce -Hackett sembra sicuro del suo funzionamento...-
-Hackett sa il fatto suo- fece Shepard precedendo l’amica verso la mappa galattica. Salì i tre scalini con un piccolo scatto e si sporse, afferrando saldamente la ringhiera -E io mi fido ciecamente del suo giudizio...- aggiunse.
Lenore Shepard rimase in quella posizione, lo sguardo determinato che le illuminava il viso del suo classico carisma e gli occhi fissi in un punto imprecisato della galassia olografica proiettata sotto di lei.
L’Asari rimase invece ai piedi della scaletta, le braccia lungo i fianchi e l'aria preoccupata -E tu...? Tu cosa pensi?- chiese, in un sussurro.
-Penso che dovrei tornare sulla Terra a combattere- ammise Shepard a denti stretti, inarcando lievemente un sopracciglio.
L'equipaggio si affaccendava attorno a loro, come se non esistessero, riempiendo i silenzi con un mormorio di dati ed informazioni.
-Qui sono inutile- tornò a dire il Comandante, senza curarsi dei satelliti umani che le gravitavano attorno -Non sono una ricercatrice...-
Liara sorrise mentalmente all'idea di una Shepard intenta a provare reazioni chimiche e con il camice da laboratorio -No, non lo sei- le rispose, lievemente divertita -Ma dobbiamo comunque parlare con il Consiglio, esporre la nostra idea, cercare collaborazioni... Non dovremmo almeno provarci?-
Shepard si voltò verso di lei, l'aria di chi non dorme da giorni -E tu pensi davvero che ci ascolteranno, questa volta?-
Liara fece spallucce, rivolgendole un sorriso –Tentar non nuoce-
Shepard si batté la mano sulla fronte, trascinandola sul volto con pesantezza.
-Assicurati di portare delle prove affidabili...- gracchiò, stancamente -io andrò a cambiarmi...-
-Ah, Lenore...!- Liara le si parò davanti, davvero imbarazzata -Più avanti vorrei chiederti un paio di cose...- le rivolse un sorriso impacciato -Non è urgente quanto i progetti del Crucibolo ma... vorrei parlarne con te non appena avrai un momento di respiro...-
Shepard la squadrò, dubbiosa -Mi tieni nascosto qualcosa, dottoressa T'Soni?-
-Nulla che riguardi i Razziatori...- ammise l’altra, passandosi una mano sul collo, visibilmente agitata -Può attendere, per ora...-
Shepard deglutì, distogliendo lo sguardo. Liara osservò quel piccolo cambio di atteggiamento e intuì che quello che andava profilandosi era un discorso che Shepard avrebbe volentieri evitato.
No, non gliel'avrebbe permesso.
   
 
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