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Autore: Black_Sky    30/09/2012    2 recensioni
Clove White: una ragazza normale sotto molti punti di vista.
Abita a Londra con i genitori e due fratellini più piccoli, tutto va alla grande.
Fino al giorno in cui la nostra protagonista si sveglia in un letto d'ospedale, dove le dicono che i genitori sono morti.
da quel giorno la sua vita cambia radicalmente.
Nuovi incontri, scoperte sul passato e scoperte che cambiano il futuro...
Se vi ho incuriosito leggete e ci si sente...
P.S. I capitoli verranno pubblicati due volte al mese per problemi scolastici
kira
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA NOSTRA STORIA COMINCIA PROPRIO QUEL GIORNO DI PRIMAVERA
Salii sul bus e continuai a parlare con Jake del più e del meno fino a quando la ragazza nuova salì sul pullman ed io mi girai a guardarla.
Era proprio bella, con i capelli lunghi e neri raccolti in una treccia che le arrivava fino a metà schiena e quei suoi occhi così verdi da ricordarmi il prato del giardino di nonna Ami. Indossava un cappotto nero con il cappuccio in pelo e dei jeans chiari.
Andai da lei spinta dalla curiosità, infondo conoscevo solo il suo nome.
Non sembrò molto sorpresa di vedermi lì.
<< ciao>>  mi disse lei con voce annoiata.
<< Ciao, mi dispiace per essere stata scortese e non essermi presentata prima. Io sono Clove, piacere.>> Mi presentai non troppo convinta.
Si presentò anche lei dicendomi di essere Martina Salvatore, di provenire da un piccolo paesino di montagna in Italia. Era molto simpatica ma avevo la sensazione di averla già vista, conosciuta. Questa sensazione svanì quando mi disse di essere a Londra da poco prima del mio ritorno a scuola, probabilmente mi confondevo con una persona che le somigliava molto.
Jake stava parlando con Thomas e Michael, due ragazzi che frequentavano il corso di Cinematografia con lui poi mi guardò e mi fece segno di no con la testa e tornò a parlare con i due. Io parlai con Martina anche in classe.
Quel pomeriggio tornai a casa con Martina e naturalmente Jake.
Quel giorno non sarei dovuta andare con lo psicologo così li invitai a prendere il the.
Parlammo per un bel po’. 
Poi Martina mi sorprese con una domanda insolita: << Tu credi nel destino?>>
Io e Jake ci guardammo con una faccia piuttosto stupita poi risposi: << Io credo che il destino sia nelle mani di ogni singola persona. Chiunque scrive il proprio destino.>>
La sua espressione era strana, non sapevo cosa potesse pensare in quel momento.
Jake non sembrava molto contento quel giorno, magari non stava bene oppure non gli stava simpatica Martina.
<< Scusate ma io devo proprio andare ragazze, scusatemi >>
Accompagnai Jake alla porta e lo salutai.
<< Carino il tuo ragazzo Clove>> sobbalzai  per lo spavento.
<< Non è il mio ragazzo!>> risposi io a quell’affermazione stupida che aveva fatto Martina.
Poi ci pensai bene. In effetti Jake non era male. Era alto e piuttosto muscoloso: non era uno di quei giocatori di football che sembrano finti ma come una persona a cui piace far palestra. Aveva i capelli biondi che al sole parevano dorati e gli occhi di un azzurro intenso con sfumature verdi quando il tempo non era bello. Poi era dolce e gentile.
Ci rimettemmo a parlare fino alla sera poi lei tornò a casa sua e mi lasciò a riflettere.
Mi misi il pigiama e m’infilai sotto le coperte. Poi incominciai a sfogliare il mio libro preferito: “ Harry Potter e I Doni Della Morte” di J. K. Rowling. Non prestavo davvero attenzione a quello che stavo leggendo e mi addormentai…
***
Ero nella mia camera da letto della mia vecchia casa.
<< Mamma mi racconti una storia?>> Una bambina era sdraiata nel letto di una camera tutta colorata, aveva sei o sette anni. Ero io.
La madre  si sedette sul letto e cominciò a raccontare…
<< La nostra storia incomincia in un giorno di primavera di molto tempo fa. Sulla Terra gli uomini vivevano in pace, avevano un re buono che faceva di tutto per non far soffrire il proprio popolo. Non c’erano ladri e le famiglie  erano sempre disposte ad aiutare chiunque avesse bisogno d’aiuto.
Nei mari i pesci nuotavano felici.  i delfini giocavano tra le onde.
Nei celi, invece, tra le nuvole sorgeva una città popolata da angeli.>>
<< Angeli, mamma?>> chiesi io sorpresa.
<< Esatto Clove, angeli. Creature dall’aspetto umano ma con le ali e poteri magici. Loro vegliavano su tutti gli uomini, per ogni uomo c’era un angelo che lo aiutava, senza farsi vedere. Questi angeli erano molto belli, con occhi e capelli di colori strani ed incantevoli e corpi che farebbero invidia alle stelle del cinema. I loro poteri variavano molto: c’erano quelli che controllavano gli elementi, quelli che parlavano con gli animali e quelli che avevano il potere della telecinesi.
Ad ogni angelo era assegnato un titolo come ad esempio “ Mia, l’angelo della poesia” oppure “ Simon, l’angelo della musica”.
C’era un angelo chiamato “Kamijo,l’angelo della vita”. Era l’angelo più importante insieme a sua sorella “ Kira, l’angelo della morte”.  Erano loro a dare inizio ad una vita e a farla giungere al termine. Per una nuova nascita doveva esserci una morte, per mantenere l’equilibrio. La madre dei due angeli era “ Shara, l’angelo protettrice del destino”. Quel giorno di primavera Kamijo e Kira litigarono e Kira andò sulla Terra portando con se la sua falce con cui metteva fine alle vite degli uomini e degli altri esseri viventi. La madre disperata scese sulla Terra per trovare la figlia.
Intanto sulla Terra alcuni uomini cominciavano a commettere i primi crimini: alcuni divennero ladri, altri spinti dalla vendetta assassini e così via.
Kira si ritrovò a fare i conti con questi criminali per molti anni.
Per tutto il tempo lei li cercava e li uccideva con la sua amata falce.
 Un giorno però Kira venne ferita gravemente da un assassino dopo che questo aveva ucciso la moglie ed i figli.
In fin di vita Kira venne soccorsa da sua madre che non aveva perso la speranza e aveva continuato a cercarla.
Shara non riuscì a salvare la figlia che divenne una sfera di luce e che vagò per il mondo in cerca di quell’assassino che l’aveva uccisa.
La sua falce però rimase in quella grotta dove era morta in modo che nessuno la possa rubare. La povera Shara rimase sulla Terra a custodire la falce della figlia con la speranza che la figlia tornasse a prenderla.>>
La mia copia si era addormentata a metà storia, non l’avevo mai sentita per intero. Ora si, sapevo la storia di Kira.
Chiusi gli occhi.
***
Mi svegliai e andai a cercare il libro che mia mamma leggeva sempre e dal quale aveva preso quella storia.
Lo trovai nella biblioteca di casa. Era un vecchio tomo rilegato in pelle rossa con il titolo scritto in oro.
Si chiamava “ Kira, la falce e le cronache degli angeli custodi”.
Quando lo aprii mi sorpresi: era scritto soltanto sulle prime tre pagine, che riportavano la storia che mi aveva raccontato mamma. Non era stampata ma scritta a mano. L’aveva scritto mia madre, ne avevo riconosciuto la scrittura.
Misi il libro nella cassapanca ai piedi del letto e mi riaddormentai.
 Mi scuso per il ritardio imperdonabile con tutti quelli che seguono questa storia ma internet è andato a farsi benedire .
 Ringrazio di cuore tutti quelli che leggono in silenzio. Un grazie speciale a Mitzune_chan che mi segue dall’inizio con molta pazienza
Dark_hime
  
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