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Autore: Allegra_    30/09/2012    6 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12 : Mi Sono Innamorata Di Te

<< Buongiorno carissimi ascoltatori !! Oggi è sabato, ultimo giorno di fatica prima di una domenica rilassante da passare sotto le coperte.
Ma non preoccupatevi, noi staremo qui a farvi compagnia per tutta la giornata, quindi rimanete sintonizzati e non perdetevi nemmeno un minuto di Radio Italia, solo musica italiana !! >>
La voce squillante e alquanto irritante della speaker alla radio mi arrivava nelle orecchie martellandomi il cervello.
Ero seduta al tavolo della piccola cucina di casa mia a cercare di fare colazione, mentre mio padre sorrideva simpatizzando con il tostapane.
Era incredibile come anche di prima mattina riuscisse ad essere di buon umore, mentre io ricordavo una zitella inacidita con tanto di borse sotto gli occhi.
Non avevo dormito, tormentata dalle parole di Stefano “ E allora faremo il modo che tu gli piaccia davvero”, certo era facile a dirsi, ma conoscendo Fra’, era quanto di più distante dalla realtà potesse esserci.
Che poi piacere davvero non era sinonimo di innamorarsi ??
E se Fra’ si fosse innamorato di me io sarei riuscita a ricambiare ??
Io sarei stata pronta ad innamorarmi di Fra’ ??
Probabilmente no, non mi sarei innamorata di lui perché il ragazzo in questione aveva palesi problemi di doppia personalità.
Un attimo prima era menefreghista e bastardo, quello dopo dolce e tenero.
Ed io non avrei mai potuto innamorarmi della prima parte di lui, sarebbe stato troppo perfino per me.
<< E adesso qui per voi il singolo di Marco Carta che ha fatto cantare tutti noi e che ci è entrato nel cuore: Mi hai guardato per caso !!!! >> strillò ancora quella pazza ed io fui contenta perché avrebbe finalmente smesso di parlare.
Immersi ancora una volta il cucchiaio nella tazza che straripava di latte, e sbuffai tormentata sempre dagli stessi inutili pensieri.

 

Ho l’impressione di cadere,
ho l’esigenza di nascondere
quello che provo per te.

Camminai verso la fermata del pullman a passo lento, guardando la gente intorno a me e provando ad immaginarne la storia.
Quei due vecchietti che sorridevano seduti sulla panchina, ad esempio.
Chissà, magari molti anni prima lui l’aveva fatta innamorare con la sua dolcezza, oppure lei aveva imparato a scoprire un lato di sé che prima d’ora nessuno aveva mai conosciuto.
E scossi la testa sognante immaginando che un giorno una ragazza come me avrebbe immaginato la storia mia e dell’uomo che avevo accanto.
Forse avrebbe pensato che stessimo insieme da una vita, quando in realtà c’eravamo appena conosciuti, o magari sarebbe riuscita a capire quanto ci amassimo nonostante stessimo seduti distanti.
Magari mi avrebbe fatto qualche domanda, ed io le avrei risposto che lo conoscevo dai tempi del liceo, quando mi aveva prestato la sua felpa perché mi ero fatta rovesciare addosso il suo caffè, quando mi aveva baciato ad una festa, quando mi aveva fatto scenate di gelosia negando l’evidenza … forse le avrei raccontato di essermi innamorata di lui in un giorno come quello, con il freddo del 7 di Dicembre che ti entrava nelle ossa, e magari lui avrebbe sorriso dicendo che per lui era stato lo stesso.
Chissà, forse l’uomo al mio fianco avrebbe avuto i capelli neri imbiancati dal tempo, gli occhi verdi come li ricordavo, e due braccia stanche ma che nonostante questo mi stringevano possessivamente.
E solo Dio sapeva quanto volevo che ciò che immaginavo un giorno sarebbe stata la realtà.

È un abitudine del cuore mio,
sono un contrasto con l’amore io,
ed è del tutto ironico.

<< Hey Noe !! >> mi salutò Edoardo vedendomi salire sul pullman da lontano.
Mi avvicinai a lui ancora persa nei miei pensieri, e presi posto sorridendogli.
Dodo fece per aprire bocca ma non ne ebbe il tempo, perché tre figure si presentarono davanti ai nostri occhi e si accomodarono poco garbatamente di fronte a noi.
<< Ma buongiorno bella gente !!!! >> esclamò un pimpante Giorgio prendendo posto accanto a Dodo.
<< Allora Noe >> continuò poi guardando me e facendomi alzare gli occhi al cielo scocciata: mai possibile che fosse così irritante ??  << Com’è andata ieri la folle uscita con Fenice ?? >>
Quasi mi soffocai con la saliva che stavo deglutendo, quindi fui costretta a tossire come un’ossessa facendo preoccupare i miei amici.
<< Piccola tutto bene ?? >> domandò dolce Stefano toccandomi una spalla.
Forse fu il sonno a giocarmi brutti scherzi, ma giurai di aver visto Francesco dargli una gomitata nello stomaco subito prima che lui interrompesse quel minimo contatto.
<< Sta benissimo, Noe è una roccia !! >> constatò Micaela uscendo da non so dove e accomodandosi accanto a me.
<< Grazie per la roccia, ma comunque sto bene !! >> sorrisi per poi puntare lo sguardo altrove, giusto quel poco per riuscire a vedere Davide seduto poco dietro di noi.
<< Torno subito >> annunciai alzandomi e andando verso di lui.
Feci un po’ di fatica a camminare vista la mancanza di prudenza del guidatore dell’autobus, ma alla fine riuscii ad arrivare anche se barcollante.
<< Hey Dav !! >> sorrisi vedendolo seduto accanto ad Hilary, e un’altra ragazza alta dai capelli neri e liscissimi.
<< Noe !! >> esclamarono entrambi i miei amici squadrandomi da capo a piedi.
<< Sei stupenda oggi >> constatò imbarazzato Davide arrossendo un po’ sulle gote.
<< Come sempre !! >> squittì Hill facendomi sorridere lusingata.
Davide mi prese per mano lentamente mormorando << Possiamo parlare ?? >>
<< Certo !! >> gli sorrisi trascinandolo a sedere poco lontano da lì.
Risi divertita vedendolo prendere un respiro profondo, ma tutto quel divertimento sparì non appena il mio sguardo si posò su un paio di brillanti occhi verdi.
Brillavano, ma quella volta non era per niente di positivo, brillavano di rabbia.
Scossi la testa ed imposi a me stessa di non pensarci, riprendendo a concentrarmi su Davide che si torturava le mani in imbarazzo.
<< Dimmi tutto >> sorrisi cercando di sembrare normale.
<< Ieri sera mi sono divertito tantissimo, tu sei fantastica e mi piacerebbe tantissimo uscire un’altra volta insieme >> buttò giù tutto d’un fiato facendomi ammutolire di colpo.
Se vuole uscire di nuovo non vuol dire necessariamente che gli piaccio, mi dissi provando ad auto-convincermi di qualcosa di totalmente assurdo.
<< Certo, anche a me >> sfoggiai un sorriso più finto di quello della Monnalisa, che parve però convincerlo come da intento.

Io, che mi fingo indifferente,
e invece, resti nella mente.

Ero da sola fuori l’entrata del liceo Carlo Botta.
Il motivo ??
Hilary, Micaela e Giorgio erano andati al bar a fare colazione; Stefano e Dodo in biblioteca a restituire alcuni libri di storia, Davide l’avevo perso di vista dopo la nostra chiacchierata sul pullman e Fra’ … lui era semplicemente distante da me, ecco l’unica cosa certa.
Il corridoio del pian terreno era completamente vuoto: logico visto che mancava un quarto d’ora all’inizio delle lezioni e gli studenti non sarebbero arrivati prima delle 8 meno un minuto.
Così ne approfittai per andare alla macchinetta a prendere una bottiglia d’acqua: mi avvicinai al distributore e digitai il codice, quando all’improvviso una mano molto più grande avvolse la mia, e un petto caldo fece d’appoggio alla mia schiena facendola percorrere da mille brividi.
Mi voltai lentamente trovandomi davanti Francesco in tutto il suo splendore: quel giorno indossava una felpa verde chiaro la quale non faceva altro che mettere in risalto i suoi bellissimi occhi.
 Imprigionò il mio corpo tra il calore del suo e il freddo del distributore, appoggiando l’altra mano sul mio fianco e facendomi sussultare.
Deglutii pesantemente e dovetti ricorrere a tutto il mio autocontrollo per non saltargli addosso.
<< Dimmi che quel gay da strapazzo non ti ha nemmeno sfiorata >> sussurrò al mio orecchio roco facendomi avvampare.
<< E anche se fosse ?? >> avevo un tono troppo eccitato per sembrare seria, eppure lui sembrò credermi.
<< Niente di male, riceverà soltanto un pugno su quel volto da idiota che si ritrova !! >> puntò il suo sguardo nel mio avvicinandosi sempre di più fino ad arrivare ad un centimetro di distanza da me.
<< Non hai il diritto di picchiarlo >> esclamai ritrovando per un attimo la mia naturale sicurezza.
<< Si invece, ho anche un motivo piuttosto valido >> la sua mano scivolò via dalla mia e scese ad accarezzarmi un fianco, mentre l’altra risaliva lungo il mio braccio lentamente.
<< C … cioè ?? >> stavo diventando stupida o cosa ?? Da quando balbettavo come un’imbecille davanti ad un ragazzo ??
<< Non l’hai ancora capito ?? >> sorrise ironico per poi avvicinarsi al mio collo e sfiorarlo dolcemente con le labbra.
<< Tu. >> lasciò un lieve bacio succhiando un lembo di pelle sicuro di sé.
<< Sei. >> arrivò al mio orecchio e mordicchiò il lobo facendomi provare calore di colpo.
<< Mia. >> puntò nuovamente il suo sguardo nel mio ad un centimetro dalle mie labbra.
Lo guardai stranita e allo stesso tempo eccitata, mentre sentivo le sue mani scivolare dai miei fianchi sul mio sedere.
<< Mia e soltanto mia >> un bacio all’angolo della bocca che fece crescere ancora di più in me la passione che solo lui riusciva a farmi provare.
<< E nessuno a parte me può toccarti >> mi accarezzò la schiena in modo lento con movimenti circolari << né baciarti >> mi lasciò un bacio a stampo mentre io ero completamente in balia dei suoi gesti.
Istintivamente gli allacciai le braccia al collo, mentre Fra’ si spostava sempre più verso di me, facendo combaciare la mia schiena con il distributore.
Tra freddo e caldo. Tra ghiaccio e fuoco.
Ed io, decisamente avevo voglia di bruciarmi.
<< Sei mia. >>  ripetè ancora sempre con più convinzione, per poi far unire le nostre labbra con un perfetto incastro.
Cercai la sua lingua subito troppo desiderosa del suo sapore, e ovviamente non trovai opposizione dall’altra parte: ricambiò il bacio con più trasporto di quanto l’avevo mai visto fare.
Menta e vaniglia: avrei potuto distinguere quel  sapore tra mille, dolce e fresco al contempo.
Affondai le mani tra i suoi capelli neri come amavo fare, avvicinandolo di più a me e sentendo le sua mani spostarsi dal mio sedere verso l’alto, sotto il maglione che indossavo quel giorno.
Interrompemmo il contatto solo quando entrambi avemmo perso fiato, e ci guardammo negli occhi desiderosi di riprenderlo, ma allo stesso tempo sfiniti.
Ed era proprio così stare con lui.
Riusciva a toglierti completamente l’energia, ma se era il prezzo da pagare per averlo accanto, ne avresti fatta volentieri a meno per tutta la vita.
Affondai il viso nell’incavo del suo collo incapace di fare altro, ispirando a pieni polmoni il suo inebriante profumo.
Hugo Boss, così forte e deciso che dopo averlo sentito non eri capace di provare altro.
Con un movimento lento della mano allontanò il mio voltò dal suo collo per riportarlo vicinissimo al suo e guardarmi negli occhi deciso.
Quel verde così intenso avrebbe finito con l’uccidermi un giorno o l’altro.
<< Mi fai impazzire >> sussurrò per poi fiondarsi nuovamente sulle mie labbra.
La voce roca e sincera che tormentava i miei sogni da giorni ormai.
Non lui, non Fra’. Quella pazza ero io.

***

Sai, mi sono innamorata di te,
da quando mi hai guardato per caso

Quel giorno in pullman quando ero appena arrivata dalla Toscana, e l’unica cosa che desideravo era dormire per lasciar scivolare i miei problemi.
La tua voce irritante giunse alle mie orecchie e mi voltai a guardarti: eri bellissimo da subito, mi accecasti la vista.

Quell’aria un po’ sicura di te,
di chi non ha paura di niente.

Menefreghista come pochi guardavi il mondo dall’alto verso il basso.
Non c’era modo di spaventarti ed io per la prima volta in vita mia quella mattina, mi sentii debole di fronte a qualcuno di talmente forte.

Io invece di paura ne ho,
di rimanere appesa tra la gente.

E quel pomeriggio che giravo per Torino senza sapere dove andare, trovarti in mezzo alla folla fu un sollievo.
Mi dicesti di seguirti e pranzammo insieme al Mc Donald’s, lanciandoci patatine e ridendo come due bambini: insieme a te mi era spuntato il sorriso, un’altra volta.

Voglio urlare, conquistare,
la mia vita da sognare,
fino a quando non sarò più trasparente.

E il tuo sguardo indecifrabile, quel giorno come quelli che seguirono, mi lasciò totalmente confusa e stranita.
Capire ciò che pensi è quasi più difficile di capire il senso della vita, è trovare un ago in un pagliaglio … è semplicemente impossibile.
E quel Sabato 7 di Dicembre, quella mattina tra la macchinetta delle merendine e il tuo corpo scultoreo, roteando in un vortice di passione è successo.
Mi sono innamorata di te, Fra’.


Piccolo Angolo Di Luce:
Hola !! Come vedete questa volta non ci ho messo molto ad aggiornare !!
Questo capitolo come vi ho detto è molto importante e mi è uscito di getto: personalmente lo trovo carino.
La mia parte preferita è quella dove Noe immagina lei e Fra’ da vecchi ( perché anche se non lo dice si capisce che pensa a lui, no ??? ) e anche quella finale delle sue riflessioni sulle parole della canzone che mi sembrano azzeccatissime.
Spero di ricevere presto le vostre opinioni, sono curiosa di sapere cosa ne pensate !!
Vi adoro, un bacino< 3

   
 
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