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Autore: Coccolotti_spray    30/09/2012    6 recensioni
Una luce non è differente dalle altre, così io non possiedo tratti distintivi…mi confonderei alla perfezione fra le altre ragazze.
Purtroppo sarebbe così solo se mi fermassi a parlare del mio nome, ma ci viene donato anche un cognome, che fa parte della nostra identità: il mio è Heartphilia...
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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13. Shy boy

SCUSATEEEEE!
Per tutti quelli che seguono la fic…
SCUSATE! çwç
Ora che la scuola è ricominciata non ho più tempo per fare nulla! Questo capitolo l’ho scritto quelle mattine in cui mi avanzavano 10 minuti…che tristezza! E l’ho finito (Finalmente) oggi,
non avevo molta ispirazione, ma ho cercato di tirare fuori il meglio di me…perché avevo veramente bisogno.
 
Ringrazio: An1m3, Snake,Ayako83, Beba_Border, LadyVampira93 e Mitzune-chan, per aver recensito!
Ragazze in particolare con voi mi scuso per essere così in ritardo nell’aggiornare (lo ripeterò almeno cento volte)!!!! Çwç
 
La canzone del capitolo è: Shy boy- Secret (super caramellosa e super “go on!” )
 
BUONA LETTURA, SPERO CHE VI PIACCIA! =w=

 

Lucy aprì gli occhi sicura che avrebbe trovato Natsu accanto a sé, forse dormiente o sveglio, in attesa di incontrare i suoi occhi; questo perché, per una volta, aveva voluto credere alla Felicità, si era fidati di lei, gettandosi a occhi chiusi nella realtà, senza pensare di vivere in un sogno, non aveva dubitato, perché “diffidare” avrebbe significato infrangere ogni cosa.

 
Quando fu totalmente sveglia Lucy si sentì ancora avvolta e protetta dal bollente Dragon Slayer, allora allungò un braccio lungo il fianco e intrecciò le sue dita con quelle della mano di lui, dopodiché alzò il viso e vide che Natsu stava ancora dormendo con un’espressione distesa sul volto, le guance arrosante, forse ancora a causa della febbre, e la bocca leggermente dischiusa, poiché non riusciva a respirare a causa del raffreddore.
La bionda si avvicinò al suo viso, avrebbe voluto svegliarlo con un lieve bacio, ma non lo fece, rimase a guardarlo, assorta in magico e perfetto silenzio per qualche secondo, dopodiché lentamente si alzò a passo felpato, recuperò il suo gioiello e, dopo averlo indossato, uscì dalla stanza per raggiungere Erza.

Farò gli esercizi di concentrazione prima di andare a lezione, così che durante la pausa pranzo potrò tornare nuovamente da Natsu
 
Annuendo la ragazza aprì la porta della stanza dell’amica, che aveva raggiunto quasi correndo, dove la trovò già attiva, alle prese con i suoi esercizi.
Erza stava seduta sul pavimento a gambe incrociate, gli occhi chiusi e stava respirando a pieni polmoni.
 
«Buongiorno Erza! » esclamò Lucy, ma la rossa non le restituì il suo cordiale saluto, anzi, la guardò in cagnesco, dopotutto aveva interrotto il suo “lavoro” mattutino.
«Cosa ci fai qui Lucy?!? E’ la prima volta che ti svegli prima delle sette…di solito non vuoi sentire ragioni e sacrifichi la tua pausa pranzo…o preferisci perfino farti massacrare da me nel tuo tempo libero…piuttosto che fare allenamenti a quest’ora…devo dedurre che sia successo qualcosa…» Lucy sorrise.
«Nella pausa pranzo voglio tornare da Natsu…» la rossa si mise in ginocchi con un’espressione più che sorpresa.
« “Tornare”…? Cosa mi sono persa? » Lucy scosse il capo impaziente.
«Ora non ho tempo di spiegarti…facciamo questi esercizi così poi vado a lezione…ti spiegherò più tardi! » Erza scosse il capo, raggiungendo il letto, dopodiché le fece cenno di sedersi accanto a lei.
«Al diavolo! Gli esercizi possono aspettare per oggi…» la bionda la guardò sconvolta, non si sarebbe mai aspettata quelle parole da una come Erza.
«Ma…? » Titania, quasi obbligandola con uno sguardo penetrante, la fece sedere.
«Finalmente tu e Natsu avete smesso di ignorarvi?... Forza racconta! » la bionda sospirò.
«E’ stato tutto merito di Gajil…altrimenti non credo che Natsu si sarebbe fermato…» Erza spalancò gli occhi, stringendo i pugni.
«Ancora quel bastardo! Cosa ti ha fatto? » Lucy cercò di calmarla.
«Niente…abbiamo parlato civilmente e ho scoperto che è una persona migliore di quello che vuol far sembrare…ed è innamorato di Levy…si sono messi insieme l’altro ieri…» a Erza iniziò a fare male la testa.
«Sto male qualche giorno e il mondo è stravolto completamente…su…su…continua…aggiornami…» Lucy annuì sogghignando.
«Scherzando mi ha sollevato per la maglietta e Natsu credeva che volesse picchiarmi… questo mi ha permesso di riavvicinarmi a lui… così, dopo aver chiarito, siamo andati in missione insieme, ma siccome era freddo e quell’idiota aveva deciso di fare il nudista…si è ammalato, così mi sono presa cura di lui…e…ho trovato anche il coraggio di dirgli la verità…» Erza diede una pacca sulle spalle di Lucy, che a causa del colpo si spostò un poco in avanti.
«Come ha reagito?...Dal tuo sorriso credo che l’abbia presa più che bene…» Lucy annuì sprigionando la sua gioia.
«…Sono molto felice Lucy…» Erza guardandola dolcemente, come una sorella più grande, l’abbracciò.
«Era ora che riconquistassi il sorriso…sii fiera della felicità che provi in questo momento…perché l’hai conquistata con le tue mani…hai lottato…e hai imparato una lezione più che importante…la felicità non è così lontana e irraggiungibile come molti credono, il nostro cuore conosce la via più breve per raggiungerla e tu, ascoltandolo, hai imboccato quella strada…che non è tutta rose e fiori, ma è il luogo in cui vuoi camminare…non quello che ti obbligano a intraprendere…ma quello che desidereresti raggiungere, al quale vuoi appartenere…» Lucy sentì un grande tesoro depositarsi nel suo cuore, vide limpidamente ciò che le stava accadendo, chi aveva accanto e per la prima volta si sentì ricca e orgogliosa di avere quel tipo di fortuna.
«Ma la via per la felicità l’avevo già imboccata quando ti ho conosciuto…Erza se non ci fossi tu, mi ritroverei a sbattere la testa contro il muro …» la rossa si sentì strana, era la prima volta che un’amica le diceva una cosa tanto profonda, era la prima volta che si sentiva veramente “Amica” per qualche assurda ragione, anche se gli amici di certo non le mancavano.
«Né tu, né il muro trarreste benefici dalla vostra amicizia…» Lucy ridacchiò, mentre Erza sentì gli occhi velarsi di lacrime, ma non le mostrò all’amica.
«Già…ascolta, come ti senti oggi? Mi sono scordata di chiedertelo, scusami…» la rossa si distanziò, asciugandosi con indifferenza gli occhi.
«Ho il raffreddore e ancora lacrimo, ma per il resto sto molto meglio…» Lucy si alzò.
«Sono quasi le otto…e le lezioni stanno per cominciare…prima che me ne vada vuoi che ti porti qualcosa….? » Erza si rimise andò verso il bagno per farsi una doccia.
«Non preoccuparti, vai» Lucy l’abbracciò di nuovo, dopodiché uscì dalla stanza.
 
Non appena raggiunse la classe Gray le fece cenno di raggiungerlo con un’espressione ammiccante sul volto.
«Dove hai dormito signorino? » Lucy si guardò e notò di essere nuovamente nei panni di Luke, così scese dalle nuvole e nuovamente abbracciò a malincuore la Menzogna.
«Sono stato…con Erza, non…non stava troppo bene…» Lucy pregò dentro di sé, sperando che la rossa non la tradisse.
«Ha ancora la febbre? » Gray non fece commenti maliziosi, poiché era di Titania che stavano parlando e con lei non si scherzava mai.
«Oggi sta meglio…» Gray si avvicinò al suo orecchio e sussurrò:
«Ma sei sicuro che ti sei limitato a misurarle la febbre questa notte? » Lucy roteò gli occhi, allontanando Gray con una spinta.
«Non farmi domande idiote» replicò secca Lucy e il ragazzo non insistette.
 
Le lezioni passarono velocemente, ma la ragazza quel giorno non prestò molta attenzione ai professori, poiché i suoi pensieri volarono verso i ricordi della serata passata insieme al Dragon Slayer: raggiunsero i capelli rosa scompigliati, gli occhi cangianti, il viso arrossato…
Lucy scosse il capo, poiché ilmago di ghiaccio la colpì.
«Cosa? » domandò lei guardandolo.
«Vuoi restare tutto il giorno in classe?...E’ ora di pranzo…» Lucy sorrise e si alzò velocemente.
«Non aspettatemi…salgo…salgo in camera…e poi vado a sentire come sta Erza…» senza permettergli di rispondere Lucy si allontanò e raggiunse la camera del Dragon Slayer, prima di entrare esitò, il coraggio le venne improvvisamente a mancare.

Cosa mi prende? Apri questa porta Lucy…!...Ma…cosa gli dirò una volta dentro?...Non ero così nervosa fino poco fa…perché?...Se continuo così non entrerò mai…ora sgombro i pensieri…mi libero delle angosce…entrerò e, chiudendo la porta, impedirò che possano raggiungermi di nuovo…” Lucy con decisione costrinse il suo braccio a sollevarsi e bussò.
 
«Happy? » la voce del drago di fuoco le fece battere forte il cuore, tanto che avrebbe voluto scappare.
«N-no…sono Lucy…» ci fu un momento di silenzio, che durò troppo a lungo.
 
Forse ha cambiato idea…e non mi vuole più vedere...è bastata qualche ora a sconvolgere le sue idee?...Forse sta meglio e, siccome riesce a ragionare a mente lucida, ha deciso di arrabbiarsi con me…Natsu è strano…potrebbe fare una cosa simile?” la porta si aprì.
 
«Cosa aspetti a entrare? » lui tornò in direzione del letto soffiandosi il naso e ridendo, dopodiché si rinfilò sotto le coperte.
«Come stai? » domandò Lucy raggiungendolo e distendendosi accanto a lui, dopo essersi tolta le fastidiose scarpe dell’uniforme.
«Meglio di ieri…credo…non sento più caldo…» la bionda gli carezzò il viso.
«Meglio così! Vedrai che durante la giornata starai meglio…» Natsu scosse il capo «…vuoi che ti vada a prendere qualcosa da mangiare? »
«Ci ha già pensato Happy poco fa…grazie…»  la stanza era illuminata dalla luce e Natsu vedeva chiaramente i suoi sentimenti, che lo turbavano.
 Avrebbe voluto essere tranquillo e comportarsi spontaneamente, come stava facendo Lucy, sul cui volto non vide neanche un po’ d’imbarazzo, era semplicemente serena, ma lui non ci riusciva, la voce gli tremava, si sentiva impacciato, quasi come se dovesse danzare, senza conoscere i passi «…O-oggi cosa avete fatto? » domandò lui di punto in bianco per superare le sue ansie, mentre Lucy, poiché in realtà non lo sapeva neanche lei cosa avevano fatto durante le lezioni.
«Niente di nuovo…ma ho deciso che mi sono stufata di rimanere seduta sui banchi…inizierò ad andare in missione più spesso…ho visto venendo qua che gli annunci stanno aumentando e quindi vorrei approfittare ora che c’è mol…» Natsu la interruppe:
«Mi aspetterai prima di andare in missione…no? Insomma…si… facciamo…facciamo parte dello stesso…team… già dello stesso team…non è il caso che tu vada…no cioè…che tu vada da solo…no…da sola…» Lucy lo guardò confusa, quel Natsu imbarazzato era uno spettacolo comico gratuito.
«Mi stai dicendo che vuoi venire con me? » Lucy iniziava a divertirsi.
«No…io…no…volevo dire…sì…insomma, hai capito…» Lucy annuì fra le risa, mentre il drago di fuoco la guardava un po’ perplesso.
«Questa confusione passerà con la febbre, vero? » Natsu si grattò il capo.
«Lo spero» dopodiché si voltò verso di lei e la guardò serio, tant’è che la fece smettere di ridere.
«Cosa c’è? »
«Non avresti dovuto allenarti con Erza adesso? » la bionda sorrise.
«Sono andata da lei questa mattina…così adesso posso stare un po’ con te…» Natsu aprì la bocca per dire qualcosa, dopodiché la richiuse.
 
Cosa dovrei dirle? Vorrei tirar fuori tante parole, eppure non riesco a parlare…Mi sento nervoso e confuso…ho paura che dicendo la cosa sbagliata lei possa allontanarsi da me…uscendo dalla mia vita una seconda volta…Vorrei rimanere per sempre qui…in silenzio…così da non complicare le cose…ma so che questo non è possibile…che dovrò tirare fuori il coraggio per fronteggiare quello sguardo che è in attesa che parli…Ma io non so cosa dire…Cosa potrei dire dopo una notte passata insieme?...Come dovrei comportarmi?...Cosa siamo adesso?...Amici o qualcosa di più?...”  quelle domande aumentarono il suo mal di testa, così da non permettergli più di capire se il suo malessere era causato dalla febbre o dai suoi timori.
 
Natsu chinò il capo, sopraffatto dai suoi interrogativi che lo tormentavano.
«Cos’hai? » domandò lei facendogli sollevare il volto con una carezza.
«Lucy…» quel nome aveva ancora un sapore nuovo, ma gradevole «…devo chiederti una cosa... » dopodiché, guardando l’orario, scosse il capo «…no…lascia perdere...ora è il caso che tu torni in classe…» Lucy cercò di incontrare il suo sguardo per capire cosa stesse pensando, ma lui le sfuggiva.
«Posso aspettare…non ho fretta…» cercò d’invitarlo a continuare.
«Anche io…quindi vai, non preoccuparti…torni a trovarmi dopo le lezioni? » Lucy annuì.
«Così parliamo» la ragazza voleva che il Dragon Slayer fosse libero di aprirle il suo cuore, così non insistette, le avrebbe parlato quando sarebbe stato pronto; Lucy si limitò a rinfilarsi le scarpe e, dopo averlo salutato, andò verso la classe.
 
Perché non gliel’ho chiesto ora?...Perché? …Stupido Natsu… hai paura dannazione!...Ma quando tornerà devo riuscirci…!...Voglio….riuscirci…”

 

  
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