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Autore: lafatablu    30/09/2012    1 recensioni
Timeline: 4 anni dopo Not Fade Away
Pairing: Angel & Buffy (ovviamente)
Summary: Né la neve, né la pioggia, né il caldo, né le tenebre della notte, possono fermare i corrieri sulla via reale. (Erodoto – V secolo a.C.) Ci sono angeli e demoni che camminano sulla terra. Alcuni di loro lavorano per l'ufficio postale. Gli Oracoli vivevano sotto l'ufficio postale. Vi ricordate? Si, centra anche questo.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Francis Doyle, Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A N G E L ~ Soul & Love ~'
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Parte 10

Buffy si svegliò quasi subito. Era impossibile dormire con Angel accanto che si muoveva nel sonno. Scese dal letto, gli sorrise baciandolo piano sulle labbra. Non voleva svegliarlo. “Questa cosa dovremo sistemarla presto.. ti muovi troppo mentre dormi ..ma ti amo lo stesso”

Non fu pienamente consapevole che quelle sue parole nascondevano un progetto di vita futura. Una vita insieme a lui. Se qualcuno avesse chiesto, lei avrebbe certamente negato, ma il suono di quelle parole le piaceva molto e per un attimo cominciò a sperare di poter vivere ancora.

Lui sorrise come se avesse potuto sentirla. Ciò che Buffy non sapeva, era che in realtà Angel si era svegliato di continuo, ed era riuscito ad addormentarsi solo qualche minuto prima. Ogni volta che chiudeva gli occhi, li riapriva subito per assicurarsi che lei fosse ancora lì. Restava a guardarla per un po’, si avvicinava di più a lei e con timore quasi reverenziale, accarezzava poi il suo viso. Rassicurato dalla sua presenza, tentava di richiudere gi occhi solo per riaprirli immediatamente dopo. Andò avanti così per tutto il tempo che lei aveva dormito. Solo quando si convinse che non era un’altra allucinazione, riuscì ad addormentarsi profondamente.

Sedendosi sul letto, lo scrutò attentamente. Aveva ancora delle profonde occhiaie bluastre, e sul viso erano ben visibili i segni di ciò che aveva dovuto sopportare in quei giorni. Nonostante ciò, Buffy pensò che fosse bellissimo. Vederlo dormire la fece star bene e si sentì in pace col mondo. Sentì una sensazione di familiarità e di calore che aveva ormai dimenticato da tempo.

Se per Angel quegli ultimi anni erano stati terribili, per Buffy non era stato diverso. Lei aveva indurito il suo cuore e si era chiusa in sè stessa, dimenticando che un tempo aveva conosciuto l’amore. Mentre lo guardava, si chiese come avessero fatto entrambi a sopravvivere così a lungo da soli. Avevano vissuto nella quasi totale solitudine, la loro unica compagna era stata la missione e la lotta. Sospirò e si chinò a baciarlo. Accostò le coperte e lo lasciò riposare ancora.

Si chiedeva se dovesse o no disfare le valige e decise che per il momento era meglio non farlo.

Portò il computer in cucina e rispose ad un messaggio di Dawn. “Sto bene ..e anche Angel” Evitò le altre mail. Al momento neppure lei sapeva bene cosa dovesse fare. Inoltre, il tono inquisitorio non le piaceva affatto. Giles vuole sapere quando torni.. Xander è furibondo..

Spense il pc infastidita e si chiese che fine avesse fatto Connor, era uscito ormai da ore.

Non appena arrivò la risposta da Londra ed ebbe la certezza che il veleno era identico a quello della freccia usata dal Sindaco anni prima, gli aveva semplicemente detto, “Ho bisogno di stare un po’ da sola con Angel.” Lui aveva annuito in silenzio. Le sue intenzioni era più che chiare e anche se non lo fossero state, le parole di Xander erano state piuttosto esplicite.

“Vuole nutrirlo con il suo sangue. Non posso credere che sta accadendo ancora. Ragazzo, devi fermarla. Non puoi permettere che quell’essere faccia ancora del male a Buffy, ne ha già fatto abbastanza in passato. Sto parlando di tuo padre, so che neppure a te sta molto simpatico..”

Buffy aveva chiuso la webcam, che cadde per terra tanta era la forza con cui l’aveva spenta. Si era poi rivolta ancora a Connor. “Sta tranquillo.. presto tuo padre starà bene.. va ora..”

Uscendo, l’aveva guardata negli occhi, pregandola in silenzio di stare attenta, ben sapendo che non sarebbe riuscito a fermarla e non era neppure certo di volerlo fare. Lui stesso, solo il giorno prima, aveva tentato di nutrire Angel con il proprio sangue. Ma le parole di Xander bruciavano dentro come non avrebbe creduto più possibile. So che anche tu lo odi.. ma non più di quanto lo odi io.. devi fermarlo, se accadrà qualcosa a Buffy, sarà stata anche colpa tua.

Buffy lo aveva rassicurato, dicendogli che non c’era abbastanza tempo per spiegare, Angel stava morendo e doveva agire subito. Gli chiese di fidarsi di lei e di andar via. Ora pensò che sicuramente Connor non sarebbe tornato senza esser certo di non disturbare. Inviò un sms per rassicurarlo “Potresti portare le pizze. Che ne dici? Per me doppia mozzarella” Sorrise leggendo la risposta “Ho preso il microonde.. dillo ad Angel.. ho preso il più grande che c’era..”

Mentre aspettava, guardandosi attorno, cominciò a mettere a fuoco l’ambiente in cui si trovava e sorrise ancora quando riconobbe lo stile inconfondibile di Angel. Quella stanza era simile alla sua prima casa di Sunnydale, anche il paravento sembrava lo stesso. Somigliava molto anche alla casa in cui si erano incontrati il giorno in cui lui fu umano e Buffy pensò che i ricordi legati ad entrambe le case erano dolci amari. Avevano toccato le vette più alte del paradiso, avevano fatto l’amore per ore e poi si erano persi, precipitando nell’inferno dei loro infiniti addii.

Rispetto alle altre case in cui lui aveva vissuto, questa era più piccola, più cupa, più fredda, più impersonale. Mancava il calore dei tappeti, dei quadri alle pareti, mancavano tutti quei piccoli oggetti di cui lui amava circondarsi, mancavano i libri e le sue statue antiche. Abbondavano le armi che erano disseminate ovunque e cominciò a comprendere meglio le parole di Connor.

Lui non ha vissuto. Vive come vive un animale braccato.. È solo come un cane..  ha questa.. questa specie di stanza, dove si rifugia.. Non ha nessun contatto con gli umani.. Non ha amici.. niente di niente. Solo la missione.. la lotta.. i demoni da cacciare ..ecco come ha vissuto per quattro anni. ..e non credo possa continuare così ancora per molto..

L’arrivo di Connor la riportò al presente. I loro sguardi si incontrarono per un istante e senza bisogno di parlare, Connor seppe che quell’orribile incubo era finito. Buffy gli andò incontro e gli prese lo scatolone dalle braccia, sapendo che era impaziente di vedere Angel. Lui poggiò i cartoni di pizza sullo scrittoio e corse dal padre, inginocchiandosi velocemente davanti a lui, volle verificare di persona. Si, stava bene. Quando ne fu assolutamente certo, tirò un sospiro di sollievo. La prima cosa che notò fu che la ferita al braccio era in via di cicatrizzazione, la febbre era scomparsa e Angel sorrideva nel sonno. Non riuscì a trattenersi, chinandosi lo baciò sulla fronte. “Bentornato” disse sottovoce. Aveva avuto così tanta paura per lui, che non riusciva ancora a credere che fosse realmente finita. Sapeva anche che questo comportava che sarebbe uscito di nuovo dalla sua vita, tornando ad essere Connor Reilly, ma al momento era solo felice che fosse andato tutto bene. Sollevò lo sguardo. Buffy era lì. Lo guardava commossa e ancora una volta le parole erano davvero superflue, ma la ringraziò in silenzio.

Ancora in silenzio, mangiarono seduti sul divano, ogni tanto lui la guardava e tentava di dire qualcosa, ma era difficile non far trapelare la miriade di emozioni che sentiva. “C’è solo una sedia” disse sottovoce “..e quel tavolo non è proprio un tavolo ..è uno scrittoio..”

“Immagino non abbia ricevuto molte visite in questi anni, dico bene?” chiese Buffy e lui annuì. “Come sapevi di Londra? Ti ha dato lui quel numero?” Quando vide la sua faccia sorpresa,  Buffy seppe di aver detto qualcosa che lo disturbava, ma voleva anche sapere e quella era una domanda legittima. “Io non voglio mentirti, ok?” rispose Connor sulle difensive e continuò “..quindi credo che.. anche tu sarai d’accordo con me se non rispondo alla tua domanda”

Buffy rise come non le capitava da tempo e in quel momento seppe che il ragazzo, fra le altre cose, era anche decisamente introverso, ostinato e testardo. Non le fu difficile vedere da chi avesse ereditato quelle caratteristiche. Gli sorrise. “Va bene, niente bugie.. ma dimmi almeno se..” Lui rispose al sorriso “Angel non sa che ti ho chiamato. Non so neppure come reagirà quando lo saprà ..non mi ha dato lui il numero.. ma non posso dirti come l’ho avuto.. ok?”

Buffy annuì ancora ridendo. “D’accordo. Fammi indovinare.. hai frugato casualmente fra le sue cose ..e  sempre casualmente l’hai trovato ben nascosto da qualche parte? Sta tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me. Non diremo ad Angel che sei stato tu a chiamarmi ..e comunque, io stavo già partendo per Los Angeles, quindi non stiamo proprio dicendo una bugia.. giusto?”

Si sentiva bene. Lui si sentiva dannatamente bene con Buffy. Lei era semplicemente fantastica e non gli importava di chiedersi perché si sentisse così a suo agio. Lei lo stava proteggendo, faceva alleanza con lui per toglierlo dai guai e questo era grande. Comprese anche che Buffy conosceva bene Angel e anche questo era assolutamente grande. Avrebbe voluto dirle tutto, si fidava di lei ma non voleva parlare delle lettere. Pensò che non fosse giusto, pensò che lei dovesse assolutamente leggerle, ma non poteva essere lui a dirle della loro esistenza. L’unico che aveva questo diritto, dormiva a pochi metri da loro. Sperò che al risveglio, suo padre fosse un po’ più saggio, più vicino alla vita, visto che aveva rischiato di perderla e questa volta ci era mancato davvero poco. In quel momento realizzò che, dopotutto, era riuscito a salvare Angel.  

Buffy si alzò e senza dire una parola, cominciò a frugare qua e là. Cosa stava facendo? Cercava da sola ciò che Connor non voleva svelare? Fu preso dal panico. “Ti va un thè?” chiese lei e prima che potesse rispondere, Buffy aprì la credenza, spostò la scatola di scarpe contenente le lettere e portò fuori la teiera. Sul suo viso un sorriso. L’hai conservata, pensò fra sé. L’attimo dopo era davanti ad Angel, seduta sul letto e si era già chinata a baciarlo. Tu sei un maledetto sciocco testardo stupido e.. straordinario uomo. L’hai conservata per tutti questi anni e.. accidenti Angel.. io dovrei essere furiosa con te, lo sai? ma non ci riesco. Angel, non ci riesco.. io posso solo amarti.. Pensò fra sé mentre lo baciava ancora. Si alzò e tornò in cucina mentre Connor si chiedeva cosa stesse accadendo. Buffy era visibilmente commossa e lui ebbe la certezza che quella teiera non era una semplice teiera. Chissà quale storia nascondeva.

Notò che lei si muoveva con sicurezza fra gli oggetti di Angel, come se conoscesse molte delle cose presenti nella stanza e questo implicava una certa familiarità e conoscenza reciproca. In tutti quegli anni, Connor non aveva mai aperto quella credenza, ne mai aveva aperto l’armadio di fronte al letto e di nuovo si sentì un estraneo nella casa di suo padre. Incrociò le braccia al petto, quella era una postura che gli dava conforto quando si sentiva a disagio. Osservò Buffy che lavava la teiera e cercava l’occorrente per il the. “Sai dove tiene lo zucchero e le tazze?”

“No” rispose lui seccamente. Non conosceva niente di Angel, neppure dove tenesse le tazze o lo zucchero. Mai come in quel momento sentì quanto gli fosse insopportabile quel pensiero. Angel era molto riservato e pensò che forse, anche in quel momento, dovesse proteggere la sua privacy o forse era semplicemente geloso dell’intimità che percepiva nei gesti di Buffy, sebbene fosse conscio di quanto fosse inopportuno quel pensiero.

“Intendi usarla? ..non credo che sia una buona idea, sai” disse quasi con sarcasmo, ma lui stesso si rese conto di quanto fossero sciocche le sue parole. Era ovvio che lei volesse usarla ed era ovvio che non era la prima volta che vedeva quella teiera. Davanti al sorriso di Buffy, si pentì di essere stato così duro e si affrettò ad aggiungere. “Credo che non sia stata usata da tempo.. probabilmente da anni.. forse è un ricordo.. forse è.. solo un sopramobile..”

Probabilmente è vero..” rispose lei “ma sai una cosa? credo sia arrivato il momento di usarla ancora.. il primo the sarà schifoso, ma col tempo andrà meglio. Il tempo aggiusta molte cose.”

Inspiegabilmente a Connor tornò in mente il barista che aveva visto la notte prima. Perché tutti parlano con me usando frasi sibilline? Cominciano a stufarmi questi messaggi criptici.

“Allora Connor” disse Buffy “Raccontami qualcosa di te ..ovviamente se vuoi” poi sorrise “..e ovviamente solo quello che puoi dire.. potresti cominciare da questo..” indicò il microonde e sorrise ancora “..ma se appartiene al genere ‘ricordi’ come la teiera.. puoi saltare questo e..”

Connor rise “No, quello è recentissimo.. ok, posso farcela.. il microonde è.. più che un ricordo, è un ritorno al presente.. un ritorno alla normalità.. un ritorno..” Buffy finì per lui “..alla vita?”

“Si” disse semplicemente. Poi cominciò a parlare raccontando tutto sugli ultimi giorni trascorsi lì. Omise solo di parlare delle lettere che nel suo racconto condensò con una semplice frase.

“..poi ho trovato quel numero e ti ho chiamato”

Parlò a ruota libera, non era una cosa che faceva spesso, neppure con la sua ragazza, ma con Buffy sentiva che poteva farlo. Ogni tanto lei faceva delle domande “Perché lo chiami Angel? lui è tuo padre” e lui rispondeva “Lo so.. ma lo chiamo papà solo da ieri e  solo quando siamo soli.. è un accordo che abbiamo preso.. davanti agli estranei non.. è meglio non farlo..”

Buffy annuì “..io non sono un estranea, Connor. Tu non mi conosci, certo.. ma io non sono un estranea ..quindi se ti va di farlo, fallo pure.. davanti a me puoi chiamarlo come vuoi..”

Raccontò di Holtz, del suo odio contro Angel e dei suoi tentativi di ucciderlo. “Lo chiusi dentro una cassa e lo feci sprofondare nell’oceano.. ma lui continuò ad amarmi.. mi perdonò cose che.. cose davvero terribili..” Raccontò di Cordelia e Jasmine e di come Angel l’avesse salvato dal suicidio. Raccontò dei Reilly, della sua nuova vita e di come poi recuperò i ricordi.

“Quella è stata l’ultima volta che lo vidi sorridere” disse ricordando la notte prima della grande battaglia “Venne al campus.. penso per dirmi addio per sempre.. credo che non si aspettasse di sopravvivere all’apocalisse, ma non è morto.. o meglio.. il suo corpo è ancora qui, ma credo sia morto comunque.. come ti ho già detto, dopo l’apocalisse non ha mai smesso di dare la caccia a quell’esercito di demoni.. e quel Selmunth che lo ha avvelenato è solo l’ultimo di una lunga lista.. è braccato e credo si nasconda ..penso che stia usando la magia per..”

“Incantesimo di occultamento.. ma certo” disse Buffy. Ora comprendeva molte cose. Il quadro era decisamente più chiaro. Aveva le lacrime agli occhi per ciò che aveva sentito da Connor ma era anche arrabbiata con Angel. Capiva tutto, capiva perfettamente cosa l’avesse spinto ad agire così, ma non capiva perché si era nascosto anche da lei. Avrebbe potuto aiutarlo e lui invece non l’aveva neppure cercata. Era molto più che arrabbiata, era ferita e faceva male da morire pensare che forse, ancora una volta, lei si fosse illusa che lui l’amasse ancora.

Nascose le lacrime, ma Connor sapeva sentire il dolore. Quella era stata l’unica costante nella sua vita. Il dolore. Quando lo vedeva negli altri, lo riconosceva subito. “Non so come abbia fatto esattamente, perché non vuole dirmelo, ma so che si spostava di continuo.. non era qua a Los Angeles.. veniva qua.. quando.. insomma credo venisse solo per me.. e per te..”

Connor ne aveva la certezza assoluta. L’avevo letto in tutte le sue lettere per Buffy. Erano tutte datate l’ultimo giorno di ogni mese e quelle lettere erano state scritte esattamente i giorni seguenti ai loro incontri. Era sicurissimo che dopo essere stato con lui per un giorno intero, Angel si riconnettesse con il mondo e scrivesse a Buffy per dirle delle cose bellissime.

“Tu sei importante per lui.. credo che.. voglio dire.. non faceva che parlare di te in questi giorni. Per lui sei sicuramente importante.. ti chiamava di continuo.. ti cercava.. questo è il motivo per cui ho pensato di contattarti.. e anche perché so di aver fatto la cosa giusta.. lui ha bisogno di te.. non faceva che dire questo durante il delirio..”

Sebbene le sue parole l’avessero rassicurata e suonassero dannatamente vere, Buffy non voleva parlare di questo adesso, non con Connor. “Wesley.. hai detto che ha rotto la magia dei tuoi ricordi alcuni giorni prima dell’apocalisse, giusto?” Lui annuì e lei comprese cose le fosse accaduto quella notte di quattro anni prima, quando perse i sensi nel cimitero di Roma e poi ricordò il giorno che non era mai esistito. Sicuramente era legato ai ricordi di Connor ma non capiva come. Inoltre, lei era l’unica che ricordasse ancora la sua esistenza. Faith e Willow avevano dimenticato ed escludevano che Angel potesse avere un figlio. Solo Buffy sapeva e lei si chiese perché. “Tu.. sai esattamente chi sono io? voglio dire.. sai cosa sono stata per.. ?”

“..per papà? si, credo di si” rispose a disagio e poi aggiunse “ma non ne parlerei al passato.. credo che tu sei ancora.. Ok, so che non sono fatti miei.. scusa”

Lei sorrise “cosa sai esattamente? puoi dirmelo.. se vuoi..”

“Mi disse qualcosa Cordelia.. qualcosa Fred e Wesley.. ma in modo molto didascalico” Per la seconda volta, Buffy rise per come usava le parole. Era diretto e dannatamente sincero e le piaceva molto questo. Sospettò che ci fosse lo zampino di Cordelia. Buffy ricordò che Cordelia diceva sempre quello che pensava ed era una qualità che aveva imparato ad apprezzare nella sua ex compagna di liceo. “Didascalico.. in che senso?” chiese ridendo

“Grande amore. Felicità perfetta. Perdita dell’anima. Angelus. Non ho mai saputo nulla di più”

Poi divenne serio e disse qualcosa che stupì Buffy oltre che sè stesso. Improvvisamente ricordò qualcosa e si rese conto che aveva bisogno di condividerlo con lei.

“Questo non l’ho mai detto a nessuno, neppure a papà. Quando recuperai i ricordi, io ricordai tutto.. e con tutto, intendo dire proprio tutto.. anche quello che un normale essere umano di solito non ricorda. Tutto il mio passato divenne chiaro e ricordai di quando ero neonato, ricordai cose che accaddero a me prima di essere rapito, anche se erano per lo più sensazioni. Sapori, profumi, colori ..e suoni, divennero vividi e reali ricordi.. e papà.. era.. lui era..”

Connor era commosso, non triste. Quei ricordi erano l’unica cosa vera della sua vita ed erano stati proprio quelli che lo avevano riavvicinato ad Angel. Dopo averli recuperati, non era più riuscito a stargli lontano. Si emozionò di più per l’abbraccio di Buffy, perché era inaspettato. “Dovrai dirglielo, Connor.. credo che ne sarebbe felice..” disse lei e lo incoraggiò a continuare.

“Papà parlava molto con me mentre mi teneva in braccio o mentre mi faceva il bagno o.. mentre mi dava il latte. Mi parlava continuamente e ricordo distintamente le sue parole. Spesso mi parlava di Lei. Ricordo che la sua voce si addolciva quando diceva quella parola. Lei. E mi piaceva un sacco ascoltarlo.. credo che lo facesse la notte.. prima che mi addormentassi.. parlava di un miracolo.. di neve che scendeva. Aveva anche comprato un giochino per me, un globo di neve.. lo ricordo benissimo. Mi parlava anche di un giorno che era stato umano.. diceva che avrebbe voluto non dover scegliere e che ora sarebbe stato ancora più bello se fosse rimasto umano, ma disse che non si pentiva della sua scelta perché Lei doveva vivere. Diceva che io e Lei, eravamo i grandi miracoli della sua vita. Pensavo fossero storie inventate da lui, ma ora.. credo che si riferisse a fatti reali. Lui è stato umano davvero.. ha sacrificato la sua umanità per salvare la vita di Lei.. e quella non puoi essere che tu.. non ricordo che dicesse il tuo nome.. ma so che quando parlava di Darla diceva Darla, e così anche per Cordelia e Fred e per tutti gli altri.. ma quando mi parlava sottovoce, c’era sempre Lei.. sai, tipo quando si racconta un segreto o qualcosa del genere.. ricordo distintamente la sua voce..”

“Angel divenne umano per un giorno intero. Dopo duecentocinquanta anni, il suo cuore riprese a.. io ho sentito il suo cuore battere.. ero li accanto a lui.. poi dimenticai..”

Con le lacrime agli occhi, Buffy raccontò l’accaduto e disse di aver recuperato quel ricordo proprio il giorno in cui Connor recuperò i suoi. “Probabilmente il fatto che tu ricordasti tutto, permise a quel ricordo di tornare laddove avrebbe sempre dovuto essere. Credo ci sia un collegamento fra me e te per il fatto che entrambi i nostri ricordi sono stati modificati, tipo effetto boomerang. In quel cubo che Wesley ha distrutto, vi era contenuto anche quel giorno e così ricordai.. questo spiega tante cose.. ma non spiega perché sia Faith che Willow hanno continuato a non ricordare la tua esistenza.. la magia segue delle regole tutte sue..”

"Io non voglio più essere arrabbiato con lui" disse Connor. “E in realtà non lo sono. La rabbia verso papà non ha mai portato a nulla di buono. Alla fine, mi ha solo causato più disperazione, ma vorrei tanto che la smettesse con questo modo di fare. Lui.. fa sempre così.. So che lo fa per proteggerci, lo so bene.. ma allontanare quelli che ama dalla sua vita non è una soluzione.. ha promesso che ora le cose cambieranno. Credo che abbia finito con la caccia a questi demoni post apocalisse.. credo che.. voglia rimettere insieme i pezzi della sua vita..”

Non continuò perché si rese conto che Buffy non l’ascoltava più. Lei guardava l’alta figura che si stagliava davanti a loro. Quando Connor si voltò, avrebbe voluto sprofondare all’inferno. Angel era lì in piedi, e sicuramente aveva sentito tutto. Il suo sguardo era indefinibile, difficile dire se fosse arrabbiato o felice o normalmente sereno. Connor guardò Buffy e non poté non vedere che lei pareva non essere più lì ..non aveva occhi che per Lui.

Lui era poggiato ad un pilastro, con le braccia incocciate al petto. Lo sguardo vagò da loro, alla teiera sullo scrittoio, alla scatola di scarpe sul ripiano della credenza, ad un grande pacco ancora imballato che stava proprio lì accanto e alle valigie poggiate per terra. L’attimo dopo, tornò di nuovo a guardare nella loro direzione  ..e poi non ebbe occhi che per Lei.

Tutto il dolore che avevano sopportato in quegli anni di lontananza, scomparve in un istante. Dopo sarebbe certamente tornato, ma non ora. Ora volevano solo entrare nei loro silenzi, e così come sempre era stato, la porta d’accesso erano i loro occhi. Tutto scomparve. La stanza, le parole, la paura, la delusione, il dolore, il mondo intero.

Lei era bella. No, lei era bellissima ed era proprio lì ad un passo da lui. Era sufficiente allungare un braccio per poterla sfiorare, ma non voleva perdere il contatto con i suoi occhi.

Buffy si mosse in avanti invece e fece un passo verso lui. Fu in quel momento che Angel non riuscì a trattenersi. Andò incontro a lei ma vacillò subito. La stanza cominciò a girare e si rese conto che stare in piedi era ancora faticoso. Tornò a poggiarsi sul pilastro per evitare di cadere, ma Buffy era già corsa accanto a lui per sorreggerlo. “Angel, reggiti a me, vieni.. è meglio se..”

“..è meglio se mi siedo. Credo di non essere ancora.. nel pieno delle mie forze..” Ridacchiò a disagio, mentre Buffy lo accompagnava verso il divano. Si sedette accanto a Connor e vide che era spaventato “Sto bene, Connor” Lo rassicurò subito ma lui abbassò lo sguardo. Ricordò di averlo già visto così debole e ricordò anche che lui ne era stato il responsabile. Quando Wesley l’aveva tirato fuori dall’oceano, Angel si reggeva a malapena in piedi e aveva sofferto la fame per tre mesi, per colpa sua. Sentì un ondata di nausea proprio come quattro giorni prima. Scattò in piedi. “Devi mangiare” disse perentoriamente “Devi mangiare subito” Aprì il frigo cercando il sangue che aveva procurato prima e con voce bassissima disse. “È umano, ok? per favore.. non fare storie, papà.. hai bisogno di questo adesso.. il sangue di maiale non..”

La voce era carica di emozione e Buffy comprese che al ragazzo stava accadendo qualcosa e che sarebbe crollato da lì  a poco.  Angel guardava Connor, sapeva bene cosa stesse pensando e avrebbe voluto abbracciarlo, ma alzarsi non era una buona idea.

Buffy era china davanti ad Angel e poggiava le mani sulle sue ginocchia, mentre spostava lo sguardo da lui a Connor. Avanti Angel, digli qualcosa.. non vedi che sta male? Pensò fra sé. Per scuoterlo ed incitarlo a rispondere a Connor, strinse un po’ più forte un suo ginocchio e Angel le sfiorò la mano come se con quel gesto potesse recuperare la sua forza e a quanto pareva, la cosa funzionò. “Certo.. va bene.. si, Connor.. d’accordo” Sentì ancora la mano di Buffy che lo scuoteva come a dire, Avanti Angel, puoi fare di meglio.. e Angel rise apertamente, pensando che nulla era cambiato fra loro. Erano bastati pochi minuti in cui si era guardati negli occhi, per ritrovare l’antica alleanza e quel modo tutto loro di comprendersi aldilà delle parole.. e accidenti.. quanto gli era mancato tutto questo.

“Non mi va di berlo freddo” disse ridendo mentre guardava Connor. “Potresti aprire quello scatolone e sistemare il microonde da qualche parte.. che ne dici? ..domani voglio provare una ricetta, spero di ricordarla ancora.. è una torta.. ed è davvero speciale.. penso vi piacerà..”

Connor non riuscì a rispondere, ma il suo corpo si mosse come non fosse a lui ad eseguire il movimento. Sta di fatto che si ritrovò accanto al padre e lo abbracciò così forte come non aveva mai fatto prima. Sentì la mano di Buffy che gli accarezzava la schiena ed era davvero così dannatamente rassicurante che non riuscì a trattenersi. Pianse aggrappato al collo del padre mentre sentiva che lui lo stringeva ancora più forte. Per la prima volta in vita sua, provò la sensazione di sentirsi veramente amato. Quella non era una falsa famiglia, con falsi ricordi o affetti costruiti con la magia, quella era la sua vera famiglia. Buffy aveva ragione. Lei non era affatto un estranea. Lui credette, in quel momento, di averla conosciuta da sempre.

“Va tutto, piccolo” disse Angel “Ora, dimmi.. da quanto tempo non dormi?”

Da oltre le spalle di Connor, Angel incrociò lo sguardo con Buffy e insieme annuirono. Lei andò in camera, cambiò le lenzuola e preparò il letto per Connor. Il ragazzo era esausto, ne era certa. Poi si affacciò oltre il paravento, fece un leggerissimo cenno del capo ad Angel e lui annuì. Guardò verso suo figlio e si chinò a baciargli la fronte “Connor, è meglio se vai a dormire. Io ti porterei anche in braccio.. se solo potessi, ma rischiamo di cadere tutti e due..” disse in tono scherzoso e lo sentì ridere contro il suo collo e ancora lo baciò sulla fronte. Lo sentì che borbottava qualcosa “Ma devo sistemare il microonde..” e fu Buffy a ridere adesso. “Domani.. adesso niente storie.. a nanna”

A malincuore si spostò da Angel e sentì Buffy che lo spingeva dolcemente verso la zona notte. “Ma..?” tentò di protestare ma lei non lo ascoltò e lo spinse ancora, indicandogli il letto. “Beh, non vorrai dormire per terra spero.. è tutto ok, Connor.. io e tuo padre abbiamo molte cose da dirci e non dormiremo finché tutto non sarà chiarito. So che sai cosa intendo..”

Lui rise “Credo di si” Buffy lo lasciò solo e fu raggiunto da Angel che lo aiutò a sistemarsi nelle coperte. “Posso fare da solo” ridacchiò Connor e Angel rise con lui mentre gli sfilava le scarpe.

“Ah, lo so bene.. ma è una cosa che volevo fare da tanto tempo.. dare la buonanotte a mio figlio mentre Lei è li a pochi passi da noi. Si, Connor ho sentito tutto.. ho sentito che ricordi di quando eri piccolissimo ed è.. è bellissimo. Sai? sto facendo un sogno strano in questi giorni.. è un sogno ricorrente e non è un incubo.. e Lei è sempre accanto a noi.. proprio come adesso..”

Connor sollevò lo sguardo. Buffy era li, accanto ad Angel e gli parlavano talmente sottovoce che non capiva le loro parole, ma era un suono così armonico e musicale che scivolò presto nel sonno, ma prima chiese qualcosa. “Buffy? domani.. quando mi sveglio.. tu ci sei ancora?”

“Certo.. ci sarò sicuramente..”

“Allora disfa le valige.. per favore..”

 

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Note:

I dialoghi fra Buffy e Connor e fra loro tre in generale, così come i loro gesti, potrebbero risultare un po’ forzati e OOC (visto che si conoscono appena e visto che Angel e Buffy si sono appena ritrovati), ma c’è un motivo per tutto questo ..e presto capirete.
L’ultima scena in particolare, è un po’ strana e per ora non voglio dirvi di più, ma ha un suo senso

Il globo di neve regalato a Connor esiste davvero. Quando Angel ne parla si fa riferimento proprio ad Amends e alla neve (episodio Ats - 3x19 - Il Prezzo)
   
 
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