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Autore: NiNieL82    01/10/2012    2 recensioni
Quando tutto ebbe inizio Esmeralda, figlia di Ponto, era una bambina che veniva angustiata dalla sua bellissima sorella maggiore, Angelica. Attaccatissima a suo zio Bilbo, Esmeralda, crebbe ascoltando storie di Elfi e giocando con il suo migliore amico, Pipino Tuc, suo coetaneo, sopravvivendo alle angherie di Merry, segretamente innamorato di Angelica e cercando di nascondere al meglio il suo amore per il giovane Frodo.
Tutto questo almeno fino alla festa di compleanno di Bilbo e Frodo. Da lì una serie di eventi più o meno voluti travolgerà la vita di Esmeralda e di molte delle persone che le stanno vicino. Tutti saranno costretti a crescere e a cambiare e non solo per il lento passare del tempo. Quali segni lascerà la Guerra dell'Anello nei cuori di tutti le persone che Esmeralda ama?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12.GRAMPASSO.


Ehi! Chi siete e cosa volete!”

La voce di Pipino, non propriamente tranquilla, svegliò Esmeralda, che scendendo veloce dal letto corse nel salottino dove trovò Frodo, Pipino e Sam assieme ad un uomo che non aveva mai visto.

Che ci fa in camera nostra questo... Umano?”chiese lei.

Tranquilla Esmeralda. Ora lo spiegherà anche a noi!” disse Frodo.

Lasciate che mi presenti. Mi chiamo Grampasso. E come ha ricordato il vostro amico, sono qua per fare una chiacchierata con lui riguardo delle informazioni che ho da barattare con voi...” rispose l'uomo tranquillo.

Esmeralda sbarrò gli occhi e domandò:

Barattare? Barattare con cosa?”

Frodo si voltò verso la ragazza. In effetti non aveva con sé molto, ma non voleva palesarlo a quell'uomo che tutto sembrava meno che qualcuno di cui potersi fidare.

Non vi chiedo più di quanto possiate darmi. Voglio solo che mi portiate con voi a partire da questo momento e fino a che non deciderò di lasciarvi!”

Tutti e quattro gli hobbit presenti nella stanza rimasero perplessi dalla richiesta dell'uomo. Fu Frodo a rispondere:

Veramente? Non posso negare che vorrei davvero un nuovo compagno di viaggio, visto le persone che ci stanno seguendo. Ma non posso accettare fino a che non saprò abbastanza sul vostro conto”

L'uomo sorrise. Il suo volto era segnato dalle rughe e i capelli in alcuni punti erano argentati.

Esmeralda capì che quell'uomo doveva aver visto molte cose che lei e gli altri ignoravano e qualche cosa scaldò il suo cuore. Non capiva perché ma sentiva che di questo Grampasso non doveva aver paura.

Vedo che avete lasciato da parte la vostra negligenza. È un grande sollievo per me, specialmente dopo quello che è successo nella sala principale appena poco fa. Bene, quindi! Io vi dirò quello che devo e voi stabilirete la ricompensa anche se spero davvero che teniate conto di quello che vi ho chiesto quando sono entrato!”

Avanti allora!” disse Frodo. “Cosa avete da dirmi?”

Grampasso sospirò e incominciò:

Sono un uomo che ha viaggiato molto nella sua vita. Non fatevi ingannare dal mio aspetto, ma sono molto più vecchio di quello che può sembrare. Sono un ottimo camminatore. E credo che per questo motivo qua a Brea mi chiamano Gambelunghe. In realtà sono un Ramingo. Non ho nessun potere in particolare, almeno non come voi, signor Sottocolle, che avete la capacità di sparire. Io riesco a non farmi notare invece, quando lo desidero. Questa sera stavo oltre la siepe che delimita l'entrata a Brea, quando mi sono reso conto che cinque hobbit arrivavano da Tumulilande assieme al vecchio Tom Bombadil. Ascoltai di nascosto quello che si dicevano. O almeno quello che riuscivo a cogliere. Poi, quando ho visto che superavano il cancello di Brea, dopo essere stati bombardati di domande dal vecchio Enrico, ho scavalcato le mura e ho sentito uno di loro che si raccomandava di non dire mai il suo vero nome, Baggins, da quel momento in poi. Quel signore, se posso permettermi, signor Sottocolle, eravate voi!”

Frodo aggrottò le sopracciglia e replicò:

E a voi cosa importa del mio nome?”

Mi importa eccome!” rispose Grampasso. “Dal momento che sto cercando un Hobbit di nome Frodo Baggins. E lo dovevo trovare con una certa urgenza. So che è partito dalla Contea e che porta con sé un segreto molto importante che riguardano me e i miei amici!”

Frodo, Sam ed Esmeralda saltarono in piedi e persino Pipino guardò Grampasso con aria truce. Ma fu lo stesso Ramingo a tranquillizzarli dicendo:

Tranquilli. Il vostro segreto è al sicuro con me. Posso solo dirvi che da qui in futuro dovrete muovervi con più cautela di quella che avete usato fino ad ora. E scusatemi se ve lo dico, ma è stata davvero poca. Dovete imparare a scrutare ogni ombra. I Cavalieri Neri sono in viaggio e stanno percorrendo indisturbati il Verdecammino... E non molto tempo fa, uno di loro è giunto direttamente dal Sud!”

Quelle rivelazioni cominciarono a far mettere in moto il cervello di Frodo e degli altri tre. Si spiegavano molte cose da quel comportamento. Specialmente il motivo per cui gli erano state rivolte troppe domande quando arrivarono a Brea e anche lo strano comportamento dell'oste.

Per quello che fu possibile Grampasso li rassicurò, ma non poté non calcare sul piccolo incidente che era avvenuto nella sala dell'osteria pochi minuti prima. Frodo ripeté inutilmente che era stato un incidente, cosa a cui il Ramingo, a quanto pareva non era disposto a credere, ma chiarì da subito che quell'avvenimento aveva reso la posizione dei cinque Hobbit davvero pericolosa.

L'unica cosa che pareva rassicurare Frodo era il fatto che i Cavalieri sembravano aver perso le sue tracce e che se ne fossero finalmente andati.

Grampasso sorrise, guardando il ragazzo divertito e rispose:

Non ci conterei se fossi in voi. I Cavalieri torneranno e ce ne saranno altri con quelli che già avete visto. E non mi stupirei se ve li dovreste ritrovare proprio a Brea, dopo quello che è successo stasera nella sala principale. Billy Felci avrà sicuramente informato chi di dovere! Persone come lui venderebbero la madre e forse anche l'anima per puro divertimento!”

Frodo scosse la testa e facendo il finto tonto disse:

E cosa dovrebbe vendere Billy Felci a proposito del mio incidente di poco fa!”

Credo... Ed è molto probabile, che informazioni sul vostro conto valgano molto di questi tempi. Una descrizione minuziosa di quello che è successo sarebbe molto utile a molte persone. E penso, come ho già detto prima, che quelle persone arriveranno a quelle informazioni e a voi entro questa notte. Ora sta solo a voi se decidere di prendermi come guida o no. Ma posso solo consigliarvi di rispondere di sì! Non posso e non voglio arrecarvi alcun male e spero che per la vostra stupidità non vogliate cadere nelle mani dei Cavalieri Neri. Sono terribili e capaci di fare cose altrettanto brutte!” rispose Grampasso e dicendo quelle parole una strana agitazione parve impossessarsi di lui che strinse forte le mani sui braccioli della poltrona frusta. Gli occhi del Ramingo erano come vuoti, quasi che in quel momento stessero sondando ricordi lontani e dolorosi, ma soprattutto terribile. Talmente tanto da riuscire a rendere più fievole perfino la luce della stanza.

Ascoltate!” disse Grampasso riprendendosi e passandosi una mano sulla fronte. “Io conosco i vostri inseguitori, molto meglio di quello che pensate. E so come aiutarvi a scappare da loro. Domani dovete fuggire. Grampasso può indicarvi il modo e il momento migliori per farlo. Può venire con voi?”

Nella stanza calò un silenzio ancora più cupo di quello precedente. Esmeralda si guardò intorno scrutando le espressioni di tutti, cercando di capire che cosa stessero pensando. Scrutò di nascosto persino Grampasso, cercando di interpretarne i pensieri dallo sguardo.

Fu la voce di Sam a rompere quel silenzio e a far trasalire Esmeralda. L'hobbit, rivolgendosi a Frodo, disse:

Padron Frodo, se vuole ascoltare il mio modestissimo parere, io non sono sicuro di potermi fidare di questo Grampasso. Ci ha detto di non fidarci di nessuno. E io dico che, sì, ha ragione. E che non dovremmo fidarci di lui per primo. Lui è uno che viene dalle Terre Selvagge e nella Contea non ho mai sentito niente di buono su quel tipo di persone. Per me, questo Grampasso sa qualche cosa. È chiaro! E non penso che sia una cosa intelligente farci condurre in terre selvagge e oscure da un tipo altrettanto oscuro”

Pipino si mostrò irrequieto, tanto quanto lo era Esmeralda che quasi poteva sentire in ogni minimo minuto di silenzio poteva sentire i cuori di tutti battere all'impazzata.

Grampasso in silenzio guardava fisso Frodo che non potendo più reggere quello sguardo, replicò:

Sam non sono d'accordo con te. Credo che il nostro amico Grampasso sia una persona differente da quello che ci vuole far credere. Ho notato che avete cominciato a parlare con l'accento di Brea quando ci siamo conosciuti, ora invece il vostro accento è cambiato. C'è qualche cosa di strano in voi, ma non come dice Sam! So che dobbiamo seguire il vostro consiglio di essere prudenti, ma non riesco a capire perché dovremmo prendervi come guida e venir così meno al vostro stesso consiglio!” e prendendo coraggio aggiunse: “Come posso fidarmi di una persona che usa un travestimento per andare in giro? Chi siete voi e che cosa sapete sul... Sui miei affari? Credo che sia arrivato il momento di essere chiari, una volta per tutte”

Grampasso rimase in silenzio. Esmeralda era stupita da tutto quel coraggio di suo cugino e si chiedeva terrorizzata quale potesse essere la reazione dell'uomo nei loro confronti.

Ma il Ramingo sorrise e rispose:

Vedo che la mia lezione di prudenza è servita a qualche cosa. Ma per quello che sapete posso dirvi che prudenza e indecisione sono due cose differenti e che la seconda potrebbe portarvi tra le braccia del nemico. Volete delle spiegazioni. E io sono qui per darvele...”

E avrebbe cominciato a farlo se qualcuno, proprio in quell'istante, non avesse bussato alla porta.


Bastò solo che qualcuno picchiasse l'uscio perché i nervi di Esmeralda saltassero, logorati da quel viaggio troppo stressante.

Tutti si voltarono verso la porta e nessuno ebbe il tempo di chiedere chi fosse che la porta si aprì ed entrò Cactaceo con Nob. Portavano dell'acqua e delle candele e l'oste sorrise quando entrò, mentre Grampasso, silenzioso, si nascondeva in un angolo scuro della camera senza che nessuno se ne accorgesse.

Bene!” disse Cactaceo sistemando le cose che aveva portato. “Sono venuto per porgervi la buonanotte...” e guardando Nob storto aggiunse: “E tu, perdigiorno, vai in giro per le camere e porta l'acqua agli altri ospiti!”

L'hobbit trotterellò via e Cactaceo, credendo di essere rimasto solo con gli hobbit suoi ospiti, chiuse la porta ed esitante disse:

Dunque! Credo – e dico credo- di aver fatto un grossissimo sbaglio. Se è così mi spiace sinceramente. Ma come vi ho detto poco fa, ho la testa piena di cose e una caccia l'altra. Il problema è che stavolta credo di aver dimenticato qualcosa di importante e spero che il torto sia rimediabile in qualche modo...”

Potreste finire con queste mezze confessioni e queste mezze verità e andare direttamente al nocciolo della questione?” esclamò Esmeralda che cominciava a spazientirsi.

Cactaceo annuì e replicò:

Mi è stato chiesto di tenere gli occhi aperti nel caso in cui a Brea fosse arrivato un gruppo di Hobbit della Contea, perché tra questi ci sarebbe stato uno con il nome Baggins”

Frodo deglutì. Per la seconda volta in quella sera si sentiva scoperto e in pericolo. Cercando di dissimulare la sorpresa, chiese:

E cosa c'entra tutto questo con me?”

Beh!” balbettò imbarazzato Cactaceo.“È quello che mi sarei chiesto anche io se non mi fosse stato detto che questo Baggins avrebbe viaggiato sotto falso nome. E che quel nome sarebbe stato Sottocolle. Inoltre, questa persona, ha fatto una descrizione che combacia perfettamente con voi!”

E quale sarebbe di cortesia?” lo interruppe Frodo.

Un piccoletto ben piantato e con le guance rosse” rispose prontamente Cactaceo.

Pipino ed Esmeralda risero sotto i baffi mentre Sam guardò l'oste turbato e arrabbiato al contempo per via dell'insolenza che aveva osato verso il suo padrone.

Cactaceo non si rese conto delle esternazioni di chi gli stava intorno e continuò, come se nulla fosse:

Comunque non basta per in quanto vale per la maggior parte degli Hobbit. Ma quello di cui ti parlo è uno più alto e più chiaro degli altri e ha una fossetta sul mento. Un tipo vivace e dagli occhi impertinenti...” e chinando la testa mormorò: “Chiedo scusa per lui... Non ho mai nemmeno pensato una cosa simile di voi, signor Sottocolle!”

Esmeralda sollevò un sopracciglio da quella situazione surreale. Quasi sentiva i nervi stendersi davanti a quel tipo insolito. Anche tutti gli altri sembravano divertiti. Tutti tranne Frodo che ansioso, non nascondendo una certa urgenza nella voce, disse:

Lui! Lui! Lui! Lo avete ripetuto talmente tante volte ma non avete detto chi sia lui!”

Gandalf!” rispose prontamente Cactaceo.

I quattro Hobbit sbarrarono gli occhi sorpresi e persino Grampasso, nel suo cantuccio oscuro, si mosse nervoso.

Per quello che so è uno burbero che fa pagare gli errori che si commettono. C'è chi dice che sia uno stregone. Io so solo che è mio amico, anche se devo ammettere che ho davvero paura di quello che dirà quando verrà a sapere che cosa ho combinato. Ho paura che farà inacidire la mia birra o peggio. Ma che posso farci. Quel che è fatto è fatto...”

Potreste smettere di divagare e comunicarci il torto che ci avete arrecato? Da quando siete entrato non fate altro che parlarne eppure non ne sappiamo ancora nulla!” sbottò Frodo che cominciava a perdere la pazienza.

Per l'ennesima volta Cactaceo annuì imbarazzato e riprese:

Bene! Dove ero arrivato? Ah! Sì! È successo tutto tre mesi fa. È entrato nella mia camera e ha detto: Omorzo io parto domattina. Mi puoi fare un favore grande? Accettai senza remore e lui continuò: Ho molta fretta e devo portare un messaggio alla Contea, ma non posso. Hai qualcuno di fidato da mandare? Risposi che potevo trovare qualcuno per il giorno dopo o per quello seguente e lui ha detto: Più presto è meglio è... E mi ha dato questa lettera che, devi dire, è indirizzata con molta precisione!” e con molto orgoglio, cogliendo una delle rare occasioni in cui poteva dimostrare di essere uno dei pochi uomini istruiti di Brea, lesse ad alta voce e sicuro: “SIG. FRODO BAGGINS, CASA BAGGINS, HOBBIVILLE. CONTEA”

Una lettera per me da Gandalf!” gridò Frodo.

Cactaceo sorrise e disse:

allora il vostro nome è per davvero Baggins!”

Sì” replicò duramente Frodo. “E ora capisco perché avete divagato tanto riguardo il vostro torto. Fareste molto meglio a darmi subito quella lettera e a non indugiare oltre...”

Stavolta Cactaceo era talmente imbarazzato al punto che era arrossito fino alla punta dei capelli e borbottò turbato:

Giuro! Non era mia intenzione arrecarvi nessun danno, signore. Né a voi, né a Gandalf. E il solo pensiero di quello che potrebbe dirmi Gandalf una volta che scoprirà questo danno. Ma come vi ho detto sono un uomo molto occupato e mi sarei recato io stesso da voi se avessi potuto. Ma un impegno dopo l'altro non sono riuscito né io, né qualcuno della mia famiglia. E poi è andato via dalla mia testa, come per magia. E mi spiace di non aver mantenuto la parola data. Ricordo ancora quando mi disse: Omorzo, questo mio amico della Contea potrebbe passare da queste parti fra non molto tempo, in compagnia di qualcheduno. Si farà chiamare Sottocolle. Mi raccomando, ricordatene! Ma non fargli domande. E se non ci sarò io con lui significa che sarà in difficoltà e avrà bisogno di aiuto. Fa tutto quello che puoi per lui e te ne sarò grato. E aveva ragione il vecchio Gandalf. Il pericolo è più vicino di quanto pensassi...”

Che volete dire?” domandò Frodo.

Gli uomini neri!” rispose terrorizzato l'oste. “Vi hanno preceduti e vanno in giro per Brea cercando Baggins. E vi posso giurare che se loro hanno delle buone intenzioni nei vostri confronti io stesso sono un Hobbit!”

E li avete incontrati?” chiese Pipino che non cominciava a trovare divertente la situazione.

Sì!” rispose prontamente Cactaceo.

E quando?” domandò Esmeralda.

In qualche modo i suoi nervi stavano di nuovo risentendo della tensione e cominciava di nuovo a tremare per la paura e a vedere ombre oscure sbucare fuori da ogni angolo oscuro.

Lunedì!” replicò Cactaceo che cominciava a coltivare una remota speranza che con quelle informazioni stesse riuscendo a farsi perdonare il grave danno che aveva commesso.

E che cosa vi hanno detto?” domandò serio Frodo.

Parlarono con Nob, prima” cominciò a spiegare l'oste. “Mi disse che dei tipi vestiti di scuro cercavano un Hobbit di nome Baggins. Era terrorizzato. E anche io mi spaventai a morte quando lo vidi. Ma nonostante questo li cacciai via. Sto attento alle persone che frequentano il mio locale e anche a quelle a cui rivolgo la parola...” e abbassando la voce aggiunse: “E se posso permettermi, signor Sottocolle, stasera vi ho visto parlare con quel Grampasso. Il Ramingo, intendo... Credo che sarebbe molto meglio per voi se cominciaste a guardarvi intorno e a scegliere meglio le vostre amicizie!” e alzando la voce aggiunse: “Figuratevi che quel Grampasso voleva raggiungervi ancor prima che voi cominciaste a desinare!”

Cercava! Appunto!” esclamò Grampasso uscendo dal suo nascondiglio facendo trasalire il povero oste che sorpreso riuscì solo a dire:

Tu! Sempre in mezzo ai piedi. E ora che vuoi?”

È stato invitato da me!” intervenne Frodo con durezza.

L'oste guardò con durezza il Ramingo e rispose:

Nonostante quello che ho appena detto penso che siate in grado di discernere di vostra sponte le buone e le cattive compagnie. Ma lasciate che vi dica che non è consigliabile portarvi dietro un Ramingo!”

Grampasso sollevò un sopracciglio e per nulla divertito domandò all'oste:

E chi consiglierebbe di portarsi dietro il buon Cactaceo? Magari un oste chiacchierone che non dimentica del suo nome solo perché se lo sente ripetere dietro mille volte in un'ora?”

Non lascerei Brea per tutto l'oro del mondo!” si schermò Cactaceo. E rivolgendosi a Frodo domandò: “Vi prego, però, signor Sottocolle, di spiegarmi il motivo di tutte le disavventure che vi precedono o che vi portate dietro...”

Frodo scosse la testa e rispose:

Non posso spiegarvi tutto, mi spiace! Posso solo dirvi che fino a che io sarò qui, tutti voi sarete in pericolo. I Cavalieri Neri, per quello che so, sono davvero pericolosi e sono diretti servitori di... di...”

La parola rimase sospesa, come un presagio, congelata nella gola di Frodo, diventando un rospo difficile da buttare giù, anche con tutta la birra del mondo.

Fu Grampasso ad arrivare in aiuto dell'Hobbit e a dire:

Sono servitori di Mordor. Conosci questo nome, Omorzo?”

L'oste impallidì e Frodo, arreso, quasi conoscesse la risposta a quella domanda, disse:

Volete ancora aiutarmi come avete promesso a Gandalf!”

Certo!” esclamò con voce malferma e un po' isterica Cactaceo. E cercando di sembrare più sicuro di sé aggiunse in tono grave: “Ora più che mai! Anche se non sono sicuro del mio ruolo. Insomma... Cosa può fare un uomo come me contro una forza tanto spaventosa?”

Non molto!” rispose Grampasso. “L'unica cosa importante che puoi fare è quella di ospitare per questa notte il signor Sottocolle e che dimentichi il suo nome fino a quando non sarà abbastanza lontano da Brea!”

Io posso anche farlo, ma il problema non è questo. Stasera, all'osteria, è stato il signor Sottocolle stesso ad attirare troppa attenzione su di sé con la storia della scomparsa. Tutti l'hanno collegata a quella del signor Bilbo Baggins di qualche anno fa. Infatti, nonostante non ci occupiamo molto di quello che accade nella Contea, noi Breatini non lasciamo passare storie strane. Anche Nob, che non è uno sveglio, conosce quella storia a memoria!” spiegò con naturalezza l'oste.

Credo che sia inutile piangere sul latte versato, a questo punto! La cosa importante è che i Cavalieri Neri non tornino qui stanotte” glissò Frodo.

Lo spero anche io!” si augurò Cactaceo. “Anche se sono sicuro che sarà difficile per loro entrare al Puledro Impennato. Siete al sicuro qua. Nessuno aprirà bocca e nessun uomo in nero valicherà la soglia della mia locanda. Faremo la guardia... Quindi potete riposare tranquilli stasera!”

Vi ringrazio!” sorrise per la prima volta Frodo in quella sera. “Posso solo chiedervi il favore di essere svegliati all'alba, se possibile? E se si può, vorrei che la colazione ci venisse portata alle sei e mezzo, per favore!”

Sarà fatto signor Bagg... Ehm! Sottocolle!” rispose Cactaceo e guardandosi intorno aggiunse preoccupato: “Solo ora mi rendo conto che il signor Brandibuck non è con voi!”

Esmeralda sentì il cuore mancarle un battito e uno strano sentimento, frammisto a paura e rimorso cominciò a roderle lo stomaco. Merry non era ancora rientrato. Ed era uscito da tanto. Perché non lo aveva seguito dopo quella lite. Solo allora si rendeva conto di quanto grande fosse il pericolo fuori dal Puledro Impennato.

-Se dovesse succedergli qualcosa non so se sarei capace di perdonarmelo!- pensò Esmeralda deglutendo a vuoto.

Esmeralda?” domandò Frodo riscuotendola dai suoi pensieri.

Sia Grampasso che Cactaceo guardarono la giovane con la fronte aggrottata, visibilmente confusi nel sentire che una ragazza facesse parte di quel gruppo. Esmeralda, arrossendo dalla punta dei capelli a quella dei piedi, domandò:

Mi hai chiesto qualche cosa?” e subito si sentì dannatamente stupida. Era difficile sostenere gli sguardi di cinque uomini che cercavano di capire ognuno una cosa differente dall'altro.

Merry ti ha forse detto dove andava?”

Esmeralda scosse la testa e rispose:

No! Vi aveva già detto che sarebbe uscito a prendere una boccata d'aria subito dopo la cena. E lo ha fatto quando ho deciso di andare a letto. È uscito poco dopo che voi siete andati via dalla camera”

Certo che voi Hobbit della Contea siete proprio curiosi!” esternò Cactaceo contrariato dal comportamento di Merry e dal fatto di aver scoperto di essere stato raggirato non solo da Frodo ma anche da Esmeralda. “Il pericolo vi sovrasta e voi sembrate in vacanza. Che volete che vi dica? Sbarrerò comunque porte e finestre e perfino il più piccolo buco. Manderò Nob a cercare il signor Brandibuck e se dovesse arrivare lui per primo darò ordine che gli permettano di entrare!”e dopo aver salutato uscì borbottando qualche cosa riguardo la stranezza di quei tempi in cui era più facile fidarsi di un Ramingo che di se stessi e di come una donna, anche se Hobbit, provasse il gusto di travestirsi e sfidare la morte.


Allora!” sorrise Grampasso una volta che la porta si richiuse e nella stanza rimasero solo loro. “Non siete curiosi di sapere che cosa sta scritto in quella lettera?”

Frodo si rigirò la lettera tra le mani e studiò il sigillo. Indubbiamente era quello di Gandalf. Lo ruppe e prese il foglio, cominciando a leggere la lettera.


IL PULEDRO IMPENNATO, BREA.

Giorno di Mezzo Anno, Calendario Contea, 1418.


Caro Frodo,

cattive notizie mi sono giunte fino a qui devo partire immediatamente. Faresti bene a lasciare Casa Baggins fra non molto e andartene dalla Contea prima che arrivi la fine del mese di Luglio., al più tardi. Tornerò appena mi sarà possibile, e se tu sarai già partito ti seguirò. Lasciami un messaggio in questa locanda se passi da Brea. Puoi fidarti dell'oste (Cactaceo). Forse incontrerai un mio amico per strada: un uomo alto e magro, scuro, che taluni chiamano Grampasso. Sa i fatti nostri e ti aiuterà. Va a Gran Burrone: lì spero ci ritroveremo finalmente. Se non dovessi venire prima della tua partenza, Elrond ti consiglierà sul da fare.

Affettuosamente tuo frettolosissimo,

Gandalf.


P.S. -NON l'adoperare mai più, per nessuna ragione al mondo! Non viaggiare di notte.

P.P.S. -Accertati che sia il vero Grampasso. Ci sono un sacco di uomini strani in giro. Il suo vero nome è Aragorn.


Non tutto quello che è oro brilla,

Né gli erranti sono perduti;

Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

Le radici profonde non gelano.

Dalle ceneri rinascerà un fuoco,

L'ombra sprigionerà una scintilla;

Nuova sarà la lama ora rotta,

E re quei ch'è senza corona.


P.P.P.S -Spero che Cactaceo ti faccia avete questa mia al più presto. Un brav'uomo, ma la sua memoria è un ripostiglio: non troverai mai quel che cerchi. Se lo dimentica lo arrostisco.

Buon viaggio!


Dopo aver finito la lettera Frodo la passò anche agli altri che la lessero con attenzione e disse a Grampasso:

Il guaio che ha combinato Cactaceo è ben più grave di quello che pensavo. Spero davvero che Gandalf lo arrostisca quando lo incontra lo prossima volta. Quello che non capisco, però, è il modo in cui ha scritto la lettera Gandalf. Sembra che si stia apprestando ad affrontare un grande pericolo. Ma che gli è successo?”

Gandalf affronta da sempre grandi pericoli, anche se voi Gente Piccola non lo sapete!” rispose dolcemente Grampasso.

Frodo rimase silenzioso qualche secondo e mentre Sam leggeva la lettera per ultimo domandò:

Perché non ci hai detto fin da subito che eri amico di Gandalf. Avremo perso meno tempo, non trovi?”

Tu credi?” replicò Grampasso. “Pensi che mi avresti creduto se mai te lo avessi detto. Se non sbaglio non hai ancora deciso se vuoi o no che ti faccia da guida. Comunque non sapevo nulla di quella lettera e che dovevo convincervi a portarmi con voi senza l'ausilio della minima prova. E non pensiate che per me sia stato facile fidarmi di voi. Anche a me il nemico ha teso delle trappole pericolose e anche io dovevo studiare e capire se voi foste proprio le persone che cercavo. E devo ammettere che quando ho sentito che tra di voi c'era una donna la mia fiducia, per un solo attimo, ha vacillato. Ma ho visto dentro i vostri cuori. E sono puliti. Posso fidarmi di voi come spero voi vi fiderete di me, nonostante il mio non sia un aspetto che ispiri fiducia”

Non ne ispira alcuna, infatti. Almeno a prima vista!” si intromise Pipino ridendo di gusto, mentre Esmeralda si torceva le mani imbarazzata dallo sguardo che le aveva lanciato Grampasso. “Penso comunque che...” continuò Pipino: “... che dopo qualche giorno in mezzo a siepi e alberi siamo un po' tutti uguali”

Non penso che basterebbe solo qualche giorno per essere come me. E vi giuro che morireste molto prima almeno che non mi dimostriate che voi Hobbit siete fatto di una pasta molto più dura di quello che sembra” replicò Grampasso a Pipino.

C'è una cosa che non capisco, però” si intromise Esmeralda, prendendo coraggio e tornando alla lettera di Gandalf. “Gandalf ci ha scritto di voi ma non riesco a capire che cosa significhi il poemetto che c'è scritto nella lettera. Potete spiegarcelo voi?”

Sam, che ancora non si fidava dell'Uomo, guardandolo in cagnesco ribatté:

In effetti, messere, non ci avete ancora dato prova di essere voi il vero Grampasso. Potreste benissimo essere una spia del nemico e state cercando di essere nostro amico per ucciderci tutti al momento più opportuno”

Grampasso sospirò. Qualche cosa diceva ad Esmeralda che non era carino il modo in cui Sam si stava comportando con Grampasso, ma era successo qualche cosa in quel placido Hobbit dedito solo a coltivare fiori e potare siepi. Era cambiato da quando era entrato nella Vecchia Foresta. Vedere il pericolo da vicino lo aveva reso più coraggioso di quanto Sam stesso potesse immaginare.

Osservarono tutti Grampasso che sollevandosi disse:

Se davvero fossi una spia del nemico che ha ucciso il vero Grampasso per arrivare a voi e all'Anello e uccidere voi stessi per entrarne in possesso, posso assicurarvi che avrei avuto modo di uccidervi molte volte stasera...”

In piedi, Grampasso sembrava se possibile più inquietante e pericoloso di quanto lo fosse stato per tutta la sera. Il suo viso era duro e la paura percorse la stanza silenziosa scuotendola come una scossa di terremoto. Ma il viso del Ramingo si aprì in un sorriso e aggiunse:

Potete pure stare tranquilli, però. Io sono il vero Grampasso, fortunatamente! Sono Aragorn, figlio di Arathorn. E se con la mia vita o con la mia morte vi potrò aiutare, lo farò!”


Ci fu di nuovo un lunghissimo silenzio.

Fu Frodo, per l'ennesima volta in quella sera, che ruppe il silenzio ed esitante disse:

Ho pensato che tu fossi una persona amica molto prima che leggessi quella lettera. Penso che saresti stato diverso se fossi stato un servitore del nemico. Forse ci avresti riempito di lusinghe, penso. Sarebbe stato molto meno rude di come tu sei stato in realtà con noi, questa sera”

Capisco!” rise divertito Grampasso. “Sembro equivoco ma do la sensazione di essere una persona onesta. E così? Non tutto l'oro brilla, né gli erranti sono perduti

Ora capisco” esclamò Frodo. “Quei versi si riferiscono a te, non è vero? Ma come facevi a sapere che Gandalf li aveva scritti se tu non hai letto la lettera?”

Infatti non lo sapevo” ammise candidamente Grampasso. “Ma io sono Aragorn e quei versi accompagnano il mio nome” ed estrasse la spada dal fodero.

Tutti e quattro gli Hobbit saltarono su vedendo un uomo molto più alto di loro sfoderare una spada su di loro che non solo erano inermi ma avevano abbassato la guardia da molto prima che Cactaceo entrasse nella stanza per scusarsi.

Furono quindi sorpresi quando la spada che si trovarono di fronte non era come tutte le altre, bensì la sua lama era stata tagliata ad una decina do pollici dall'elsa.

Esmeralda spalancò la bocca sorpresa e ripeté piano:

Nuova sarà la lama ora rotta...

Grampasso sorrise e riponendo la spada nel fodero, rivolgendosi con dolcezza ad Esmeralda disse:

Sono onorato che abbia imparato così in fretta uno dei versi più importanti del mio poema”

Sam boccheggiò ancora sopreso. Nessuno poteva capire che battaglia c'era dentro il piccolo giardiniere. Aveva desiderato credere a Grampasso dal primo momento in cui aveva chiesto loro di poterli seguire, ma la paura che fosse anche lui un pericoloso servitore del nemico lo aveva fatto rimanere sulla difensiva, diffidente verso il Ramingo. Vedendo però quella spada, Sam aveva capito -almeno dentro di sé- che Grampasso non poteva essere pericoloso. Grampasso aveva ragione quando diceva che se solo avesse voluto ucciderli lo avrebbe fatto molto prima di quanto loro potessero immaginare. Ed ora, alla vista di quella lama distrutta, Sam aveva fatto cadere ogni remora.

Il Ramingo si rese conto dello sguardo di Sam e sorridendogli disse:

Mastro Gamgee, credo che ora non possa più dire che io sia pericoloso. E dalla vostra espressione deduco che ora siate certo del fatto che posso unirvi alla vostra comitiva senza che chieda un ulteriore conferma a Frodo”

Esmeralda e Pipino risero sotto i baffi e fu quest'ultimo a chiedere:

Hai detto che vuoi farci da guida. E se questo va bene a Gandalf, per me è lo stesso. Ma hai detto anche che ci stiamo andando a buttare in una serie di guai molto più grandi di quello che possiamo immaginare. Mi chiedo quindi come tu possa essere una guida utile con una spada rotta!”

Tranquillo, mastro Pipino. Il tempo in cui questa lama tornerà nuova è molto più vicino di quanto credi.” e rivolgendosi agli altri, Grampasso aggiunse: “Bene! La strada che dobbiamo intraprendere domani è dura e faticosa. Credo che sarà già un miracolo lasciare Brea senza dare nell'occhio. E penso anche che sarà difficile passare inosservati anche quando saremo molto lontani qua qui. Cercheremo e dovremo far perdere le nostre tracce. Vi aiuterò a trovare alcune strade che vi condurranno fuori dalle Terre di Brea, oltre la strada maestra. Dopo potremo dirigerci verso Colle Vento”

Colle Vento?” chiese Sam. “Cos'è?”

È una collina che sta a metà strada tra Brea e Gran Burrone. Domina la zona circostante e potremo godere di una veduta piuttosto ampia” rispose Grampasso. “Sono sicuro che dopo Colle Vento il nostro viaggio sarà molto più arduo...” e guardò Esmeralda dritto negli occhi.

La giovane Hobbit restituì lo sguardo a Grampasso, senza battere una sola volta ciglio. Se quello credeva che lei aveva paura di viaggiare in mezzo alle Terre Selvagge, si sbagliava di grosso. Lei era Esmeralda Baggins e non avrebbe lasciato quell'avventura per niente al mondo.


Esmeralda era troppo occupata a lanciare improperi -almeno mentalmente- contro Grampasso, che perse gran parte del discorso di Frodo e degli altri riguardo al viaggio.

Le orecchie pulsavano e le mani le tremavano e aveva davvero voglia di cantarne quattro all'uomo che si era persino dimenticata di aver paura. E di quanto fosse in ansia per Merry.

Trasalì, spaventata, quando la porta della loro camera si spalancò con fragore e apparve Nob che sorreggeva Merry.

Esmeralda non capì bene quello che stavano dicendo gli altri. Riuscì solo a captare che Merry era stato attaccato da dei Cavalieri Neri e che era stato Nob a salvarlo.

Il solo sentire che Merry aveva davvero rischiato la vita fece cadere nello sconforto e nel rimorso la giovane. Se suo cugino si era allontanato dalla camera era anche colpa sua e del fatto che avevano litigato poco prima che lui uscisse.

Dimenticando la sua rabbia verso Grampasso e la sua paura per quello che stava succedendo, lasciò che gli altri decidessero di cambiare stanza e di proteggersi in qualche modo dai Cavalieri Neri, e si nascose in un cantuccio buio come prima aveva fatto Grampasso.

E in quel cantuccio cominciò a chiedersi se avesse davvero fatto bene a lasciare la Contea e a mettere a rischio non solo la sua vita ma -cosa più importante- quella di tutti gli altri.




Ringrazio dal più profondo del cuore

chiaretta78,

Dreamer97,

DiNozzo323

per avermi lasciato una recensione

all'ultimo capitolo.

Chiedo scusa per il ritardo ma

dei problemi di salute mi hanno tenuta

lontana dalla mia storia per

un po' di tempo.

Spero davvero di riuscire a conquistarvi

con questo nuovo capitolo

che vede l'entrata in scena

del rude Ramingo:

Grampasso. O per gli

amici: Aragorn.

Scherzi a parte...

Ci saranno dei risvolti nel prossimi capitolo

e succederanno delle cose che

cambieranno il corso del viaggio,

almeno per Esmeralda.

Ma non faccio ulteriori spoiler.

Vi saluto e vi ringrazio ancora.

Un bacio.

Niniel.







   
 
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