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Autore: BluePrimrose    01/10/2012    4 recensioni
La relazione di Blaine e Kurt non è sopravvissuta alla lontananza. Kurt ormai vive a New York da tempo, è sposato e ha un bellissimo bambino. Ma allora perchè sente che gli manca qualcosa?
Future!Klaine, Hummelberry, Blaintana, Broadway.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Okay, con l'avvicinarsi del 4 ottobre sono piuttosto in depressione, quindi se mi lasciate qualche recensione in più non sarebbe male per tirarmi su ;) 

 








Capitolo 26



Kurt aprì gli occhi lentamente, svegliato da i raggi del sole che filtravano attraverso le persiane.
Ci mise un paio di minuti a capire dove si trovava. Si voltò di scatto verso destra: Blaine dormiva pacifico al suo fianco, le lenzuola tirate su fino alla vita, il petto nudo che si alzava e abbassava a un ritmo tranquillo. Era bellissimo.
 
Sistemandosi un ciuffo di capelli castani che gli era caduto davanti al viso, ripercorse mentalmente gli avvenimenti della sera prima, arrossendo al pensiero di quando, dopo aver cenato, con Ryan che dormiva su una poltrona poco distante, Blaine gli si era fatto più vicino sul divano e avevano cominciato a baciarsi di nuovo.
I baci, dapprima dolci, si erano fatti sempre più passionali e profondi, le mani di entrambi avevano iniziato ad esplorare il corpo dell’altro, riscoprendosi man mano, fino a quando Kurt aveva iniziato a slacciarsi la camicia e aveva aiutato Blaine a liberarsi della sua maglietta.
Aveva capito che non avrebbe potuto tirarsi indietro, non ci sarebbe riuscito, perché non voleva.
 
Quella era stata una delle notti migliori che avesse mai passato, dopo quella della sua prima volta.
Aveva scordato com’era fare l’amore con qualcuno che si ama davvero, con la persone con cui si è sicuri di voler trascorrere una vita intera.
 
Dopo qualche minuto decise di alzarsi, asciugandosi una lacrima che era rotolata sul suo viso senza che se ne accorgesse. Si infilò boxer e maglietta e andò in cucina a piedi nudi. Aveva intenzione di preparare la colazione per entrambi, ma prima di mettersi ai fornelli diede un’occhiata in salotto. Ryan dormiva ancora come un angioletto, la bocca semi aperta, i riccioli biondi un po’ scarmigliati.
Kurt lanciò un’occhiata all’orologio del forno. Non erano nemmeno le nove, gli conveniva lasciarlo dormire. Sorrise tra sé e sé, iniziando a preparare del bacon per Blaine e il caffè per entrambi. Poi frugò nel frigo e trovò uno yogurt e una mela per lui. 
Si sedette al tavolo, addentando il frutto.
Dopo circa una decina di minuti, mentre stava versando il caffè in due tazze, Blaine si affacciò sulla soglia, gli occhi ancora semichiusi e i riccioli che andavano da tutte le parti. Kurt lo trovò adorabile, come al solito.
- Buongiorno! – trillò, allegro come non mai.
- Giorno…- mugugnò Blaine, poi fece un grosso sbadiglio. – Avevo quasi dimenticato quanto sai essere mattiniero. – si lasciò cadere su una delle sedie sospirando.
- Se non mi alzassi così presto, chi ti farebbe trovare la colazione pronta? – lo prese in giro Kurt con una risatina leggera, servendogli bacon e uova. Il profumo sembrò avere un effetto energizzante sull’altro ragazzo, che si stropicciò gli occhi de si mise a sedere un po’ più composto.
- Mi sento in colpa per aver lasciato il pargoletto a dormire su una poltrona tutta la notte…- disse
- Non ti preoccupare, Ryan non ha mai avuto problemi di sonno. Passata una cert’ora, si addormenta ovunque. – tacque, pensando un momento. – In effetti, l’unica volta in cui l’ho visto sveglio dopo le dieci è stata quando sono venuto a prenderlo a casa di Brittany e Santana… -
Gli sembrò che Blaine fosse lievemente arrossito.
- Non siamo stati dei bravi genitori. – mormorò Kurt con un mezzo sorriso mentre si alzava per versarsi dell’acqua. A metà movimento si rese conto di ciò che aveva appena detto.
Blaine si era fermato con un boccone di bacon a mezz’aria.
- Io… Non intendevo… - era chiaro che si erano appena ricordati entrambi, inevitabilmente, di Daniel. 
– Santo cielo, farò meglio ad accendere il cellulare. –
Corse in camera da letto a prenderlo con il cuore in gola. Non appena lo accese, trovò undici messaggi, una ventina di chiamate senza risposta e quattro messaggi di segreteria telefonica. Scorse prima gli SMS. Uno era di Rachel, che gli chiedeva se gli andava di andare a pranzo da lei, un altro era di Mercedes, che lo informava di avere passato una serata straordinaria con Sam e gli chiedeva se potevano vedersi nel pomeriggio, prima che partisse, un terzo era di Brittany, ma probabilmente gliel’aveva mandato per errore (diceva “lord Tubbington, dove sei? Torna a casa, per favore, non mi fare spaventare.” Kurt decise di non dargli troppo peso o sarebbe impazzito, probabilmente). Tutti gli altri erano di suo marito, e avevano tutti un tono preoccupato e arrabbiato allo stesso tempo, fino ad arrivare all’ultimo, che diceva solo “CHIAMAMI TI PREGO.”
 
Non aspettò nemmeno di essere tornato in cucina per digitare il suo numero. Daniel rispose al terzo squillo.
- Kurt, dove diavolo sei? Cosa ti è saltato in mente di sparire così senza avvisarmi?-
- Daniel, scusami, scusami davvero, ho…-
-  E quel cazzo di cellulare, dovrebbe servire per poterti rintracciare, perché cazzo non mi hai risposto e poi l’hai spento? Non hai idea di che nottata ho passato. –
- Non hai idea di quanto mi dispiaccia, ma.. –
- Cazzo, Kurt, non sai quanto io mi stia trattenendo al momento! Sono estremamente sollevato dal saperti vivo , ma sono furioso, hai capito furioso! Porca di quella… -
- Daniel, Daniel, ti prego, calmati e lasciami parlare. Posso spiegarti tutto. – mentre parlava entrò in cucina e si sedette accanto a Blaine. Gli strinse una mano sopra il tavolo.
- Ma non al telefono. Anzi, a dire il vero c’è una… c’è una cosa piuttosto importante di cui devo parlarti. Tra circa mezz’ora dovrei riuscire ad essere a casa. Ce la… credi di potermi aspettare? –
- Fa in fretta. – fu tutto quello che rispose Daniel prima di riattaccare.
 
Blaine lo guardò negli occhi. Aveva capito cosa voleva fare.
- Ne sei davvero sicuro? – gli chiese.
Kurt si limitò ad annuire. Non sarebbe stato affatto semplice, e aveva un po’ paura, ma sapeva di dover sistemare le cose una volta per tutte.

 







that's all for now! Vi scongiuro, fatemi sapere che ne pensate, altrimenti mi passa la voglia di scrivere. Un abbraccio.
                                                                                                                                                    BluePrim
 
   
 
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