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Autore: Bloody_Rose3    01/10/2012    1 recensioni
 «Are you, are you

Coming to the tree?

Wear a necklace of rope, side by side with me...
Strange things did happen here

No stranger would it seem

If we met up at midnight in the hanging tree.»
Diversi episodi sconnessi raccontati da differenti punti di vista. Cos'hanno in comune? Katniss.
Sconsigliato per chi non ha letto tutti quanti i libri.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Are you, are you

Coming to the tree?

Wear a necklace of rope, side by side with me...
Strange things did happen here

No stranger would it seem

If we met up at midnight in the hanging tree.

 

Un grido terrorizzato mi perfora i timpani.

Mi guardo intorno, ma pare che nessuno sia stato svegliato dalle urla di Katniss, o in caso contrario, sta facendo finta di niente. A causa di un imminente attacco di Capitol City siamo stati tutti portati in una specie di enorme caverna sotterranea. Tutti considerano mia sorella mentalmente confusa, ma io so cosa l'ha resa così. O meglio, chi. Gli incubi non se ne vanno mai, e sospetto che non lo faranno neanche in futuro. L'Arena l'ha distrutta, l'ha cambiata. Ma del resto, chi non è rimasto immutato dopo questa serie di cambiamenti? Perfino io mi sento diversa, certe volte penso di essere in grado di occuparmi di mia madre, la cui mente è ancora intrappolata sotto terra insieme a mio padre, così come Katniss non ha mai abbandonato l'Arena. «Peeta!» strilla ancora, e a questo punto non so proprio cosa fare. È difficile capire quale sia la situazione peggiore: la realtà o il suo incubo? Se la scuotessi, si accorgerebbe che in effetti Peeta Mellark è realmente in pericolo, ma se la lasciassi dormire, nessuno di noi riuscirebbe a riprendere sonno. Sento mia madre agitarsi e cambiare posizione, ma c'è qualcos'altro: una luce fioca e lontana ondeggia verso di noi, illuminando il pavimento nel raggio di un metro, quanto basta per capire dove mettere i piedi.

Ranuncolo mi si raggomitola tra le braccia, dividendo me e Katniss, e poi soffia verso l'estraneo che avanza sempre di più nella nostra direzione, quasi strascicando. Stringo il mio gatto al petto, ed immediatamente si calma ed affonda il muso sotto il mio mento. Riesco a vedere i piedi nudi di un uomo, e quando questi si siede sui talloni proprio accanto a Katniss, posso riconoscere il suo bel viso. Finnick Odair la sta fissando con un'aria assente, e presumo che non sia l'unico a volere che mia sorella smetta di agitarsi. Nel frattempo sta creando un nodo con un nuovo pezzo di fune: anche lui è leggermente impazzito, non fa che giocare con la corda.

«Mh... sai, abbiamo tutti bisogno di dormire, anche se è difficile...» esordisce, alzando gli occhi su di me. La luce sotto di sé crea delle ombre profonde nei suoi lineamenti. Ha gli occhi arrossati e trema visibilmente. Per un po' ho paura. Lancio un'occhiata sopra di noi, pensando se si riferisca alle tonnellate di terra che ci sovrastano o alle urla di Katniss. Io non riesco a chiudere occhio per entrambi i motivi...

«Anche se la svegliassi, una volta ripreso a dormire i suoi incubi ricominciano», per questo dorme poco. Finnick annuisce tra sé, e allora mi sussurra: «Ho saputo che quando dormiva con Peeta non faceva incubi...». Katniss che dorme con Peeta? Immagino che in altre circostanze né io né mia madre approveremmo una tale abitudine. Mi chiedo come abbia fatto Finnick a scoprirlo, ma accantono l'idea di chiedergli altri dettagli. Durante l'Edizione della Memoria Peeta le aveva donato qualcosa, ed è allora che mi ricordo della perla. Una volta l'ho sorpresa mentre se la passava sulla guancia piangendo, ma non penso che si sia accorta di me. Adesso Katniss sta passando quel breve attimo di calma che io chiamo pausa e ha ripreso a respirare regolarmente, ma so che a momenti tornerà a scappare dalle sue paure. Odio il modo in cui Snow la uccide lentamente, perché è questo che le sta facendo. Giorno dopo giorno la sento sempre più lontana. Non so se la perla possa attutire il suo dolore, ma è pur sempre un frammento di Peeta, no? E poi, tentar non nuoce. Suppongo che la mia idea sia scritta in fronte, perché Finnick mi sorride e si alza, per poi tornare a camminare fiaccamente nel suo spazio, preceduto da un cerchio di luce. I suoi passi cadenzati si fanno sempre più distanti, e d'un tratto la luce scompare rapidamente.

Tasto il terreno in cerca della bisaccia di Katniss, mentre lei ha ripreso a mugugnare e a strepitare ogni tanto. Trovo una torcia e illumino l'interno. Ci vuole un po' prima che le mie dita si racchiudano in un paracadute argenteo. Faccio scivolare la perla tra le mani, colta dalla tentazione di ammirarla, ma non voglio sopportare le grida di mia sorella ancora a lungo, perciò mi curvo su di lei e le scrollo le spalle cautamente. Tengo la torcia bassa, ma nonostante ciò strizza gli occhi di scatto e comincia a sbraitare.

«È tutto okay» dico con voce sommessa, tirandole indietro i capelli. Credo che in parte sia ancora immersa nei suoi sogni, perché il suo sguardo è altrove. La accarezzo per un paio di minuti, districando i capelli e portandoglieli dietro l'orecchio. Le canticchio una strofa e lei si rasserena. A confermare il fatto che non sia del tutto conscia sono le sue braccia che intrappolano un Ranuncolo a disagio. In seguito dice qualcosa prima che io vada a riporre la perla al suo posto, qualcosa che lei non mi direbbe mai una volta sveglia. Immagino che domani non si ricorderà niente: «Lui ci ha salvati, sai?»

«Sì» bisbiglio, «lo so».

«Ho sempre cercato di salvarlo, ma alla fine è sempre stato lui a tenermi in vita» borbotta. Non le rispondo, mi limito soltanto a riempirla di carezze pur di indurla a coricarsi di nuovo. Riesco ad avvertire i sospiri di alcuni quando cala finalmente il silenzio. In verità Katniss non sta ancora dormendo, e mi accorgo che sta fissando le mie dita chiuse in un pugno. Le apro lentamente e faccio cadere la perla sul suo palmo già pronto ad accogliere quel che resta di Peeta. Una bomba colpisce di nuovo in profondità, ma non scalfisce minimamente il nostro rifugio sicuro; io e Katniss leviamo lo sguardo in alto, e forse quel colpo l'ha riportata alla realtà. Scuote leggermente la testa e le spalle, spingendo via Ranuncolo bruscamente. Lui le soffia contro e si rifugia tra le mie braccia, cercando di acchiappare con la zampa il cerchio di luce a pochi centimetri dalla mia gamba.

Una lacrima scende lungo la guancia di Katniss, scintillando come la perla che le ha regalato Peeta. Scaccio la goccia salata e riprendo la perla quando realizzo che Katniss sta veramente dormendo senza urlare, in seguito la faccio scivolare nuovamente nel paracadute, dentro la bisaccia.

Scopro che in realtà i suoi incubi peggiori sono quelli più inquieti e silenziosi, quelli che la costringono a stare immobile e sopportare tutto il dolore, perché ad un certo punto sento la sua voce affranta, ma so che si è assopita davvero: «Ma non era tutto per le telecamere».

Spengo la torcia e torno accanto a lei, riflettendo sulle sue ultime parole, le quali mi conducono, infine, agli Hunger Games. 

   
 
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