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Autore: Diley    02/10/2012    2 recensioni
[Zayn x nuovo personaggio] [Liam x nuovo personaggio]
Un giorno sbagliato, una suoneri, un accendino e uno sguardo, queste sono le cose che ci hanno fatto incontrare e innamorare.
In una L.A. appena conosciuta l'incontro tra una fan e il suo cantante preferito, un'amore impossibile che dovrà affrontare sfide e incomprensioni, riusciranno a stare insieme?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ECCO IL 7° CAPITOLO!
Scusate per il ritardo!
Per farci perdonare questo capitolo sarà moooolto lungo J
 
Vi avverto che c’è una SCENA ROSSA (stata presa di spunto dal libro “ cinquanta sfumature di grigio” di E.L. James)

 
BUONA LETTURA
DEBBIE & SHKU

 

7. The true!

 

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Dopo dieci minuti in macchina in completo silenzio Deborah era agitatissima “Perché non mi ha detto niente? E che cosa è quel niente? “ pensò con un timore sempre più crescente.
Aveva paura, paura di scoprire il suo passato, paura di non essere la persona che aveva sempre pensato di essere. E assieme a questa paura c'era anche la rabbia. Rabbia perché la sua migliore amica l'aveva messa in quella situazione e rabbia contro se stessa, perché aveva così tanta paura. Erano emozioni molto forti e contrastanti tra di loro, ma la rabbia ebbe la meglio, quindi la puntò contro la diretta interessata.
<< Allora! Avanti prima inizi, prima finisci e prima mangiamo >>le disse Deborah che quando era arrabbiata aveva sempre fame.
Shkurta esitò, sapeva che la rabbia che avvertiva nella voce dell'amica era in parte contro se stessa e l'altra parte contro lei e si sentì in colpa per averla messa in quella situazione “Avrei dovuto dirglielo prima” pensò con vergogna. All'inizio l'idea le era sembra buona, anzi buonissima, era stata una grande idea. Ma ora credeva di aver sbagliato, e di grosso. Così distolse lo sguardo dall'amica, aveva troppa vergogna di guardarla nei occhi.
Stava cercando le parole giuste per spiegarle quando sentì un braccio che le si metteva attorno alla vita “Zayn” pensò. Zayn le diede una rassicurante stretta al fianco, lei senza guardarlo mise una mano su quella di lui e intrecciò le dita con le sue. Riconoscente. Zayn si mosse e la fece accomodare meglio, per metà su di lui. Ora con l'altra mano lui le accarezzava piano la pancia. Shkurta rabbrividì deliziata ma non si azzardò a guardarlo timorosa che, se avesse incontrato i suoi occhi gli sarebbe saltata addosso. Si girò verso l'amica, ora sapeva come spiegarle. << Debbie, pensavo che ti avrebbe fatto piacere, ma vedo che non è così >> le rispose lentamente << Pensavo che mandare Ale a cercare la casa dove abitavi sarebbe stato utile per la tua memoria, così lo mandai. Quando trovò casa, con l'aiuto dell'avvocato, trovò anche il testamento. Sinceramente non so come lo abbia trovato, ma la cosa più importante è che facendo un giro per casa trovò la tua stanza, e in una specie di libreria... molti video >> vedendola a bocca aperta si interruppe, poi aggiunse
<< Quei video >>.
La lasciò assimilare quelle parole, la verità era che non sapeva che dirle quindi guardò i ragazzi uno alla volta. Liam teneva abbracciata stretta Deborah come se non volesse mai lasciarla, e la sua espressione era tra lo sbalordito e arrabbiato. La fissava tutto il tempo, senza dire niente.
Harry, Louis e Niall guardavano da tutte le parti tranne che nella loro direzione, turbati anche loro.
All'improvviso Zayn le prese il mento tra due dita e le fece alzare il viso verso il suo, poi le sue labbra scesero su quelle di lei, dapprima dolci ma poi sempre più fameliche. Presa alla sprovvista, a Shkurta sfuggì un gemito che fece spostare l'attenzione di tutti su loro due, ma lei non se ne accorse nemmeno. Tutta la sua attenzione era su quel bacio. La lingua di Zayn si mise a giocare con la sua, stuzzicante e frustrante allo stesso tempo. Lei si contorceva cercando di liberarsi per approfondire di più il bacio, ma Zayn le teneva le braccia lungo i fianchi, impossibilitati a muoversi dalle sue forti braccia. Poi come l'aveva baciata prima si tirò indietro, ma non di molto, e la fissò dritto nei occhi. Quello che vi lesse dentro sembrava averlo reso più tranquillo e se la rimise apposto come prima.
 
I ragazzi li fissavano a bocca aperta, tutti tranne Deborah, lei era felice per l'amica, finalmente uno dei due aveva fatto il primo passo!
 
Zayn pensava di darle un bacio veloce, di consolazione. Ma quando le sue labbra avevano premuto contro quelle morbide e invitanti di lei, il suo cervello si era staccato e lui aveva perso la testa. La strinse di più e le diede un bacio sulla spalla scoperta, era sua finalmente, il suo sguardo non diceva altro che Prendimi. Prendimi.
“Ohh se ti prenderò bellezza!”pensò famelico.
 
Shkurta era piacevolmente sorpresa “Finalmente un verobacio” pensò soddisfatta e più serena. Anche se avrebbe preferito che il bacio durasse di più, in quel momento non doveva pensarci, la sua amica aveva bisogno di lei. Un bacio sulla spalla la colse di sorpresa e l'intento di ricomporsi andò definitivamente in fumo.
“Concentrati”si sgridò mentalmente.
 
Deborah era confusa, troppe cose da assimilare “Ma perché non me lo ha detto prima” pensò sconsolata anche se un'idea le si formava nella mente “Non voleva illudermi”. Liam le stava accanto e la teneva stretta, le faceva piacere, non voleva che se ne andasse.
<< Shku, io non so che dire! Potevi farmelo sapere prima! >>decise di farle capire come si sentiva, e in questo momento Frustrata andava benissimo.
<< Debbie devi capire che non ero sicura della riuscita di questa “ Missione” >>disse la mora facendo il segno delle virgolette con le dita. << e hai ragione avrei dovuto dirtelo lo stesso e mi dispiace davvero, ma temevo che non me l'avresti permesso o che ti avrei delusa e ferita dandoti una, anche se pur minima speranza >> concluse tutto d'un fiato.
 
Debbie notò che la sua migliore amica aveva le lacrime agli occhi, lei che non piangeva MAI!!. Senza badare al furgoncino ancora in movimento e senza badare minimamente ai loro ragazzi, abbracciò con forza una Shkurta sorpresa, che però si riprese subito contraccambiando la stretta. << Mi dispiace!! Ti voglio bene! >> si dissero contemporaneamente per poi scoppiare a ridere tra le lacrime. Una curva del furgoncino le fece cadere distese ai piedi di cinque ragazzi un po' preoccupati che si fossero fatte male, ma loro se la ridevano ancora più di prima!
Alzando lo sguardo si accorsero che i ragazzi le guardavano sollevati e divertiti allo stesso tempo. Stavano cercando di alzarsi quando si fermarono e i ragazzi le lasciarono sole scendendo.
Shkurta baciò la guancia dell'amica << Ti voglio bene >> le ripeté.
<< Anche io >>le sorrise l'altra, e insieme scesero dal furgoncino raggiungendo i ragazzi mano nella mano << Ma ne riparleremo con calma domani mattina, ho una fame! >> aggiunse la più alta tra le due.
 
 
Appena oltrepassarono le porte scorrevoli di vetro del ristorante, un uomo sulla trentina dagli occhi di un marrone scuro, quasi nero si fece avanti. Vestito completamente di nero tranne per la camicia bianca, fece un segno con la mano per dare loro il benvenuto
<< Benvenuti nel ristorante Patina, sono Frederich Johnson il capo sala, siamo molto lieti di ricevere delle star famose come voi. Prego, il vostro tavolo è pronto per accogliervi >>.
Le due ragazze, stupite, e i ragazzi non poterono che seguirlo.
Entrarono in una grande sala, dove c'era un complesso in acciaio di sale per spettacoli nel cuore di Los Angeles. Un ristorante elegante dalle linee pure e moderne. Patina vantava di una cucina californiana che si combinava con influenze europee. Avendo un celebre Chef tedesco, il ristorante aveva creato una delle tavole più apprezzate della città.
 
Le ragazze sapevano tutte queste cose, ma non avrebbero mai immaginato che ci sarebbero andate, soprattutto non con i One Direction. I ragazzi invece non fecero una piega, erano abituati a tutto quel lusso.
Quasi tutti i tavoli erano occupati, il capo sala gli fece accomodare ad un tavolo rotondo con una tovaglia bianca dai bordi rossi che si affacciava su un terrazzo che dava loro la possibilità di guardare la bellezza di L.A., e attorno al tavolo vi erano postati sette posti. Le sedie in legno avevano l'imbottitura vermiglia, era tutto meraviglioso, ma molte persone li guardavano incuriositi. Fortunatamente quel ristorante non era certo posto per le ragazzine fan dei One Direction, ma qualche donna gli aveva riconosciuti. Sicuramente era una mamma di qualche ragazza innamorata dei 1D, e che ovviamente non era riuscita a resistere al loro fascino.
I giovani si accomodarono, Shkurta e Deborah erano sedute vicino, e Liam era seduto di fianco a quest'ultima. Da parte a Liam Niall e poi Louis. Harry si era messo velocemente di fianco a Shkurta non lasciando scelta a Zayn che dovette sedersi di fronte a lei, ma non senza aver lanciato un'occhiataccia a Harry.
Harry non era minimamente preoccupato, le piacevano tutte e due le ragazze e anche lui voleva fare amicizia con loro, anche se non profondamente come i suoi amici. Erano le uniche ragazze che non avessero un interesse sessuale nei suoi confronti, e a lui questa cosa piaceva molto, non aveva amiche femmine che non volessero di più da lui. E questo lo faceva sentire triste, anche se con i suoi amici non si era mai sentito solo, sentiva che gli mancava qualcosa, qualcosa come un'amicizia con una ragazza.
Un cameriere arrivò appena si erano accomodati per distribuire i menù e aspettare pazientemente che ebbero scelto.
Le ragazze scorsero velocemente le pietanze, poi si guardarono nei occhi complici. << Io prendo un'aragosta per piacere >> le ragazze lo dissero contemporaneamente con un sorriso abbagliante al punto che il cameriere rimase a bocca aperta. I ragazzi le guardarono, poi Liam chiese a Deborah << Perché volete un'aragosta, amore? >>
La ragazza gli sorrise << Perché non l'abbiamo mai mangiata!! È ovvio no? >> poi si girò verso l'amica << Vero che è ovvio?... Shkuu!! >> aggiunse quando l'amica sembrava essersi persa in Zayn. Shkurta venne brutalmente riportata alla realtà, “Cavoli, mi sono persa, che cosa ha detto?” pensò vagamente confusa e imbarazzata. Essere sorpresa a fissare Zayn non era la migliore delle cose, << Come scusa? Non stavo ascoltando >> le rispose arrossendo leggermente.
La castana alzò gli occhi al cielo, poi << Ti stavo chiedendo conferma nel fatto che sia ovvio che abbiamo ordinato le aragoste visto che non le abbiamo mai mangiato, dico bene signorina? >> le disse con un po' di stizza.
<< Beh, certo che è ovvio! Voglio provarla! >>disse con entusiasmo la bella mora, forse con troppo, ma non voleva minimamente che il fatto di essere stata sorpresa a fissare Zayn accendesse pettegolezzi a tavola.
Ovviamente tutti avevano notato come i due si fossero fissati, ma decisero tacitamente di stare in silenzio. Per ora.
 
<< Bene! Allora prenderemo tutti un'aragosta! >> disse Louis, a cui piaceva molto << Che ne dite? >> aggiunse guardando i suoi più grandi amici. Gli altri annuirono e così tutti presero un'aragosta con coca-cola. In America non avevano ancora l'età per bere.
Attorno al tavolo scese un silenzio imbarazzante, due dei componenti attorno al tavolo non facevano altro che guardarsi, lanciandosi promesse per il dopo-cena.
Shkurta sobbalzò non appena qualcuno le diede un calcio sotto al tavolo. Capì subito che quel qualcuno aveva dei capelli castani e occhi che variavano dall'arancione al marrone scuro, a seconda dell'umore. << Avevi bisogno di qualcosa ? >> chiese con falsa dolcezza nei occhi. L'altra sorrise compiaciuta, ora avrebbe parlato e non ci sarebbe stato questo imbarazzo attorno al tavolo.
<< Ragazzi sapevate che una volta, quando avremmo avuto si o no 11 anni, io e Deborah siamo uscite di nascosto da casa e poi... >> A Deborah svanì il sorriso molto lentamente, sapeva benissimo quale storia stava raccontando, se la ricordava come se fosse stato il giorno prima, cercò di intervenire, perché si era ricordata anche che l'amica era quasi morta dal ridere. << Ehhmm, non credo che i ragazzi vogliono sentire una storia sciocca come questa... >> poi mentre i ragazzi la guardavano ora più curiosi che mai, aggiunse << Avevamo solo 11 anni sapete no le cavolate che si fanno a quell'età? >> cercò di sorridere in modo accondiscendente, ma le uscì come una smorfia.
Shkurta non vedeva l'ora di finire la storia, era in assoluto la migliore. Trovava divertente i tentativi dell'amica a cercare di cambiare discorso, ma non glielo avrebbe lasciato fare.
<< Ohh, ma Debbie!! sono sicura che vorranno sentirla! >>rispose all'amica, che in quel momento le stava facendo gli occhioni dolci, tanto con lei non funzionava più. << Vero ragazzi? >> chiese guardando gli altri.
 
I ragazzi morivano si curiosità, << Certo! >> risposero in coro. Lasciando una Deborah priva dell'ultima speranza che le era rimasta.
<< Bene!, era rimasta a dormire da me quella sera, e dietro casa mia c'era un bosco, che di notte faceva venire i brividi. Era tipo una prova di coraggio, quindi siamo entrate assieme perché da sole avevamo troppa paura. Avevamo con noi solo una torcia che più avanti si spense e noi rimanemmo nel buio più totale. Debbie si era girata perché aveva sentito un rumore. >>Ora i ragazzi si avvicinarono di più al tavolo, tutti presi dalla storia che non se ne accorsero nemmeno.
<< Beh!, che dire, la convinsi ad andare a vedere che cosa c'era lì vicino...>>si dovette interrompere perché era già scossa dalle risate trattenute, << Scusate, dicevo che siamo andati a controllare, Debbie aveva veramente tanta paura e all'improvviso da sopra un albero un serpente l'attaccò!.. >> e da lì scoppiò in una risata senza fine, i ragazzi la guardarono sconcertati, non capivano perché rideva per un attaccò di un serpente. Deborah aveva le guancia rosse per l'imbarazzo, e visto che l'amica non accennava a smettere di ridere disse << Vedete, era solo un serpente di gomma, ma la parte che lei definisce divertente è il fatto che dopo qualcos'altro era saltato giù dall'albero, e io ho urlato un “scappa che c'è Tarzan”, ovviamente non era lui, era Ale, il nostro migliore amico. Loro due hanno avuto l'ideona di farmi uno scherzo >> finisce il discorso con una certa rabbia nella voce, fissava i ragazzi come per sfidarli a osare di ridere, ma loro erano troppo divertiti e scoppiarono inevitabilmente in una grossa risata di gruppo.
Quando tutti si calmarono presero un bel respiro e si calmarono.
<< Però dopo io ed Ale ci siamo dovuti fare in quattro per riuscire a trovarla, perché vedete lei era scappata. La trovammo dopo due ore quasi addormentata su un albero >>concluse Shkurta con dolcezza, ripensando a quel giorno.
<< Chi è questo Ale? >>chiese Harry, che si chiedeva se avrebbe potuto conoscerlo per farsi spiegare degli scherzi del genere nei minimi dettagli. Era sicuro che si sarebbero subito intesi. Sul tavolo salì di colpo la tensione. Nessuna delle due aveva ancora risposto e quando Deborah parlò, Harry si pentì subito di quella domanda.
 
<< Beh, lui è il nostro migliore amico, ovviamente! >>rispose Deborah con un sorriso. << Lo conosciamo dal primo giorno delle elementari, e da lì non ci siamo più separati >> aggiunse Shkurta.
 
“Certo non è che li dico che ci ha dato il nostro primo bacio, mentre giocavamo a gioco della bottiglia”pensò la mora.
 
Deborah invece aveva tutt'altra idea per lei era meglio dire prima le cose come stavano ai ragazzi che poi, così che non avrebbero avuto più segreti con Liam e Zayn.
<< Beh, ragazzi è anche il ragazzo che ci ha dato il nostro primo bacio >> disse Deborah tutto d'un fiato. Attorno al tavolo scese di botto il silenzio, sembrava che tutti stessero aspettando la reazione di Zayn e Liam. Shkurta tirò un calcio sotto al tavolo all'amica che fece una smorfia di dolore.
Harry decise di capire meglio...<< Ma come? Stava assieme prima ad una e poi all'altra? >> chiese sbalordito.
Deborah si affrettò a rispondere per far capire il malinteso, battendo nel tempo Shkurta << NO! Cioè stavamo giocando al gioco della bottiglia e avevamo 12 anni, dai ragazzi chi non lo ha mai fatto? >> chiese guardando i ragazzi a turno. Quando incontrò lo sguardo di Liam la sua espressione le fece capire che lui era uno dei quei chi che non lo ha mai fatto. Fece un sorriso imbarazzato per rispondere al suo cipiglio, poi decise di togliersi dai guai, e come farlo se non mettendo in mezzo la Shku? E poi occhio per occhio... << Comunque..>> riprese << Quella che è stata assieme a Ale è la Shku! Sono stati assieme per pochi mesi credo...>> ma non finì quello che voleva dire perché Zayn si alzò di colpo andando contro la sua amica, e dopo averla presa per un braccio la portò, o meglio spinse, verso i bagni. “Okkay, forse non avrei dovuto farlo” pensò di colpo con paura nel capire di aver messo l'amica in guai seri.
<< Ragazzi, dite che si è arrabbiato molto? >>domandò Deborah, ma le loro espressioni dicevano tutto senza bisogno di parole.
 
Zayn era molto arrabbiato, anzi era infuriato! Lei sentiva ancora il suo ex? Sono stati assieme per un po’ di mesi? QUANTI MESI? E perché lei sembra tenerci ancora molto a lui?
Zayn non sapeva darsi delle risposte a queste domande, quindi dopo averla portata nei bagni delle donne, controllò che dentro non ci fosse nessuno poi chiuse a chiave la porta principale e si girò.
 
Shkurta intanto era accomodata su un lavandino e lo fissava, sapeva che l'amica non pensava che sarebbe finita così, sinceramente non ci aveva pensato neanche lei. Non credeva che l'avrebbe presa così. Prese un profondo respiro di fronte a quei occhi fiammeggianti di rabbia, dio quanto voglio baciarlo. Un bacio non bastava.
<< Zayn, senti con Ale le cose non erano serie, ci piacevamo e pensavamo che non ci sarebbe stato nulla di male nel stare assieme. Siamo stati bene per un po' di tempo ma alla fine abbiamo capito che i nostri sentimenti si erano profondi, ma erano fraterni io gli voglio bene come ad un fratello...e sono sicura che anche lui prova le stesse cose per me >>aggiunse vedendo che la sua espressione non cambiava, anche se si era avvicinato. Si trovava a 3 passi da lei.
<< Siete stati a letto assieme?... è stato lui la tua prima volta? >>chiese con rabbia trattenuta, facendo un passo avanti.
Zayn trattenne il fiato, dio quanto voglio baciarla.
Lei gli sorrise dolcemente << No, non l'ho mai fatto >> sussurrò in imbarazzo.
Zayn colmò lo spazio tra di loro e le prese il viso per baciarla con passione. Le loro lingue si incontrarono, i denti cozzarono in quell'impeto di passione. Lei si tirò indietro e gli sorrise dolcemente, poi premette di nuovo le labbra sulle sue, sorridendo. Lui le rispose con impeto stringendo le sue braccia attorno a lei. Una mano a stringerle i capelli tirandoglielo indietro per baciarla meglio, per aver il controllo. L'altra attorno alla schiena che la spingeva contro di lui così che lei si trovava quasi addosso a lui, le dita di lei a scompigliarli i capelli, a stringerli, a tirarli facendolo gemere. Il bacio sembrava non finire più, nessuno dei due voleva smettere. “Stare con lei è il paradiso, il suo sapore è troppo buono” pensò lui stordito dalla potenza di quel forte sentimento che gli si stava piano piano piantando nel cuore.
All'improvviso sentirono dei forti rumori provenire dalla porta << C'è qualcuno lì dentro? È rimasto bloccata? >> i due ragazzi si guardarono di colpo consapevoli di dove si trovavano. << Mi fai dimenticare tutto, persino il posto dove mi trovo >> sussurrò Zayn con la fronte appoggiata contro la sua << Che cosa mi hai fatto? >>. Lei sorrise luminosa, di colpo la serata era migliorata, gli diede un bacio veloce, e poi scivolò lungo il suo corpo fino a toccare terra con i piedi, le sue braccia furono subito attorno a lei. La strinse forte << Ti potrei chiedere la stessa cosa >> ribatté lei.
Lui la prese per mano, scuotendo la testa per mettersi a posto i capelli che dopo il bacio si erano fatti ingovernabili, la stessa cosa dovette fare lei. Dovette disfare la treccia e rifarsela. Ora era come nuova. Lui le prese la treccia tra le dita e gliela tirò dolcemente, si abbassò fino a trovarsi con la bocca attaccata al suo orecchio. << Mi piaci con la treccia >> le sussurrò baciandole l'orecchio e succhiandole il lobo, facendola rabbrividire.
Presero un profondo respiro assieme e poi Zayn sbloccò la porta e aprì << Ecco amore, vedi che ce l'abbiamo fatta ad aprire la porta, era solo un po' arrugginita >> fece finta di niente, stringendole la vita con un braccio, guardò di fronte verso l'uomo alto con i capelli brizzolati accanto a una donna con un vestito color prugna e capelli di un nero pitturato che non le stavano per niente bene. << Niente di cui preoccuparsi, abbiamo risolto >> disse ai due sbalorditi che aveva di fronte. Poi spinse Shku verso il loro tavolo.
<< Non voglio stare qui, andiamo via >>le sussurrò lui cospiratorio guardandola profondamente negli occhi per farle capire le sue intenzioni. La ragazza arrossì, e annuì quasi impercettibilmente. << Andiamo da me, è più tranquillo >> rispose. Lui le sorrise e la baciò lì davanti a tutti in sala.
 
Un uomo fece molti scatti verso di loro in quel preciso istante, come quelle che aveva fatto prima quando Zayn portava la ragazza di fretta e furia verso i bagni. Aspettò che i due parlassero con gli altri attorno al tavolo e che lasciassero il ristorante migliore di L.A. senza mangiare. Lui fece un sorriso poco lascivo e seguì il furgoncino, ignari che un paparazzo li stesse seguendo e che presto sarebbe scoppiato uno scandalo.
 
La camera era accogliente, e le donne delle pulizie erano passate in tempo a cambiare le lenzuola. Sapeva che venivano due volte alla settimana e le stava ringraziando mentalmente per la loro efficienza quando due braccia la strinsero da dietro, e un paio di labbra le baciarono il collo sotto l'attaccatura dei capelli. La stanza si affacciava a una schiera di alberi e le tende erano scostate, ma a lei non interessava minimamente.
Tremava come una foglia. Finalmente la sua prima volta era arrivata, e per di più con Zayn Malik. Lei con il respiro corto si girò verso di lui che si stava togliendo la giacca, senza staccarle gli occhi di dosso. Poi toccò alle scarpe, alla camicia, ai jeans e in un baleno se lo ritrovò in piedi nudo se non per i boxer CK. << Nervosa? >> le chiese trasudando sensualità da tutti i pori. Lei riuscì solo ad annuire aveva la gola secca e dopo essersela schiarita disse solo ed un semplice << Si >>.
<< Usi la pillola? >>le chiese con dolcezza.
<< Si >>e ovviamente arrossì di nuovo.
<< Bene >>e davanti al suo cipiglio fece un espressione enigmatica.
Si avvicinò piano. Sicuro di sé, sensuale, con lo sguardo ardente. Un desiderio cocente le invase il ventre. Zayn ora era davanti a lei e piano piano le sfilò il top bianco dalla testa. Ora aveva il seno scoperto. Fece per coprirsi con un braccio, ma lui scosse solo la testa lentamente. Poi si inginocchiò, e le baciò la pancia, slacciando il bottone dei pantaloncini e tirando giù la cerniera.
<< Hai idea di quanto ti desideri, Shkurta? >>disse piano, e glieli fa scivolare lungo le gambe, poi lasciò una scia di baci in tutte e due le gambe. Le tolse le ballerine. Mancavano solo le mutandine.
Stranamente Shkurta non si sentiva imbarazzata, anzi era completamente eccitata e non aveva paura. Lui era così dolce.
Lui si alzò e la baciò. Le sue labbra erano esigenti, lente, decise, e plasmarono le sue.
<< Adoro le brune >>mormorò, e le strinse la treccia attorno a una mano. Ora il suo bacio era più che esigente, le sue labbra forzano le sue. Gemendo lei cercò la sua lingua con la sua. Lui l'abbracciò e la strinse con forza a sé. Una delle sue mani rimase tra i capelli ormai disfatti, mentre l'altra scese lungo la spina dorsale fino alla vita, e al sedere. Le strinse le natiche con dolcezza. La attrasse contro i suoi fianchi, facendole sentire la sua erezione, che premeva lasciva contro i suoi fianchi.
Lei ansimò contro la bocca di lui. Lo voleva da impazzire. Con esitazione mise le mani al suo viso, tra i suoi capelli. Glieli tirò con delicatezza, facendolo gemere. La spinse piano verso il letto. Così che è finì sopra di lei. Si staccò dalle sue labbra e scese verso il collo, lasciandovi una scia di baci. Le sue mani le tolsero piano le mutandine e rimase nuda. Ma ancora una volta non si sentì in imbarazzo. Si allontanò un poco da lei, e all'improvviso cadde in ginocchio. Le afferrò i fianchi con entrambe le mani e le passò la lingua sull'ombelico, poi si spostò dolcemente versò un'anca e quindi, facendosi strada attraverso il suo ventre, verso l'altra.
Gemette piano.
Aveva ancora le mani tra i suoi capelli e li strinse con delicatezza, cercando di calmare il suo respiro affannoso.
I loro occhi si incontrarono e senza più staccarsi da loro, Zayn si alzò in piedi si tolse i boxer e rimase meravigliosamente nudo. Un adone sulla terra. Si adagiò piano sul letto, di fianco a lei.
Si avvicinò. Soffiò su un seno, mentre l'altra mano viaggiava fino all'altro, e con il pollice toccava lentamente la punta del capezzolo, poi lo pizzicò. Lei gemette sentendo la scossa fino ai lombi. Era già tutta bagnata. Le sue labbra si chiusero sull'altro capezzolo, e quando cominciò a succhiarlo le vennero quasi le convulsioni.
<< Ahh, Zayn ti prego! >>lo supplicò.
<< Lasciati andare piccola >>mormorò.
All'improvviso lui si fermò, la guardò e sorrise soddisfatto, mentre quello di lei era di confusione e delusione.
<< Perché ti sei fermato?! >>esclamò.
In tutta risposta la sua mano vagò lungo il suo corpo fino a lì. Mosse le dita in cerchi attorno al clitoride. Lei chiuse gli occhi.
<< Ohh piccola sei così bagnata. Dio quanto ti voglio. >>Infilò un dito dentro di lei. Facendola urlare. Le avvolse il clitoride, e lei urlò di nuovo. Continuava a spingere dentro, sempre più forte. Gemette.
Poi si alzò a sedere e si insinuò tra le sue gambe, divaricandole sempre di più.
<< Non preoccuparti >>sussurrò, guardandola negli occhi, in risposta alla sua espressione allarmata. Si chinò, prendendole la testa tra le mani in modo da sovrastarla, gli occhi fissi nei suoi, la mascella contratta, lo sguardo ardente.
<< Sei sicura di volerlo fare? >>chiese dolcemente.
<< Per favore >>
<< Alza le ginocchia >>sussurrò, e posizionò la punta del pene all'ingresso della vagina. Si avventò dentro di lei.
<<Ahh! >>gridò. Sentì un dolore mai provato, mentre lui lacerava la sua verginità. Si immobilizzò, guardandola con occhi luccicanti di trionfo.
Socchiuse la bocca, aveva il respiro affannoso.
<< Sei così stretta. Stai bene? >>
Shku annuì. Con gli occhi sbarrati mentre gli strinse forte gli avambracci. Lui rimase immobile, lasciando che la ragazza si abitui a quella strana invasione.
<< Ora inizierò a muovermi, piccola >>mormorò dopo un attimo, con tono deciso.
Lei annuì. Non sentiva più dolore.
Indietreggiò con lentezza. Poi chiuse gli occhi, gemette e sprofondò di nuovo dentro di lei. Poi lui si fermò.
<< Ancora? >>sussurrò.
<< Si.>>supplicò lei.
E lui si mosse, questa volta senza fermarsi. Si appoggiò sui gomiti per farle sentire che la teneva imprigionata. Che era sua.
Lei man mano che si abituava a quella situazione, mosse esitante i fianchi contro di lui. Accelerò. Lei gemette, e lui continuò a spingere, guadagnando velocità, lei cercò di stare al passo, rispondendo alle sue spinte. Lui le afferrò la testa e la baciò con violenza, mordendole il labbro inferiore. Si spostò leggermente, e lei sentì qualcosa montare dentro di sé, come prima. Iniziò a irrigidirsi, mentre lui continua a spingere. Il suo corpo fremette, si inarcò, coprendosi leggermente di sudore. “Oddio... Non immaginavo fosse così...Non immaginavo che fosse così bello”. I suoi pensieri si disfano...C'è solo una sensazione...solo lui...solo lei...Si tese fino al limite.
<< Vieni, vieni piccola! >>mormorò con il fiato corto, e le sue parole furono la sua disfatta. Esplose sotto il suo peso. Le sue braccia attorno al collo di lui, lo strinsero forte. Quando venne, lui urlò il suo nome e spinse sempre più forte, e infine si fermò, mentre si svuotava dentro di lei.
 
Erano tutti e due senza respiro, il cuore che martellava contro i loro petti, attaccati. Battendo all'unisono. “Wow, è stato incredibile“ pensò felice Shkurta. Lo guardò, lui aveva la fronte premuta contro la sua, gli occhi chiusi, il respiro spezzato. Poi i suoi occhi si aprirono di scatto e la guardarono, torbidi ma dolci. Erano ancora legati. Le posò un bacio delicato sul naso, poi scivolò fuori dolcemente.
Trasalì quando uscì fuori da lei.
<< Ti ho fatto male? >>chiese Zayn, sdraiandosi accanto a lei e sollevando le coperte da sotto di loro. Poi li coprì entrambi e la prese tra le braccia, strofinando il naso trai i suoi capelli.
Lei si stiracchiò accanto a lui. Si sentì tutta indolenzita, con le ossa molli, ma anche rilassata. Gli sorrise. Non riuscì a smettere di sorridergli. Il piacere era stato incredibile.
<< Non mi hai ancora risposto. >>le fece notare con un sorriso obliquo, ma c'era inquietudine nei suoi occhi.
Lei gli sorrise con malizia. << Mi piacerebbe farlo di nuovo. >> sussurrò.
Lui era sollevato e sorrise lascivo. << Girati dandomi le spalle >> le ordinò. Lei eseguì subito. Sentì la sua pelle calda contro la sua.
<< Dunque vuoi rifare l'amore? >> le sussurrò all'orecchio, e iniziò a coprirla di baci leggeri attorno all'orecchio e sul collo.
<< Hai un profumo divino >>le soffiò dietro l'orecchio.
Lei chiuse gli occhi, e sospirò felice.
<< Ti vorrei veramente prendere di nuovo piccola, non sai quanto >>disse << Ma sei ancora dolorante e non voglio farti male, e poi mi hai sfinito >> Lei si immaginò il sorriso che fece in quel momento. E sorrise pure lei come un'idiota.
<< Dai dormiamo >>e la strinse di più tra le braccia. Le baciò i capelli, inspirandone l'odore.
<< Dormi, mia piccola Shkurta >>sussurrò, e lei chiuse gli occhi sprofondando in un meritato e felice sonno.
 
Zayn sentì che il corpo caldo che aveva tra le braccia si rilassava, e capì che si era addormentata. La strinse più forte. Felice. Prima di chiudere gli occhi pensò “Lei è mia, nessuno me la porterà via”.
 
Fuori una macchina partì sgommando con delle foto compromettenti racchiuse in una fotocamera da professionista.
  
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