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Autore: cece95    02/10/2012    0 recensioni
Eccomi qui con una nuova fanfiction che parla di due amici custodi.
La fanfiction è scritta a due mani con l'aiuto di un mio amico, spero che vi piaccia.
Buona lettura
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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I due ragazzi saliti sulla Gummiship ne approfittarono per darsi una rinfrescata e riposarsi un po’ mentre il pilota automatico della nave li conduceva a spasso per l’universo.
L’allarme della gummiship suonò avvertendoli che nelle vicinanze c’era un mondo in pericolo.
“Andiamo?” chiese Kenshu impaziente.
“Si arrivo” replicò Teki indossando l’impermeabile.
 Fecero atterrare la gummiship in un luogo deserto e la impostarono in modo che diventasse invisibile.
“Mi raccomando ricordati dove abbiamo parcheggiato” scherzò Teki.
I ragazzi si trovarono di fronte un enorme cratere.
“Deve esserci stata una battaglia devastante qui poco fa” commentò Kenshu osservando quello spettacolo di desolazione e distruzione.
Raggiunta la base del cratere notarono numerose persone che li osservavano.
“Chi siete voi?” chiese uno dei presenti ai due ragazzi.
“Siete dei ninja?” chiese un altro
“Hai sentito Teki?”
“Sì, dei ninja e un cratere di queste dimensioni può voler dire solo una cosa...”
“Ehi, Naruto!” esclamò una ragazza da capelli rosa rivolta a un ragazzo biondo che stava arrivando alle loro spalle.
“Chi sono questi due?” chiese il biondo confuso.
“Non lo sappiamo, sono comparsi dopo la sconfitta di Pain”.
“Siete nemici?” chiese Naruto rivolto ai due.
“Non direi, siamo piuttosto dei viaggiatori, in cerca di un riparo per la notte” replicò Kenshu.
“Allora potete venire a stare da me!” esclamò tutto eccitato.
La ragazza dai capelli rosa si avvicinò a Naruto e gli diede un pugno in testa.
“Naruto, idiota!”
“E ora che ho fatto?” esclamò il diretto interessato massaggiandosi l’enorme bernoccolo lasciato dal colpo appena ricevuto.
“Ti pare, invitare a casa tua degli sconosciuti, magari sono dei malintenzionati, o magari dei membri di alba”
“Non mi pare indossino le vesti dell’organizzazione, e poi, io voglio fidarmi”.
“D’accordo, comunque, ti sei dimenticato che tu non possiedi più una casa?”
“A questo possiamo pensare noi” s’intromise Teki “vero Kenshu?”
“Teki, ma sei fuori, non possiamo usare l’alchimia, rischieremmo di alterare l’equilibrio dei mondi” gli sussurrò l’amico.
“Beh possiamo sempre spacciarla per una qualche specie di arte magica” replicò l’altro sempre sussurrando.
“Ehi voi due! Cosa avete da confabulare?” gridò la rosa in direzione dei due ragazzi.
“Niente, ho solo acconsentito ad aiutarvi” replicò Kenshu.
“Aiutarci, non essere sciocco, il nostro villaggio è completamente distrutto, cosa sperate di fare voi?”
“Io direi di dar loro una possibilità Sakura” disse Naruto.
“Grazie della fiducia” ringraziò Kenshu.
“Ci metteremo subito al lavoro” aggiunse Teki.
“Ok avete bisogno di qualcosa?” gli chiese un ragazzo dai capelli neri avvicinandosi
“No grazie, ci dovete solo lasciar concentrare qualche minuto”.
“Kenshu” disse Teki bisbigliando “per ricreare il villaggio dovremmo per forza accedere ai ricordi degli abitanti del villaggio giusto?”
“Sì, di quello mi occuperò io, tu concentra più energia che puoi nel frattempo”.
Dopo qualche minuto che i due erano rimasti immobili con gli occhi chiusi, Kenshu si avvicinò a Teki e gli mise una mano sulla spalla “Vai” disse, l’amico appoggiò le mani a terra e tutto fu avvolto da una forte luce, che, quando scomparve lasciò il posto al villaggio ricostruito completamente.
“Avete ricostruito tutto in pochi minuti?!” esclamò Sakura a bocca aperta.
“Persino i volti degli Hokage!” aggiunse Naruto.
“Quella è stata la parte più facile” replicò Kenshu ansimando mentre lui e Teki cadevano a terra sfiniti.
“Tutto bene?” chiese il moro.
“Sì, siamo solo un po’ stanchi, tutto qui”.
“Se non è troppo disturbo, mi potreste dire che tecnica avete usato?”
“No” replicò secco Kenshu.
“Suvvia Shikamaru” lo interruppe Naruto, mentre stava per formulare un'altra domanda “hanno appena ricostruito il villaggio, al momento dovremmo solo esserne grati e lasciarli riposare”.
I due ragazzi presero sonno per via della stanchezza; li risvegliò il primo sole mattutino, si trovavano in due letti stesi sul pavimento di un appartamento molto sporco e disordinato.
“Ben svegliati”, li salutò Naruto entrando nella stanza.
“Dove siamo?” chiese Kenshu sbadigliando.
“Siete a casa mia, dopo aver ricostruito il villaggio, siete crollati e così io vi ho portato qui”.
“Capisco, potresti lasciarci soli un minuto?” chiese Kenshu.
“Certo” replicò Naruto uscendo dalla stanza.
“Kenshu, c’è qualcosa che ti preoccupa?”
“Sì, la gummiship ci ha avvertito che questo mondo è in pericolo, ma apparentemente non c’è alcuna traccia di heartless”.
“Non ci avevo nemmeno più pensato...”
“E invece questo mi preoccupa molto”.
“Quindi dovremmo dedicarci a cercare gli heartless?”
“Non in queste condizioni, sarebbe meglio diventare ninja prima, potremmo muoverci più tranquillamente”.
“E quindi che si fa? Andiamo a scuola?”
“Ovviamente no, dovremmo trovarci un insegnate privato, o qualcosa del genere”.
I due decisero di chiedere a Naruto, ma lui, dopo essersi chiesto il perché di tale richiesta, vista la velocità con cui avevano ricostruito il villaggio, rifiutò.
“Sarebbe meglio che chiedeste a Sakura, io sono un tipo più portato per l’azione che per l’insegnamento”.
“Sakura? Ma non è la tua amica che ce l’ha con noi?” chiese Teki preoccupato.
“Non credo sia una buona idea”, commentò Kenshu.
“Allora facciamo così, chiederò al maestro Kakashi”.
“Dici che accetterà?” chiese Kenshu, poco convinto dell’idea.
“Sì, se riuscirete a superare la prima prova...”
“Che vuoi dire?”
“Lo scoprirete quando sarà il momento” commentò Naruto ridacchiando.
  I due ragazzi s’incontrarono con il maestro quel pomeriggio.
“Salve, e così siete voi due i ragazzi di cui parlano tutti”.
“Visto Teki” commentò Kenshu sottovoce “E noi che non dovremmo attirare l’attenzione”.
“Comunque” riprese Kakashi ignorando il loro confabulare “Come mai, due ragazzi che hanno ricostruito l’intero villaggio in pochi secondi, hanno bisogno di un insegnante?”
“Vede...” cominciò Teki.
“E meglio se parlo io” lo interruppe Kenshu “Tu rischieresti di farci saltare la copertura”.
“Grazie della fiducia...”
“Noi avremmo bisogno di un maestro, poiché la nostra conoscenza in fatto di tecniche ninja è molto limitata”.
“Non mi pare visto ciò che avete fatto...”
“Vede, noi siamo solo in grado di ricostruire le cose, e usare quest’abilità su di un villaggio intero ci ha sfiancato”.
“Quindi è per questo... ok vi credo” mentì Kakashi, poiché era certo che i due nascondessero qualcosa.
“Allora, che dobbiamo fare?”
“Esatto, Naruto ci ha detto che avremmo dovuto sostenere una prova”.
“Infatti, dovrete riuscire a prendere questi due campanelli” replicò il maestro mostrando due campanelli che si legò in vita.
“Tutto qui?” commentò Teki
“Ti proibisco di usare l’alchimia” gli disse Kenshu sottovoce.
“Cosa? Sai chi stiamo per affrontare?”
“Certo che lo so, ma per ora sembra non abbia intenzione di usare lo sharingan”.
“E se dovesse fare sul serio?”
“Allora hai il mio permesso”
“Bene, cominciamo!” gridò lanciandosi verso l’avversario, che sparì riapparendo alle sue spalle e puntandogli un kunai sulla schiena.
“Non avevo dato il via”
“Sei sempre il solito” commento Kenshu
“Invece di criticare dammi una mano!”
“Prima prendete questi”, disse Kakashi, allontanandosi dai due e lanciando a ciascuno una specie di borsello contenente degli shuriken e dei kunai.
“Ora potete cominciare” disse calmo Kakashi, non appena ebbe terminato la frase, i due custodi partirono all’attacco con i kunai in pugno, Kakashi dal canto suo tirò fuori un libro e iniziò a leggerlo, molto sicuro di sé.
“Mi sembra si stia prendendo gioco di noi, cosa dici Teki?”
“Sembra anche a me, aumentiamo il ritmo?”
“Direi di sì, non mi va di perdere tutta la giornata con questo combattimento”.
I due estrassero rapidamente un altro kunai e impugnandolo nella mano libera velocizzarono gli assalti, costringendo Kakashi alla fuga.
Una volta al sicuro Kakashi dovette ricredersi sul potenziale dei due ragazzi così decise di usare lo sharingan per visualizzare la loro posizione.
“Credo che l’abbiamo impressionato, eh Kenshu?”
“Sei sempre il solito Teki, non abbassare la guardia mi raccomando”.
“Per chi mi hai preso, non sono mica un novellino”
Kakashi iniziò a setacciare l’area usando lo sharingan ma con sua sorpresa non trovò nessuno.
 Di colpo Teki sbucò dal sottosuolo cercando di colpire Kakashi che però contrattaccò con lo sharingan ipnotico, con sua grande sorpresa Teki fu avvolto da una fiammata che impedì a Kakashi di completare la sua tecnica; poco dopo il ragazzo riapparve alle spalle del maestro puntandogli un kunai alla schiena.
Il maestro però si rivelò essere una copia e il vero Kakashi apparve alle spalle di Teki brandendo un kunai; poco dopo Kenshu comparve a sua volta alle spalle del maestro con in mano un kunai.
Prima che Kakashi potesse reagire Kenshu gli immobilizzò mani e piedi usando delle manette create con l’alchimia, Teki ne approfittò allora per recuperare i campanelli.
“Complimenti” disse Kakashi, che si rivelò essere un’altra copia mentre l’originale si avvicinava ai due applaudendo.
“Abbiamo vinto alla fine!” esclamò Teki entusiasta.
“Sì, ma ci siamo esposti troppo per i miei gusti...” commentò Kenshu.
“Le manette sono state una tua idea, non te la prendere con me”.
“Suvvia basta confabulare da oggi io sarò il vostro insegnante non dovreste avere segreti con me”.
“E invece ne avremo, mi dispiace” replicò Kenshu.
“Come vi pare, comunque direi di cominciare domani gli allenamenti”.
Lasciato il maestro, Teki e Kenshu ritornarono all’appartamento di Naruto.
“Allora com’è andato l’allenamento?” chiese loro Naruto mentre stavano cenando.
“Bene, abbiamo superato la prova” replicò Kenshu.
“Sono contento, tuttavia non siete ancora ninja a pieno titolo”.
“E come possiamo diventarlo?”
“Beh, o come tutti diplomandovi all’accademia, oppure servirebbe una nomina diretta dell’Hokage purtroppo al momento nonna Tsunade è in ospedale”.
“Allora vorrà dire che aspetteremo che si riprenda” replicò Kenshu tranquillo.
L’indomani i due custodi iniziarono l’addestramento con il maestro Kakashi, che come prima cosa gli insegnò le basi delle tecniche magiche, illusorie e del combattimento corpo a corpo, poi gli insegnò a camminare sulle pareti di roccia e successivamente sull’acqua per migliorare il loro controllo del Chakra.
Dopo un mese di duri allenamenti Kakashi disse ai due ragazzi che per continuare l’addestramento era necessario che imparassero a usare la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo.
“Come mai è così importante, maestro?” chiese Teki, pur sapendo già la risposta.
“Perché l’addestramento che state per cominciare di norma durerebbe diversi anni, per velocizzarlo è necessario che sfruttiate le copie, che una volta scomparse vi trasferiranno la loro esperienza”.
Una volta imparata la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo, Kakashi porse ai due ragazzi due foglietti di carta.
“Fateci scorrere il vostro chakra, così potremmo sapere quale alterazione elementale possedete”.
I due fecero come gli era stato detto e ottennero due risultati diversi, il foglietto di Teki prese fuoco mentre quello di Kenshu si bagnò improvvisamente.
“E così possedete uno un chakra di fuoco e l’altro uno d’acqua”.
“Ora cosa intende fare maestro?”
“Il mio lavoro è finito”
“Eh?” esclamò Teki sorpreso
“Nessuno di voi possiede l’alterazione del fulmine, dunque io come maestro vi sarei inutile”.
“Capisco” commentò calmo Kenshu.
“E come dovremmo proseguire l’addestramento?”
“L’ideale sarebbe che vi trovaste un maestro con la vostra stessa alterazione, oppure potete proseguire da autodidatti, la biblioteca del villaggio dovrebbe essere piena di libri che fanno al caso vostro.”
“Allora grazie di tutto maestro” ringraziò Kenshu.
“Sì, grazie davvero” aggiunse Teki.
I due, l’indomani, raggiunsero la biblioteca ma furono fermati da una guardia all’ingresso.
“Fermi lì voi due!”
“Ci scusi, vorremmo visionare alcuni dei volumi presenti nella biblioteca” disse Kenshu molto diplomaticamente.
“Mi dispiace ma non posso farvi passare”
“E perché?” chiese Teki stizzito “In fondo siamo quelli che hanno ricostruito il villaggio”.
“Teki...” disse Kenshu sospirando.
“So benissimo chi siete, ciò nonostante l’accesso alla biblioteca è concesso solo ai ninja di Konoha, e giacché voi siete sprovvisti di coprifronte, non siete considerati tali”.
“Capisco, allora torneremo quando saremo ufficialmente ninja della foglia”.
I due si allontanarono.
“Cosa facciamo?”  chiese Teki.
“Ci trasformiamo” rispose Kenshu.
“In chi?”.
“Beh, Naruto e Sakura al momento sono in missione con il maestro Kakashi”.
“Capito”.
I due si trasformarono l’uno in Naruto e l’altro nel maestro Kakashi.
“Adesso possiamo andare”
I due si diressero di nuovo dalla guardia che li lasciò entrare senza problemi.
Una volta dentro i due si divisero, Teki si diresse verso il reparto dedicato alle tecniche di fuoco mentre Kenshu si dedicò ad apprendere le tecniche acquatiche.
Quando il sole stava tramontando, i due uscirono dalla biblioteca, portandosi dietro diversi rotoli per poterli studiare la sera, dovendo sfruttare al massimo il tempo in cui Naruto e Kakashi sarebbero rimasti lontani dal villaggio.
“Sembra che Naruto starà lontano dal villaggio per un bel po’” commentò Teki mentre stavano facendo colazione il giorno seguente.
“Davvero?”
“Sì, sembra che sia andato nel paese del ferro”.
“Meglio per noi alla fine”
“Sì, hai ragione”
I due si dedicarono giorno e notte allo studio delle tecniche, per fortuna nessuno gli scoprì, e poterono studiare per una settimana intera, finché, una mattina un’onda oscura investì il villaggio.
“Teki l’hai percepita anche tu?”
“Sì, heartless”
“Andiamo, svelto”
I due uscirono in fretta dall’edificio, tornarono al loro vero aspetto e si alzarono in volo, senza curarsi dei ninja che li osservavano con gli occhi fuori dalle orbite.
“Anche volando alla massima velocità, non faremo mai in tempo” commentò Kenshu.
“Per fortuna che io mi sono preparato allora”.
“Che vuoi dire?”
“Hai presente la tecnica di dislocazione istantanea del quarto Hokage?”
“Sì, e con questo? Non puoi certo essere in grado di usarla”.
“Bene, invece sì dal caso che io l’abbia imparata”.
“Scherzi?”
“No, e sono in grado di usarla senza bisogno di particolari sigilli”.
“E come farai a portarci da Naruto scusa?”
“Beh, sono in grado di percepire il chakra della volpe, l’unico neo di questo piano è che, vista la distanza, dovrò aspettare che Naruto rilasci un po’ del chakra prima di poter attivare la tecnica”.
Non appena ebbe finito la frase, un sorrisetto compiaciuto comparve sulla sua faccia.
“Allora andiamo?” disse Teki al compagno porgendogli la mano.
“Non ci penso nemmeno, probabilmente non l’hai ancora provata ed io non ho la minima intenzione di farti da cavia”.
“Molto bene, vorrà dire che ti evocherò una volta arrivato lì”.
“Cosa?! Aspetta!”
Ma ormai era troppo tardi, infatti Teki era scomparso in una fiammata.
Giunto a destinazione Teki non perse tempo ed evocò il suo amico.
“Teki, questa me la paghi! Hai idea di che esperienza traumatica sia venire evocati?”
“Oh, il signor freddo come il ghiaccio ha iniziato a scaldarsi, sono contento”.
“Ho i miei motivi per essere così, e tu lo sai benissimo”.
La loro discussione fu però interrotta dall’urlo di Naruto:
“Che ci fate voi due qui?”
Ma nessuno dei due rispose.
“Allora, ci venite ad aiutare oppure no?!”
I due ragazzi furono riportati alla realtà, sotto di loro Naruto stava combattendo contro un vecchio avvolto da un’aura oscura, sul cui braccio si trovavano una serie di occhi chiusi”.
“E così è Danzo quello che si è fatto soggiogare dall’oscurità, bel sesto Hokage che hanno eletto” commentò Teki sarcastico.
“Teki, sei sempre il solito, lo sai che non sta a noi giudicare, piuttosto hai visto chi sta combattendo al fianco di Naruto?”.
“Sasuke eh, sarà un piacere dargli man forte”.
I due custodi atterrarono ed evocarono i keyblade.
“E quelli cosa sono? Mi dovete molte più spiegazioni di quanto pensassi!” esclamò Naruto.
“Mpf, a me basta che stiano dalla nostra parte” commentò freddo Sasuke.
“Poche chiacchiere, attacchiamo!” disse Kenshu.
I quattro combattenti tempestarono il loro avversario di attacchi che però non gli fecero nulla poiché attorno a Danzo comparve un Darkside.
I ragazzi decisero di allontanarsi per studiare un piano d’azione.
“Assomiglia al mio Susano’o” commentò Sasuke.
“Un Darkside che si comporta come Susano’o, un avversario decisamente temibile” commentò Kenshu.
“Se il tuo ragionamento è corretto, sarà dura sconfiggerlo, Susano’o è lo scudo perfetto...” osservò Teki preoccupato.
“Non ti preoccupare, ce la faremo” disse Kenshu infondendo coraggio all’amico “piuttosto, è inutile attaccarlo tante volte, sarebbe più efficace un unico colpo ben assestato”.
“Capisco, ma siamo sicuri che Danzo non sia più in grado di usare Izanami?” chiese Teki.
“Sì, prima che si trasformasse in quella cosa, ho visto personalmente chiudersi tutti gli occhi” rispose Sasuke.
“E allora, cosa pensate di fare?” chiese Naruto, che fino a quel momento era rimasto  in silenzio.
“Ecco il piano” disse Kenshu “Sasuke, tu dovrai proteggere Naruto finché non entra in modalità eremitica, io e Teki intanto distrarremo Danzo”
“Non esiste che io gli faccia da balia” protestò Sasuke.
“E chi ha bisogno di te, posso entrare in modalità eremitica senza bisogno della tua protezione!”
“State zitti e collaborate, non siete più dei bambini!” esclamò Teki.
“Non mi sarei mai aspettato una presa di posizione del genere Teki”.
“Grazie Kenshu”
Fecero come concordato, e così i due custodi iniziarono a combattere contro Danzo, non riuscendo, come avevano previsto a danneggiarlo.
Per loro fortuna il mostro, pur essendo molto forte, era anche molto lento, cosa che permise ai due di resistere a lungo.
“Fatto!” gridò Naruto a un certo momento.
A quel punto i due ragazzi si allontanarono dall’avversario.
“Perfetto ci divideremo in due gruppi, per primi attaccheremo io e Sasuke, poi Teki e Naruto” disse Kenshu.
“Sono stufo di difendermi e basta!” gridò Danzo e un braccio del suo Darkside si allungò fino quasi a raggiungere i quattro sennonché Sasuke lo bloccò usando Susano’o e Kenshu lo tagliò usando un getto d’acqua ad alta pressione.
“Non sei l’unico a possedere una difesa perfetta” commentò Sasuke sarcastico.
“Lo vedremo!” e detto questo Danzo creò delle sfere di vento che lanciò contro i ragazzi.
“Teki!” gridò Kenshu
“Sì!” Teki si mise di fronte al gruppo e creò un muro di fiamme che assorbì il colpo ingrandendosi, non appena l’attacco dell’avversario si esaurì Teki, concentrò le fiamme in una sfera che scagliò in aria, nello stesso istante Naruto lanciò un Rasenshuriken che si unì alla sfera.
“A quanto pare il tuo piano ha funzionato” disse Teki a Kenshu, mentre il loro attacco colpiva in pieno il reggente Hokage avvolgendolo in un ciclone di fiamme.
Quando il ciclone scomparve Danzo era ancora in piedi piuttosto malridotto mentre l’heartless era scomparso.
“Non ho ancora perso, la mia oscurità è grande creerò un altro di quegli esseri e vi ucciderò!”
Kenshu però gli apparve alle spalle, lo afferrò per la nuca e disse:
“Mi hai proprio stufato”
In quello stesso istante decine di spine rosse spuntarono dal corpo di Danzo, che cadde a terra.
“Che cosa hai fatto?” gli chiese Naruto incredulo.
“Ho cristallizzato il suo sangue, in fondo è composto principalmente da liquidi e la manipolazione dell’acqua è la mia specialità”.
“Mpf, grazie dell’aiuto ma io ora me ne vado” disse Sasuke facendo per andarsene.
“ Fermo!” gridò Naruto
“Naruto, la prossima volta che ci incontreremo, uno dei due morirà, puoi scegliere, o passerai alla storia come mio assassino o come mia vittima”.
“Nessuna delle due!” gridò Naruto mentre Sasuke si allontanava “Troverò una terza possibilità, vedrai!”
Mentre stavano rientrando al villaggio, incontrarono Sakura, Kakashi e il capitano Yamato.
“Sakura, la tua è stata un’imprudenza! Cercare di uccidere Sasuke da sola! ” la apostrofò Kakashi “Per fortuna che alla fine hai desistito”.
“Ma maestro, sono sicura che se non fosse apparso quel mostro gigante ce l’avrei fatta!”
“No invece!” gridò Teki “Avresti solo rischiato la tua vita inutilmente”.
“E tu che ne sai?”
“Molto più di quanto tu non creda” commentò Kenshu.
Tornati al villaggio, scoprirono che Tsunade si era ripresa e, come premio per il coraggio dimostrato li nominò ninja della foglia.
“Peccato, proprio ora che ci aveva nominato ufficialmente ninja” commentò Teki mentre lui e Kenshu stavano salutando tutti.
“Lo so, tuttavia dobbiamo ripartire, anche perché la nostra copertura è saltata ed io non ho voglia di spiegare a tutti chi siamo e cosa ci facciamo qui”.
“Concordo, tuttavia dobbiamo ancora trovare la serratura”.
“Questa volta hai ragione Teki”
“Come questa volta?”
Mentre entrambi stavano riflettendo su dove potesse trovare la serratura i loro keyblade comparvero senza che gli avessero evocati e puntarono verso il sigillo di Naruto, in un attimo i due si ritrovarono all’interno della mente di Naruto, di fronte alla volpe a nove code.
“E così sei tu, la serratura di questo mondo” chiese Kenshu alla volpe.
“E cosi siete voi i famosi custodi” replicò il demone.
“Tu conosci i custodi?” chiese Teki.
“Certo, è naturale che io li conosca”
“Com’è possibile?” chiese Teki confuso.
“Potrei dirvelo, ma non ne ho molta voglia...”
“Non menare il can per l’aia, Kurama, rispondi!” gridò Kenshu.
“Grr, tu! Come osi pronunciare il mio nome?”
“Lui osa, come io oso fare questo” disse Teki superando il cancello che li separava.
“Tu, non dovresti essere in grado di superare il sigillo, solo chi possiede la chiave può farlo”
“Pronto, l’hai detto tu stessa che siamo custodi, possediamo il keyblade che è la chiave suprema”.
“Bene, allora voi userete il keyblade per togliere il sigillo”.
“Ehi cosa ci fate voi due qui dentro?” chiese Naruto interrompendo la discussione dei tre.
Prima che potesse dire altro, Kenshu lo colpì alle spalle, facendogli perdere i sensi.
“Puoi fargli perdere i sensi all’interno della sua mente?” chiese Teki allibito.
“A quanto pare, che importa, torniamo alla domanda, cosa sai tu dei custodi?”
Ma Kurama se ne stava zitta osservare i due custodi, soprattutto Teki che si trovava ancora all’interno del sigillo.
“Kenshu ti ha fatto una domanda”. Disse Teki saltando sul muso della volpe e fissandola in un occhio “Rispondi”.
“Audace il ragazzo, tu credi di essere al mio livello?”
“All’esterno forse no” le rispose Kenshu
“Ma qui dove conta la volontà sì” concluse Teki.
“Notevole, allora voglio ricompensare la vostra tenacia, rispondendo alla vostra domanda: io conosco i custodi perché l’eremita delle sei vie era uno di voi”.
“Interessante” commentò Kenshu.
“L’eremita delle sei vie un custode?” esclamò Teki.
“Che c’è, non vi fidate di me?”
“Decisamente no” replicò Teki.
“Ragiona Teki, che motivo avrebbe di mentire, dicendo una cosa del genere poi”.
“E va bene, comunque non abbiamo ancora trovato la serratura”.
“Sono io la serratura” disse calma la volpe.
“Come immaginavo” disse calmo Kenshu.
“E perché proprio tu, di tutti i cercoteri, dovresti essere la serratura?” chiese Teki.  “Oltretutto i nostri keyblade non hanno ancora reagito”.
“Semplicemente perché in origine la serratura era il Decacoda, e la volpe è il cercoteri più forte, dunque è naturale che sia lei la serratura” spiegò Kenshu.
“Perspicace il tuo amico, è esattamente come dice lui, comunque i vostri keyblade non hanno ancora reagito poiché sono io a rivelare la serratura a chi reputo degno”
“E allora mostracela” disse Teki spazientito.
“Sì, direi che voi due ne siete degni” disse la volpe alzando una zampa sopra la quale comparve la serratura che i due custodi chiusero immediatamente.
Chiusa la serratura, i due ragazzi si ritrovarono all’esterno, e sembrava che nulla fosse mai successo.
“Andiamo?” chiese Teki.
“Sì, ora il nostro compito qui è veramente finito”.
E così i due custodi si resero invisibili, risalirono sulla gummiship senza dare spiegazioni, e sparirono, mentre, Naruto e gli altri, ancora si chiedevano chi fossero quei due valorosi guerrieri capaci di evocare delle chiavi giganti.
   
 
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