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Autore: RanmaSaotome1989    03/10/2012    2 recensioni
*Sorridi e sei perfetta come sei.*
Ed eccomi qui, con la mia prima fanfiction in assoluto, nata da un'idea un pò pazza e spero che piaccia e incuriosisca. Partiamo dal presupposto che è una fanfiction completamente inventata, quindi non ho cercato alcun nesso logico con il mondo reale, quindi se trovate cose che vi sembrano stranezze, è per dare un filo logico alla storia. Vi lascio ad una breve introduzione.
I conti in rosso, che problema! Ed è proprio l'istituto superiore Furinkan ad essere in pericolo stavolta, nel tentativo di uscire da quella spinosa situazione, il pazzo preside dell'istituto decide in organizzare un'evento alquanto "singolare", aperto a tutti. Accolto inizialmente con scarso entusiasmo, i premi messi in palio per l'evento allettano molto determinati personaggi che, se inizialmente snobbavano l'evento, ora si ritroveranno a fare in modo e maniera di vincerlo, ritrovandosi a fare i conti anche con chi, o per rivalità o per altri interessi personali, ha deciso di prenderne parte. Ma la cosa non sarà affatto semplice, almeno per quella parte dei protagonisti che fino ad oggi hanno usato molto la forza, ma poco cervello e "cuore", mentre in palio c'è la realizzazione di un sogno.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Approfitto della prima parte per ringraziare tutti quelli che hanno letto e quelli che hanno recensito il precedente capitolo, un ringraziamente quindi va a Julius CX, ran_ko, xingchan, Arya_drottningu, spero, nelle risposte alle recensioni, di aver chiarito la maggior parte dei vostri dubbi. Ora, io termino qui, e lascio spazio alla lettura del prossimo capitolo, che spero vi piaccia.

Introduco solo un'ultima cosa, a partire da questo capitolo, verranno introdotte, parti e situazioni che faranno evolvere la storia man mano, io comunque cercherò sempre di mantenere questa rotta, tentando, il più possibile, di non stravolgere le caratteristiche dei personaggi.
Devo essere sincero, ho un pò di timore, perchè qui iniziando i capitoli veramente complicati, spero solo di non rovinare la storia, facendo in modo che continui a piacervi.

Ho anche parlato troppo per oggi :) buona lettura a tutti :)

Cit. "Cos'è la poesia? Non chiedermelo più, guardati nello specchio: la poesia sei tu!"

07 - L'uragano Kasumi



Terminata la parentesi in palestra, le famiglie Tendo e Saotome si ritrovarono poco dopo seduti a tavola per la cena, come non accadeva da tempo, anzi, forse quasi mai era accaduto, durante la cena regnò uno strano silenzio, uno di quei silenzi imbarazzanti che lascerebbero a disagio chiunque.

"Ehi ragazzi, che vi succede?" a rompere il ghiaccio fu la sempre sorridente Kasumi.

"Niente." risposero tutti gli altri in coro, sollevando leggermente la testa, per poi, quasi immediatamente, riabbassarla riprendendo a mangiare e il tutto, in perfetta sincronia. La maggiore delle tendo osservò quella piccola scena con lo sguardo pensieroso poi ricominciò a parlare

"Stavo pensando." e a quel punto, tutti si voltarono verso di lei incuriositi, Kasumi si fermò un solo istante, sentendo l'attenzione di tutti su di se, poi ricominciò, sfoggiando un sorriso imbarazzato "Si! Stavo pensando all'evento che ci sarà a scuola di Ranma e Akane, non sarebbe bello se partecipassimo tutti?" ed eccola lì, la proposta di Kasumi, la proposta che Ranma e Genma non si aspettavano, ma che allo stesso tempo temevano, e che fece strabuzzare gli occhi e andare di traverso il riso a entrambi, non appena la udirono.

"Beh non è male come idea, in più partecipiamo della nostra famiglia, più possibilità abbiamo di vincere qualcosa, almeno qualcuno di noi." la prima a rispondere fù Nabiki, puntualizzando la questione dei premi.

"Perchè no Kasumi, potrebbe essere divertente, tu Saotome cosa ne pensi?" intervenne Soun, voltandosi poi verso il padre di Ranma.

Alla domanda, Genma, sobbalzò leggermente, già piuttosto messo alla prova dalla bruciante proposta di Kasumi, ma cercò di non darlo troppo a vedere, anche se con scarsi risultati, perchè alla domanda di Soun rispose "Ceeerto Tendo, un'idea fantastica!" non fu tanto la risposta, assai poco convincente, ma l'espressione con cui la disse, pronunciò quella frase con la faccia tipica della persona messa sotto pressione, portandosi intanto una mano dietro, a grattarsi la nuca.

"Beeene!" Kasumi fece un piccolo sobbalzo di felicità "allora siamo d'accordo, domani Akane porterà a scuola i moduli compilati per ognuno di noi con già le quote di iscrizione, tu Nabiki puoi prestarceli vero?" voltandosi verso la sorella sorridendogli

"Certo." rispose quest'ultima con scarsa convinzione e scarsissimo entusiasmo *Se l'avessi saputo prima.* si ritrovò a pensare tra se e se, ma d'altronde non si poteva dire di no all'innocente Kasumi. Stavolta quella fregata era stata lei, incredibile, più unico che raro.

"Sarà divertente." ripetè Kasumi sempre sorridendo e dalla tavola partirono risatine contente e risatine isteriche, di chi era entusiasta di partecipare all'evento e di chi avrebbe voluto le cose un pò più facili e un pò meno dispendiose, sappiamo tutti a chi ci riferiamo.

Finita la cena, Kasumi, pensava come suo solito ai piatti, Soun leggeva il giornale, Nabiki e Akane vedevano al televisione, Genma e Ranma invece si erano appartati vicino al laghetto per poter parlare con calma e lontani da orecchi indiscreti

"E' un problema Ranma, la situazione si complica." così Genma, in piedi accanto al figlio, il quale invece era seduto sulla grande roccia vicino al laghetto, espresse la sua preoccupazione

"Mah, non farla tanto difficile, se ci inventiamo qualcosa di buono sarà un trionfo." minimizzò Ranma, inizialmente, poi continuò "piuttosto, preoccupiamoci di cosa presentare, tu hai già qualche idea papà?" voltandosi, interrogativo, verso il padre

Anche il padre a sua volta, voltò lo sguardo verso di lui, rispondendo "Ceeerto figliolo. Dubiti del tuo vecchio? Credimi ho tutto sotto controllo." poi scoppiò in una risata, la tipica risata di chi vuole vantarsi di qualcosa, la tipica risata che Ranma conosceva bene.

Quest'ultimo infatti, guardò il padre con la faccia di chi già conosceva il suo pollo e al quale, in quel momento, non aveva creduto a nemmeno una parola, infatti si alzò dalla roccia dove era seduto e si avviò verso casa, rivolgendo solo poche parole in direzione del padre, senza smettere di camminare e senza voltarsi

"Si si... come no." poi entrò in casa, mentre il padre lo chiamava inutilmente

"Ranma aspetta!" accortosi che non gli dava ascolto non lo chiamò più, Genma rimase ancora un pò lì a pensare *Beh Ranma, peggio per te, sappi però che stavolta non stavo affatto scherzando. Ho tutto sotto controllo, ma come vuoi, perderai anche tu.* poi si alzò e raggiunse tutti gli altri dentro le mura di casa.

Appena rintrato in casa, notò un piccolo particolare, ne Ranma ne Akane si trovavano più lì, erano già saliti nelle loro rispettive camere, al piano di sopra.

*Uffa. Non uno straccio di idea. Eppure pensavo fosse più semplice scrivere qualcosa, andiamo Ranma, è solo un banale testo, un tema che devi scrivere accompagnato poi da musica, che verrà poi, possibile che non ti viene in testa nulla?* si, si può dire che Ranma era in piena crisi, si ritrovava con una penna in mano, seduto alla scrivania della sua camera, con davanti un foglio ancora completamente bianco.

Dopo un pò, stanco di stare seduto senza niente da scrivere, si alzò cominciando a passeggiare in tondo per la stanza, poi uscì e cominciò a passeggiare avanti e indietro per il corridoio di casa Tendo, ad un tratto si arrese all'evidenza e dovette rispondere ad un'altra domanda, voltandosi pensieroso verso la porta di un'altra camera.

*Akane? Chiedo a lei?* ci riflettè un'attimo *Nonono escluso* fece un altro giro, avanti e indietro, sempre pensando

*però se continuo così, nemmeno potrò presentarmi alla gara, senza uno straccio di testo in mano.* scosse la testa *Nonono se entro come minimo o mi bastona o mi deride.* e di nuovo, avanti e indietro

*Però... tentare... non costa nulla... Nonono assolutamente no, proibito!* e ancora, avanti e indietro, stette ancora un pò a consumare la parquet del secondo piano di casa Tendo, poi si ribloccò di nuovo, proprio davanti alla porta di Akane

*così...* pensò, tornando a guardare la porta della camera di Akane *non vado... da nessuna parte...* alzò la mano, chiusa a pugno, verso la porta della camera *speriamo bene.* fù il suo ultimo pensiero, poi bussò

"Si? Chi è?" si udì dall'altro lato della porta

"S-S-Sono io, Ranma." rispose lui, sempre meno convinto della sua decisione

"Entra, è aperta." così fece, il ragazzo aprì la porta e se la richiuse alle spalle, anche se non si avvicinò subito, rimase lì, a scrutare, non vide altro che Akane, col suo classico pigiama giallo, che scriveva a più non posso e un blocchettino di fogli già rilegato, nella parte sinistra della scrivania. Akane ad un certo punto, accortasi che Ranma non si muoveva, ruotò sulla sedia e gli fece

"Allora? Che ti serve?" domandò, scrutando il ragazzo

"No... niente..." *Scemo!* inizialmente rispose lui, dandosi da solo, stavolta, quell'attributo che la stessa Akane più volte gli aveva rifilato e che forse non aveva tutti i torti a defenirlo così... a volte.

"Beh? allora perchè hai bussato?" insistette Akane, incuriosita

*Tana* pensò Ranma "Beh... ecco... veramente..." imbarazzo, imbarazzo totale per il codinato, che già iniziava a massaggiarsi la testa nervosamente, lo interruppe Akane

"Provo a indovinare allora, non hai idea di cosa preparare per la gara vero?" la ragazza mostrò un intuito non indifferente, mentre guardava Ranma come per dire *conosco troppo bene il mio pollo.*

*Tombola, Akane 1 Ranma 0* "Eheh... Già." confessò Ranma, continuando a grattarsi la testa "Mi chiedevo se...ecco... avevi qualche consiglio da darmi."

*E cosa mi potevo aspettare. Vabbè, almeno accontentiamolo.* pensò Akane, poi disse "Beh Ranma, per prima cosa. Siediti." detto fatto, Ranma si mise seduto sul letto, fissando la ragazza, in attesa, poi Akane continuò

"Vedi Ranma, allora da dove posso cominciare." si fermò un secondo a riflettere "Beh innanzitutto diciamo che scrivere una canzone non è esattamente come scrivere un tema per un compito in classe."

*Bene, perfetto* pensò Ranma, mentre Akane continuava il suo monologo

"Ma è qualcosa di molto diverso, si tratta di scrivere quello che si prova, cercando poi di dargli una musicalità, ma questo viene dopo." si interruppe un'attimo Akane, fissando Ranma, poi continuò

"A volte per farlo, molti, anzi quasi tutti, creano delle rime. Perchè sai, la musica prima di essere orecchiabile per note e ritmo deve essere poesia" Akane era totalmente assorta nel discorso ormai

*Poesia... sono sicuro di esserne capace?* pensò Ranma, cominciando a formulare dubbi sulla gara, o meglio sulla sua capacità di affrontare la gara, intanto Akane proseguiva ininterrotta

"E la poesia può essere tutto, può parlare di qualsiasi cosa, e così come una poesia, nella maggior parte dei casi, viene fuori quasi da sola diciamo, di conseguenza una canzone anche può uscire fuori per pura ispirazione, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, magari in un momento che non ci stavamo nemmeno pensando." poi, sempre fissando Ranma, si schiarì la voce e proseguì

"può venir fuori anche da una semplice chiacchierata" gli fece infine, sorridendo

*Senza che nemmeno ce ne accorgiamo* intanto Ranma ripensava alle parole appena dette da Akane, lei intanto proseguiva

"Sai in fin dei conti la musica rispecchia e accompagna le nostre emozioni e i nostri stati d'animo, perchè una musica che non trasmette sentimenti, immagini, pensieri, anche ricordi, non è nient'altro che... beh... rumore, si, un rumore di fondo. Quello che posso dirti, non pensare, scrivi, dentro ognuno di noi c'è qualcosa di poetico in fin dei conti." finì sorridendo, poi, quasi come un riflesso condizionato ormai, o meglio, un pensiero condizionato, si ritrovò a pensare

*Ma sono sicura che quest'insensibile di Ranma possa esserne in grado?* scacciò via, almeno per stasera, quel pensiero *Ma dai, per stasera lasciamo stare inutili litigate, per stavolta ti salvi Ranma.*

Dal canto suo Ranma rimase colpito dalle parole di Akane, rimanendo lì a fissarla con la faccia da scemo, poi si alzò

"Grazie Akane. Davvero." rispondendo anche lui con un sorriso, poi si avviò alla porta e quando la aprì, Akane lo richiamò, per lasciarlo con un'ultima frase.

"Ranma?" il ragazzo si voltò leggermente "Ricordati, la poesia e la musica più bella è quella che scriviamo per noi stessi e non per gli altri." poi lei si voltò definitivamente verso la scrivania tornando a fare quello che stava facendo prima che il ragazzo entrasse.

Ranma uscì, chiudendosi lentamente la porta alle spalle, si appoggiò un secondo solo alla porta di Akane, ancora sovrappensiero, poi tornò in camera sua.

Entrato in camera si riposizionò alla scrivania, riprese in mano la penna e ricominciò a pensare

*Una poesia, su qualcosa che ti ha colpito, di getto, senza pensare... mah" cominciò a picchiettare la penna sul foglio, formando piccoli puntini neri, poi si fermò, con la punta della penna fissa sul foglio bianco con i pensieri che vagavano, ad un certo punto, prese un pò di convinzione e iniziò scrivere qualche frase così, alla rinfusa, per ora senza alcuna connessione tra loro.

[Stasera scriverò una canzone] *Ma dai?* fù il primo pensiero di Ranma, con un sorriso imbecille in viso, appena scritta la frase, poi scosse leggermente la testa e ripensò alla conversazione tenuta con Akane pochi istanti prima *Ma cosa sto facendo? Ricorda Ranma, non pensare, scrivi!* sospirò e riprese a scrivere le prime cose che gli venivano in mente.

[Senza pensare troppo alle parole...] *Proprio come ha detto Akane*
[...parlerò di quel sorriso] Ranma sospirò e basta
[...] poi si fermò un secondo, insicuro, se continuare a scrivere o meno
[Quel sorriso che una volta, mi ha aperto il paradiso.] *Eheh, se la leggesse qualcuno.* già, se la leggesse 'qualcuno' si ritrovò a pensare, poi scosse la testa, mentre era anche leggermente arrossito.

*Ma dai, posso sentirmi in imbarazzo per aver scritto una cosetta? Cosa mi sta succendendo è?* ripensò tra se e se Ranma, rileggendo le poche righe, poi continuò, così, più per gioco, più per che ci aveva quasi preso gusto

[Ritrovo notti vissute in ogni singolo istante] come quella che stava trascorrendo, come gli istanti che aveva trascorso e stava trascorrendo.

[Ma c'é una cosa che io non ti ho detto mai. Che i miei problemi senza di te, si chiamano guai.] *Già, tanto ne ho pochi, guai e problemi all'ordine del giorno per Ranma Saotome.* sorrise di nuovo
[Ed é per questo che mi vedi fare il duro, in mezzo al mondo, per sentirmi più sicuro.] *Questa mi piace* si fermò ancora un'attimo, poi riprese a scrivere

[E se davvero non vuoi dirmi che ho sbagliato. Ricorda a volte un uomo va anche perdonato.] *Già, questo dovrei dirtelo a voce invece, forse mi risparmierei qualche martellata, tavolata, doccia fredda o chicchessia, o forse no?* sorrise a quel pensiero, poi si ritrovò di nuovo a fissare il foglio.

*Ecco, di nuovo, buio totale. Che faccio? Come continuo? Mmmmmh, cosa scrivo?* alzò lo sguardo dal foglio, solo un'attimo, guardando fuori dalla finestra, in un punto indefinito, mentre la mente viaggiava per conto suo, poi tornò a fissare il foglio e scrisse le ultime parole.

[Può darsi, già mi senta troppo solo.] scritta l'ultima frase, sospirò, poggiò la penna in un angolo della scrivania e afferrò il foglio con entrambe le mani.

*Mah, forse, non c'è male? Io... veramente... non trovo nessun nesso e nessun senso, poche idee, per di più stiracchiate e peggio, mi sento un perfetto idiota.*
scosse la testa sconsolato
*Naaa, non è proprio il mio stile, è inutile." sussurrò mentre piegava il foglio in più parti, visibilmente innervosito, infine lo ripose nel cassetto della scrivania, che poi richiuse di scatto, e dopo si mise a letto
*'Notte... Domani, sarà una lunga giornata* fù l'ultimo pensiero del codinato quel giorno, poi si assopì.
  
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