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Autore: Etie    03/10/2012    1 recensioni
"Non starai parlando dei guardiani degli elementi?"
"Beh...io credo nella loro esistenza e sono certo che siano da qualche parte, nel mondo. Chissà, forse sono proprio accanto a noi, ma non ce ne accorgiamo…"
Le sue parole divennero un sussurro e il suo sguardo si fece più vivo, come se l’argomento lo toccasse molto. Che fossi incappata in un altro di quegli accaniti devoti pagani? Eppure il ragazzo sembrava essere troppo intelligente per lasciarsi abbindolare da certe sciocchezze…Scossi la testa, chiedendomi come si potesse solo pensare che certe favole fossero vere.
Circolano strane leggende su esseri in grado di controllare i poteri degli elementi della natura, in un mondo che teme tutto ciò che non conosce. Qui Elyon, una ragazzina con coraggio da vendere, parte alla ricerca dei suoi cari, accompagnata nel suo viaggio da un misterioso ragazzo dal passato tormentato.
Uno scenario fantasy in cui si incrociano storie d'amore, intrighi politici, poteri soprannaturali e spiriti guida dal pessimo carattere.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3.

 

 

I

lles Nora: l’imponente palazzo reale torreggiava all’orizzonte, offrendo a tutti uno spettacolo magnifico; il sole, dietro di esso, illuminava la città, che si rifletteva nell’acqua limpida del mare. La brezza costiera rinfrescava quella calda mattinata mentre, nella fortezza, qualcuno aspettava impazientemente una risposta importante.

Nelle stanze del principe, Jonah, il primogenito del re, preparava un piccolo zaino con l’indispensabile per partire. Un vetro di fronte a lui lo rifletteva quasi interamente. Lo guardò: aveva vent’anni. Vent’anni di inchini, doveri e freddi sorrisi forzati. Alto, magro, gli occhi del colore del ghiaccio, i capelli castani e un piccolo treccino, sul retro della testa, lungo al massimo una decina di centimetri. Scosse debolmente il capo, senza smettere di fissare la sua immagine e, tristemente, chiese: "Chi sei tu?"

"Sicuramente un ragazzo fantastico…" Jonah si voltò di scatto. Un’esile ragazza si avvicinò al principe. I lunghi capelli lisci ondeggiavano ad ogni suo passo.

"Marianne…"

"Hai davvero accettato?" chiese lei, ormai a pochi passi dal giovane.

Lui non ebbe la forza di sostenere il suo sguardo e chinò il volto.

"Temevo l’avresti fatto…" continuò la ragazza, sistemando una ciocca dei suoi capelli scuri dietro un orecchio.

"Ma non rischio nulla, devo soltanto…" Jonah s’interruppe, sospirando. Sorrise lievemente, abbracciando la fanciulla con tristezza. "Sta’ tranquilla" sussurrò "tornerò!"

Marianne sorrise di riflesso "So che lo farai!"

 *

Arget ed io camminavamo su uno stretto sentiero di ciottoli, sperduto in una valle solitaria, chiacchierando allegramente. Lui mi parlava di come aveva conosciuto Ryan, di come erano diventati amici, di quanto lui gli parlasse di me e di come era fuggito di casa a soli dieci anni.

"Sei scappato di casa?!" ripetei, incredula.

"Sì, quattro anni fa…" parlava serenamente, come fosse normale.

"Ma…perché?"

"Temo che questo non ti riguardi" disse, schietto ma senza cattiveria.

"Perché mi nascondi la tua vita? Non so niente di te: per quanto ne so…potresti essere un pazzo omicida e io ne sono completamente all’oscuro!"

Si fermò, guardandomi sbalordito. Si morse un paio di volte il labbro inferiore, poi chiese: "È davvero questo che credi?"

"Può darsi…"

Aveva le mani in tasca e una strana luce negli occhi "Beh non è così! E comunque non ti ho costretta a venire con me…non mi piace parlare di me e, sia ben chiaro, non ne ho alcuna intenzione, perciò non ti crucciare." e riprese il passo.

"Ma non si può sempre e solo parlare di me!" esclamai, tentando di convincerlo ad aprirsi.

Rise "Oh, ma perché no, principessina?"

"Non sei affatto spiritoso, Arget!"

"Abituati!"

"Com’è irritante…ma come si fa a sopportarlo? "

Comunque, nonostante tutto, gli parlai ancora di me, soprattutto degli anni trascorsi in palestra e, notai, la sua attenzione si fece più viva quando gli raccontai dell’ultima sfida durante il mio allenamento…

"C’era un ragazzo" dissi "…un principe…il principe di Illes Nora…"

"Sei sicura?" Arget sgranò gli occhi.

Annuii "Certo! Si chiamava… vediamo, si chiamava…"

"Jonah"

"Già…e c’era anche una ragazza, una certa Marianne…lei, però, non ci sfidò. Lui voleva combattere con Ryan…Mi sembra così strano: era venuto da così 
lontano solo…solo per lui…"  

"E cosa successe?" chiese, alquanto interessato.

"Mi sembra ovvio che vinse Ryan!"

Scosse il capo "No…io volevo sapere perché era lì…"

Sorrisi, come giustificandomi per mia mancanza, mentre alzavo le spalle "Proprio non te lo so dire…Ma perché ti interessa tanto?"

Mi guardò, stupito "No, non è niente."

Camminammo ancora, anche se in silenzio, giungendo così ai piedi di una strana ed arabesca città.

"Credo dovremo passare da qui per arrivare alla costa." disse Arget..

"Cosa vuol dire credo?"

"Che passeremo di qui per arrivare alla costa!"

"Ah, ecco…"

Guardai il paese di fronte a me: aveva tutta l’aria di essere una landa desolata…

 

 

 

   
 
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