Fanfic su attori > Alex Pettyfer
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Autore: nuvole_e_popcorn    03/10/2012    6 recensioni
Dal terzo capitolo
“Io...” non sapevo come cavolo tirare fuori tutto quello che avevo in testa “Io.. TI STRONCO LA CARRIERA Pettafer o come diavolo ti chiami!” lui inarcò un sopracciglio, ma ero troppo arrabbiata per veramente fare caso alla sua dannatissima, bellissima faccia. “è Pettyfer Gin” mi corresse. E sai quanto me ne frega. Okay forse un pochino.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Okay gente lo so, sn in ritardo! Potete uccidermi se volete xD spero di no, cmq :) lo so, lo so, non ho scuse, ma ho davvero delle buone, buone, anzi ottime, ragioni, tipo accorgersi che la scuola è alle porte e nn hai fatto neanche un compito e ritrovarti catapultata nell'ultimo maledettissimo anno (o beato, dipende dai punti di vista) del liceo classico xD scusate, scusate, scusate! Cmq ora sono qui che aggiorno e spero di farmi perdonare! Xoxo -G

 

Paloma

Quella mattina, quando mi svegliai ero da sola nel letto. Bofonchiai qualcosa e mi alzai (molto lentamente), indossavo solo l'intimo così presi la prima camicia che mi ritrovai a tiro (si lo so fa tanto cliché, ma che ci devo fare se anche io ho un cuore per le romanticherie?). La casa di Alex era enorme e bellissima, molto luminosa. Mi legai i capelli nel mio solito pucho (si lo so, la gente lo chiama chignone, ma per me è un pucho, fine della discussione) e mi diressi verso dove, a naso mi semrava ci fosse la cucina. Infatti, bingo! Aprii il frigo e accesi la televisione, Mtv ovviamente, e altrettanto ovviamente quale canzone stavano mandando? Call me maybe, di solito non mi piacciono canzoni cos', ma per qualche strana ragione questa non riuscivo proprio a togliermela dalla testa. Estrassi del succo e me ne versai un bicchiere, canticchiando e abbozzando un ridicolo balletto sulle note di questa stupidissima canzone. «Buongiorno, Gin» Oh merda! Mi fermai immediatamente e mi voltai, Alex, indossava un paio di jeans e una maglietta bianca (con ancora i capelli bagnati, duh!) mi fissava ghignando. «Buongiorno, ciuffo» dissi, cercando di riprendermi dal mezzo infarto, prorpio non riuscivo ad abituarmici al suo modo di essere, non che la cosa mi dispiacesse eh..? comunque, proseguiamo. «dormito bene?» domandò, annuì assente mentre bevevo il succo. «certo che scalci la notte eh?» disse noncurante. Sputai mezzo succo (in modo molto signorile, effettivamente) lui scoppiò a ridere. «scherzo genio!»esclamò scoccandomi un bacio sulla tempia «sul serio ho scalciato?» domandai preoccupata e imbarazzata. «cielo no, Gin!» esclamò lui, abbracciandomi «hai dormito come un ghiro accoccolata su di me» mi prese in giro. Incarcai un sopracciglio «certo come se non ti abbia fatto piacere, ciuffo» risposi. «al contrario, mai sentito meglio» concordò. «ti sta bene la mia camicia» cambiò discorso. Ghignai. «buono a sapersi perché ho intenzione di tenerla» lo informai. «cosa? Non se ne parla neanche, tigre! Spendo una ortuna in camice perché voi donne ve le tenete!» esclamò puntandomi contro un dito accusatore. «guarda che noi abbiamo, o meglio loro perché io non ci penso neanche, tutte le buone intenzioni di restituirle, se tu non le mollassi poco dopo» dissi saccente. Lui borbottò qualcosa che non capii. «ei Gin posso farti una domanda?»annuii «ma a questo punto posso considerarti la mia ragazza?» il cuore mi arrivò in gola per un millesimo di secondo. Prima che mi voltassi a fronteggiarlo. Dovevo avere una risposta intelligente, ne avevo bisogno ora! «Dipende» mi decisi infine «posso io considerarti il mio ragazzo, Alex? Siamo esclusivi?» a questo sorrise, come se se l'aspettasse. «ma certo che sì, topino.» disse «altrimenti quella camicia sarebbe già finita nel mio armadio e non sarebbe in pericolo di cadere per terra da un momento all'altro insieme al tuo intimo» concluse facendomi l'occhiolino. «vedi che Max ti aspetta sul set, genio, e ha detto che ti spezza le gambe se t'azzardi a farmi soffrire »gli feci presente, ancora scossa da quella specie di dichiarazione. Lui ghignò. «motivazione per la quale, tu ora dovrai sparire dalla mia vista conciata così o veramente rischiamo di riscontrare un altro problema nel tragitto dalla cucina alla camera da letto» mi informò citandomi. Borbottai qualcosa ma sparii dalla sua vista come richiesto. Avevamo deciso che per non far insospettire Max prima che Alex glielo dicesse (perché, non so per quale ragione, ci teneva a farlo lui) che io mi sarei presentata sul set un'oretta circa dopo che lui avesse raggiunto mio fratello e che a fine set lui gli avrebbe parlato, quindi ero comodamente sdraiata sul suo letto ascoltado la musica del suo ipod e giocando a fruit ninja con l'iphone. Lui era pronto e perfetto per andare. Mi porse le chiavi «posso fidarmi?» domandò, alzai gli occhi al cielo e gliele rubai di mano «vai a lavorare, scansafatiche!» lo presi in giro, si abbassò alla mia altezza, mi baciò e se ne andò «a dopo, topino» mi salutò.

*

arrivai sul set con un buon quarto d'ora di ritardo sull'orario prefissato, ma ei, chi ha mai detto che dovevo essere in orario. «Ciao Gin!» esclamò Joshua venendo ad abbracciarmi, ricambiai la stretta. «che ci fai qua?» feci finta di pensarci su «dunque, prendere in giro Max -dissi facendo il segno 'uno' con le dita – prendere in giro Max- continuai a contare- ah e rendere una vita d'inferno ad Alex» conclusi, soddisfatta. «ammettilo che meno di un giorno senza di me e già sentivi la mia mancanza, fatina» ah e quindi voleva giocare? Poco male, anch'io so giocare a questo gioco. «Già Richard» disse sogghignando «mi mancavi talmente tanto che non sapevo più che fare» lui inarcò un sopracciglio. «vuoi la guerra, fatina?» domandò truce, sogghignai ancora di più «non aspetto altro» dissi andandomene a salutare Maxemo. Joshua e Alex si scambiarono un'occhiata «quando avete intenzione di dirlo a Max?» domandò, non gli avevo dato il giusto credito.. Alex ridacchiò «si vede così tanto?» domandò. Immagino che annuì e poi continuò «si vedeva già il primo giorno, ce ne siamo accorti tutti, solo voi sembravate non accorgervene» Alex ignaro che li stessi sentendo ridacchiò di nuovo «veramente solo lei, io lo sapevo già quando mi ha urlato contro dalle strisce pedonali» disse saccente. Ghignai. Fu allora che incrociai la più bella ragazza che avessi mai visto, alta, slanciata, lunghi capelli corvini, pelle olivastra, occhi smeraldini, labbra carnose e gambe lunghissime, flessuosa come un gatto, camminava su quei tacco dodici come se fosse scalza e indossava un abito argentato che le stava a pennello. Chi diamini era?

*

Incrociai le braccia al petto contrariata, indignata e disgustata; Joshua di fianco a me se la rideva sommessamente della situazione, mentre Max stava al telefono con Anna (la ragazza aveva messo un po' di sale in zucca?, buch?). «non prendermi in giro, Josh» lo avvisai minacciosa. «scusa» disse «è che sei dannatamente ilare, non riesci proprio a nascondere nulla, tanto sei gelosa che ho paura i tuoi capelli si arricceranno da soli» inarcai un sopracciglio, in quel momento Paloma (questo era il nome della suddetta modella) si avvinghiò a Alex, il mio Alex (perché ormai lo sapevamo tutti e due di chi era proprietà a 'sto punto) con fare estremamente sensuale, sbuffai contrariata. Joshua continuava a ridere. «io lo faccio diventare donna, altroché» borbottai tra me e me prendendo l'ennesima ciliegia. Alex mi fissava e non capivo se era imbarazzato o soddisfatto? Lo ignorai e mi sedetti a gambe incrociate sulla poltrona dell'aiuto fotografo Seamus che oggi non c'era. Avevo caldo, mi tolsi la maglia per rimanere in canotta e quest'ultima si alzò leggermente sull'ombelico rivelando il piccolissimo tatuaggio a forma di libellula che mi ero fatta per il mio diciottesimo compleanno proprio sul lato dell'ombelico, da come mi guardava Alex non potei fare a meno di ghignare. Beccati questa, Pettyfer 2-1 per me! Quando gli scatti finirono ci dirigemmo alla caffetteria tutti insieme, ma ignorai Alex. Mentre tornavamo sentii una stretta sul braccio e mi ritrovai catapultata dietro uno dei teloni che facevano da scenografia. «Sì?»ridacchiai quando capii chi era il mio rapitore. «sei gelosa!» esclamò lui, misi su la mia migliore aria da sufficienza «balle» dissi, lui ghignò; cavolo non gliela davo a bere. Mi baciò con tanta passione che non credevo possibile, dannato ragazzo! Riusciva a farsi perdonare qualsiasi cosa! Mugugnai tra me e me e risposi al bacio imcapace di fare altro. Quando ci separammo lui sorrideva. «tanto lo sai» mi disse. «cosa?» chiesi confusa. «che ho occhi solo per te» disse, rubandomi un altro bacio, che doveva essere molto probabilmente fugace, ma (causa la mia reazione) divenne qualcosa di ben diverso, se quello di prima era stata passionale, beh questo era davvero qualcosa di indecifrabilmente passionale, in quel momento mi venne in mente una canzone che lo descriveva in pieno (Hot 'n cold di Katy Perry) e ghignai, avevo ancora le mani immerse nei suoi capelli e lui le braccia attorno alla mia vita, ero bassina lo raggiungevo a stento e la cosa parve non piacergli così mi tirò su e mi ritrovai con le gambe attorno alla sua vita; sfido chiunque a dire che non era mio ora! Ci separammo col fiato corto. «wow» fu tutto ciò che disse, sorrisi, mi teneva ancora in braccio «già» concordai. Mi tenne stretta ancora un po', poi quando capimmo che forse era passato troppo tempo mi svincolai da lui e tornai ad altezza naturale. Uscimmo dal nostro nascondiglio, mi rubò ancora un bacio a fior di labbra prima di correre da Max. sorrisi tra me, trionfante e gongolante quando sentii una voce fredda alle mie spalle. «Bene, bene. Cos'abbiamo qui?». Paloma.

 

Allora che ne dite gente? Mi perdonate? Lo so è lunghino però mi sembrava stupito dividerlo. Come sempre sono ben accette opinioni, e critiche purché costuttive! Fatemi sapere se vi piace ( e anche se non vi piace, non sarei coerente altrimenti XD) xoxo -G.

  
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