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Autore: weasleywalrus93    03/10/2012    4 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh please, say to me
You'll let me be your man
And please, say to me
You'll let me hold your hand
I'll let me hold your hand
I wanna hold your hand

And when I touch you I feel happy
Inside
It's such a feeling that my love
I can't hide
I can't hide
I can't hide
{I want to hold your hand}


Liverpool, 30 Luglio 1958/2012.

Altri 10 giorni. Avevo si fatto "pace" con John, ma non era tutto come prima. Era come se ci fosse un muro che ci separasse e ci impedisse di tornare come prima. Era bello stare di nuovo con lui, ma niente più balli, pestamenti di piedi, rotolamenti per terra, o altro. Solo parole. Tante parole e tanti silenzi. Restavo nel mio solito angolo a leggere. Nonostante le giornate fossero lunghe, limpide e calde, non riuscivo a sentirmi a mio agio in nessun altro posto. Di colpo me lo ritrovai davanti.

Avevo già fatto cadere due o tre vecchi, buttato per terra una decina di mocciosi e rischiato di farmi mettere sotto da mezza Liverpool. Non mi importava. L'unica cosa davvero importante era correre, non fermarsi mai. Non mi fermai nemmeno davanti al Cavern, senza imbabolarmi la davanti a pensare come sarebbe stato figo suonare li dentro. Entrai come una furia nel negozio di Eppy. Sapevo che era la. Era sempre la. Mi fermai aspettando che si accorgesse di me.

-E' successo qualcosa?-

-Indovina-

-Qualcosa di brutto?-

-Sei nella Fossa delle Marianne-

-Bello?-

-Mmm... Si diciamo di si-

-Eddai dillo! Lo sai che faccio schifo a indovinare le cose!-

Poggiai il libro per terra e mi alzai in piedi. Non si leggeva nulla sul suo volto. Era impassibile. Per tutta risposta mi prese per i fianchi e mi fece fare un giro.

-Lennon! Mettimi giù cazzo!-

-Promozione senza debiti più complimenti della commissione esterna sulla mia preparazione e i commenti nuovi e originali! E anche un qualche ingaggio per feste di compleanno di adolescenti in calore.-

Finalmente potevo ridere. Restare seri in quell'occasione era pressocchè impossibile. Prima ebbe un'espressione sorpresa. Poi cominciò a ridere. Non disse nulla. Strinse forte le braccia attorno al collo e premette il suo viso contro il mio. Questo era molto meglio di mille parole.

Ero felice per lui. Forse anche troppo. Mi lasciai trasportare dal suo entusiasmo e gli stampai un bacio su una guancia, quasi sulle labbra. Mi allontanai da lui, quanto bastava per vederlo in faccia. Volevo allontanarmi di più, ma allo stesso tempo non volevo. In ogni caso non avrei potuto fuggire così lontano: le sue mani continuavano a tenermi con i piedi staccati dal pavimento.

-Puoi anche farmi scendere ora-

Fu un sussurro. Lasciai che la sua fronte si poggiasse sulla mia. Era strano che nel giro di pochi istanti fossimo tornati esattamente come prima. Lentamente sentì il suo corpo scivolarmi dalle mani.

Lasciai le braccia attorno al suo collo, nonostante avessi poggiato i piedi già da un po. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, così tenevo lo sguardo basso. Sentivo il suo sguardo che mi trapanava la testa, continuo, instancabile. Mi decisi finalmente ad alzare gli occhi e me lo ritrovai a pochi centimetri dal viso. Era bello. Non bello come lo si può dire a un modello o a un attore. Lui era bello sia esteticamente sia, e soprattutto, internamente. E gliela si leggeva negli occhi quella bellezza.
"Bacialo! Stavi per farlo. Fallo ora! Ammetti che un po ti è piaciuto ritrovartelo mentre cercava di scoparti! Tira fuori le palle una buona volta nella vita, Granger! Almeno l'unica volta che ti capita una cosa bella come questa!"
Cercai mentalmente di sopprimere la voce della mia coscienza.

Lentamente sentì le sue mani sfiorarmi il collo e poi il petto. Le mie mani ancora sui suoi fianchi.
"Complimenti Lennon! Davvero complimenti! Potevi baciarla e non l'hai fatto! Usi le palle in modo errato lo sapevi?"
No. Quello era un errore che me l'aveva allontanata. Non volevo commetterne di altri, anche peggiori.


-Beh... come l'hai saputo?-

Mi allontanai bruscamente da lui prima di perdere il controllo. Prima gli dicevo che eravamo soltanto amici e poi lo baciavo. Follia pura, oltre che incoerenza alle stelle.

Mi lasciò di stucco il suo comportamente. Ci misi qualche secondo a riprendermi.

-Hanno mandato una lettera a casa. Mimì l'ha aperta senza che io fossi in casa e quando sono tornato me l'ha data. L'ho lasciata in cucina nel bel mezzo di una rara manifestazione d'affetto. Quando tornerò a casa credo che mi massacrerà-

-Io non direi... Insomma sei riuscito a farla felice per una volta. Non credo avrà da obiettare-

-Se lo dici tu...-

-Ti offrirei da bere per festeggiare ma sarebbe sospetto ordinare due birre per una sola persona...-

Sorrisi imbarazzata. Era la verità, ma il fatto che fosse irrealizzabile mi diede il coraggio di dirlo a voce alta. Misi le mani in tasca e aspettai.

-Vabbè... Per te chiuderebbero un occhio... Suonata come sei-

Misi una mano dietro la testa e mi sedetti nel nostro solito angolo. Dopo poco mi imitò. Il silenzio era piombato sopra di noi.

Picchiettavo un motivetto sulle ginocchia. Era Smells like Teen Spirits dei Nirvana. Non sapevo nemmeno perchè proprio quella canzone. Il mio subconscio sapeva benissimo che avrei preferito mille volte American Idiot dei Green Day ma non potevo andare contro il mio cervello. Poggiai le mani a terra. Una continuava a seguire il ritmo, l'altra era bloccata. Avevo urtato la sua. Feci per ritirarla quando sentì le sue dita stringere la mia mano.

-Promettimi una cosa Granger-

-Cosa Lennon?-

-Non propormi più di uscire-

-Perchè? Faccio così schifo agli appuntamenti?-

-No. Sei fantastica. Però... Voglio vederti quando parliamo-

Da dove mi venne il coraggio? Non so dirlo nemmeno io. Volevo dirlo e l'ho detto. In fondo non era così difficile. Continuavo a tenere stretta la sua mano, che dopo un po smise di agitarsi e rimase calma nella mia.

-Hai le mani microscopiche-

-Forse sei tu ad avere delle spatole da muratore Lennon-

-Ecco perchè non riesci a tenerti un ragazzo Granger-

-Centrano le mie mani?-

-Anche... Di più questa tua acidità che fa venire voglia di strozzarti... Ma anche queste manine piccole che di sicuro non riescono a soddisfare nessuno-

Eravamo tornati. La parete era sparita. Sapevo solo che eravamo di nuovo come prima. Non lasciai la sua mano. In fondo mi piaceva il calore e il senso di sicurezza che mi trasmetteva. Poggiai la testa sulla sua spalla, ripensando a quanto fosse bello riaverlo come amico di sempre.





Spazio autrice.
Non so che scrivere ._. *comincia col salutare* ah si. grazie Lennon. Seraaaaa :)
e mo??? ._. *ringraziare magari?*
giusto. boh che dire? un bel grazie a chi segue la mia storia :)
*la prossima volta la recensione la faccio io idiota!*
pps. lo so che il voto è un espediente un po stupido però non mi veniva nulla in mente XD
  
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