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Autore: Asantesana    03/10/2012    2 recensioni
Una nuova piaga affligge Panem, eventi misteriosi accadono a Capitol City e gli unici che possono risolverli sono coloro che hanno vissuto in condizioni estreme, coloro che hanno dovuto lottare per sopravvivere... Solo queste persone saranno in grado di impedire che Panem venga nuovamente devastato e che giovani vite vengano spezzate.
Tre ragazzi uniti dal destino, combatteranno fianco a fianco, si proteggeranno, punteranno alla sopravvivenza.
Amicizia, amore, paura, ideali, affetti familiari... ora è tutto in gioco!
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Da distretto di periferia, il 12, era diventato un centro commerciale al pari degli altri, dopo la distruzione del governo di Capitol City e la caduta di Snow, tutti i distretti avevano avuto l'opportunità di espandersi e specializzarsi ancora meglio in quelle che erano le loro peculiarità, non esistevano più quelle condizioni di vita a dir poco penose che avevano caratterizzato Panem all'epoca degli Hunger Games, tutti i cittadini della potente nazione ora vivevano in casa ben arredate e dotate di vari comfort, per costruirle era stato preso a modello il villaggio dei vincitori che risiedeva in ogni distretto così che tutti avrebbero potuto considerarsi dei fortunati ad essere sopravvissuti all'epoca di Snow, alla distruzione che ha provocato e alla paura che a volte ancora viveva negli animi delle persone. 

 

Quel giorno il sole splendeva come non mai, il bosco viveva, respirava l'aria primaverile che stava arrivando, ormai nessuna rete separava il centro abitato del distretto da quell'immensa distesa d'alberi popolata dalle più svariate creature. Appena aveva due minuti, Kayleen, era proprio lì che si rifugiava, il distretto ormai stava diventando urbanizzato e il frastuono ed i fumi delle città proprio non le piacevano, al contrario amava arrampicarsi sugli alberi, respirare aria pura, assistere agli avvenimenti che le facevano capire che il bosco era vivo e popolato, il sole le baciava la pelle chiara e i suoi occhi azzurri assumevano mille sfumature diverse illuminati dalla stessa luce solare che faceva riavviare i riflessi biondi dei suoi mori capelli. Era agile e per questo si arrampicava molto facilmente sugli alberi arrivando a raggiungere anche quei rametti che normalmente si spezzano se sottoposti alla più piccola pressione, ma lei voleva arrivare in cima, voleva vedere il mondo, il suo mondo, da un altra prospettiva, proprio quando aveva raggiunto il punto più alto dell'albero su cui si stava arrampicando, una voce attirò la sua attenzione "Kayleen, scendi da lassù, i nostri ci vogliono parlare…" la ragazza abbassò lo sguardo giusto per avere la conferma che la voce che aveva sentito fosse quella di suo fratello, resasene conto rise "Heat, dovresti salire qualche volta…" disse mentre iniziò la sua discesa "Sembra quasi di non essere nel distretto 12… Ti senti libera…" posati i piedi a terra, si prese due minuti per sistemarsi i vestiti e i lunghi capelli poi incrociò gli occhi grigi del fratellino "Soffro di vertigini, lo sai…" disse lui guardando con timore il grande pino dal quale sua sorella era appena scesa, rabbrividì e con un gesto automatico si spostò i capelli biondi con le mani dalla fronte come se volesse proteggersi e rassicurarsi "Ma arrivato lassù ti dimenticherai di tutto, anche di questa tua stupida paura per l'altezza!" obiettò Kayleen con l'obbiettivo di schernire il fratello, ma Heat non si fece scalfire dalla provocazione e prese a camminare nella direzione di casa, pronta, la ragazza, lo seguì "Sai cosa vogliono dirci…" chiese lei, "No.." osservò il biondino "Un attimo prima papà era a telefono e un attimo dopo mamma mi ha detto di venirti a chiamare…", "E non hai origliato o sentito qualcosa?" chiese Kayleen curiosa, il fratello le fece cenno di no "Lo potremmo scoprire prima se tu non fossi così lenta!" disse, si voltò giusto in tempo per vedere la reazione della ragazza, odiava essere sottovalutata e per lo più non era neanche lenta, certo Heat era più veloce ma neanche lei se la cavava tanto male, Kayleen decise che era meglio mostrare a suo fratello di cosa fosse capace piuttosto che rispondere alla provocazione così iniziò a correre, ma Heat era già lontano, l'aveva battuta anche questa volta.

 

Caso loro era costruita dove una decina d'anni prima si erigeva la casa del sindaco, non che il loro padre fosse il sindaco del distretto, ma era un persona abbastanza influente, molti andavano da lui in cerca di consigli o in cerca d'aiuto, "Riesce ad influenzare le persone, a portarle dalla sua parte…" questo era quello che dicevano di lui gli abitanti del 12, nonostante il suo carisma politico però, l'uomo non aveva mai voluto occupare ruoli che riguardassero l'amministrazione di una città o di uno stato, ero rispettato ed amato da tutti anche se a volte era vittima di repentini cambi di umore, che per fortuna con il tempo sono diventati sempre più rari fino a scomparire quasi del tutto. Heat entrò per primo dalla porta d'ingresso, ridendo, consapevole della sua vittoria, poi si voltò ad aspettare che la sorella arrivasse, cosa che accadde una manciata di secondi dopo "Sei… partito… prima… di me!" disse Kayleen cercando di regolare il fiato, "Sarà stato un secondo prima, volendo avresti potuto raggiungermi…" osservò il ragazzo conscio del fatto che la sorella non ce l'avrebbe fatta "Smettila di guardarmi così… Sei sleale!" sbottò lei infastidita dall'atteggiamento di superiorità del biondo, Heat rise di gusto poi si voltò verso la casa "Mamma siamo qui!" urlò, dopo poco una donna poco più che trentenne sbucò da una stanza "Avete fatto un'altra gara di corsa vero?" disse la donna dopo aver osservato l'aria distrutta di Kayleen, il figlio sorrise fiero di se "E neanche questa volta l'hai battuto, giusto Kayleen?" aggiunse dopo "É partito prima di me!" disse la ragazza per giustificarsi, mentre suo fratello si spostò in direzione della madre, la quale rise, accarezzò teneramente la testa del figlio e poi indicò una stanza "Sbrigatevi ad entrare io e vostro padre dobbiamo parlarvi!" disse.

 

Un uomo poco più grande della loro madre, di uno o due anni forse, era seduto su un divano, indossava un pantalone elegante nero gessato, camicia panna e un panciotto in tinta con in pantalone, nei suoi occhi azzurri si leggeva un velo di preoccupazione, che tuttavia cercava i nascondere, quando l'uomo vide entrare la sua famiglia in camera, sospirò un po' per rassegnazione, un po' per scaricare la tensione, aspettò che sua moglie si sedesse di fianco a lui e poi si rivolse hai figli, fece per parlare, ma le parole sembravano bloccarglisi in gola, neanche stringere la mano della donna che amava lo aiutò, d'improvviso Kayleen esplose, sentiva troppa tensione nell'aria e non riuscì a reggerla tutta "Ci vuoi dire che è successo o no?" disse istericamente, il fratello la guardò sbalordita, dandole una gomitata per invitarla a trovare la calma, "Kayleen, non rivolgerti così a…", "No ha ragione…" disse l'uomo "Vi ho fatto venire qui per dirvi una cosa, una cosa importante, ma…" prese fiato "Prima stavo parlando a telefono con dei funzionari di Capitol City… Non so bene perché o cosa sia successo ma… Devo raggiungerli…!", la donna lo guardò sbalordita, dai suoi occhi emersero mille emozioni, stupore, preoccupazione, ma soprattutto terrore, terrore allo stato pure "Non ti lascio andare lì da solo, non lo permetterò, non di nuovo…" disse lei decisa, Capitol City… è così lontano da qui, dal mio mondo… pensò Kayleen, non ci sono boschi laggiù, alberi, aria pura… non c'è niente a Capitol City , la ragazza si sentì venir meno nelle gambe, ma per fortuna suo fratello riuscì ad impedirle la caduta "Kayleen, lo so che sarà difficile…" fece per dirle "No non lo sai, Heat…" lo corresse lei "Dovremmo solo non lasciare i nostri genitori da soli… siamo una famiglia… " disse lui con maturità, era il più piccolo dei due, ma certi suoi atteggiamenti, come la sua risolutezza, lo facevano sembrare più grande anche agli occhi della stessa Kayleen, ma la ragazza non volle ascoltare più una parola, si alzò e scappò verso il bosco C'è tutto ciò da cui fuggo a Capitol City, tutto ciò che odio… disse tra se e se mentre, avvicinandosi agli alti pini, avvertiva il senso di libertà che tanto amava.

 

"Avrà bisogno di tempo…" osservò Heat senza dare troppo peso alla reazione della sorella, purtroppo però i suoi genitori non la pensavano alla stessa maniera, Kayleen aveva un carattere difficile, era chiusa e riservata e non avrebbe mai rivelato a nessuno il suo malessere, ma non avrebbe fatto niente per nascondere la sua infelicità, non sapeva mentire e non era interessata a farlo, se qualcuno le avesse chiesto "Vuoi andare a Capitol City?" lei avrebbe detto di no, tranquillamente, ma ci sarebbe andata comunque per i suoi genitori, perché erano una famiglia.







NOTE AUTRICE:

Salve a tutti, questo è solo il prologo della mia storia e mi auguro vi piaccia... Parto dal presupposto che non ho mai scritto una fanfiction su Hunger Games e quindi non so come verrà se dovesse continuare, comunque non preoccupatevi le idee ci sono xD Vorrei che lasciaste una recensione anche piccina-picciò (?) perchè mi farebbe molto piacere capire se vi interessa o meno la storia, se è il caso che continui o che cambi qualcosa... Sono molto insicura e quindi sapere se siete rimasti coinvolti, se l'inizio vi intriga, o se magari pensate che sia una sciocchezza mi farebbe molto, molto piacere ^_^ 
Ooooora, visto che non so che altro dirvi (LOL!) lascierò che leggiate se non l'avete già fatto o che formuliate un pensiero quindi.... Byeeee! Alla prossima! :D

   
 
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