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Autore: AlwaysDream    03/10/2012    1 recensioni
"Someday, I will find my way back to where your name is written in the sand... Cause I remember every sunset, I remember every word you said, we we're never gonna say goodbye! Ti ricordi questa canzone?"
"Certa che me la ricordo, perchè?"
"Perchè ciò che dice questa canzone è vero, non ti dimenticherò mai, ricorderò tutto ciò che abbiamo fatto e non ti dirò mai addio, qualsiasi scelta tu farai, sarò sempre prima di tutto il tuo migliore amico." Le disse il ragazzo di fronte a lei.
"Promettimi che non mi abbandonerai mai."
"Te lo prometto, Jenny."
La ragazza sorrise e lo abbracciò, convinta che nonostante tutto sarebbero rimasti sempre insieme.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Give your heart a break

 

 

Chapter ten

 

...This is how you remind me of what I really am,

it's not like you to say sorry,

I was waiting on a different story,

this time I'm mistaken,

for handing you a heart worth breaking,

I've been wrong, I've been down,

to the bottom of every bottle,

these five words in my head,

screm "are we having fun yet?"...

 

Nickelback-How you remind me

 

 

"Ciao Liam" Disse Danielle.

"Entra" rispose Liam.

Ma sei idiota?! Perchè cavolo la fai entrare?! Andiamo non si può presentare qua come se nulla fosse!

"Spero di non aver interrotto nulla." Interruppe il silenzio la Peazer.

"Miss perspicacia 2012!" Esclamai.

Liam mi guardò male e tornò a fissare la sua ex ragazza. Ti prego non deniarmi di troppa attenzione, che poi mi imbarazzo!!

"Miss simpatia 2012!" Disse di rimando la Peazer.

"Che sei venuta fare qua? Non ti basta di avergli spezzato il cuore? Vuoi dargli il colpo definitivo?" Le chiesi.

"Scommetto che sarai contenta così poi potrete crogiolarvi nel dolore della mia assenza insieme, no?" Disse lei di rimando. Io questa la meno.

"Potreste smetterla di comportarvi come bambine?" Intervenne Liam.

"Zitto tu!" Dicemmo insieme io e Danielle per poi guardarci e sbuffare.

"Io vado a mettermi qualcosa e poi usciamo. In quanto a te Jenny vieni con me sopra!"

Lo seguii in silenzio fino in camera.

"Perchè cavolo non l'hai sbattuta fuori appena l'hai vista, Lee?"

Non mi rispose e finì di vestirsi.

"Perchè voglio sapere cosa deve dirmi." Con questa frase mi lasciò da sola in camera con un groppo in gola difficile da mandare giù.

Che cavolo voleva dirmi con quella frase? Perchè se ne è andato e mi ha lasciato qua da sola? Non ci capivo più nulla.

Mi buttai sul letto e cercando di non pensare al fatto che la nostra giornata era finita irrimediabilmente nel cesso, mi chiusi nel mio mondo, dove esistevamo solo io e la musica.

Credo che non sia l'unica a pensare che il modo migliore per isolarsi è quello di ascoltare la musica. E' come se attraverso le parole e i suoni dei cantanti quest'ultimi riuscissero a trasmetterci le loro emozioni.

In quel momento avevo bisogno dei Green Day e Linkin Park. Quando ero giù, attraverso le loro canzoni riuscivo a trovare un modo per sfogarmi e per non pensare.

Ma a volte è difficile scappare dai propri pensieri, così mi ritrovai a chiedermi che cosa stessero facendo quei due da soli. L'unica cosa che speravo era che Liam non si lasciasse abbindolare facilmente da Danielle.

Mi alzai dal letto e andai alla finestra. Mi sedetti sul davanzale e mi misi a fissare il cielo. Il tempo era spento, pioveva ed era come se il cielo piangesse quelle lacrime che non volevo versare.

Continuai a fissare fuori adlla finestra fino a quando non vidi una scena che mi fece rimpiangere di non essere rimasta a Los Angeles: Liam e Danielle che si baciavano sotto il portico di casa.

Delusa, amareggiata e con le lacrime che scendevano dagli occhi, mi misi dei pantaloni e le scarpe. Presi tutta la mia roba e la buttai alla meno peggio dentro il borsone e scesi le scale.

Volevo andare a prendere la mia giacca in salotto ma proprio in quel momento entrò Liam. Era solo, molto probabilmente quella megera se ne era andata.

Mi guardò e cercò di dire qualcosa ma lo interruppi.

"Una sola domanda e poi me ne andrò. Siete tornati insieme?"

"Sì." 

"Bene, ci si vede in giro." Gli lanciai un'ultima occhiata piena di delusione e rabbia, e con le lacrime che scendevano sul mio volto uscii di casa senza preoccuparmi di prendere una giaccia o un ombrello per ripararmi dalla pioggia.

Vidi Liam fare dei passi verso di me e cercare di dire qualcosa ma preferì stare zitto e lasciarmi andare.

Camminai verso casa e fui contenta del fatto che piovesse così da mascherare le mie lacrime con la pioggia. Camminai lentamente cercando di ricordare cos'abbia fatto di sbagliato nella mia vita per dover sopportare tutto ciò. 

Arrivai a casa e, dopo aver posato la roba, andai in bagno per farmi una doccia ed evitare così di ammalarmi.

Finii subito di fare la doccia calda e preparai una borsa con un po' di roba.

Quando finii la presi e andai in garage. Scrissi un post-it dove avvisavo i miei genitori che avevo preso la Porche Carrera e salii in macchina per andarmene via da quel paesino.

Un altro modo per scaricare la rabbia o la tristezza era guidare. Quando guidavo mi ocncentravo talmente tanto nella guida che lasciavo da parte ciò che mi faceva star male. Inoltre la velocità mi trasmetteva adrenalina e quest'ultima mi faceva sentire bene.

Dopo un lasso di tempo che a me parve breve arrivai a Londra. Mi diressi subito a casa e, dopo aver parcheggiato, entrai in casa.

Buttai il borsone per terra e presi qualcosa da mangiare.

Nella mente avevo un'immagine fissa: il bacio tra Liam e Danielle. Quella scena non voleva uscire dalla mia testa e il pensiero costante di Liam che baciava un'altra ragazza dopo essersi (quasi) spinto oltre con me mi mandava in bestia.

Forse ero io il problema... Forse non sono abbastanza, d'altronde non è la prima volta che capita qualcosa del genere.

Presi il cellulare e cercai quel numero che non chiamavo da quasi due anni. 

"Pronto?" Rispose dopo due squilli.

"Ciao Alex, sono Jennifer."

"Oh chi si risente! So di cosa hai bisogno. C'è una sfida stanotte all'una. All'incrocio tra st. Paul street e Campbell way."

"Perfetto, a più tardi!" Chiusi la chiamata e guardai l'ora. Le 23.48.

Avevo un'ora e poco più. Decisi di cambiarmi e mettermi dei jeans trappati, tronchetto e un top che lasciava la schiena scoperta abbinato a dei tacchi 12. Mi truccai con eyeliner, matita e rossetto rosso.

Quando finii, presi la macchina e andai nel punto d'incontro.

C'era tanta gente, così mi diressi da Alex che quando mi viede fece un sorriso malizioso guardandomi dall'alto verso il basso.

"Vedo che siamo diventate più sexy, piccola Jay." Disse toccandomi il sedere.

"Leva quella mano se non vuoi ritrovarti donna." Gli sorrisi falsamente.

"Quanto ti devo dare?" Continuai.

"2000 sterline a partecipante. Siete in quattro in tutto, quindi la posta in gioco è di 8000£!"

"Cinque minuti e avrai i soldi."

Andai al primo bancomat e prelevai la somma richiesta, papà non se ne sarebbe accorto anche perchè entro domani gli avrei ridepositati.

Tornai da Alex e glieli consegnai.

"Qual è il percorso?" Chiesi.

"Mentre andavi a prendere i soldi mi sono permesso di metterti un navigatore con il tragitto in macchina!"

"Gentile come sempre!" Sorrisi e entrai in macchina per posizionarmi nel punto di partenza.

Alex venne da noi e dopo aver dato il via potemmo partire.

Corsa clandestina. Era questo ciò che stavo facendo. Era la prima volta che lo facevo da pilota, di solito mi trovavo al posto del passeggero, ma mi avevano raccontato le emozioni che si provano ed ho voluto provare.

Inutile dire che mi sentivo eccitata, l'adrenalina della gara si mischiava con la paura di essere beccati dalla polizia.

Ero terza ma in poco tempo riuscii ad arrivare seconda. Il tragitto era breve e quindi avevo poco tempo per ribaltare la situazione ed arrivare prima. Con non poca difficolta riuscì a raggiungerla e a superare il traguardo per un pelo.

Alex mi venne incontro appena fermai la macchina. Era incredibile, ero riuscita a vincere la gara! Ero arrivata prima e l'adrenalina era ancora in circolo ed ero felice.

"Sei stata bravissima!" Disse Alex abbracciandomi e dandomi un pacchetto con dentro sicuramente i soldi.

"Merda! La polizia. Scappate!!" Sentimmo gridare e Alex si defilò dopo aver fatto un cenno di saluto.

Salii subito in macchina e misi i soldi dentro il cassettino. Partii sgommando ma la polizia mi stava alle costole.

Merda. Accelerai ma le macchine della polizia aumentarono a vista d'occhio. Fui subito circondata. Dovetti frenare di colpo per non tamponare un'altra macchina e fui raggiunta dalla polizia, sono fottuta.

"Esca dalla macchina mettendo in vista le mani!" Sentiii urlare.

Scesi dalla macchina e un poliziotto mi fece girare per mettermi le manette.

"Potrai disporre di un avvocato, ogni cosa che dirai verrà usata contro di te in tribunale." Disse uno degli sbirri.

I miei mi uccideranno, ne sono sicura.

Mi fecero salire in macchina e mi portarono in centrale. Quando arrivammo andammo in una stanza dove mi fecero sedere.

Poco dopo entrò il poliziotto che mi aveva arrestato e notai che era giovane e bello. Jenny controllati! Che cavolo di pensieri fai?

"Non capisco perchè sono qua. Non ho fatto nulla di male. Okay forse ho leggermente superato i limiti di velocità, ma non capisco il motivo per cui arrestarmi e non farmi una semplice multa." Brava Jennifer, non smentire ciò che hai appena detto.

"Certo e io sono donna." Disse il ragazzo.

"Oh e da che chirurgo sei andato? Sai ha fatto un ottimo lavoro, sei veramente bello!" Esclamai.

"Senti prendi poco per il culo e ascoltami. Dicci il nome dell'organizzatore di queste gare e te la caverai con una notte in prigione e una cauzione."

"Quali gare?" Chiesi facendo la finta tonta.

"Le gare clandestine, quella a cui hai partecipato sta notte."

"Senta, secondo me ha  sbagliato persona. Io non ho fatto nulla."

"Io invece sono convinto del contrario. Quello che stai facendo è dichiarare il falso, ed è un reato. Se adesso mi dici esattamente cosa è successo, non ti succederà niente."

"Mi sta forse minacciando?" Chiesi.

"No, ti sto solo consigliando. Sai il mio collega non sarebbe così clemente. Avrebbe già chiamato i tuoi genitori e messa in prigione."

"Sono maggiorenne, i miei genitori non sono indispensabili."

"Allora cosa ne dici dlla tua fedina penale? L'università cosa ne penserà?"

"Sta notte avevo bisogno di sfogarmi così ho deciso di fare questa gara. Il nome dell'organizzatore non lo so, mi ha contattata lui, mi ha mandato un messaggio con scritto luogo e ora dell'incontro. Il numero non c'è perchè ha messo il privato. Non saprei come aiutarvi." Mi inventai sul momento, di sicuro non potevo mettere nei guai Alex.

"Sicura?"

"Sì." Risposi decisa.

"Può andare."

"Sul serio?" Chiesi felice.

"Sì, in cella." 

"Stronzo." Dissi fredda.

Un altro polizziotto mi porto in cella.

"E' possibile fare una chiamata?" Chiesi.

"Certo." Rispose il signore.

Si fermò e controllo che stessi prendendo il numero e non stessi facendo nient'altro. Cercai nel mio cellulare il numero di Nate e lo chiamai con quella della centrale. Cazzo non mi rispondeva. Vidi se avevo i numeri di uno dei ragazzi e trovai quello di Zayn. A mali estremi, estremi rimedi. Di sicuro non potevo chiamare i miei genitori o Liam.

Fortunatamente Zayn rispose subito e mi disse che avrebbe fatto il prima possibile.

Il poliziotto prese il mio cellulare e lo consegnò con tutti gli altri miei effetti ad un altro uomo. Poi mi accompagnò in una delle tante celle.

Quella notte non riuscì a dormire. Fortunatamente Zayn arrivò il mattino successivo presto accompagnato da Harry, Louis e Niall. Pagò la cauzione e prima di uscire feci il medio al coglione che la notte prima mi aveva arrestata e interrogata.

"Perchè cazzo ci sono i paparazzi?!" Sbottai appena vidi un flash abbagliarmi. Corremmo verso la macchina e Louis prese posto al volante. Zayn gli diede indicazioni per andare a casa mia.

Poco dopo arrivammo e li feci salire in casa.

"Secondo voi pubblicheranno le foto?" Chiesi.

"Molto probabilmente" Disse Zayn.

"Merda merda merda." Borbottai.

"Ma perchè sei stata arrestata?" Chiese Louis.

"Perchè ho partecipato ad una corsa clandestina."

"E hai vinto?" Chiese Niall.

"Mh mh" mugugnai.

Louis e Harry mi diedero il cinque mentre Niall mi sorrideva.

"Merda la macchina! Devo andarla a prendere!" Esclamai.

"Dov'è? Se vuoi vado io...." Disse Niall.

"Grazie mille! Si trova nella street Avenue."

Gli diedi le chiavi e lo ringraziai con un sorriso.

"Quanto vi devo per la cauzione? Comunque grazie mille per essere venuti..."

"Sono 5000£, ma non ti preoccupare, è stato un piacere!" Disse Harry.

"No, appena arriva Niall ve li restituisco e guai a voi se non li prendete."

"Si può sapere perchè cavolo hai fatto la corsa?" Sbottò Zayn.

"Non sono affari tuoi." Dissi.

"Oh sì invece! La devi smettere di comportarti da viziata, non esisti solo tu in questo mondo!" Mi rispose.

"Io sarei la viziata? Non è colpa mia se il ragazzo che credevo fosse il mio migliore amico mi ha baciata e quasi scopata e dopo neanche due minuti si slinguazzava con la sua ex! Scusami se ci sono rimasta di merda e avevo bisogno di sfogarmi! Scusami se sono una stupida perchè ho creduto in qualcosa che non accadrà mai e scusami se mi piacciono sempre le persone sbagliate che finiscono in un modo o nell'altro a ferirmi." 

"Noi non lo sapevamo." Disse Harry guardandomi triste.

 

 

 

 

 

#myspace

Non riuscivo a dormire quindi ecco a voi un altro capitolo!

Ora vi do la buonanotte per chè ho sonno! Spero che il capitolo vi piaccia, continuerò dopo due recensioni. ;)

Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/ da ricordare/ seguite, chi ha recensito e i lettori silenziosi!

Chiedo scusa per eventuali errori di battitura, ma cercate di capirmi non ho potuto rileggerla perchè sono stanca e assonnata ahahah 

Un bacione, AlwaysDream. <3


  
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