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Autore: Shinkocchi_    04/10/2012    2 recensioni
Erano bastate solo tre parole a sconvolgerle la vita.
Tre parole che l’avevano spaventata, l’avevano fatta scappare da tutto e tutti…
…soprattutto da lui, che le aveva pronunciate…
Ed ora che anche lei, finalmente, ne conosceva il significato, non gliele avrebbe potute dire.
Perché sarebbe stato egoistico in quella situazione.
Eppure nonostante ciò, proprio come una stupida, ogni tanto ci sperava ancora...
Genere: Commedia, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'When prince’s sister comes back…'
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Eien
Poem of sky and sea

 
-Eien! Sora! Aspettatemi!-
Una bambina dai capelli neri e mossi, raccolti in una coda alta, correva in una calda mattinata di giugno, per le stradine nella periferia di Tokyo.
Il cielo era limpido e cosparso da centinaia di enormi e bianche nuvole, portate dal vento.
I due bambini si fermarono, volgendosi indietro -ehi, Midori!- gridò uno dei due, portandosi le mani ai lati della bocca -non è colpa nostra se sei una lumaca!-
-Eien- disse il bambino dai capelli castani, accanto a lui -non pensi che dovresti essere un po' più gentile con tua sorella?-
-Affatto! Nessuno le ha chiesto di venire!- rispose facendo spallucce.
Nel frattempo, Midori arrivò, ansimando e guardandoli con i suoi occhioni color nocciola, con qualche lieve sfumatura verde -sei solo invidioso, fratellone! Perché, anche se hai un anno più di me, io sono brava negli sport, mentre tu sei un completo imbranato!-
-Tsk! Però, io a scuola prendo voti di gran lunga migliori dei tuoi!-
-Nani?!- esclamò lei, offesa.
-E dai! Non litigate in questa maniera! Non è proprio il caso!-
-H-hai, Sora-kun!- Midori arrossì, mentre il fratello sogghignò, divertito.
-Sei un caso perso, sorellina!- fece, dandogli una pacca sulla testa ed irritandola -povero Sora...per fortuna che è il figlio della "Naniwa Speed Star", così può scappare da te più velocemente!-
-C-che vorresti dire!?- chiese imbarazzata a morte, con un diavolo per capello.
Il giovane Oshitari sospirò -ehi, vogliamo andare?- domandò all'amico, cercando di cambiar argomento -Yuuki ci starà aspettando!-
 
I tre giunsero presso una pasticceria e si fermarono davanti alla vetrina, dove erano esposti decine di tipi di dolci -kya! Solo a guardare mi viene una fame...spero che lo zietto ci dia qualcosa...- esclamò Midori con l'acquolina in bocca, mentre suo fratello entrava nel locale.
-Yuuki-nii! Ehi, ci sei?- gridò.
Dal corridoio del piano superiore si affacciò un bambino dai capelli biondo-ramati e gli occhi azzurri -Sora! Eien-nii! Siete già arrivati? Che bello!- esclamò raggiante scendendo in tutta fretta al piano inferiore, seguito da una bambina della stessa età, dai capelli rosso fuoco.
-Rika? Anche tu qui?- le chiesero sorpresi.
-Già, mamma oggi aveva delle commissioni da fare, così papà mi ha portato al lavoro!-
-Capisco...- risposero in coro, mentre un uomo usciva dal retro del locale.
-Oh, ma guarda un po' chi si vede!- esclamò Marui incredulo, chiamando un'altra persona -ehi, Jirou! Abbiamo delle visite!-
L'uomo lo raggiunse, salutando con affetto i bambini -Jirou-ji-chan!-
-Ehi, ehi! Eien, Midori ed anche tu, Sora! Che bella sorpresa!-
-Ohayo, zietto! Come stai?-
-Io benone e vedo che voi siete cresciuti, eh?- rise -e tu, hai sempre i tuoi soliti ricci ribelli, proprio come tuo padre!- continuò scompigliando i capelli neri ad Eien, che sbuffò.
-Già!- continuò Bunta, poggiato al mobile di legno della pasticceria -così come gli occhi verdi! Sei la fotocopia di lui da bambino...- disse, mentre il piccolo incrociava le braccia al petto -ma il caratteraccio che ti ritrovi è proprio quello di tua madre, come lo sguardo!-
-E-ed invece io?- fece curiosa Midori indicandosi con l’indice –io a chi somiglio io?-
-Beh, direi che tu ti comporti esattamente come il tuo paparino da giovane!-
-Già! Un’imbranata tale e quale!- ghignò Marui, lasciandola interdetta.
-Cambiando argomento...- intervenne Eien un po' seccato -Okaa-san ha detto che dovevi darci un pacco!-
-Ah, già, è vero!- esclamò Jirou prendendo delle borse e porgendogliele –è questo! Dovevo ridarglielo già da un po’ di tempo…- sorrise -e, tranquilli, ci sono anche dei dolci per voi!-
I bambini risero, ringraziando -volete per caso fermarvi a pranzo?-
-Eh? Davvero possono papà?- chiese Yuuki a Jirou agitando le braccia -sugoi!-
-S-sumimassen...- intervenne Eien alzando il braccio -ma io non posso...devo passare dal nonno, l'avevo promesso a mamma! Voi però restate pure!-
Marui gi scompigliò i capelli -e bravo il nostro marmocchio! Come sei responsabile!-
-Tsk!- fece con tono altezzoso, scostandosi –ovvio che sono responsabile! Il prossimo mese compio dodici anni e così, finalmente, l'anno prossimo inizierò le medie!-
I due ridacchiarono -testardo come il padre ed orgoglioso come la madre, eh?- dissero, scambiandosi un'occhiata e lasciando il piccolo confuso.
-Beh...- continuò Marui -allora ti conviene andare!-
Il bambino annuì, mentre Yuuki lo abbracciava con forza -ciao, Eien-nii-chan! Mi mancherai tanto!-
-E-ehi! Non vado mica in guerra!- esclamò, cercando di liberarsi -capito fratellino Yuuki?-
Poi prese il pacco, salutandoli con la mano ed uscendo dal negozio.
Camminò a lungo per le strade della città, con aria assorta; avrebbe davvero voluto fermarsi a pranzo da loro -peccato…- sospirò –sarà per la prossima volta…-
Ad un tratto, un'automobile di lusso bianca si fermò accanto a lui ed il finestrino si abbassò, mostrando la figura di una ragazzina della stessa età, dai capelli castano chiaro e gli occhi marroni, con un neo sotto l'occhio destro -ma guarda un po' chi mi tocca incontrare...- disse con aria altezzosa -si vede proprio che non è giornata...-
-Oh!- rispose sarcastico -e così, Keiko Atobe è finalmente uscita dalla tana...finito di lanciare iella, strega?-
-Tsk, quel che faccio o non faccio è solo affar mio! Non intendo certo andarlo a dire ad un volgare plebeo come te!-
-Kami...mi chiedo come tu possa stare simpatica ad Haruna e Maki!-
-Infatti quelle due sono davvero scoccianti! Sempre a seccarmi perché vogliono diventare mie amiche...soprattutto quella dai capelli rossi...come si chiama? Ah si, Kikumaru Maki!- sentenziò –è così seccante ed appiccicosa ed è sempre così di buonumore!- sbraitò -invece l'altra, Fuji Haruna, mi da sui nervi con quel suo sorrisetto gentile stampato in faccia! Lo sanno tutti che, in realtà, è tanto sadica da far paura!-
-Beh, sai...- sogghignò -capisco che per te sia difficile ammettere di essere sopraffatta dal loro carattere, ma tranquilla! Ti ci abituerai!-
Keiko lo fulminò con lo sguardo, alzando il viso -te la cavi con le parole, ma la prossima volta che ci vedremo te la farò vedere io, Shounen!-
-Aspetterò con impazienza!- rispose a tono, mentre la macchina si allontanava.
Fece una linguaccia, stizzito, mentre riprendeva a camminare, giungendo, dopo una ventina di minuti, presso la casa dei nonni.
Entrò nel giardino, chiamandoli -Ojii-san! Obaa-san! Sono io, Eien!-
Vi fu un momento di silenzio, poi, all'improvviso, la porta che dava sul terrazzo si aprì, di colpo, lasciando uscire un ragazzo più grande, dai capelli verde scuro -Eien-chan!- esclamò entusiasta, prendendo il bambino per la vita ed abbracciandolo forte -ciao, cuginetto adorato! Come stai?-
-S-se...mi lasc...iassi strarei...meglio, Kyo-chan!- balbettò, senza aria.
Il giovane mollò la presa, sorridendogli e trascinandolo in casa -nonni, Rei-chan, c'è il marmocchio!- esclamò, facendolo incavolare.
Una donna si affacciò dalla cucina -oh, ben arrivato! Midori non è con te?-
-N-no...si è fermata da Yuuki-nii-chan!- rispose, mentre poggiava il pacco sul tavolo, dove erano seduti un uomo intento a leggere il giornale ed una ragazzina poco più piccola di lui, dai capelli corti e verdi, raccolti in un piccolo codino -ciao nonno, Rei!-
La bambina alzò la testa dal tavolo -ciao cugino Eien- disse con tono indifferente, lasciandolo interdetto.
-Possibile che tu sia sempre così silenziosa?- disse fra sé e sé -sei davvero noiosa!-
Lei lo ignorò, mentre il nonno alzò lo sguardo dal giornale -non farci caso! Lo sai com'è fatta!- rise, dandogli una pacca sulla spalla.
-Ma come mai sono qua anche loro? Che fine hanno fatto Ryo-jii-san e Ryo-jii-chan?-
-Beh...quelli sfaticati dei tuoi zii ce li hanno lasciati per qualche giorno, dato cha avevano da fare!-
-Papà e lo zio Ryoga avranno avuto qualche torneo di tennis, come al solito- intervenne atona la bambina, senza batter ciglio.
Il ragazzino fece spallucce, sospirando -non so perché, ma me l'aspettavo...-
La donna gli sorrise, amorevolmente -già che sei qui anche tu, perché non ti fermi a mangiare qualcosa con noi?-
-M-mi farebbe piacere, ma...in realtà avrei da...-
-E dai! Non fare complimenti!- esclamò ridendo il nonno, che, con la complicità di Kyousuke, mise a sedere il bambino.
-Oyaji ha ragione cuginetto! E poi, ora che finalmente entrerai alle medie devo darti dei consigli! Sarò il mio ultimo atto di bene per la scuola, dato che l'anno prossimo comincerò le superiori-
Lui alzò le sopracciglia, non sapendo se rispondere o meno -e l'anno dopo ancora toccherà a Rei-chan e Midori-chan!- continuò il più grande –che cosa figa!-
Nel frattempo, la nonna poggiò sul tavolo un piatto stracolmo di riso -servitevi pure, ragazzi miei!-
Eien lo guardò, sentendo le forze mancargli -ah, Obaa-chan...mamma l'ha sempre detto che tu cucini troppo...-
 
Salutò tutti, agitando con foga il braccio, per poi avviarsi verso casa.
Il cielo stava ormai imbrunendo ed all'orizzonte cominciava ad intravedersi la luna; il bambino alzò gli occhi alla volta celeste che tanto amava, mentre le sue orecchie si riempivano del canto delle cicale.
Passò sul ponte, poggiandosi alla ringhiera e notando sulla riva del fiume due bambini di sua conoscienza che stavano giocando.
Si avvicinò a loro, correndo -Kaidoh! Momo!- esclamò -ehi, che ci fate voi due qui?-
I due si voltarono, sorpresi -Eien sempai! Sei proprio tu!- esclamarono all'unisono, mentre lui rideva.
La bambina, dai capelli neri a caschetto e con una bandana celeste in testa si fece avanti -stavo aiutando Mamoru-kun con il suo allenamento!- sorrise con fare gentile.
-Ah...per la squadra di tennis?-
-Esatto!- intervenne il bambino dai capelli castano chiaro, a spazzola, con tono sicuro -quando andrò alle medie, voglio diventare titolare, proprio come il mio papà e quindi Kaori-chan mi da una mano!-
-Che fortunati che siete! Voi due andate proprio d'accordo!- esclamò entusiasta -sono sicuro che riuscirete a migliorare entrambi!-
-Mh!- annuirono -tra l'altro, anche Tezuka sempai si è offerto di darci una mano! Dovrebbe arrivare a momen...ah, eccolo là!-
-N-nani?- fece sorpreso il bambino voltandosi e notando un ragazzino dai capelli castano scuro venire verso di loro -Shino!-
Lui alzò lo sguardo, accorgendosi solo allora del moro -ma tu...-
 
-E così, andrai alla Seigaku, eh?-
Tezuka, seduto sull'erba, accanto a lui, annuì -anche tu, no?-
-Già! L'alternativa sarebbe stata la Rikkai, ma...è parecchio più lontana da casa ed io non sono interessato ad entrare nella squadra di tennis come Midori!-
-Beh, se per questo c'è anche alla Seigaku...-
-Si, ma...al contrario di te, non sono mai stato bravo negli sport, anzi...-
-...-
-...sono una vera frana...- concluse affranto.
Shino alzò gli occhi al cielo -si, hai ragione! Sei imbranato!-
Il moro sentì un macigno di una tonnellata schiantarsi sulle sue spalle -grazie...- disse senza trattenere una risata isterica -sei troppo gentile...-
-No, solo sincero-
Eien guardò Tezuka stranito, alzando un sopracciglio e storcendo il naso -tu non sei proprio in grado di cogliere il sarcasmo, eh?-
-V-vuoi....vuoi dire che la tua era una battuta?- fece sorpreso.
-No! Ma che ti salta in mente?-
-Ah...- tirò un sospiro di sollievo -grazie al cielo...-
-Guarda che anche quello era sarcasmo!- sospirò, agitando la mano -accidenti! Mi chiedo come tu faccia ad avere tutti quei voti alti...sei un tale sempliciotto, Shino!-
-I-io non...ti sei offeso?- chiese dispiaciuto, abbassando il capo.
-No...- scosse la testa -sono pienamente consapevole dei miei limiti...e lo sport è uno di quelli!- esclamò -quella che brilla in questo campo è Mido-chan! Anche se mi scoccia ammetterlo, è davvero brava! Ed è soprattutto fissata con il tennis!-
-Eppure, so che nella tua famiglia non solo tuo padre, ma anche i tuoi zii giocavano...-
-...si, ma...a quanto pare non sono come loro...- sospirò, per poi gonfiare il petto in un moto d’orgoglio -io preferisco la teoria alla pratica! Mi ritengo un giovane e geniale scienziato!-
-Non credi di esagerare adesso?- chiese stranito l'amico.
-Affatto! Otoo-san dice sempre "tu sei uno dei pochi Echizen che usa più la testa della racchetta!"...e secondo lui ciò vuol dire che ho preso da mamma!-
Shino rise, divertito -è proprio vero!-
-Dici?-
-Mh!- annuì -tu e tua sorella non vi somigliate molto di carattere...lei è solare, allegra, energica, mentre tu...-
-Scorbutico? Scocciato? Petulante?- fece seccato.
-Mh...no!- esclamò -non saprei neanche io, ma...se dovessi definirti, direi che...tu sei una persona molto terra a terra, che però ha sempre la testa fra le nuvole!-
Eien fece una faccia stranita, mentre Shiro sorrise, volgendo lo sguardo a Kaori e Mamoru, che si allenavano poco distante -io, invece, quando entrerò alle medie, voglio assolutamente entrare nel club di tennis e farmi onore, proprio come mio padre!-
-Già, ora che ci penso, è stato capitano durante il suo terzo anno!-
-Lui è riuscito a portare la Seigaku fino alla vetta ed io non sarò da meno! Troverò dei compagni fidati ed insieme vinceremo!- esclamò, facendolo sorridere -per questo, vorrei chiederti una cosa, Eien-
-Mh?-
-Accompagnami in questa scalata, ti prego!-
-N-nani?!- gridò incredulo -stai scherzando?! I-io...non...-
-So quello che stai pensando, ma...sono sicuro che se ti impegnerai con costanza riuscirai a superare qualsiasi avversità!-
-Non dirlo neanche per scherzo, Shino! Me lo hai detto anche tu poco fa che sono un imbranato!-
-Motivo in più per farlo! Ti conosco e so che quando ti metti in testa qualcosa riesci sempre ad ottenerlo!-
-...-
-Forse non diventerai un campione, ma, anche se non ami lo sport e sei pigro...hai il tennis nel sangue, non negarlo!-
-...-
-Provaci almeno!-
Eien abbasso lo sguardo, senza sapere cosa rispondere -il tennis...nel sangue?-
 
Varcò la soglia di casa, lasciando le scarpe all'ingresso e dirigendosi verso la cucina, dove una donna dai capelli verdi, tenuti in alto da un fermaglio, stava cucinando -Eien! Finalmente sei tornato! Stavo cominciando a preoccuparmi!- esclamò.
-Gomen, Okaa-san! Il tempo è trascorso senza che me ne accorgessi!-
-Questa non è una buona motivazione!- lo rimproverò, puntandogli contro il mestolo di legno -non ho alc...-
-Sekai!- un uomo dai capelli neri la interruppe, poggiandole le mani sulle spalle -cara, sei troppo tesa! Calmati!-
-Non è ancora abbastanza grande per girare a quest'ora, Akaya! Non ha neanche dodici anni!- esclamò.
-Ma io sono sicuro che la prossima volta farà più attenzione, non è vero, campione?-
Il bambino annuì, congiungendo le mani davanti al viso, in segno di scusa -ah, va bene...per questa volta chiuderò un occhio! Ora fila a cambiarti, che è pronto!-
Eien obbedì, e pochi minuti dopo si sedette a tavola con i genitori e la sorella -mamma, papà, sapete una cosa?- intervenne Midori -Yuuki-nii ha detto che quest'estate verranno anche loro a passare le vacanze ad Hokkaido!-
-Davvero? Jirou deve aver preso delle ferie!-
-Ora che ci penso- fece Kirihara -Marui sempai mi ha detto che avrebbero chiuso per un mesetto circa!-
-Beh, è una magnifica notizia!- esclamò la donna battendo le mani, per poi rivolgere lo sguardo al figlio.
-Sora, invece, andrà probabilmente ad Hokinawa...- intervenne Eien -insieme a suo cugino Riku!-
-Nani?! Sora-kun se ne va?- chiese contrariata la ragazzina -non può farlo!-
Il fratello sorrise, sornione -allora lo ammetti che ti piace, eh?-
Midori, imbarazzata, balzò in piedi insieme ad Akaya -che cavolo vuol dire?!- chiese l'uomo furente -la mia bambina è troppo piccola per certe cose!-
Sekai rise, divertita -calmati, caro, sei troppo teso!- gli fece il verso -in fondo, sai che Sora è un bravissimo ragazzino! Proprio come Kenya!-
Lui sbuffò -e poi- continuò Eien, lasciando impietrita la sorella -lui la vede solo come una sorellina!-
-Cambiando discorso- disse la donna al bambino -ho saputo che non solo Maki ed Haruna, ma anche Shino verrà alla Seigaku!-
-Si, l'ho incontrato oggi e me l'ha detto...- rispose lui, infilandosi in bocca un boccone di riso.
-Davvero?- fecero sorpresi -conoscendolo, si iscriverà sin da subito al club di tennis!-
Il ragazzino rimase in silenzio, abbassando le posate -a proposito di questo...pensavo...si, pensavo di entrare a far parte della squadra di tennis...-
I tre lo guardarono, sbalorditi -n-non...non fraintendete! Lo faccio solo perché mi ha pregato lui di farlo!- si giustificò, arrossendo.
-E-eien, se tu vuoi davvero farlo, ti appoggeremo!- disse il padre, mentre Sekai annuiva -anzi, ne saremmo entusiasti, ma...sei sicuro? Non hai mai amato giocare a tennis!-
-Già fratellone! Tu sei una frana! Condurresti il team alla rovina!- esclamò sarcastica Midori.
-Chiudi il becco, nana scema! Diventerò fortissimo ed annienterò te e quella strega di Keiko Atobe!- rispose a tono, facendola infuriare.
-Ripetilo se hai coraggio!-
I due genitori li guardarono, in disparte -e chi l'avrebbe mai detto...Eien che gioca a tennis? Pensavo fosse un piccolo scienziato proprio come me!-
-La mia Midori...invaghita di un ragazzo...- disse Kirihara, senza ascoltarla, sbuffando ed assottigliando gli occhi -inaccettabile!-
-Andiamo! Ancora con questa storia? Sei diventato come mio padre?-
-Non è questo!- controbatté lui, rapidamente -ma Sora è più grande di lei di un anno!-
-Beh...lo stesso vale per noi due, no?- rispose poggiandosi allo schienale della seggiola del marito.
Akaya guardò la moglie, che gli sorrideva dolcemente -in fondo sono i nostri figli...- continuò lei -è ovvio che almeno un po' ci assomiglino!-
L'uomo sospirò, schioccandole un bacio a fior di labbra -provare a controbattere con te sarebbe inutile, eh?-
Lei sorrise, annuendo -lo sai che devo avere sempre l'ultima parola!-
Rivolsero lo sguardo ai ragazzini, che stavano ancora discutendo animatamente -e pensare che un tempo anche noi eravamo come loro...e loro, un giorno, saranno genitori, proprio come noi...-
Sekai gli strinse le braccia attorno al collo, da dietro -siamo proprio fortunati ad averli, non credi?-
-Già- sorrise- credo proprio di si!-
 
-Vega, Altair e Deneb...il Triangolo Estivo...- Eien guardava la cartina dell'atlante astronomico, seduto sul davanzale della finestra di camera sua.
Era accesa solo la lucetta fioca e calda del comodino, che illuminava un poco attorno -che barba! Qui in città non si vede neanche una stella!- sbuffò, portando le braccia dietro la testa.
Poi socchiuse gli occhi, emozionato, lasciandosi sfuggire un sorriso e stringendo il libro al petto: stava per avere inizio un altro capitolo della sua vita.
-La scuola media...chissà come sarà?-
Alzò gli occhi al cielo, sentendo il cuore battere forte nel petto.
Si sarebbe impegnato; avrebbe fatto del suo meglio.
In fondo, lui era Eien! Kirihara Eien!
Non conosceva il significato della parola arrendersi!
Perché era un Kirihara, ma era anche un Echizen.
Perché era testardo, come suo padre, ed orgoglioso, come sua madre.
E perché "eien" significava "eternità"...
E l'eternità, nessuno avrebbe potuto negarlo, era ancora lunga.
 
 


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XDXDXD
*Parte Poem of sky and sea*
Konbanwa, minna-san! è con immensa tristezza -ma anche no!- che vi accolgo qui, nell'ultimo angolino autore di questa fic...
Lo so che è da un po' che non aggiorno, ma, ultimamente, non ho avuto neanche il tempo materiale di aprire il pc...
Già, siamo arrivati alla fine, questa volta davvero! Sinceramente, è la prima fic (tanto lunga) che porto a termine e, dopo aver vissuto (??) tutte le avventure dei personaggi, mi sento uno schifo a pensare di doverli lasciare...ç_ç
Ma, ormai, la storia di Akaya e Sekai è arrivata alla fine...o forse non proprio, se consideriamo Eien e co...ora è la loro avventura a cominciare!
Li ho fatti incontrare, conoscere, crescere, innamorarsi...mi sento come mamma chioccia che lascia i pulcini allo sbaraglio -.-" -...che cosa profonda...-
Insomma, erano diventati una parte di me...
Ma credo che, dopo tutto, ogni autore debba prima o poi lasciare andare le redini, no?
Vorrei quindi ringraziare tutti coloro che hanno seguito la storia fino alla fine e soprattutto Emy sempai e Kaito-chan^.^
Se sono arrivata fin qui, lo devo anche al vostro sostegno!
Ora mi commuovo, davvero, ed ascoltando le note di questa OST, non posso fare a meno di emozionarmi!
Quindi vi lascio (con le immagini di come mi immagino Eien e Midori -lei me la immagino un po' più piccola, lui un po' più grande) ed invito chiunque voglia a lasciare un -ultimo...sniff...- commentino su qualsiasi cosa gli passi per la mente (???) -.-"
χαιρε μοι
Shin^.^
XDXDXD

  
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