Il giorno seguente, fu la suoneria del mio cellulare a tirarmi giù dal letto.
Erano le 9.00 e mia madre stava già rompendo le palle.
Prima di rispondere mi voltai verso Justin: dormiva ancora.
<< Pronto? >> risposi sotto voce.
<< Sto partendo per venirti a prendere >>
<< Ok >>
<< Tutto bene? >>
<< Benissimo >>
Riattaccai e scesi dal letto.
Mi vestii velocemente e andai in camera di Justin per cercare carta e penna. Gli avrei lasciato un biglietto che gli diceva che me ne ero andata.
Trovato l’occorrente e scritto il messaggio, tornai in camera dei suoi e lo posi sul mio cuscino.
Dopodichè lo baciai e andai in cortile ad aspettare che la Panda rossa di mia madre facesse il suo ingresso trionfale.
Quando salii in macchina, mia madre iniziò con le domande di rito e le raccontai tutto. Ovviamente, non nei minimi dettagli.
 
Quel pomeriggio vennero vari parenti a trovarci.
E soprattutto venne Christian, mio cugino.
Aveva la mia età e andavamo molto d’accordo. Uscivamo spesso insieme. Era come se fossimo migliori amici e, in un certo senso, era così.
Gli confidavo tutto, perché sapevo che potevo fidarmi e lui faceva lo stesso con me.
Andammo, stanchi delle cagate che sparavano i nostri vecchi, in cortile.
Gli raccontai della nottata precedente e lui mi raccontò la sua.
Mi disse che era andato in discoteca e che “si era fatto una tipa”.
Ooook!!
<< Beh allora, com’è il tuo love? >>
<< Bellissimo >>. Presi il cellulare e gli mostrai una foto.
<< Oddio, un altro bimbominkia >> esclamò lui facendomi l’occhiolino.
<< Fuck >> dissi io scherzando.
La nostra conversazione durò a lungo e ad un certo punto divenne molto dolce e confidenziale.
<< Per te ci sarò sempre, sei troppo imprtante >>.
<< Grazie, anche tu lo sei >>.
Lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia.
Non l’avessi mai fatto.
Proprio in quel momento Justin si fermò in scooter davanti al mio cancello.
Cazzo!!
<< Ciao Juss >> dissi io, facendo finta di niente.
Mi guardò incazzatissimo e girò lo scooter per andarsene.
<< Hey, aspetta! Non è come credi >>
Troppo tardi, era già scomparso.
<< Merda >> esclamai.
Christian si avvicinò a me, che intanto mi ero alzata in piedi per farmi sentire dal biondo.
<< Non preoccuparti, si risolverà tutto >>.
Lo abbracciai di nuovo.
Ma dico io, di tutto il tempo che aveva a disposizione per venirmi a trovare, proprio adesso? Proprio in quel minuto e in quel secondo in cui abbracciavo mio cugino doveva venire?
Che nervi.
Presi il telefono e gli inviai un messaggio con scritto che quello che aveva visto era un semplice abbraccio con mio cugino.
Dopo 10 minuti nessuna risposta. Passò mezz’ora, poi un’ora ma niente.
Non dirmi che era geloso di mio cugino?
No, sicuramente qualcosa non quadrava per il verso giusto.