Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: beliebelly    05/10/2012    0 recensioni
Non avevo mai creduto qualcosa di simile potesse accadere. Finchè qualcuno mi disse “Tutto è possibile, basta crederci.”
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let it happen

L’aria era fresca, si sentivano gli uccellini cinguettare. Pochi minuti di camminata e mi sarei seduto sulle scale dell’Avon Theatre.
Passo davanti alle vetrine: ovunque ci sono scarpe, vestiti, ancora scarpe e… oh. Un negozio di strumenti.
Entro. Che meraviglia, c’è un’atmosfera così… piacevole. Sfioro qualche basso, qualche chitarra. Poi mi accorgo di un pianoforte magnifico davanti a me. Quanto vorrei provarlo.
“Posso…?” Ho paura anche solo di pensare cosa possa dirmi il proprietario del negozio. “Posso… provarlo?” Il commesso mi fissa. “Ragazzino, vattene. Non puoi permettertelo, e non vorrei che lo rovinassi.”. Cosa? Che stronzo. Non sono stato io a scegliere questa vita. Mi avvio a testa bassa verso la porta. Quest’incontro mi ha rovinato la giornata, ma non importa. Un giorno avrò un bel lavoro e mi comprerò un pianoforte magnifico.
Continuo a camminare, non ho tempo per entrare in altri negozi. Ecco l’Avon Theatre.
“Date il benvenuto alle mie chiappe sexy!” Sussurro al secondo gradino.
Mi siedo. Brr, il marmo è gelato. La prossima volta mi porterò una copertina calda.
Ho solo poche ore per cantare, quindi penso inizierò con Cry me a river, poi farò So sick, With you e per ultima I’ll be.
“You were my sun, you were my earth but you didn’t know all the ways I loved you, no”...Qualche bimbo con i nonni inizia ad arrivare. “Gotta change my answering machine now that I’m alone cuz right now it says that we can’t come to the phone...” La custodia della chitarra ora contiene qualche dollaro. Finalmente! Mamma sarà felice.
Continuo a cantare. Qualcuno dice “Non mi piace, andiamocene”. Qualcun altro “Diventerà famoso!”. Tanti stanno zitti e se ne vanno. Tanti stanno zitti e restano.
“I need you boo, (oh), I gotta see you boo (hey) and the hearts all over the world tonight, said the hearts all over the world tonight...” ok, e ora *rullo di tamburi* è arrivato il momento di I’ll be.
“The strands in your eyes that color them wonderful, stop me and steal my breath. The emeralds from mountains the thrust toward the sky never revealing their depth. So tell me that we belong together, dress it up with the trappings of love. I'll be captivated...I'll hang from you lips...”.
Una folla di gente inizia ad arrivare. “AND I’LL BE… YOUR CRYING SHOULDER, I’LL BE LOVE SUICIDE...AND I’LL BE BETTER WHEN I’M OLDER, I’LL BE THE GREATEST FAN OF YOU LIFE.”.
Gente che applaude, che fischia, che urla. Oddio, sono stato veramente io a scatenare tuuto questo? La custodia si riempie, avrò guadagnato 50 dollari.
Sono le 11.30, quindi è ora di tornare a casa. Prendo la chitarra e mi alzo. Poi però succede qualcosa. Arriva un ragazzo.
È alto, moro, vestito in modo strano. Ha un paio di scarpe meravigliose, oro e nere. Non ne ho mai viste di così belle. E poi perché tiene i pantaloni così bassi? Ahahah, sembra un pinguino. Alzo lo sguardo. In testa ha un cappellino degli Yankees, che meraviglia! Poi… qualcosa mi attira. La sua faccia. Il suo sorriso. È qualcosa di meraviglioso, sprizza amore, felicità e dolcezza da tutti i pori. Mi guarda. Lo guardo. Ci fissiamo a vicenda, mi sembra così familiare. Eppure non l’ho mai visto, mi ricorderei di un tipo così. Dev’essere ricco e felice. Vorrei essere anche io fortunato come lui, quanto lo invidio. Poi mi parla. Dice “Cantami un’ultima canzone, ti prego.” Che voce melodiosa ha. Dà sicurezza. “Oh, va bene” gli rispondo. E inizio di nuovo a cantare. “Where are you now… when I need you the most? Why don’t you take my hand? I wanna be close.” Continua a fissarmi, sembra rapito. Ho finito di cantare. Ci stiamo ancora fissando. Perché mi sembra di conoscerlo da sempre? Mi dà qualche spicciolo. Poi mi dice “Tutto è possibile, basta crederci”. E se ne va. Mi alzo in fretta, vorrei chiedergli perché mi ha detto quella frase. Lui gira l’angolo. LO rincorro, giro anch’io.
Ma non c’è più nessuno.
  
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