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Autore: Novalis    05/10/2012    1 recensioni
Tra i piaceri della vita, solo all'amore la musica è seconda. Ma l'amore stesso è musica.(Puskin Aleksandr)
Questa frase, credo che rispecchi piuttosto bene ciò che è scritto nella mia storia.
Una band rock, un'amicizia che profuma d'amore, e che altro...divertimento e un pizzico di gelosia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quinto capitolo!

 
FLASHBACK: Chiusi il diario con un lucchettino dorato posto sulla copertina e lo riposi nel cassetto del mio comodino. Dopo qualche minuto, il telefono squillò. Era Paul!
FINE FLASHBACK.
-Pronto?
-Pronto, Dary, ho grandi novità!
-Paul, ciao, dimmi tutto!
-Mi ha chiamato il signor Anthony. Sai, quello del gazebo in piazza.
-Il signor Anthony? Che sorpresa! Che ti ha detto?
-Mi ha detto che suo nipote ha appena aperto un locale. Una specie di pub, perciò vorrebbe che la prima serata fosse allietata da un po’ di musica giovanile.
-Non mi dirai che…
-Ti dico che… ci hanno chiesto di suonare nel locale, e ci pagheranno anche.
-Pagheranno? Quanto?       
-Anthony mi ha detto che più suoniamo bene più il ricompenso sarà alto. Per maggiori informazioni, mi ha chiesto di rivolgerci al nipote. Il locale è vicino al centro commerciale. Il tizio dovrebbe chiamarsi Axl.
-Axl? Non mi dire che anche alla famiglia di questo piacciono “Pistole e rose”?
-Questo non so dirtelo, comunque se accettiamo penso che potremmo suonare qualcosa dei Guns.
-Se accettiamo? Ovvio che lo facciamo e che suoniamo qualche bella canzone delle nostre.
-Perfetto, allora che ne dici se ci Incontriamo fra dieci minuti davanti a questo pub?
-Certo, però non mi hai detto come si chiama?
-Giusto, scusa. Si dovrebbe chiamare” Paradice city”. La via precisa è  “Grafton Street”.
-D’accordo. A dopo.
-A dopo. Ah, dimenticavo ti farò conoscere il nostro nuovo manager.
-Manager? Ma noi non ne abbiamo mai avuto uno.
-Fidati! A dopo.
Aveva riattaccato. L’idea che avremmo suonato in un pub davanti a tanta gente e che saremmo stati anche pagati mi rendeva tanto felice ma anche molto nervosa. Suonavo col resto della band da almeno un anno e mezzo e la gelateria era stata il primo e unico luogo dove ci esibivamo. Ma, questo sembrava cambiare tutto! L’ultima parte della conversazione, però, mi aveva lasciata un po’ sorpresa. Chi era questo manager? Come faceva Paul ad averlo contattato? Per saperlo dovevo andare all’appuntamento.
Indossai  un paio di jeans blu, una camicetta verde acqua e gli stivaletti che avevo da poco acquistato. Dopo essermi legata i capelli in una coda di cavallo e aver salutato i miei, mi diressi nel luogo dell’appuntamento.
Accanto ad una porta verde vidi la sagoma di un ragazzo alto e magro. Non poteva che  essere Paul. Mi avvicinai per salutarlo ma lo vidi intento in una conversazione. Stava parlando con una ragazza dai folti scuri capelli ricci, dal fisico minuto e dal viso angelico. Una piccola dea, in pratica.
-Ciao, Paul!
-Daron, sei venuta finalmente! Lei è Audrey!-disse Paul indicando la mora.
-Piacere, Daron.
-Piacere  Audrey, la vostra nuova manager!
-Già, lei è il manager di cui ti avevo accennato!- disse Paul con uno stano sorrisetto sul volto.
Dopo  esserci scambiati qualche sguardo, ci dirigemmo dentro il locale. Era tutto in stile irlandese, tavolini e mobili a forma di quadrifoglio e tutto in tinta verde. Era davvero un locale molto carino, ma sicuramente non come me lo aspettavo. Come avrei potuto suonare  “Don’t cry” in una baracca del genere?! Comunque, non potevo lamentarmi, ero senz’altro già molto fortunata.
-Salve, ragazzi.- disse un giovane dirigendosi verso di noi.
-Salve, siamo la band che il signor Anthony ha contattato.- disse Paul.
-Ah, bene, prego accomodatevi.
Il ragazzo che si assomigliava molto allo zio, indossava un maglia nera degli “ Scorpions”, dei pantaloni skinny neri e come scarpe degli anfibi. Un tipo fuori dagli schemi, ma molto gentile, infatti ci mostrò tutto il locale che a veder bene non era male come credevo all’inizio.
Passarono circa 30 minuti e finalmente avevamo accordato tutto per la sera. Uscimmo e la prima cosa che vidi fu che Audrey  prese per mano Paul.
Improvvisamente iniziai ha sentire un fuoco interiore, volevo esplodere. Perché lo aveva preso per mano?-pensai. Non credevo ai miei occhi, come si era permessa quella sciacquetta di toccare il ragazzo dei miei sogni?
-Bè, che ne pensi Daron? Non è stata brava Audrey!
Brava? Cosa ha fatto per meritarsi questo appellativo? Era stato Anthony ha chiamare  Paul, no? Lei era stata zitta tutto il tempo. Audrey, la baby- modella non aveva fatto proprio niente.-  Questo era quello che stavo pensando, ma non potevo dirlo.
-Già...davvero grazie mille, ora, però, scusatemi devo andare a casa, ho detto a mia madre che sarei tornata presto.
-Di già? Avrei voluto farvi conoscere meglio.
Meglio? No grazie, non ci tengo a conoscere quell'oca.
-Magari un’altra volta.
-Come vuoi, mi raccomando stasera puntale alle 19.30!
-Certo! Ciao Paul, ciao Audrey.
Mi allontanai vedendo che continuavano a tenersi per mano e a ridere. Cosa ci trovava di tanto speciale in una così? Perché non mi aveva detto che la ragazza di cui si era innamorato era quella lì? Non ero la sua migliore amica? Non sapevo più a che pensare, ero contenta perché avrei dovuto suonare in un locale più grande di una gelateria, ma allo stesso tempo mi sentivo una cartaccia da buttare. Dovevo assolutamente parlare con Rose!
Al sesto capitolo!:D
 
   
 
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