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Autore: scythemeister_MakaAlbarn    05/10/2012    11 recensioni
C'è odore di sangue intorno a te? Sei stata di nuovo tu, no?
Non ti dovresti stupire.
Apri gli occhi. Nero nel bianco. Non hai freddo, piccola strega. Non sai cosa sia il gelo. Eppure ce l'hai dentro. E fuori. Aspetti.
Che qualcuno ti salvi.
Aspetti.
Piccola principessa, la tua guardia basterà a proteggerti?
La Fata blu forse ti porterà via, con il suo amico dai capelli di neve. Le loro mani non si sono ancora separate.
Non ti resta che sperare, piccola strega. E aspettare...ancora.
Genere: Azione, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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capitolo 8

 

ATTERRAGGIO MORBIDO...
 

 
 
 
La ragazza si sollevò a fatica puntellandosi sui polsi ancora intorpiditi.
Le ginocchia sottili affondarono nel candido manto nevoso mentre gli ultimi effetti dell'incantesimo andavano finalmente scemando.
Alzò il mento.
Sul suo volto infantile ed arrossato, tra gli immacolati sbuffi vaporosi e le scarmigliate ciocche biondo cenere, si illuminò un'espressione sicura e decisa.
Gli angoli delle labbra piene e seccate dal gelo si inarcarono in un ghigno di sfida, mentre i suoi pozzi verdi venivano attraversati da un balenio guizzante.
Tutt'intorno, le livide fruste cangianti continuavano a ferire il cielo crepuscolare, producendo sibili acuti, quasi stordenti.
Maka, senza curarsene, fece debolmente leva sulle cosce, ritrovandosi poi a ciondolare in una situazione di precario equilibrio. Barcollante, ma pur sempre sfoggiando il suo sorriso audace, levò lo sguardo alla piccola che le stava decine di metri dirimpetto.
E la strega Akemi, erse  finalmente il capo.
In quegli occhi,sempre il vuoto.
In quell'anima, sempre la disperazione.
La meister si raddolcì, dispiaciuta. Ma non si sarebbe fatta sopraffare ancora...
Non dopo aver compreso il dolore immenso di quella piccola creatura, dopo aver condiviso la sua paura.
Non dopo essere stata lisa dalla stessa follia latente che, poco prima, l'aveva ingoiata.
Non dopo essere riemersa dal baratro.
“Maka!”- urlò l'albino ancora irrigidito ai suoi piedi seguendo il movimento serpeggiante di un'appendice.
Il fascio danzante le raggiunse lo zigomo, sfregiandolo.
Era freddo, doloroso.
Una sensazione fastidiosa e raggelante capace di inocularsi attraverso la pelle come una moltitudine di spilli ghiacciati, per poi arrivare alle ossa e consumare anche quelle.
L'artigiana le sentì scricchiolare, quasi stessero per rompersi sotto il giogo di quella morsa gelata.
Avvertì una fitta lancinante alla parte lesa che, piano piano, si propagò fino a raggiungerle la punta dei piedi.
Era come se, nelle vene, il sangue, fosse stato sostituito da azoto liquido.
Nonostante ciò, non si mosse.
Non gemette.
Non distolse lo sguardo.
“Soul...”- sussurrò mordendosi il labbro.
Dalla sottile lacerazione cominciarono a sgorgare tonde stille purpuree che le scivolarono dense sulla guancia, intaccandone la morbidezza.
Maka rimase immobile. Poteva quasi sentire il rumore che quelle gocce viscose producevano schiantandosi sul terreno innevato, sporcandolo.
Il loro tonfo le rimbombava nella testa, moltiplicandosi in un'eco infinita e straziante.
Sembrava un pianto amaro e silenzioso... Il pianto di che si è perduto.
Deglutì piano assottigliando gli occhi.
“Andiamo.”- decretò infine allargando maggiormente il sorriso.
Soul reclinò il capo in avanti, gli avambracci appoggiati alle ginocchia, ritrovando la consueta espressione da pallone gonfiato.
“Ora sì che ti riconosco, my master!”- masticò quasi a volersi nascondere dai due pozzi smeraldini che si erano inevitabilmente spostati su di lui.
Non voleva ammetterlo a se stesso perché, a parer suo, la cosa sarebbe stata poco cool, ma era maledettamente orgoglioso di quella baka che si era ritrovato per partner. La ammirava.
Sbuffò, ghignante.
Gli piaceva...tanto, troppo.
Un colpo deciso e si portò in piedi, afferrando con rinnovata passione la mano tesa che la sua meister gli porgeva.
La trazione subita, lo fece allontanare da lei di qualche passo, mentre le loro dita restavano intrecciate e le anime rombavano basse all'unisono.
I ciuffi vagamente argentei di lui le solleticarono il viso al suo passaggio e la fanciulla riuscì a scorgere due iridi cremisi vibrare a poche spanne dal suo volto.
Si sentì al sicuro.
Inconsapevolmente, le gote s'infiammarono procurandole una strana sensazione di benessere.
Il braccio aitante di Soul assunse una velata luminosità azzurrina; il suo corpo mutò, avvolto da un caldo fulgore abbacinante.
E, nell'istante in cui la sua forma si mostrò in tutta la sua armoniosa maestosità, e le mani di lei lo sollevarono facendolo roteare al di sopra della testolina bionda, l'artigiana dischiuse le labbra.
“Strega dei Pupazzi Akemi...”
Contrasse la mascella.
“Siamo venuti a liberare la tua anima!”
Maka, sei fottutamente cool...
 
 
“Pup Puppet, Pappet...”
La piccina strinse al petto il pupazzo sdrucito mentre, fiaccamente, sollevava l'esile braccio destro.
I pozzi scuri dilatati, le fruste fulgenti presero a pulsare di una sfumatura ancor più funerea.
Akemi, immobile al cospetto dei due partner, troneggiava sull'ormai grigio orizzonte ed il profilo della luna, cinica e maligna, ne incorniciava la sottile figura.
Quella gelida luce argentata sembrava lambire ogni cosa nel suo abbraccio rachitico seppur, oltre la linea spezzata dei monti, s'intravedesse ancora qualche debole raggio aranciato.
Ma ben presto sarebbe calata l'oscurità e l'astro notturno, piacevolmente conscio di questo, era felice di poter presenziare ad un altro macabro spettacolo.
Una luttuosa e monotona opera teatrale alla quale mai e poi mai avrebbe rinunciato.
Il suo unico momento di svago.
Il suo divertimento...
La superficie straziata e craterica, andò a tingersi di un amaranto viscido e gocciante, mentre il suo ghigno si allargava inesorabilmente. Fremeva per l'imminente principio dello show, agognando il sangue di chi fosse stato sconfitto e le urla strazianti di un dolore cieco.
Si sarebbe crogiolata ancora e ancora nella più struggente disperazione e beata della paura traboccante dalle anime di quei così effimeri mortali.
Ne avrebbe assaggiato le carni e bevuto il sudore...
“Pup Puppet Pun Pun.”
Era ora.
La strega distese il palmo, aprendo maggiormente le dita pallide.
Nuova energia scaturì da quelle fragili unghie, energia che incrementò il ronzare spasmodico delle loro appendici e le pulsazioni della sua anima.
I cinque fasci si sollevarono guizzanti, animati da nuova vita, per poi ripiombare celeri verso terra in un ondeggiante e fluido movimento.
Maka inspirò.
Erano maledettamente veloci...
Probabilmente per Kid o Black*Star sarebbe stato più facile star dietro a quel ritmo assurdo.
Eppure, nessuno di loro sarebbe stato in grado di comprendere la natura di quell'essere...
“HOOOORAAA!!”
Forse era proprio questo il motivo che aveva spinto Lord Shinigami a selezionarli per tale missione...
La lunga lama affusolata roteò fendendo il nulla, rilucendo inquietante delle ultime calde sfumature del sole.
Per quanto la fantomatica divinità potesse apparire infantile e bonaria con quei suoi modi buffi e talvolta azzardati ed egocentrici, si trattava in realtà di un abilissimo stratega, attento alle capacità dei suoi sottoposti. Un dio giusto ed imparziale con la volontà di aiutarli e proteggerli fin dove ciò gli fosse stato concesso.
Un “uomo” con la “maschera” sulle spalle...
Insomma, davvero un grande.
Ma evidentemente, esistevano situazioni che nemmeno un essere di tale valore sarebbe stato in grado di gestire.
Casi particolari, certo.
Quei casi che necessitavano dell'entrata in ballo di forze insolite.
Casi che sarebbero stati affidati a loro...
E Maka non poté che sentirsi fiera di sé, della sua arma e del legame che li univa a prescindere dalla situazione.
Si vergognò un po' di aver inizialmente dubitato nella scelta di Shinigami-sama.
Ora tutto le appariva più chiaro e i dubbi erano evaporati come sbuffi di fumo.
Scartò di lato appena un istante prima che il fendente si abbattesse su di lei.
Quest'ultimo, a bersaglio mancato, non poté che schiantarsi al suolo provocando uno squarcio di profondità non indifferente. Una lunga scia scura si disegnò tra i cristalli immacolati che nascondevano la terra ormai sterile di quella landa.
Ed ancora la neve non accennava a voler smettere di precipitare dal cielo.
Quindi il fascio si risollevò lentamente, pronto a colpire di nuovo dall'angolo morto appena se ne fosse presentata l'occasione.
La meister scattò, sollevando il viso.
Facendo leva sul manico levigato della sua falce, spiccò un salto dalla notevole elevazione.
Si portò l'arma sotto i talloni e, a quel contatto, due vaporose ali si spalancarono ad accarezzare la brezza nevosa mentre le anime entravano in risonanza.
In piedi sulla lunga asta metallica, Maka galleggiò nel vento, scansando magistralmente un altro paio di frustate.
“Ehi...”- proruppe la buki all'improvviso, mentre si apprestavano a planare un poco più in basso -“Se continuiamo così non riusciremo mai a colpirla.”
Lei abbassò la testa ritrovandosi a strisciare lungo la presa del suo partner.
Nello sfavillare cupo della lama, più corta per non intralciare durante il volo, apparve un volto concentrato e teso.
“Lo so, Soul... Ma...”
Un fischio a pochi millimetri dal suo ginocchio la fece sobbalzare, impedendole di portare a termine la frase.
“Merda...”- ringhiò
“Maka!!”
Al di là della calza, ormai irrimediabilmente lacerata, un altro profondo graffio fece penetrare il gelo dentro di lei.
Quella stessa sensazione che si era insinuata nel suo corpo poco prima...
Ansimò sonoramente, strizzando un occhio e mordendosi la lingua per soffocare il grido che le premeva in gola, pronto a sbocciare sulle sue labbra.
“S-Soul...”- biascicò tra un rantolo e l'altro -“Non possiamo toccare quelle...cose...”
Il ragazzo masticò un'imprecazione, con un tuffo al cuore per non essere riuscito a proteggere la sua meister.
Si sentì inadeguato e inutile mentre la mani gli formicolavano per la frustrazione. Avrebbe volentieri sofferto al suo posto, pur di non vederla in quello stato.
“Col cavolo! Tanto se le colpisci toccano solo me...”- pronunciò con amarezza, fissando lo sguardo perennemente triste in quello di lei.
La fanciulla si riassestò, le gambe ciondoloni e le braccia esili incrociate sulle cosce.
Sospirò, cercando di normalizzare il proprio respiro, le codine libere di fluttuare.
Poi, nel bel mezzo della battaglia, una vena le si gonfiò sulla tempia.
“BAKA!! Non dire assurdità!!”- si mise a sbraitare balzando a cavalcioni della falce magica ed afferrandola poderosamente con ambo le mani. Quindi prese a scuoterla con inaudita violenza rischiando, oltretutto, una rovinosa caduta da circa cento metri d'altezza con conseguente splattamento al suolo...
Qualcosa tipo Black*Star... *SPLAT*
Se avesse avuto a disposizione un altro braccio, probabilmente l'avrebbe anche legnato a suon di librate!
E Soul, con gli occhi a spirale e la bava alla bocca per via dell'atroce sballottamento, non poté fare a meno di chiedersi cos'avesse detto di tanto sconveniente.
“Scemo! Imbecille!! TONNO!!!”- continuò a raffica la fanciulla. Si morse l'interno delle guance.
Come poteva pensare, quell'idiota, di correre un simile pericolo.
Non glielo avrebbe mai più concesso...
Era diventata più forte per evitare che lui si facesse di nuovo male. E sarebbe migliorata ancora, per lui...CON LUI!
Per cui, Soul non aveva il permesso di crepare se non insieme a lei, dopo una strenua ed imperitura battaglia.
Punto.
La giovane gridò tutta la sua rabbia, persino la piccola strega riuscì a sentirla...
Non per questo smise di attaccarli.
“Smettetela di litigare...- pianse sommessamente mentre lei la costringeva a continuare...
Mi dispiace. State attenti...
Ed Akemi non poté che obbedirle, scoppiando in un pianto fragoroso.
Sussultò, Hime-chan appiccicato al petto e seminascosto dallo sventolare della sciarpa e la lunghezza d'onda che, ancora una volta, divampava ingigantendo la prigionia della sua anima.
Spalancati gli occhi, una nuova scarica si propagò dalle sue gracili dita incanalandosi poi nelle fruste.
Ci fu una violentissima onda d'urto seguita da un boato allucinante.
“Voi dovete fermarmi! Dovete vivere!!”
Il suo urlo esplose altisonante nella valle ormai deserta.
“Cretina!”- mugugnò Soul con la bocca impastata, mentre venivano sbalzati via dalla forza raccapricciante di quest'ultimo attacco.
Maka, gli occhi strizzati, strinse a sé la falce.
Quello non sarebbe certamente stato un “atterraggio morbido”!
Contrasse la mascella precipitando da un'altezza non ben identificata.
Dopotutto, anche se non si fosse trattato di un'elevazione così eccezionale, la forza devastante con la quale erano appena stati colpiti, li avrebbe fatti sfracellare al suolo.
Eppure, quel cadere sembrava non dover finire mai...
“CRETINA!”- gemette ancora l'albino, riassumendo in un bagliore la consueta forma umana.
Maka si sentì cingere le spalle mentre sulla schiena andava allargandosi una piacevole sensazione di calore.
Si azzardò a socchiudere un’iride.
Tutto il suo campo visivo venne immediatamente occupato da una massa lattea e soffice che le frustò sfacciatamente la guancia.
Spalancò gli occhi, le pupille dilatate.
“Soul...”- bisbigliò sgomenta con un filo di voce.
Per colpa sua, lui...
Non voleva che accadesse di nuovo. Era già successo troppe volte.
Soul aveva già pagato il prezzo più alto della sua sfrontatezza.
Scusami…
Una lacrima le sfuggì impudente dalle ciglia umide, mentre, istintivamente, si raggomitolava facendosi piccina tra le braccia del partner.
Lui, la testa incassata nell'incavo della sua spalla, la strinse forte senza riuscire a trattenere un sogghigno.
Mia...
 
Lo schianto fu atroce...
 
 
 
ANGOLO A ME:
 
Ma WAZZAWAZZA a tutti voi!!
Yahoooooooo!!
E anche questa volta ce l'ho fatta...più o meno...eheh!!
*Soul sbuca da dietro la porta alzando un sopracciglio*
“Che c'è, imbecille? Perché quell'espressione scettica?”
*si è messo a battere il piede*
“Ma che vuoi??!”
*E NON LA PIANTA PIU'!!*
“OKAY! Sono in ritardo, lo so!! Non rompere!!!”
“O.O... Veramente io ero venuto solo perché devi restituirmi la felpa da più di un mese...”
“Ah...”
 
Mah, che ci volete fare... Ho i sensi di colpa! Scusate...
Comunque…
Vi rode il finale, eh??
Muahahahahah!! Quanto sono malvagia…
Beh, a dire la verità ho dovuto tagliare… Altrimenti il capitolo sarebbe venuto decisamente, DECISAMENTE troppo lungo…eheh!
Quindi ancora scusa… *si inchina a ripetizione*
Bene, cominciamo!! Here we gooooo!!!
A tutti quelli che hanno (incredibilmente) recensito l’ultimo capitolo:
Buki_Puntinia atomica Vill , angel_94_ , sostar , Mitzune_chan , IllyElric , Excalibuuur_  e kasumi_89...
Luci dei miei occhi!
GRAZZZIEEEE!!
Un abbraccio abbraccioso anche a:
Buki_Puntina atomica Vill , darkthunder , Dark_Star , Excalibuuur_ , Hiyoki , Juliet_Capulet , Kiara Albarn , luna moontzutzu ,  Maoko , Mitzune_chan , muffinishere , Odoru Hi Kaze No , robin goodfellow ,  shoppingismylife , sostar , Tamashi_Chan , Tiashe e Willow Gorgon per aver salvato la fic nelle preferite…
me_ e __maka__ per averla ficcata tra le ricordate…
angel_94_ , BakaMakaInu , briciola82 , darkthunder , Dark_Star , hacca , Hiyoki , IllyElric , ItalianBaka , luna moontzutzu ,  Mitzune_chan , RedPaperMoon , robin goodfellow , sostar , _Soul97_ e __maka__ per averla infilata nelle seguite…
Mi piacerebbe tanto poter parlare di persona ad ognuno di voi…sì, ecco! *fa sì, sì con la testa*
NON CON TE, VILL… Rompi già abbastanza ogni santo giorno a scuola…eheh! (grazie per avermi sopportata fino ad ora *linguaccia*!!)
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Non ho idea di chi possa essere la piccola rossa qui presente...
Di certo non è la mia piccola Akemi!!
YAHOOO!!
GRAZZZZIE!! GRAZZZZZIEEEEEE!!
E APPRESTOOOOOO!!!

scythemeister_MakaAlbarn 

  
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